Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • Questo topic ha 951 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni fa da dok.
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  • #15108
    guido
    Partecipante

    bergame scritto:

    Che batosta ragazzi :blink: :blink: :blink: c’? voluto pi? di un giorno per riprendermi e poter ritornare all’uso della parola :(

    La bomba annunciata da Pisanino ha avuto effetti devastanti . La tesi che il passo del pitone coincide col pitone di mezzo, ? crollata miseramente sotto il peso di … una lapide marmorea :sick: . E come se non bastasse alla batosta di Pisanino ha dato manforte anche ?Il coordinatore generale delle sezioni del CAI delle Alpi Apuane? che, sempre solerte e disponibile a dar sostegno quando serve, ha ritenuto necessario apporre il suggello della sua autorit? e della sua indiscussa competenza sentieristica.

    A seguito di tale sconvolgimento le convinzioni accumulate in 4 mesi di accanita discussione sul forum sono crollate rovinosamente come un castello di carte. Quasi 60 pagine frutto di intenso lavoro di documentazione e di esplorazione, rese inutili da un documento ?esplosivo? e da un ragionamento quadrato e saldo come un blocco di marmo :whistle: Tanto lavoro e tanto tempo spesi inutilmente :S dopo 4 mesi si ritorna al punto di partenza, alla verit? sotto gli occhi di tutti che nessuno ha visto (nonostante gli accorati appelli di Pisanino): il passo del pitone ? quello della lapide perch? … la lapide ricorda un episodio avvenuto al passo del pitone. Lapalissiano :huh: :S

    E noi che stoltamente ci siamo accaniti a trovare una verit? che poggiasse su basi documentali e ricostruzioni storicamente solide :blush:

    Adesso, dopo una notte insonne, comincio a riprendermi. Per me ? solo una piccola sconfitta, ma il tempo speso in questi 4 mesi non lo rimpiango: in fondo mi sono divertito a battibeccare con Luca, Pisanino e altri. ;)

    Quello che invece mi affligge ? il pensiero della brutta figura che ci fanno (o che ci avrebbero fatto se non pi? in vita) i membri della segreteria del convegno del 1994 : ?Eserciti Popolazione Resistenza sulle Alpi Apuane? (NB: promosso dal comune di Massa, dalle province di Massa e Lucca, da vari comuni apuani, dalle comunit? montane apuane, dal Parco delle Apuane, dall’ANPI, dagli Istituti Storici della Resistenza, col patrocinio della regione Toscana, del Ministero della Pubblica Istruzione, del Ministero dei Beni Culturali , del Ministero della Difesa nonch? sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica :dry: ).

    Come si pu? giustificare l?abbaglio preso da tutti i partecipanti e soprattutto dai due membri della segreteria del convegno che sono stati anche artefici e protagonisti di quella storia ? mi riferisco a Pietro del Giudice gi? comandante dei Gruppi Patrioti Apuani (coloro che si occupavano degli aspetti logistici, organizzativi e militari del passaggio dei profughi lungo la via della libert?) e Gino Briglia il comandante ?Sergio? (colui che nell?ottobre del 1944 pass?, insieme ad altri 12 comandanti dei Patrioti Apuani, la linea del fronte attraverso il passo del pitone tracciando quella che poi diventer? la via della libert?).

    Se fossero ancora qui come avrebbero reagito alla decisiva ?prova della lapide? ? Avrebbero ammesso la loro disattenzione e la loro superficialit? per aver dato il via libera alla pubblicazione degli atti del convegno senza aver controllato bene cosa andavano a pubblicare ? Forse si sarebbero potuti giustificare dicendo che non avevano letto tutti gli articoli presentati o che li avevano letti ma senza troppa attenzione. :S

    Passi per gli articoli , che come si sa sono un po? noiosi, ma come la mettiamo con quella foto del passo del Pitone ? quella tavola XXVII (postata qui a pag. 26) dove si vede una lettera B proprio in corrispondenza del pitone di mezzo ? Come pu? non essere balzato ai loro occhi questo madornale errore ? agli occhi di coloro che hanno vissuto quegli anni e quelle vicende non da spettatori ma letteralmente "sulla loro pelle" ? Possibile che senza rendersene conto abbiano dato il via libera ad un marchiano falso storico ? E anche Maria Grazia Armanini, la studiosa di storia massese che sedeva con loro nella segreteria del convegno e che ha scritto il fondamentale articolo sulla via della libert?, come ha potuto anche lei approvare la pubblicazione di quella tavola XXVII palesemente errata ? e Mario Pegollo, quello che ha disegnato il percorso della via della libert? , non si ? accorto che stava producendo con i suoi disegni un altro falso storico ? E cosa potrebbe dire a suo discarico il Presidente dell?Istituto Storico della Resistenza di Lucca il prof. Giovanni Cipollini che ha presieduto quel convegno e vi ha contribuito con un articolo ?

    Questa inizialmente era la mia preoccupazione e la causa di un forte senso di disagio. Ma poi mi sono rincuorato perch? per fortuna non grava su di me l’onere e l’onore dello smascheramento di questo singolare falso storico … :evil:

    oh dai ma che buttato via 4 mesi :blink: :blink: :blink: :blink: sono venute fuori tante cose interessanti!! quella parte di testo io l’avevo be n presente e ne ho ripetuto i contenuti all’inizio del topic. ma ci? non toglie che ci siano ancora da definire varie cose…per esempio il percorso esatto del sentiero…la discussione pu? andare avanti ancora assolutamente. poi se ti va, il libro io ce l’ho, te lo porto la prox volta che vengo gi??? :woohoo:

