La cima Tauffi


Croce Arcana e monte Spigolino 

La Cima Tauffi (1798 m. s.l.m.) è posta proprio sul crinale spartiacque tra la Toscana e l’Emilia dove transita il sentiero 00: il nostro itinerario ha inizio dalla località della Doganaccia (quota 1547) raggiungibile da Cutigliano tramite una bella strada asfaltata che attraversa anche il paese del Melo. Prima di parlare del percorso vero e proprio, come sempre facciamo alcuni riferimenti sulla storia, sulla toponomastica, sulla flora e sulla fauna delle zone che andremo ad attraversare, non dimenticando di rilevare che lungo il percorso incontreremo numerosi cippi confinari in pietra serena, di forma cilindrica, risalenti alla fine del XVIII° sec.: su alcuni di essi, là dove è ancora visibile, compare scolpita una M (sta per Modena) dalla parte del Modenese e una T (sta per Granducato di Toscana) dalla parte del Pistoiese; stavano ad indicare il confine fra i due Stati, Granducato di Toscana e Stato Pontificio.


Simone sul colle Piaggiacalda 

Il percorso di crinale è dominato da un’erba chiamata volgarmente Cervino che si identifica il Nardus striata, graminacea tipica degli alti pascoli appenninici fortemente degradati dall’eccessivo pascolamento; causa della sua durezza e della scarsa appetibilità, questa erba è rifiutata anche dai rustici caprini e rimane sul terreno come erba infestante. Infatti il fenomeno dell’intenso pascolamento, da sempre praticato sulle erbose groppe del crinale, ha portato ad una marcata erosione della cotica erbosa che in particolare al Colle Acqua Marcia ha portato alla luce un interessante paleo suolo con reperti di manufatti in pietra risalenti al Mesozoico, ad ulteriore testimonianza di una antichissima frequentazione antropica dell’ Alto Appennino. Di epoca ancora più antica, rinvenibili nelle formazioni arenacee – marnose di Cima Tauffi, sono le tracce fossili di altri organismi che strisciavano sul fondo di quell’ antico mare a caratteristiche tropicali: queste tracce hanno un aspetto sinuoso e lucente simile alla scia lasciata dalle lumache. 

 
Colle dell’acqua Marcia

Dal punto di vista della fauna facciamo rilevare la presenza dell’aquila reale che a volte vola sul crinale fra il Lago Scaffaiolo e il Libro Aperto, proveniente probabilmente dal vicino Orrido di Botri: la sua presenza è da attribuirsi a quella di alcune colonie di marmotte reintrodotte alla fine degli anni ’60 in alcuni tratti dell’Alto Appennino Modenese e non è raro ascoltare l’acutissimo e tipico fischio emesso dalle marmotte nel tratto Cima Tauffi – Cervinara; noi quando siamo venuti il 12 luglio 2003 abbiamo udito ripetutamente il fischio della marmotta ed abbiamo visto l’aquila reale volteggiare nel cielo. Fra gli altri animali di buona stazza presenti, ricordiamo daini, caprioli e mufloni, oltre ad una serie innumerevole di uccelli. Dal punto di vista della botanica, rileviamo che l’itinerario si svolge quasi esclusivamente su pascoli a cervino (Nardus stricta) e praterie a vaccinieto, bel al di sopra del limite superiore della vegetazione arborea.

 
Cavalli sul crinale

Da un punto di vista storico, fra i luoghi che attraverseremo, non possiamo non spendere qualche parola sia sul Passo della Croce Arcana sia sul Colle dell’Acqua Marcia. La strada del Passo della Croce Arcana fu nel passato una via di grande comunicazione e importanza: più recente quella del Passo della Calanca, ora chiamato dei Tre Termini, che risale a prima dell’anno Mille. La strada della Croce Arcana divenne conosciuta e intensamente battuta solo più tardi, quando, cioè, crebbe di importanza il borgo pistoiese di Cutigliano: a motivo di ciò plenipotenziari pistoiesi e modenesi stipularono ad Ospitale, il 17 novembre 1225, un accordo per l’agibilità di una strada che congiungesse Pistoia e Cutigliano da una parte e Fanano e Modena dall’altra, attraversando questo naturale valico appenninico. Si parla dunque di agibilità nel testo del Trattato, scoperto e pubblicato dal Muratori, e non di costruzione ex – novo, il che fa naturalmente presupporre che almeno una traccia fosse preesistente all’accordo.

 
Cima Tauffi

Insieme alla Via Bibulca o Imperiale che da Sassuolo per Montefiorino e Frassinoro valica l’ Alpe a San Pellegrino, la strada della Croce Arcana fu per molti secoli il più comodo e frequentato passaggio dal versante adriatico a quello tirrenico e viceversa; soltanto alla fine del XVII secolo, con la costruzione della più moderna Via Giardini – Ximenes, la strada della Croce Arcana, sempre presente come toponimo anche nelle carte e mappe più antiche, cedette alla Giardini il primato di strada statale, come diremmo oggi, tra la Valle dello Scoltenna – Panaro e quella della Lima – Serchio. Poco sotto il Passo della Croce Arcana, versante Ospitale, si trova il cosiddetto Fosso dei Morti: la ragione di questo curioso e macabro toponimo ce la fornisce Lazzaro Spallanzani che nell’agosto 1789 percorse questo itinerario a scopo scientifico “….un vicino burrone, che chiamano il Fosso dei Morti, per trovarsi talvolta in quel fondo alcuni uomini dalla neve soffocati, e quando passai per colà non era gran pezzo che a primavera inoltrata sette cadaveri furono in quel precipizio scoperti”.

