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si questo è un caso diverso dal Bianco. La Carrel ha dei limiti di capacità, limiti che ha anche la via di salita alla vetta del Cervino . Un Problema di massificazione della montagna che quindi ci dobbiamo porre.
La mia paura però va oltre. Sarò sicuramente complottista, magari vedo il problema dove nonn c’è… ma non vorrei che tutto questro fosse solo un inizio. Intanto si fa un piccolo divieto, nascondendolo dietro un vantaggio per tutti. Poi piano piano, si va oltre e questo divieto/i si fanno sempre più ampi. Un pezzetto alla volta, giusto per non dare nell”cchio.
Mi auguro di sbagliarmi.
Quanto al “senso di giustizia” chiaramente anche chi non si ferma alla Carrel e non paga, sfrutta le attrezzature, che senza dubbio costano e tanto. Basta pensare ai costi di manutenzione periodica . Quindi sarebbe doveroso contribuire. Un pò come si dovrebbe fare per le falesie, contribuire economicamente per le spese di attrezzatura e manutenzione della chiodatura.
Per il Cervino però, la mia forse è una visione un pò talebana, per me bisognerebbe fare pulizia di queste attrezzature. Credo che una montagna come il Cervino, eletta a SIMBOLO dell’alpinismo, se lo meriterebbe. Sarebbe come ridargli una dignità che questi canapi e catene un pò gli tolgono.
Con questo non voglio dire che bisognerebbe smontare tutte le ferrate. Ma sul Cervino, una ferrata sinceramente non ce la vedo.