    #15110
    Anonimo
    Ospite

    ooohhh mamma ..ma cosa si e’ scatenato ? speriamo di non aver ferito nessuno ,premetto che come dice Bergame "il primo amore non si scorda mai"anche a me e’ successa un po’ la stessa cosa ,e cioe’…qualche anno fa lessi il libro di Vinci Nicodemi COMANDANTE DELLA IV COMPAGNIA PATRIOTI APUANI ( non una personcina da 2 soldi credo)e, cosi decisi di partire da Antona e seguendo il sentiero che passa da Porneta, dove si trova la prima postazione partigiana, colle della bianchina e scende in campiglia, per poi risalire al passo del pitone ,e’ scattata in me quella sensazione, di ricalcare le orme di tanta gente che rischiava la vita per la liberta’.Ora io dico… possibile che una persona come Vinci che ha vissuto in prima persona quei momenti tragici di cui la memoria non puo’ e non riesce a dimenticare,abbia scritto il libro , inserendo pure la foto della lapide del passo del pitone ,DOVE ANCORA NEL LIBRO dice :arrivati al passo, in una notte senza luna ,avvolta nel buio totale scendemmo aiutandoci con mani e piedi, avevo paura di perdere mio fratello ancora inesperto ma fortunatamente lo rividi davanti a me grazie al biancore del suo sedere rimasto scoperto dalla rottura dei pantaloni che aveva rotto strusciando sul terreno, si sia potuto sbagliare cosi clamorosamente ? e perche dico io gli studiosi gli,storici per cosi dire debbano per forza avere ragione ? il libro per me; e ripeto per me e’ attendibilissimo non voglio e non riesco a pesare che sia stato scritto senza cose certe .piuttosto non e’ che forse magari, potrebbe mancare il collegamento, versante Azzano visto che la carrareccia credo non ci fosse e magari il sentiero passasse nel canale soto la casa di Andre?buon divertimento. con questo non voglio dire di non continuare a cercare. non me ne volete, pero’ ripeto per me questo e’ e questo rimane il Sentiero della Liberta, anzi andremo presto a ripulirlo e magari in certi punti cercare di mettelo un po’ in sicurezza …vi saluto fabbri’

    #15111
    Marco di AS
    Partecipante

    [i]Io ne ho viste cose che voi apuani non potreste immaginarvi.
    Navi da combattimento in fiamme al largo dei pitoni di Orione,
    E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino ai sentieri di Tannh?user.
    E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo?
    come lacrime nella pioggia.
    ? tempo? di dormire.[/i]

    Chiedo venia a Ridley Scott per la parodia della citazione, ma era troppo forte la tentazione di accodarmi all’ironia di Bergame. Che non so, peraltro, fino a che punto sia stata compresa… ;)

    Per parlare pi? chiaramente vestir? allora i panni dell’avvocato difensore per pronunciare una breve arringa che si opponga a quella del pubblico ministero Pisanino, teso a far condannare il Pitone di Mezzo e altri eventuali valichi limitrofi per il presunto tentativo di appropriazione indebita, se non usurpazione, del titolo di Pitone Unico Ufficiale delle Vie della Libert?, che, secondo la documentazione prodotta dall’accusa, non potrebbe spettare altro che al Passo della Focoraccia.

    Bene, signori della corte, si cita il libro di Vinci Nicodemi, testimone diretto della tragedia. Niente da ridire, ma perch? mai nel libretto dell’88 redatto ed edito dall’Anpi di Massa, la vicenda viene narrata in un altro modo? Riporto testualmente il passo in questione:

    [i]STRAGE DEL 15 DICEMBRE 1944
    Una pattuglia di partigiani tornando da Viareggio liberata, attraverso il sentiero che conduce da Seravezza, ad Azzano e oltre i territorio di Antona, rimase mortalmente bloccata sul terreno minato precedentemente dalla Monte Rosa. I partigiani erano ben riforniti di armi e munizioni, viveri, ma poco prima di giungere a Tecchia di Campiglia, nella zona del Fondone si verific? l’esplosione: rimasero uccisi tre partigiani: per le gravi ferite riportate furono dissanguati; altri feriti. Non contenti del grave episodio, i tedeschi attestati sul Carchio cominciarono a sparare. Al mattino seguente la notizia si diffuse ad Antona, da dove partirono alcuni uomini per soccorrere gli sventurati. Un altro partigiano rimase ucciso e altri furono feriti.[/i]

    Quindi secondo l’opuscolo l’esplosione sembra non si sia verificata subito dopo il passo, ma nella tuttora misteriosa zona del Fondone. Prima incongruenza. Perch?? Forse anche tra i partigiani c’era chi parteggiava per una versione e chi per un’altra? E perch? la Monte Rosa? Se a minare fossero stati proprio gli alpini attestati sull’Altissimo, ? ragionevole pensare che si sarebbero fatti tutto il tratto Uncini-Focoraccia per mettere le cariche, cosa che potevano fare con maggiore facilit? i tedeschi attestati verso il Carchio?

    Dunque qualche primo dubbio si avanza. Gli altri gli ha esposti Bergame richiamando il convegno del 1994. Si dir? che Del Giudice e Briglia non c’erano, quel tragico giorno, ed ? vero, ma sulla loro autorevolezza non credo si possano avanzare dubbi.

    Ma veniamo, signori della corte, alle prove a discarico. Le date. Gi?, perch? ? chiaro che l’episodio avvenne il 15 dicembre 1944. La lapide addotta a prova dice invece:

    Caddero/ combattendo perch? tu potessi/ vivere/ in libert?/ Marchini Andrea MOVM 15 2 1944/ Antolini Giuseppe 15 2 1944/ memori gruppo patriotti apuani/ Passo del Pitone Linea Gotica 25 4 1977.

    C’? quindi qualche refuso, come si dice degli errori begli articoli di giornale, ma se sul giornale si pu? capire, su una lapide di poche parole non ? che stia molto bene. Manca un 1 davanti al 2 e dicembre diventa cos? febbraio. Non solo: Antolini non mor? il 15 ma il giorno dopo e degli altri disgraziati non si dice nulla. Per essere una lapide che deve far memoria mi sembra che chi l’ha composta (non il marmista, sia chiaro) si sia dimenticato di troppe cose. Non vorrei quindi, signori della corte, che ci possa essere stata uguale distrazione nella scelta del luogo!

    Ma parliamo ancora di date e ammettiamo anche che la lapide indichi il valico giusto. Dico ammettiamo perch? l’unica testimone che s’invoca ? lei, dal momento che di per s? la sola testimonianza di Vinci Nicodemi non consente d’individuare il passo. Ma anche se l? fosse, teniamo presente che era il 15 dicembre 1944. Gli attraversamenti organizzati del fronte, come abbiamo visto a pi? riprese nel topic, sono successivi, e con tutta probabilit?, a questo punto, il valico maggiormente usato fu quello indicato nel convegno del 1994. Allora vi chiedo, signori della corte, se questo fosse vero, quale valico avrebbe maggiormente titolo a rivendicare una priorit?? Quello nei cui pressi (pur con i dubbi sopra esposti) ebbe luogo un efferato eccidio o quello per cui sono presumibilmente transitati migliaia di sfollati?

    Per questa ragione ritengo che la richiesta della pubblica accusa, qui rappresentata dal collega Pisanino, debba essere rigettata da questa onorevole corte non per la sola insufficienza di prove, peraltro cos? palese, bens? con formula piena, perch? il fatto non sussiste, riservandosi questa difesa di adire successivamente analoga azione penale nei confronti del Passo della Focoraccia. Ho finito, Vostro Onore.

    (immagino di poter riferire questo titolo all’admin, se non mi prende per scemo… :laugh: :P )

    Marco

    P.S.: Sabato sul versante massese, nonostante la nebbia, ne ho viste davvero cose che voi apuani eccetera eccetera, ma le riferir? pi? avanti, quando avr? terminato le ricognizioni in zona (penso che un’altra sia sufficiente! :) ).

    #15112
    dok
    Partecipante

    Io ne ho viste cose che voi apuani non potreste immaginarvi.
    Navi da combattimento in fiamme al largo dei pitoni di Orione,
    E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino ai sentieri di Tannh?user.
    E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo?
    come lacrime nella pioggia.
    ? tempo? di dormire.

    …o di svegliarsi…e di cominciare a leggere e ragionare un po’ di pi??
    complimenti per l’arringa, ? anche un capolavoro di tatto e diplomazia di cui ahim? non sarei mai capace.
    o Bergame, se scherzavi per davvero, io non l’avevo mica capito, complimenti per le tue capacit? teatrali…

    Credo che oggi le Apuane abbiano bisogno di noi pi? che noi di loro: occorre che la questione investa il pi? possibile non solo appassionati e addetti ai lavori, ma la stessa opinione pubblica. Vediamo pertanto di dar loro tutti una mano senza perderci in sterili battibecchi, ma nel rispetto delle strade che ciascuno intende seguire, mettendo la propria pi? o meno modesta competenza a servizio di un bene pi? grande. E in questo sta anche il senso del possibile progetto di ripristino e valorizzazione dei sentieri della libert?, comunque ancora tutto da determinare e aperto – lo ripeto – al contributo di tutti, purch? nel rispetto di un metodo che, almeno in questo caso, deve essere per forza anche storico, e che porta pertanto a concentrare l’attenzione su alcuni sentieri e ad escluderne altri che non trovano sufficienti riscontri e testimonianze, anche se con buona probabilit? – ma non con certezza storica – ugualmente percorsi.

    Marco

    perfettamente d’accordo, Marco, il rispetto di un metodo che non pu? che essere storico, cio? inevitabilmente basato sulla ricerca e l’elaborazione critica di documenti e testimonianze, e ci mancherebbe: proprio questo ? il punto anche per me, e credo di averlo gi? espresso a sufficienza in passato, e a pi? riprese.
    mi fa piacere vedere che qualche voce critica si leva ogni tanto a risvegliare l’attenzione su quello che si sta facendo e su come lo si sta facendo, e questo per me ? un buon segno per voler tornare a far parte della discussione: dico critica e la distinguo bene da polemica, come pu? magari apparire a chi non ? abituato a fare i conti con un’opposizione che pu? essere costruttiva, e mi pare di averne dato atto finora
    questa breve assenza dal forum mi ha giovato dimolto e spero anche a voi, che cos? avete potuto procedere pi? sciolti senza il rompiballe di turno, non ? vero? il temporaneo distacco mi ha permesso in particolare, valutando un po’ tutto il topic dall’inizio come ha fatto anche Bergame, di osservare meglio me stesso e voi: per quanto mi riguarda anche il recente incontro con persone estranee al forum, ma ugualmente interessate alla questione della Via della Libert? e al fatto che questa, come dicevi prima, diventi una questione pubblica al di l? di strette cerchie di appassionati e addetti ai lavori, mi ha fatto estremamente piacere e allo stesso tempo mi ha <spiazzato> di brutto, facendomi avvertire anche in senso autocritico l’esigenza di una maggiore chiarezza e universalit? nel linguaggio, nel metodo e nello stile di partecipazione alla ricerca: il forum ? uno spazio aperto e pubblico, anche chi non interviene legge, vuole capire, osserva, e valuta.
    qualche appunto critico ho invece da farlo alla cordata del <trio de’bombaroli> Guido-Pisanino-Fabbri: ma ? bene che frammenti quello che ho da dire in pi? interventi, per evitare quell'<effetto valanga> di cui parlava Bergame, che a quanto pare ha solo effetti controproducenti.
    un effetto positivo ha certamente prodotto la mia assenza, l’entrata in campo di Enzo, un elemento che mi chiedo che diavolo ci facesse in panchina, e questo mi fa riflettere sul fatto che tempi pi? lunghi e ritmi pi? lenti di metabolizzazione non sono necessariamente un danno, anzi…a dispetto di chi vuole bombe e subito.
    c’? ancora la questione del Fondone in sospeso, forse il piccolo tassello mancante per la definizione del quadro di Campiglia, e poi il Col della Perlettaia su cui Bergame mi aspetta con una certa giustificata tensione. vedo che ? ancora critica la questione Canal dal Prado-Palerosa, su questo ho ancora qualcosa da dire. senza furia per?, in questo periodo sono pi? impegnato anch’io.
    o Marco, a proposito della scelta di Palerosa, vedi un po’ se questo ti persuade di pi? della <politica> risposta di guido, che ultimamente mi pare non sappia pi? che canali pigliare…dev’essere stato il passaggio al digitale, l’articolo ? del grande Marco Rovelli:
    ciao
    Luca

