Altissimo – Sentiero della libertà ?

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#19888
dok
Partecipante

e se ho ben inteso una proposta è stata formalizzata: quella di utilizzare, sul versante massese, il nuovo CAI188, da Canevara al passo della Greppia.
certo un’ottima scelta sotto vari profili, unica nota stonata la deviazione in Campareccia (Muturlungo) per la Foce: un bel tratto montano che presenta punti dimolto suggestivi:

senza contare che alla maestà della Foce-Centuragna si era attestato il gruppo di Ermenegildo della Bianchina. ma col passaggio organizzato del fronte aveva ben poco a che fare, la via praticata era più bassa e più diretta.
mi sono chiesto perciò se non ci fossero alternative valide da proporre, in modo da avere qualcosa di più prossimo alla situazione originaria: infatti sapevo per sentito dire che questa non è più recuperabile, perché il vecchio tracciato è stato sovrascritto dalla strada attuale.

opuscolo ANPI Massa :

[…]Giungevano nel paese montano generalmente a piedi percorrendo la Vecchia comunale di Antona, che si dipana su per il monte ad iniziare dal ponte della tavella di Canevara.
[…]Una volta in paese i profughi facevano tappa nella casa al Foscale, dove si rifocillavano per riprendere il cammino verso l’alto, imboccando la strada Vicinale della Campareccia.
[…]Da Porneta, in direzione del fronte, era possibile prendere il sentiero per Pian della Fioba e Tecchia oppure quello che portava e porta tutt’oggi in Campiglia.

a quanto pare la biforcazione delle due vie, quella dei Vallini che scende in Campiglia e quella che saliva al Pian della Fioba e Tecchia doveva trovarsi in Porneta in prossimità di Ca’della Bianchina, quindi dal Muturlungo si prosegue in pari per la maestà al Col da Porneta, da cui per buon viottolo si risale sulla strada:

da Ca’della Bianchina mi porto sul costone dei Vallini, all’attacco dell’aereo intaglio per cui si scende in Campiglia: qui è notevole l’esposizione e eccezionale la vista sui passi del fronte.

ma invece che scendere in Campiglia risalgo l’ampia e facile cresta segnata da fruste di capre e costeggiata da una recinzione a rete pecora e filo spinato fino a un punto, ai piedi di un pino, in cui la recinzione è abbattuta rendendo possibile il passo all’interno:

di qui si prosegue su buon viottolo che risale il poggio fino in prossimità dell’ingresso dell’orto botanico. la discesa conferma la facilità e la sicurezza del percorso.

tornato all’Antona chiedo informazioni al Mario Giuseppini su questo tracciato che in parte è ben evidente dai tornanti della strada del Pian della Fioba, e mi dice che è stato realizzato nel dopoguerra dalla forestale, e suppongo che il Nino Mignani possa dirci qualcosa di più.

non è il percorso originario neppure questo, ma vi si avvicina dimolto rispetto a quello della Foce, che taglia fuori la maestà al Col da Porneta e impone una deviazione importante, sia pur apprezzabile.
e in questo modo, spostando la biforcazione delle vie sopra Ca’della Bianchina, avremo recuperato anche un tratto del passo dei Vallini, che per il Mario Giuseppini rimane comunque il passo per il fronte più battuto, e su questo punto si tornerà.

per quanto riguarda l’aspetto tecnico, dal momento che sul tracciato c’è poco o nulla da fare, c’è piuttosto da vedere se rientra nell’ambito dell’orto botanico o competenze comunali o privati, ma io mi fermo qui.
ciao
Luca