Il monte Sagro


Salendo verso la vetta

L’itinerario trova il suo punto di partenza da Foce di Pianza località a cui si perviene da Carrara: qui al ponte sul Carrione si svolta a destra per Gragnana (m. 219), si oltrepassa questo paese giungendo a Castelpoggio (m. 547) e quindi si prosegue fino a che, appena prima del valico della Spolverina, quota 655, si prende decisamente a destra per la carrozzabile che porta a Campo Cecina. Si oltrepassa il valico della Gabellaccia, così detto perché qui esisteva una dogana di confine fra il Ducato di Massa-Carrara (estense) e il territorio di Fivizzano (Granducato di Toscana) per pervenire al Colle dell’Uccelliera, m. 1230, dove è assolutamente obbligatorio fare una sosta nell’ampio piazzale: infatti a destra ci si può affacciare e abbracciare con lo sguardo il bacino marmifero di Carrara, uno spettacolo veramente impressionante che lascia senza fiato.


Il Pizzo d’Uccello dal Sagro

Rimontati in auto prendiamo ora la strada di sinistra per andare a rifornirci d’acqua ad Acqua Sparta, quota 1268, dove c’è una bella fonte: fatto rifornimento torniamo indietro al Colle dell’Uccelliera e, quindi, svoltiamo a sinistra per Foce di Pianza (m. 1279) dove giungiamo in breve tempo: davanti a noi il Sagro (m. 1749) con il bacino delle cave, sulla sinistra il monte Borla (m. 1469) e sulla destra i monti Maggiore (m. 1396) e Spallone (m. 1650). Foce di Pianza è una località importante perché al culmine di due bacini marmiferi, quello di Ravaccione e quello del Sagro: il paesaggio brullo e desolato, di tipo carsico e la via marmifera che arriva fin qui si dirama in più tronchi; bisogna rilevare che prima della costruzione della carrozzabile che da Carrara porta a Campocecina (primi anni sessanta) il marmo del bacino del Sagro veniva calato sulla strada per Vinca dalla località Il Balzone grazie ad una grandiosa teleferica che sostituì l’antica via di lizza.


Balzone: l’antica teleferica (foto storica)

Il Balzone è una conca affacciata sul fondovalle e chiude il selvaggio vallone chiamato Canalonga:da qui i blocchi di marmo venivano portati a valle lungo una via di lizza scavata per gran parte nella roccia con pendenze in alcuni punti superiori al 100 per cento. Nel 1907 al Balzone venne costruita una grandiosa teleferica (vedi foto storica che accompagna questo itinerario) che poteva trasportare i blocchi di marmo direttamente sopra e insieme agli autocarri 600 metri più in basso nella valle di Vinca: l’impianto inizialmente poteva trasportare solo 7 tonnellate di peso, per cui i blocchi più grandi dovevano essere calati lungo la lizza, ma nel 1930 fu ammodernato e la portata fu elevata a 20 tonnellate.


Ricordo dell’ascesa

La stazione di partenza della teleferica è visibile ancora oggi così come si possono vedere anche lo scivolo di partenza e il pozzo che ospitava i contrappesi: l’insieme costituisce un monumento di archeologia marmifera veramente unico e vale sicuramente la pena di essere visitato tanto più che per andare e tornare da Foce di Pianza a qui occorrono solo 90 minuti lungo il sentiero CAI n. 39 passando anche per le antiche Case Walton; inoltre non essendo molto lungo l’itinerario per il Sagro possiamo benissimo abbinare le due escursioni. Tornati a Foce di Pianza, una volta lasciata l’auto dobbiamo subito andare sulla destra lungo il sentiero CAI n. 172 che ci conduce prima brevemente sul lato sud di una cresta e poi sul lato nord costeggiando la testata del bacino delle cave fino al valico di Foce della Faggiola, quota 1464, alle pendici del monte Spallone in circa 45 minuti di cammino.


Il bacino di Colonnata dal Sagro

Questo valico mette in comunicazione il bacino del Sagro con il bacino di Colonnata ed è l’unica zona della montagna coperta da un piccolo boschetto di faggi (Faggiola appunto vuol dire faggio). Dopo aver osservato l’immenso bacino delle sottostanti cave di Colonnata, da Foce della Faggiola si abbandona il sentiero CAI n. 172 per dirigerci a sinistra seguendo i segnali azzurri che indicano il sentiero di vetta per il Sagro: il sentiero sale sul versante sud del monte e sbuca poco prima della vetta sul crinale ovest mostrandoci il Pizzo d’Uccello in tutta la sua bellezza; da qui in pochi minuti si sale in cima alla montagna.


Panorama dal monte Sagro

Dalla vetta del Sagro (m. 1749) il panorama di cui godiamo è talmente affascinante che solo chi sia salito su questa vetta ne può dare testimonianza perché nessuna immagine televisiva o fotografica lo può descrivere: a sud la città di Carrara e il Mar Tirreno con lo sguardo che abbraccia tutta la Versilia e le isole di Capraia e, foschia permettendo, anche Elba e Corsica; a nord il Pizzo d’Uccello e il Grondilice, con il Pisanino che sbuca dietro quest’ultimo; a est il Contrario, il Cavallo, la Tambura e le altre cime delle Apuane fino alla Pania e all’Uomo Morto; a ovest tutta la Lunigiana: uno spettacolo da mozzare il fiato. Per arrivare qui da Foce della Faggiola abbiamo impiegato circa 1h e 1h45 minuti per giungere da Foce di Pianza; per effettuare il percorso inverso occorrono 1h30 min.