    sabato, 14 maggio 2005

    Per il numero appena uscito di Alp, dedicato alle Alpi Apuane, mi ? stato chiesto di tracciare un itinerario per le amate montagne attraverso i canti partigiani e anarchici. Lo riporto qui.

    Siamo i ribelli della montagna.

    ?Dalle belle citt? date al nemico / fuggimmo un d? sull?aride montagne / cercando libert? fra rupe e rupe / contro la schiavit? del suol tradito. (?). Siamo i ribelli della montagna / viviam di stenti e di patimenti / ma la gran fede che ci accompagna / sar? la legge dell?avvenir?.

    Questo ? uno dei canti partigiani pi? belli, adeguato per essere intonato nei sentieri delle Apuane, dove gi? risuonava durante le stagioni della Resistenza. Cominci? nelle Apuane meridionali, la lotta partigiana (e dire che fu eroica, non ? cadere nella retorica). Erano gli ultimi mesi del ?43, quando si formarono i Cacciatori delle Apuane. Ricordatevene, quando sarete sulla Pania della Croce ? una delle due vette regine di queste Alpi. I partigiani stavano dal lato della Garfagnana, verso Piglionico, dove una cappella ricorda i partigiani uccisi il 28 agosto 1944 nelle loro postazioni sul Monte Rovaio, che sta di fronte alla cappella. Ma se passate da Stazzema (paese di cui ? frazione Sant?Anna, dove il 12 agosto del ?44 vi fu un eccidio nazifascista che caus? 560 morti), incontrerete il rifugio Del Freo, dove c?? ancora il ritratto del ?nonno?. Chiedete al gestore di raccontarvi la sua storia. Chiss? quante volte, qui, ? risuonato ?Fischia il vento?, il canto pi? amato dai partigiani (?Bella ciao?, che ? passata alla storia come l?inno partigiano, in realt? si diffuse all?indomani della Liberazione).

    Risalendo a nord, si va avanti nel tempo: alla met? del ?44, quando alleati e nazifascisti si fronteggiavano sulla Linea Gotica ? che tagliava l?Italia da ovest a est. Partiva dal Cinquale, sul litorale versiliese, passando per Montignoso, al monte Altissimo, e di qui, tagliando il gruppo delle Panie e la Garfagnana all?altezza di Barga, arrivava all?Appennino, proseguendo fino a Rimini. Tra il Carchio e l?Altissimo, c?era il cosiddetto Varco delle Apuane. Di l?, partendo dal paese di Antona, passando per la cresta che congiunge i due monti, e scendendo per il canale di Palerosa, passarono a sud, nell?Italia liberata, migliaia di condannati e di perseguitati politici. Migliaia di persone che trovarono la salvezza grazie ai Patrioti Apuani del comandante Pietro Del Giudice. Il feldmaresciallo Kesserling, al processo di Venezia, dir? di aver avuto pi? preoccupazioni dai partigiani dell?Altissimo che dalle truppe alleate schierate sul fronte. Furono molti a lasciarci la vita per la libert? altrui, come ricorda questo riadattamento di un noto canto degli alpini: ?Il bersagliere ha cento penne / e l?alpino ne ha una sola / il partigiano ne ha nessuna / e va sui monti a guerreggiar. / Quando cade gi? la neve / la tormenta dell?inverno /anche venisse pure l?inferno / il partigian riman lass?. / E se poi ferito cade / non piangetelo dentro il cuore / perch? se libero un uomo muore / cosa ci importa di morir?.

    Era invece dal passo del monte Tambura ? l?altra vetta regina delle Apuane ? che passavano i partigiani massesi e quelli della Garfagnana. E di l? arrivavano i rifornimenti agli affamati partigiani del massese, sacchi di farina in dorso ai muli per la via Vandelli. Di l? si scendeva a Forno. Dove magari si sentiva cantare una versione partigiana della vecchia canzone anarchica di Pietro Gori ?Amore ribelle? (gi? ripresa dalle mondine in lotta). Me l?ha cantata Alda Fruzzetti, testimone diretta dell?eccidio del 13 giugno ?44: ?Noi che amiamo l?uguaglianza / siam al par dei malfattori / ma noi siamo lavoratori / e padroni non ne vogliam. / Se verrai fanciulla cara / noi lass? combatteremo / e quel d? che vinceremo / braccio e cuor ti doner?. / I fascisti alla montagna / e i tedeschi alla pianura / i partigiani non hanno paura / del fucile mitragliator. / Dei ribelli sventoliamo / le bandiere insanguinate / su facciam le barricate / per la santa libert??.

    Nella zona carrarese, invece, c?era la Brigata Garibaldi, dove forte era la presenza degli anarchici (Carrara ? citt? anarchica per eccellenza). Il Battaglione Lucetti, comandato da Ugo Mazzucchelli, era la formazione anarchica, che aveva la base nelle cave di Calocara: ?Dai monti di Carrara / un d? discenderemo / all?erta partigiani /del battaglion Lucetti / Pi? forte sar? il grido / che salir? lass? /fedeli a Pietro Gori / noi scenderemo gi??. E poi, i tanti bei canti degli anarchici: ?Addio Lugano bella?, ?Sante Caserio?, ?Amore ribelle? (tutti e tre opera di Pietro Gori), ?Figli dell?officina? (forse il canto pi? noto a Carrara, composto da un montignosino all?indomani della prima guerra mondiale).

