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La Lunigiana, può identificarsi con i confini del bacino del Magra-Vara e del littorale ligure-apuano che si estende da Dreiva Marina, al lago di Porta e a Porta Beltrame, un poco a sud di Montignoso. Montignoso é l’ultima terra della Lunigiana inferiore (G.Sforza) ed é compreso in una valle delimitata dai contrafforti del monte Carchio (1087 m) e dal monte Folgorito, percorsa dal torrente Pannosa, comunemente detto canale di Montignoso. Sono del comune le località di Capanne, Marina, Osteria Bozzone, San Rocco, Santa Maria, Sant’Eustacchio, San Vito, Cinquale. Il Lago di Porta rappresenta la zona umida costiera più settentrionale della Toscana. E’ situato in Versilia, stretto tra le propaggini delle Alpi Apuane e la fascia litoranea del Cinquale. Si presenta come una lama d’acqua dolce colonizzata dal canneto e circondata da lembi di bosco igrofilo planiziale e da prati umidi. L’avifauna annovera un gran numero di specie: la presenza più interessante è quella del tarabuso; si possono frequentemente osservare il martin pescatore, il tarabusino, l’airone cenerino e l’airone rosso, il falco di palude, piccoli uccelli del canneto.
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Durante la migrazione autunnale il canneto è utilizzato quale dormitorio da centinaia di migliaia di rondini. Le Rupi di Porta sono situate a ridosso della zona umida e presentano una tipica macchia mediterranea. Fu nell’antichità un imbuto difensivo che impediva il passaggio agli eserciti. Luni infatti non poteva essere attaccata via terra, da minacce provenienti dal sud, causa questo naturale impedimento. La storia di Montignoso risale a epoche lontane, quando la popolazione Apuana per difendersi si ritirava sull’altopiano. Montignoso, essendo l’estremo confine sud della Lunigiana, fu il punto in cui si disputarono lotte e si accamparono pretese. Dalla prima deportazione in massa degli Apuani, catturati dopo terribili lotte; dalla fondazione di Luni alla caduta dell’impero romano d’occidente; con il potere bizzantino che aveva ideato il primo sistema difensivo con la realizzazione del "Castellum Aginulfi" sul colle di Montignoso, si arriva a Rotari, re dei Longobardi nel 636, che attacca e conquista gran parte dei territori che costituivano la zona marittima di Luni, tra questi il primo presidio costituito all’ingresso della Lunigiana. |
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Anche per i Longobardi la zona di Montignoso diventa un luogo strategico di importanza rilevante, al punto che l’antico castello viene ristrutturato, facendone sede stabile di nuove consorteria che partendo da Lucca capitale del Ducato Toscano, si insediarono in molte zone del territorio Lunense. Il castello é ubicato presso la Porta Beltrama, un passaggio naturale obbligato, stretto fra il colle su cui sorge il castello e gli acquitrini del litorale. L’importanza di questo passaggio obbligato, fanno della rocca che lo sovrasta e che lo domina e dei territori limitrofi un caposaldo estremamente conteso. Verso il Mille il vescovo di Luni risulta possedere giurisdizione su un terzo del castello. Nascono lotte tra signorie e famiglie longobarde e proprio durante una di queste contese, nel 1244 vengono stabiliti e marcati i confini fra Montignoso e le zone viciniori, limiti che resteranno invariati nel tempo. Le scaramucce tra famiglie o tra membri delle stesse, erano tramate e volute da Lucca, Pisa e Firenze le quali costituivano i veri protagonisti di questi fatti ed a turno estendevano il loro dominio su Montignoso. |
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Nel XIII secolo Montignoso passa sotto il dominio di un ramo dei signori di Vallecchia e di Corvaia, che si stabiliscono nella rocca e prendono il nome di Nobili di Castello. Sotto Lucca, Montignoso vive e prospera per secoli ingrandendo la sua sfera di autonomia con i suoi Statuti. Si alternano scaramucce con i fiorentini e con i massesi per ragioni di confine, seminando stragi e rovine, sino all’arrivo dei Francesi, che dopo varie manipolazioni territoriali riguardanti l’intera Lunigiana, lasciano Montignoso sotto Lucca ai principi Baciocchi che con saggia politica, bonificarono una parte della zona paludosa della riviera montignosina. Con il Congresso di Vienna non venne risparmiata Montignoso che venne assegnata agli Estensi nel 1847. Furiose furono le proteste popolari che non furono udite e solo un decennio dopo arrivarono gli eroici fatti del 1858 aiquali la popolazione partecipò efficacemente.
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