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“La vita mi ha messo di fronte a dure prove: la morte di mio fratello gemello per un tumore al cervello nel 1992, la lenta disintegrazione del mio secondo matrimonio, e la morte di Ross Johnson dopo 37 anni di amicizia. Più terribile di tutto è stata la scomparsa di mio figlio Montana, che aveva solo 20 anni. Di fronte a questo, arrampicare è stato per me puro piacere.
Le mie motivazioni rimangono ancor oggi immutate: l’esplorazione di rocce mai scalate, la sensazione fisica delle mie mani e piedi che lavorano per contrastare la gravità, per risolvere le sfide che il mondo verticale mi pone davanti.
Le cellule del mio corpo hanno ormai iniziato a degenerare ma, per quanto grigio e avvizzito, io rimarrò sempre un incorreggibile alpinista”
che numero sarà Jim Donini….??? :silly: