Re:Altissimo – Sentiero della libertà ?

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Anonimo
Ospite

x Marco
Dalla tua foto Marco la traccia gialla sotto i Gaglini di Guido sembra un percorso possibile. Però mi è capitato varie volte di individuare in foto pseudotracce che poi alla verifica sul terreno non erano niente di definito o magari solo mini cengette naturali senza tracce di passaggio. Un po’ quello che accade quando riconosciamo volti e figure nelle rocce che poi cambiando anche di poco prospettiva svaniscono del tutto.

Mi è venuto in mente però di andare a verificare la cosa sulla tav. XXVII già postata qui da me (pag. 26) a corredo dell’ormai famoso articolo dell’Armanini. Siccome la foto ritrae proprio tutto quel versante e lo ritrae in condizioni di leggero innevamento (il che mette in evidenza le tracce) ho pensato che forse da lì si poteva ricavare qualche indizio. Per avere il massimo dettaglio possibile sono andato a riguardarmi la foto direttamente sul libro (comunque anche nell’immagine postata qui a pag. 26 si riesce a vedere qualcosa): si vede in alto il tracciato del 188, in basso in primo piano alcune case nel bosco di Campigli (quelle che sulla IGM sono a quota 860 e 750 ?), poi guardando attentamente in corrispondenza della tua pseudotraccia gialla effettivamente “sembra” di distinguere una linea lievemente più marcata che potrebbe essere anche un sentiero (o perlomeno si nota una linea della stessa rilevanza di quella del 188 appena pi? alto). Questo ripeto con la premessa generale che a volte le foto fanno prendere degli abbagli :huh: :S

xLuca
Nudo per canali ? Se ne era parlato tempo fa di uno che si aggirava ignudo tra passo del vestito e Macina , allora eri te ? ma anche quando ti metti in cerca della “via della libertà” ti metti in “libertà” ? cioè ti ci butti proprio anima e “corpo” :woohoo:

Vedo che hai ingranato con le foto ;) ora aspettiamo quelle della ?eccentrica? Galleria d?arte naturale dei Gaglini

L?ipotesi del tecchione come cava mi pare interessante: del resto le cave erano il regno dei ?tecchiaioli?

A proposito di Cave Caprara, “esplorando” i libri fotografici sulle apuane accumulati nel corso degli anni ho trovato una foto interessante su un libro del 1960 “Alpi Apuane” di Roiter-Montella, edizioni A.C.I.

Nella foto mi pare che si veda in primo piano la Cava Caparara e in secondo piano il passo del Pitone di mezzo (seminascosto) poi sullo sfondo il passo della greppia e gli Uncini. Guardando sotto il Pitone mi sembra di riconoscere la costa rocciosa da cui sono sceso nella mia esplorazione descritta a pag. 10. Sul costone si nota una evidentisima traccia che dovrebbe corrispondere a quella trovata da me in discesa e poi in risalita (lungo quella che ormai è nota come traccia blu) . Evidentemente all’epoca (fine anni ’50) era piuttosto battuta. La stessa foto inquadra anche il versante attraversato dalla pseudo-traccia gialla di Marco. Lì non si nota niente, ma la zona è in ombra o potrebbe essere anche colpa della bassa definizione dell’originale.