    La formazione Ulivi del comandante Memo era invece la formazione prevalentemente comunista: ??E se sapessi o mamma / quanti compagni che ci son lass? / lass? sulla montagna / ch?? presidiata dalla giovent?. La causa nostra / ? la riscossa / di Garibaldi / camicia rossa. / Sono orgoglioso di esser coi ribelli /prima di andare contro i miei fratelli?. Ma anche i comunisti cantavano ?Figli dell?officina? (salvo sostituire il verso ?innalzeremo al vento bandiere rosse e nere? con ?innalzeremo al vento la libera bandiera?). Portatele con voi, queste parole, quando sarete sul Monte Sagro, dove ci fu una storica battaglia il 24 agosto del ?44.

    E infine, il Monte Brugiana inespugnato. Un monte dal grande valore strategico, tenuto dal vice-comandante Vico, col dispiegamento di tutte le armi pesanti in possesso del comando partigiano.

    Oggi ?la Brugiana?, boscosa e umbratile, ? tornata a essere rifugio per solitari. E? la Brugiana che faceva palpitare il cuore tormentato del poeta apuano Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, il Ceccardo furioso e innamorato che scorgeva ?uno spiccio di luna? salire su quei boschi, un ?simbolo lucido di scure? che sovrastava il ?violaceo cono?, ?i tronchi noderosi, e le aperte capigliature?? E l? potete andare a rinfrancarvi dopo le camminate per i sentieri apuani. E se andate al trekking di Paolo Monteleone, per andare a cavallo, o semplicemente per godere di quello splendido posto (per ogni evenienza vi lascio il telefono: 337713610), chiedete a Paolo di cantarvi la canzone del cavatore. Io ci capito spesso: se ci incontriamo, vi prometto che un paio di questi canti ve li far? sentire.

    #15113
    Anonimo
    Ospite

    Anzitutto … Bentornato Luca :) il tuo rientro era atteso, il tuo ruolo sul campo di gioco era rimasto vacante ;) Non entro nel merito del tuo intervento perchè è ormai tardi. Avevo invece in serbo alcune considerazioni sugli ultimi interventi di Guido, Fabri e Marco. Ecco qua di cosa si tratta.

    Per quanto riguarda il volume “Guerra sulle apuane” ringrazio Guido per l’offerta ma ho già provveduto per mio conto e tra non molto dovrei poterlo sfogliare. Però se passi a trovarmi mi fa piacere … a prescindere ;)

    Io non sono “uomo di un sol libro” e nemmeno di “un sol pitone”. Non sono nemmeno così affezionato alle mie tesi da voler chiudere in fretta la questione alla prima parvenza di prova. Da 4 mesi fino ad oggi, dopo aver esplorato il terreno finchè ho potuto, ho continuato a documentarmi e continuerò a farlo .

    Anche solo per rompere la monotonia (come il cambiar lavoro di Monti :evil:) sarei felice di trovare qualcosa che ribaltasse veramente le mie convinzioni. Parlo di qualcosa di storicamente fondato e logicamente ineccepibile. Della fondatezza e dell’attendibilità della testimonianza di Nicodemi nessuno dubita, ma non mi venite a dire che quella della lapide è una prova inoppugnabile. Come ha dimostrato Marco, da autentico e navigato “principe del forum”, la lapide lascia piuttosto a desiderare sotto tutti i punti di vista, sia come prova che come attendibilità storico-documentale. Non trasformiamo una seria indagine storica in una disputa tra tifoserie.

    Fabri giustamente si chiede “gli studiosi , gli storici … debbono per forza avere ragione” ? E’ vero al convegno del 1994 c’erano molti studiosi, ma i membri della segreteria del convegno erano 4: due studiosi (Armanini e Michelucci) e due protagonisti di quelle vicende (Gino Briglia e Pietro del Giudice). Il primo volume degli atti (quello dove compare la tavola XXVII) è stato curato da Briglia, Del Giudice e Michelucci. Quindi le tesi presentate in quel convegno non si possono liquidare come se fossero ipotesi formulate da un qualunque studioso di storia venuto dal nulla. La tavola XXVII è per il momento l’unico documento, visionato e vidimato da autorevoli testimoni dell’epoca, che dia una collocazione geograficamente non ambigua al passo del pitone.

    In ogni caso, a prescindere dalla questione della lapide, secondo me valgono le considerazioni finali di Marco. Quello della pulralità dei valichi è un discorso affrontato e dibattuto più volte sul forum, Lo ha tirato in ballo varie volte Luca e ancora continua a ritornare a galla. Probabilmente già all’epoca dei fatti , col termine “passo del pitone” ci si riferiva ad una pluralità di valichi nel tratto tra il passo della Focoraccia e il passo della Greppia (dato che non ha un nome potremmo chiamare quel tratto di crinale “cresta o crinale dei pitoni” B) ). La spiegazione più semplice è che persone diverse chiamassero in quel modo valichi diversi, vicini tra loro, caratterizzati dalla presenza di un grosso spuntone roccioso e funzionalmente simili.

    Non a caso nel progetto di Marco (pag. 47) (su cui mi pare che Pisa si sia pronunciato in modo un po’ generico, mentre Guido lo ha fatto con una sostanziale stroncatura sul nascere), tra i valichi della libertà figurano il passo della Focoraccia, quello del pitone di mezzo e in parte quello della Greppia (con tratti da verificare per i collegamenti con campiglia e con il Serra). Nessuno ha mai pensato di negare dignità al percorso amato e curato da Pisa e Fabri. Però non mettiamoci a sbandierare rivolgimenti e colpi mortali a pitoni che hanno l’unico torto di stare in …mezzo :P

    #15122
    Anonimo
    Ospite

    Per quanto possa interessare. Apprendo da Accademia Apuana della Pace che ieri ci sarebbe stata una escursione guidata nella zona, appunto, del "sentiero della libert?". Referente dell’iniziativa era indicato alfio.raffaelli@montignoso.ms.it
    nonn0omassese

    #15123
    Marco di AS
    Partecipante

    Grazie dell’informazione, Augusto; penso sia utile. E bentornato di cuore anche da parte mia, Luca, e… grazie dei complimenti, anche a Bergame, per? sinceramente mi mettono un po’ in imbarazzo :blush: .

