Il Castello di Villafranca

Per le vicende delle quali fu al centro e per la sua importanza strategica, si tratta di uno delle fortificazioni di maggior interesse di tutto il comprensorio della Lunigiana storica, ma oggi dell’antico castello di Malnido non restano che i ruderi. Separato fisicamente dal borgo alla fine dell’Ottocento con la costruzione della linea ferroviaria Spezia – Parma e semidistrutto dai violenti bombardamenti aerei nel corso della seconda guerra mondiale, il castello di Villafranca si mostra oggi come un cumulo di detriti ricoperti dalla vegetazione fluviale. Le origini del castello di Malnido risalgono al cuore del Medioevo, attorno all’XI-XII secolo, quando alla confluenza tra il fiume Magra e il torrente Bagnone si costituì una forma organizzata di controllo dei traffici soprattutto in funzione dei guadi dei due corsi d’acqua.

Nel 1164, in un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa al marchese Oberto Malaspina, il presidio è indicato come "castrum cum curia", posto a chiusura del borgo commerciale di Villafranca (all’epoca indicata come "Lealville") là dove si trovava anche l’antica chiesa di S. Nicolò. Nel 1221, al momento della divisione dell’originario feudo Malaspina, nonostante si trovasse alla sinistra del fiume Magra, Villafranca venne conservata annessa ai territori alla destra del fiume, quelli dello "spino secco" nel feudo che faceva capo all’antica capitale Mulazzo. Quando, nel 1266, il feudo venne ulteriormente smembrato, Villafranca divenne la capitale di uno dei tre feudi che si costituirono.

Comprendeva, tra i suoi territori, anche i castelli di Tresana, Castevoli e Lusuolo e nel corso dei cento anni successivi si ingrandì ulteriormente fino a quando, nel 1355 la divisione tra i fratelli Federico II e Azzone Malaspina portò alla nascita dei due feudi distinti di Villafranca e Lusuolo. Il XV secolo vide il castello di Villafranca al centro di numerosi interessi strategici e passare sotto il dominio della famiglia genovese dei Campofregoso alla quale fu strappato dagli Sforza che portarono il feudo sotto il controllo di Milano. Nel 1547 si verificò l’ennesima divisione all’interno dei Malaspina nei due rami di Castevoli e di Virgoletta, ma l’introduzione del principio di primogenitura e di indivisibilità del possesso di Villafranca fece sì che le due famiglie ne avessero diritto al governo in anni alterni.

Iniziò così un periodo di relativa tranquillità e prosperità per Villafranca che fece registrare un certo benessere economico che ben si evidenziò anche nella costruzione di palazzi signorili. Il dominio dei Malaspina venne definitivamente interrotto nel 1797 quando anche in Lunigiana si abolì il regime feudale. Da registrare, in questi anni, anche importanti modificazioni urbanistiche come lo spostamento all’esterno del borgo della strada e la ristrutturazione della chiesa di S. Nicolò, ridotta poi in rovina dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e definitivamente demolita negli anni successivi; a testimoniare la sua antica presenza resta soltanto il campanile.

ITINERARI
Il borgo, sviluppatosi sul tracciato della via Francigena o Romea, conserva tracce di fortificazioni e interessanti particolari costruttivi dell’edilizia urbana medievale: portali, botteghe, finestre, passaggi voltati. Suggestivi ed imponenti i ruderi del Castello malaspiniano di Malnido. Da visitare, il Museo etnografico della Lunigiana, allestito negli spazi suggestivi dei quattrocenteschi mulini della comunità di Villafranca, illustra attraverso ricche raccolte le attività agricole ed artigianali, gli usi, i costumi e le tradizioni della valle di Magra. Nella foto a fianco, le zangole per il burro. Orario: tutti i giorni, Lunedì escluso, dale 9 alle 12 e dale 16 alle 19. Nelle vicinanze del museo, la chiesa di San Giovanni Battista (XII-XV secolo) e la chiesa e convento di San Francesco con il chiostro (XVI secolo), e due pregevoli terrecotte della scuola dei Dalla Robbia. Per il tempo libero, il complesso Villasport, in via delle Piscine, é attrezzato con campi da tennis, piscina olimpica con trampolino, piscina per bambini, il tutto immerso nel verde di un ampio castagneto detto "la selva", luogo ove Dante, meravigliato così lo descrisse: "selva oscura ove la diritta via avea smarrita". Sul territorio di Villafranca in Lunigiana, da visitare il Castello di Malgrate e il Castello di Virgoletta, vedasi descrizioni separate.