Il monte Croce


Il Nona ed il Procinto da foce delle Porchette

L’itinerario ha inizio da Ontanelli, un piccolissimo gruppo di case situato a 1027 m. slm e posto dopo la frazione di Palagnana nella valle della Turrite Cava: per giungervi è necessario percorrere la strada Lodovica che si incontra attraversando il fiume Serchio a Ponte a Moriano tramite il ponte “Carlo Alberto della Chiesa” e proseguendo lungo la riva orografica destra del fiume per entrare nella Garfagnana. Dopo aver passato Borgo a Mozzano (con la visione del “Ponte della Maddalena o del diavolo”) di pochi km. sulla sinistra si notano le indicazioni per Fabbriche di Vallico e la valle della Turrite Cava: subito si incontra una piccola diga che sbarra il corso della Turrite creando un caratteristico e bel lago di forma simile ad un fiordo; la strada attraversa tre gallerie molto strette e buie di cui una in curva molto pericolosa ed è necessario prestare molta attenzione. Passate le gallerie la strada prosegue sempre sul fianco orografico sinistro della Turrite costeggiando alcune cartiere fino a pervenire dopo 7 km. all’unico borgo di fondovalle che è Fabbriche di Vallico (m. 349), paese che deve il nome alla lavorazione del ferro impiantata nel 1300 da fabbri provenienti da Bergamo e da Brescia, che ha dato origine a una fiorente produzione di chiodi e attrezzi vari capace di creare benessere a diverse famiglie come quella dei Marchesi Ponticelli e quella dei Conti Carli i cui bei rispettivi palazzi ancora oggi fronteggiano il caratteristico ponte che attraversa la Turrite mettendo i n comunicazione Fabbriche con la sua frazione di Calandi.


Il gruppo delle Panie dalla sella est del Croce

Da visitare nel paese c’è la chiesa di San Iacopo consacrata nel 1520 e una bella fontana settecentesca posta proprio prima dell’ingresso nel borgo. Lasciata Fabbriche di Vallico la strada prosegue nel fondovalle, sempre lungo la Turrite Cava, che è un torrente formato dalla Turrite di Pascoso e della Turrite Palagnana che si uniscono nei pressi del piccolo borgo di Gragliana che è da ricordare anche per la presenza di un antico maglio azionato ad acqua e perché ospitava un antico ospedale distrutto nel ‘500 da una piena del fiume. Lasciata Gragliana la strada prosegue sempre sul fianco orografico sinistro della Turrite fino a giungere a Palagnana (m. 757) un piccolo borgo che fa parte del comune di Stazzema in Alta Versilia: si oltrepassa il paese e si va alla chiesa parrocchiale di S.Anna, posta in alto su un colle, e qui la strada gira a destra con un secca curva per passare il gruppo di case di Pioppo (m. 921) e per terminare alle poche case di Ontanelli (m. 1027) dove va parcheggiata l’auto. Da qui si sale verso la sella est del Monte Croce attraverso un sentiero che non è segnato molto bene ma che è facilmente individuabile in quanto la foce è evidente e si procede sempre avendola bene in vista: in circa 30 minuti si perviene, quindi, alla foce est del Croce a quota 1162 e da qui il panorama che si gode è eccellente, la Pania alla Croce (m. 1859), l’Uomo Morto (m. 1677) con il suo caratteristico profilo e la Pania Secca (m. 1711) si presentano nella loro visione migliore.


Simone e Aldo sul Croce

Dopo avere ammirato il gruppo delle Panie proseguiamo a sinistra lungo il sentiero di crinale, tralasciando il sentiero CAI n. 108 che si dirige verso Foce delle Porchette, e con un’ardua salita di circa 45 m. perveniamo alla vetta del Croce (m. 1314) dalla quale godiamo un panorama stupendo che spazia dal Mar Tirreno a tante vette delle Apuane come il Matanna (m. 1317), il Nona (m. 1297), il Procinto (m. 1177), le Panie. Il Croce è un monte privo di vegetazione ma nel mese di maggio i suoi prati assumono una veste inconsueta e meravigliosa: si coprono completamente di giunchiglie facendo assistere a chi ha la fortuna di salirvi in questo periodo ad un vero spettacolo della natura come vi posso testimoniare di persona: dalla vetta del monte ci dirigiamo verso la sella ovest, quota 1161, sempre seguendo il sentiero di crinale e dalla sella andiamo a raggiungere la vicina Fonte del Pallino (m. 1076) una fresca sorgente che sorge al limitare di un boschetto impiegando non più di ½h. Fatta una sosta ristoratrice seguiamo ora il sentiero CAI n. 108 che dalla fonte ci porta a Foce delle Porchette (m. 982) situata fra il Nona e il Croce: il sentiero qui assume la denominazione di “Sentiero delle Scalette” perché entra in una stretta gola ed il percorso è assistito anche per un breve tratto da una corda metallica ed è facilitato da alcuni gradini scavati nella roccia, appunto detti scalette. Da Foce delle Porchette si gode un bel panorama e vi è una marginetta di discreta fattura: facciamo quindi ritorno alla Fonte del Pallino (per andare e tornare alla foce abbiamo impiegato circa 40 minuti) per prendere decisamente il sentiero CAI n. 108 che traversa i pendii del monte sul versante di Palagnana e ci porta in 1h direttamente a Ontanelli.


Enrico e Nicola sul Croce

L’intero itinerario richiede circa 3,5h. di cammino. Dopo aver descritto questo itinerario voglio fare una annotazione personale: nella escursione effettuata sul Monte Croce lo scorso 15 febbraio quando sono giunto in vetta al monte, insieme con il mio amico Simone, vi abbiamo incontrato due ragazzi di San Macario, frazione di Lucca, grandi appassionati delle Apuane e nel parlare mi hanno detto che seguono appassionatamente le corrispondenze che vengono inviate sulle Apuane al sito www.alpiapuane.com da un signore di Agliana di Pistoia e quale non è stata la loro sorpresa quando mi sono presentato e gli ho detto che il corrispondente ero proprio io: Aldo Innocenti. Grande soddisfazione personale sapere che il lavoro fatto con passione viene apprezzato: grazie Enrico e Nicola, mandatemi messaggi via e-mail e vedremo senz’altro di fare qualche escursione insieme.


Foto di gruppo in vetta


Verso foce delle Porchette


Stefano sul sentiero


Simone sul sentiero