Rispondi a: montagne a numero chiuso

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alberto
Partecipante

ciao Ale e ben tornato ai monti.

Chi lo decide chi si e chi no??  quale sarà la discriminante?

Fatto questo poi quale sarà il passo successivo ? ci saranno nuove limitazioni? Perchè il giochino subdolo è questo: togliere un pò alla volta, un pezzettino alla volta, tanto per non dare nell’occhio.

Il problema secondo me è che stiamo sempre più rendendo TROPPO FRUIBILE  la montagna con mille attrezzature: sentieri sempre più comodi e super segnalati, troppi rifugi, impianti, vie d’arrampicata super attrezzate con discese garantite sulla via, nuove  ferrate, relazioni di vie super dettagliate che non danno spazio all’interpretazione con tanto di copertura cellulare, cavi e catene dove c’è un minimo di esposizione per agevolare i passaggi. Insomma costruiamo sempre più infrastrutture per accogliere sempre più persone e rendere  la montagna più facile, più semplice, una montagna per tutti. Stiamo cancellando il mistero o quel poco che era rimasto, stiamo eliminando la selezione naturale.

Poi ci lamentiamo se la montagna è invasa. Ma è la logica conseguenza della maggiore fruibilità,  del luna park che abbiamo creato.

Tutto questo andrebbe fermato cambiando rotta. Riportiamo la montagna ad una maggiore naturalezza, una montagna selvaggia,  dove devi guadagnartela sudando, dove non hai certezze, dove non hai assicurazioni di riuscita. Allora ci sarà una  selezione naturale senza ingiusti divieti imposti da  qualche “ente superiore”  con il risultato di limitare la libertà personale.

Qui si rischia di creare un salotto esclusivo  profondamente ingiusto. E’ l’ambiente naturale che dovrebbe  fare la giusta selezione.  Il problema è che con i nostri massicci interventi, con i quali creiamo sempre più infrastrutture fisse, per dominare la natura, rendiamo la montagna sempre più fruibile, e il risultato è l’invasione.