 
Aldo sulla vetta

Dopo aver parlato della strada della Croce Arcana spendiamo due parole su un altro valico,che un tempo esisteva e che sarebbe potuto diventare di grande importanza, che incontreremo sul nostro cammino: si tratta del Valico del Colle dell’Acqua Marcia; questo valico appenninico, compreso tra i Balzoni e la Cima Tauffi, godette di una breve notorietà allorquando, completata la Strada Ducale per la Garfagnana, più tardi e a tutto oggi nota con il nome di Via Vandelli (vedi omonimo itinerario Ursea) ci si accinse allo studio per la costruzione di una nuova strada per la Toscana: presso l’Archivio di Stato di Modena è conservata una pregevole carta a colori, data 2 luglio 1764, titolata Mappa estensiva dei tre progetti per i quali si crede possa aprirsi una nuova strada tra il Modenese e la Toscana, nella quale sono raffigurati i possibili tracciati tra il Frignano e la Valle della Lima.

 
Libro Aperto e colle dell’Acqua Marcia

Uno di questi ipotizzava il passaggio del crine appenninico proprio alla Foce dell’Acqua Marcia. Le mutate condizioni politiche e la costruzione della Via Giardini – Ximenes attraverso il non lontano Passo dell’Abetone, fecero cadere questa ipotesi di lavoro. Dopo aver parlato abbondantemente della zone che andremo ad attraversare (e io credo che valga senz’altro la pena di avere un po’ di notizie dettagliate perché tutti sono bravi a tracciare un itinerario con tre righe e poche spiegazioni mentre noi dell’Ursea tentiamo di offrire un servizio che sia il migliore possibile) torniamo al punto di partenza del nostro itinerario che è posto alla Doganaccia (m. 1504). Lasciata l’auto ci incamminiamo sul sentiero CAI n. 6 che si snoda proprio sulla strada carrozzabile Cutigliano – Fanano e che ci conduce in 30 minuti di cammino al Passo della Croce Arcana (m. 1669): qui giunge anche la funivia che parte da Cutigliano passando anche dalla Doganaccia e da qui si dipartono alcune piste da sci per un comprensorio sciistico che in passato ha goduto anche di un po’ di successo ma che, ora, sembra in fase di declino.

 
Nei pressi della vetta

Lasciato sulla destra il Rifugio Manzani ci incamminiamo a sinistra lungo il sentiero di crinale, che è il CAI n. 00, abbandonando la strada carrozzabile Cutigliano – Fanano diretta verso il Capanno Tassoni, tanto cara al grande fungaiolo Stefano Bordin, e passando anche di fianco ad un monumento agli alpini caratterizzato da un recinto con un cippo sormontato da un’aquila di bronzo e con due pezzi di artiglieria della 1’ Guerra Mondiale. Il sentiero 00 si sviluppa su un ampio crinale giungendo alla Vista del Paradiso (m. 1679), dal nome dell’omonimo casolare che si trova in versante toscano, e scende ad una depressione nota come Piaggiacalda (m. 1667) alla quale segue una lunga sommità erbosa chiamata i Balzoni (m. 1753): da qui si scende al Colle Acquamarcia (m. 1632), 45 minuti dalla partenza, e si supera una pozza d’alpeggio collocata al centro di questa depressione (è proprio questa che dà il nome al colle stesso).

 
Monte Lancino e monte Cimone

Si affronta, ora,una balza rocciosa chiamata Costiera dei Tauffi, quindi una breve discesa e con una breve salita si giunge, infine, sulla vetta della Cima Tauffi (m .1798), 1,5 h. dalla partenza dal Passo della Croce Arcana e 2 h. dalla partenza dalla Doganaccia. Dalla Cima Tauffi, pilastro d’angolo fra la Valle dell’Ospitale, si gode di un panorama splendido: si dominano le valli dell’ Ospitale e della Lima, tutte le vette della catena appenninica con in evidenza Cimone, Libro Aperto e Spigolino. Dopo aver ammirato lo stupendo panorama possiamo fare ritorno alla Donagaccia, nostro punto di partenza: impiegheremo circa 2 h. per un tempo totale di escursione di 4 h. Notizie tratte dal più completo libro sull’ Appennino che sia mai stato pubblicato: “L’Alto Appennino Modenese” di Alessandro Marchiorri Edizioni Club Alpino Italiano Sezione di Modena, che consiglio vivamente di acquistare, in quanto guida indispensabile per tutti i frequentatori dell’Appennino.

 
Laura e Sione sulla vetta


Panorama dalla cima Tauffi