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[quote=”docche”]…per questo non capisco e non approvo l’ostracismo ad oltranza di Marco e bergame nei confronti del passo alto-Greppie, e la chiusura a riccio o la rimozione nei confronti della Via da’Canali pure nel suo momento ufficiale, come complementare a quella dall’Antona. ma evidentemente hanno tra le mani…:woohoo: [table][tr][td][quote=”bergame”]…interessanti “elementi” emersi in alcuni sopralluoghi effettuati tra gennaio e marzo 2014 che non fanno che rafforzare questa ipotesi. NB: non si tratta di sofismi ma tracce ed oggetti tangibili, direi “elementi” a prova di bomba [/quote] |
…che stiamo ancora aspettando…
sisiziocane[/quote][/td][/tr][/table]
parte seconda: intermezzo musicale a cura dei “Pitoni Rotanti” (Rolling Stones) :laugh: :silly:
e lo spero sinceramente per i signori in questione che si tratti di elementi a prova di bomba, quali che siano…perché altrimenti non ci siamo proprio: qua si comincia a negare anche l’evidenza, pur di cercar di puntellare in modo maldestro da parte di quell’altro, affermazioni che comunque non stanno in piedi.
[quote=”Marco di AS”]…Inoltre, non è che il Passo del Pitone fu minato il 15 dicembre, perché allora “la trappola fu posta in basso”: quindi Pietro si riferisce senza dubbio a un’altra, successiva azione dei tedeschi…[/quote] |
mi pare anzi si possa dire che in realtà quella del 15 dicembre ’44 è una data rappresentativa delle mine sul passo del Pitone, ma che l’azione minatoria è senz’altro precedente.
rappresentativa per la memoria partigiana, per il numero e l’importanza delle vittime, e per intensità ed estensione: stavolta erano scesi fino Campiglia! :woohoo:
le mine precedenti non avevano mai posto grossi problemi B), venivano facilmente individuate segnalate e aggirate: ora però compromettono seriamente il passaggio e per tre giorni mietono vittime tra uomini valenti.
rappresentativa perché è una data a partire dalla quale azioni minatorie e quant’altro sono all’ordine del giorno (basta consultare appunto gli ordini del giorno).
è giocoforza trovare almeno per quei tre giorni un’alternativa al passo Campiglia-Pitone, che per un antonese non è proprio nulla di trascendentale: si fanno due passi in più, ci si alza un po’ di più e si va per Tecchia-Greppie invece che per Campiglia-Pitone.
e dal momento che di lì in poi codeste accortezze dei tedeschi sono all’ordine del giorno, il passo più alto allora messo in funzione viene tenuto in funzione e utilizzato come itinerario alternativo e complementare a seconda dei movimenti nemici osservati e dei problemi riscontrati, non ultimi quelli di carattere metereologico:
[size=4][i][b]Pitone e Greppie lavorano insieme per consentire regolarità al flusso dei passanti, che altrimenti costituiva un grosso problema per i punti di raccolta.
e appunto per regolare il flusso e il deflusso dei passanti vengono istituzionalizzati i due punti di raccolta controllo e smistamento dell’Antona e del Forno[/b][/i][/size].
…
che poi la consapevolezza di un’azione minatoria fuori dell’ordinario fosse precedente al 15 dicembre mi pare risulti con sufficiente chiarezza dalla testimonianza di Gildo:
[Ermenegildo Della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. II, pag.38]
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e per questo forse non è un caso che il passaggio del 2 dicembre avviene proprio dalle Greppie, anziché del Pitone, nonostante a seguito della perlustrazione la zona si fosse rivelata sgombra di tedeschi e alpini dagli Uncini al Campaccio:
[Ermenegildo della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. II, pag.23]
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e che pure il giorno dopo Sermattei e Vignali passano di lì, pur con una guida antonese. episodio tra l’altro esemplificativo di come poteva funzionare il raccordo tra il passo dall’Antona e il passo dai Canali:
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