    Purtroppo ho tempo solo per un saluto frettoloso perch? per tre giorni sono davvero di corsa per motivi familiari e di lavoro, poi avr? modo di farmi vivo di nuovo! :)

    Marco

    #15131
    Anonimo
    Ospite

    Uf…uf..che corsa,:woohoo: scusate ragassssi del mio ritardo a rispondervi ma ero nel versante Azzanese alla ricerca dello storico disperso:blush: ) da piu’ settimane,sinceramente ho trovato delle scatolette di tonno aperte nella grotta del Cele…..e vari appunti di canali Palerosa,Finocchiaia,passo del Pitone e poi invece mi ha avvisato Guido e Fabbri "i Bombaroli"che l’hanno trovato.:woohoo: Si ? ritornato ha fatto anche l’intervento su Alpi Apuane .com al topic Sentiero della liberta’.Finalmente si ? proprio Lui l’indiscusso persanaggio misterioso…il Messia,lo scriba,il maestro della via della Liberta’"DOK-LUCA"non ci crederai ma sono veramente contento che sei rientrato anche se non mi sei simpatico x la tua arroganza nel disperdere energie nagative verso persone che di umilta’ ne hanno da vendere.Ma torniamo a noi dicevo sono contento del tuo ritorno perche credimi i tuoi "allievi scriba"Marco as-Bergame senza il loro maestro…mi sembravano 2 dispersi nel deserto.Sono contento del tuo arrivo perche Guido senza di te si stava annoiando senza le tue frecciatine…sono contento perch? con tutti i petardi che spari tieni sveglio il topic…sono contento perch?…il topic ha bisogno anche di un personaggio come te (anche se mi sei antipatico).
    Mi viene da ridere….ha.ha.ha pero’ pensando che qualcuno di voi ? dal 2008 che sta’cercando la verita’ sulla via della liberta’…e…tac…il mio socio non scriba…al primo colpo demolisce mesi,anni di studio..che ridere…lui butta le bombe:woohoo: voi fumi bianchi:blush: che li porta via il vento……che fenomeno ? quel Fabbri:evil: ….e per fortuna Io faccio la parte pratica sul campo, se no altro che bombe atomiche:woohoo: ,ma questo lo lascio a voi scriba ho troppo lavoro da fare di ripristino sentieri.
    Vi lascio,con un’altro BEN… VENUTO…RITORNATO :laugh: DOK/LUCA B) e rimani il topic ? piu’ frizzante con Te.:silly:
    Saluto …..tutti Pisanino

    #15133
    dok
    Partecipante

    ciao Bergame, ho finalmente rimesso le mani sulla tastiera, anche se me le metterei nei capelli, da tanto che c’? ancora da dire, e il problema ? da dove cominciare.
    cos? comincio da te, la precedenza alle vecchie domande non risposte, che a me, detto per inciso, danno veramente noia, soprattutto quando si dice di voler fare <lavoro di squadra>.
    potrei anche dire di averti usato il garbo di non risponderti, o di avere distrattamente sorvolato sul tuo appello, magari una, due, tre volte…ma non sono fatto cos?, non mi riesce proprio, e a parte questo non ci provo nemmeno, perch? non lo reputo serio, o come direbbe Pisanino, da uomini.
    perci? rispondo con piacere alla tua domanda di…neanche un mesetto fa! -caspita, come vola il tempo!- riguardo al Col della Perlettaia, che ? effettivamente un dato importante, come il Fondone nel versante massese, per definire un quadro storicamente corretto che metta in coerente relazione i tasselli di territorio finora esplorati e quelli che lo saranno di qui a poco.
    voglio prima chiarire una piccola cosa con te, ? l’unica bischeratella che ho da rinfacciarti, e la voglio chiarire non per apparire senza macchia, perch? non sono certo un santo e i miei errori li faccio anch’io, ma perch? chiarirsi ? sempre la cosa migliore, poi si va avanti meglio, no?

    Poi mi ha colpito questa affermazione di Luca che ho sentito stridere come la carta vetra sulla pelle:

    ?chiedete e vi sar? dato, bussate e vi sar? aperto?

    Oooo Docche ! (come direbbe Panariello) un f? tanto lo sportivo perch? quando ho chiesto (forse in modo un po? sfacciato ) notizie sul Fanfani a te e Guido, Guido ha avuto il garbo di non rispondermi (ammesso e non concesso che avesse letto il mio appello) invece te non ti sei fatto scappare l?occasione per mandarmi , senza tanti riguardi, a quel paese … di Azzano

    come hai detto giustamente poi, nessuno mi ha obbligato a partecipare a questa discussione. mettiamo tra parentesi e anzi lasciamo da parte le complesse ragioni personali che mi hanno portato alla scelta di scendere in campo e di prendermi questa bella gatta da pelare e consideriamo i fatti: mi sono presentato come uno che ha gi? fatto un bel lavoro da anni, non solo, che si ? prestato a presentarlo pubblicamente, non solo, che si ? sempre mosso in pubblicit? e trasparenza, cercando il coinvolgimento e la collaborazione di altre persone, associazioni e enti.
    ora, una persona cos? viene a casa mia e si presenta in questo modo, dicendomi che le cose per cui sto tribolando nei pochi momenti di tempo libero sono gi? state fatte, e altre ancora, e che c’? quindi la possibilit? di partire certo criticamente dal lavoro di un altro per andare meglio avanti senza perdere tempo e energie invano, e io che faccio? gli chiedo gentilmente di aggiornarmi sul suo lavoro e di procedere insieme? assolutamente no! e per la semplice ragione che sono troppo preso dal comprensibile entusiasmo per alcune piccole <scoperte> su cui sogno chissachecosa, per non vedere nel nuovo arrivato da chissadove che un losco intruso che mi vuole soffiare <onori e oneri>.
    a parte il fatto, Bergame, che ho veramente fatto fatica a farmi sentire, quando ho cercato di relativizzare la tua <scoperta> con modi pi? gentili, stile chi deve intendere intenda…a parte questo, poi mi sono sentito interpellato non certo per parlare del mio lavoro, che era di interesse comune, ma per una semplice domanda e puramente strumentale, come quella della via Fanfani, che ti serviva solo per completare il quadro della tua <scoperta>. insomma una <miniera di informazioni> da sfruttare a tua discrezione, e non un minatore come te, che in questa miniera ci ha lavorato pi? di te e sicuramente pi? di tutti i partecipanti di questo topic. detto per inciso il fatto che uno ci abbia lavorato di pi?, o da pi? tempo, o soggettivamente con pi? fatica, o per una grande causa, di per s? non vuol dir nulla e non lo rende automaticamente pi? meritorio o pi? esperto: se questo lavoro ? stato fatto male, allora vale poco o nulla, sono i risultati che contano ed ? alla prova dei fatti e della critica che devono essere presentati e che devono reggere, qui si fa ricerca, non curiosi giochi di societ?.
    comunque preferisco di gran lunga un atteggiamento come questo (ma ho fatto caso poi alla nota autocritica) a quello di un Pisanino che pretende di rispettarmi s? come <persona>, ma cos? <francescanamente> che lo stesso san Francesco impallidirebbe al confronto, e cio? spogliato di tutto, perch? ogni volta che apre bocca mi leva qualcosa, e questo ? sotto gli occhi di tutti, almeno finch? i post storici rimangono al loro posto cos? come sono stati scritti: finora l’ho lasciato fare, mi ? servito per capire, soprattutto se ci ? o ci fa, ora sto preparando io una bella <bombetta> per lui…chi di bomba ferisce…
    spero che questa spiegazione serva a far capire un po’ meglio il mio punto di vista, e le ragioni di un atteggiamento che non ? garbato molto, e ci credo. l’averti poi socraticamente mandato a quel paese…di Azzano non era certo offensivo, e anzi coltivo ancora la speranza di ritrovarci l? un bel giorno…comunque se preferisci faccio come Guido, o magari se ne riparla tra un altro mesetto…
    via, e sto scherzando, veniamo al dunque:

    Riporto le parole del Federigi citate da te:
    Lungo il torrente, nei pressi della Polla ai piedi dell’Altissimo, c’? il Canal dal Prado di Greppia, salendo il quale, ad un certo punto, si trova il Col della Perlettaia. Poco sopra, c’? una grotta che prende il nome da un pastore, un certo Cel?, e da qui si diramano diversi sentieri da capre

    Luca, aiutami ad orientarmi facendo riferimento alla CTR5000 postata da Guido a pag. 41. Su quella mappa il col della Perlettaia ? circa a quota 900 sul crinale dx orogr del canale del Prato, quel crinale che culmina col m. Focoraccia . Mentre se non ho capito male, la grotta di Cel? secondo te ? quella alla confluenza del fosso della Griffaia con i canali che scendono dagli uncini e dal passo della greppia, ovvero circa a quota 750mt. (cos? ? riportata anche sulla mappa di Guido). Allora c?? qualcosa che non torna: o il colle della perlettaia non ? l? o la grotta di Cel? ? un?altra, altrimenti la descrizione del Federigi ? priva di logica. E anche gli itinerari riportati da te (quello di ConteGi? e quello di Silicani) non sembrano passare dalla grotta di Cel?. Quindi dove collochi tu la grotta di Cel? ?

    ho seguito con una certa apprensione il fatto che seguendo il filo dei tuoi ragionamenti menavi il Col della Perlettaia per l’aia del Canal dal Prado, allo stesso modo di come io poco prima menavo il Fondone e il fosso di Campiglia appunto per l’aia di Campiglia, dato che, <sempre solerte e disponibile a dar sostegno quando serve>, quel mostro di un Pisanino si era sollecitamente premurato di farmi/farci avere quelle informazioni-chiave, o, se non ricordo male, che si sarebbe quanto prima attivato per procurarsele, ti ricordi te?
    in realt? quello dove sei andato a parare come vedo nella foto a pagina 50 ? la focetta che di l? consente di raggiungere la sommit? di quella cascata per risalire il ravanetoso <fosso della griffaia>, come gi? ti dissi in uno dei miei primi interventi: questo canalaccio ? vecchia conoscenza e del mi cugino, ? da una ventina d’anni che si percorre specie in discesa, completando alpinisticamente -pericolo pietre volanti- fino alla Grotta di Cel? la calata Tela-Tacca Bianca, attrezzata da nonsochi con tre chiodi a pressione.
    il Col della Perlettaia in realt? si trova pi? in basso, e precisamente <al Forcello>, citato anche da Sciamino nel suo diario, dove si incontrano i due rami del Canal dal Prado: ? quel colletto, rivestito di un concentrato boschetto di conifere, che gi? si vede dal Palazzo, ma ancor meglio da Mortigliani e poi dalla Fanfani.
    in realt? ho sentito dare due versioni relative alla sua posizione: una pi? estesa, come il colle che rimane di fronte al <Col da’Monti>, che sarebbe quello sulla cui sommit? passa la via Fanfani nel primo tratto prima di incontrare il Canal dal Prado, e una pi? ristretta, come il vistoso colletto di cui dicevo sopra. per la sentieristica questo colletto, risalendo il Canal dal Prado, lo puoi o evitare rimanendo basso nel canale sulla massicciata della vecchia lizza che proprio prima del Forcello, sull’ansa del fiume, conserva forse il tratto pi? maestoso, ce n’? solo un altro pi? in basso…oppure lo puoi aggirare a monte tenendoti pi? alto sul vecchio sentiero che passa per la Grotta Stiappata, cui ho gi? accennato nel mio ultimo vecchio intervento ma ci torner? su pi? nel dettaglio e con le foto, e che ? stato il pi? rognoso da riaprire per la forte presenza di scepaloni e vegetazione da giungla, quando si chiude quella altro che du’scopette col pennato…purtroppo nei canali ? cos?. e comunque la fatica e i rischi sono qui ripagati oltre che dalla bellezza selvaggia della natura, da un curioso senso di mistero che ti attrae di cascata in cascata, di colle in colle, verso quella grotta, quella pianta, quel rudere, quel foro di piro, quel muretto, quella massicciata, quelle scalette, quella postazione, quella teleferica, e cos? via. e qui anche la solitudine ? meno solitudine se a ognuna di queste cose sai dare il nome che le appartiene per la sua storia, e ne conosci un po’ la vita, te ne senti un po’ parte.
    in ogni caso a me piace chiamare Col della Perlettaia quel colletto (credo un mucchio di pietre e detriti) al Forcello con sommit? quota 685, per le caratteristiche uniche e autonome che ha rispetto all’ambiente circostante, evidentemente a effetto della sua antropizzazione che fu intensissima come dicevo nell’immediato dopoguerra col Piano Fanfani e gli interventi di rimboschimento e risistemazione idrica, e di conseguenza anche della viabilit?: si possono notare resti di viottoli con le caratteristiche di mulattiere, resti di gradini di pietra che credevo appartenere all’antico Viarello del Prato, ma vallo a ritrovare te, il rudere di una casetta, una buca-fossa murata all’interno, forse una di quelle di cui parlava Sciamino nel diario, i resti di paletti e filo spinato che non sono della guerra, ma erano le recinzioni a protezione dagli animali del vivaio-piantonaio del cantiere di rimboschimento, e nella parte verso il Forcello una struttura a piane e poggi anche murati a secco…al di l? di questi particolari quello che colpisce ? la visione del mondo dell’Altissimo capovolto, nel senso che tutto ci? che di familiare uno ha visto per anni salendo le consuete vie, da qui, e ancora dalla cresta tra Palerosa e Canal dal Prado, che pure tratter? pi? avanti, lo vede per intero, standoci di fronte, ed ? una visione che spiazza ma illumina, come il Zucco del Pinzio nella foto (anche lui citato da Sciamino) alla cui base passa la via Fanfani.
    comunque, Bergame, se un lo sapevi Perletti vuol dire mirtilli, quindi se hai ancora dei dubbi, stavolta ti mando a quel…colle a cercarli, cos? ne sei sicuro. in realt? non ho ancora conosciuto un zanese che abbia visto mirtilli al Colle della Perlettaia.
    sulla grotta /grotte di Cel?, torniamoci anche pi? avanti: sono comunque d’accordo con te che i conti in tasca al Federigi tornano un pelo meglio se invece che la prima si considera la seconda grotta nell’ordine di salita, anche l? non hai una indicazione univoca, ma in questo caso cambia di poco, non mi pare uno di quei dettagli che fanno la differenza, comunque ora lascio a te la parola.
    ciao
    Luca

    #15134
    Anonimo
    Ospite

    Dok…stai attento a non minare il bosco di Campiglia con le tue bombe…..perche domattina, Io inzio il ripristino della via della liberta (pulizia del 188/bis e successivamente segni indicativi)dalla ex Tana del lupo al passo del Pitone di Vinci Nicodemi e dell’A.N.P.I di Massa),poi con Fabbri lo completiamo dalla partenza (Antona)
    Ecco fai bene a fare delle ricerche nel versante Azzanese cercando un collegamento dal Passo del Pitone Massese alla vecchia mulattiera x Azzano visto che di la hanno difficolta’ a trovare il vero sentiero…forse con te ci riescono.
    Saluto tutti…Pisanino

    #15135
    Anonimo
    Ospite

    Oh docche :) ho letto con grande interesse il tuo intervento. Ho ben compreso le tue ragioni, in particolare quella che chiami "bischeratella" . Mi piacerebbe rispondere con calma e ripercorrere tutta questa storia ma ? lunga (all’incirca come questo topic) e adesso non ho il tempo di farlo :sick:

    Anche a me non piace far finta di non aver letto o di non aver sentito, e tantomeno mi piace far l’indiano accampando vastit? di impegni e gravit? di incarichi. Quindi, in attesa di poterti rispondere in modo adeguato (anche per quanto riguarda il col della perlettaia) ci tengo a dirti che il tuo intervento non fa che rafforzare la stima nei tuoi confronti.

    Avevo gi? avuto modo di manifestare il mio apprezzamento per la tua competenza storica e per la tua conoscenza del terreno. Adesso invece il mio apprezzamento sincero ? per la "persona", come ebbe modo di dire pisanino (un bravo ragazzo che era partito bene ma che ora vuol risolvere tutto a suon di bombe e battute :( )

    Per qualche mese per per me Azzano ? … al di l? delle colonne d’Ercole . Se ti capita di venire a Lido di Camaiore, fino a settembre mi trovi tutti i giorni domeniche incluse. All’inizio del topic avevo postato il mio numero di telefono. Spero comunque di riuscire a replicare nel merito a breve.

    #15144
    Anonimo
    Ospite

    Intervengo riguardo alla “bischeratella” cioè al mio atteggiamento iniziale nei confronti di Luca/Dok ma allargo l’intervento a questioni che riguardano tutti ….. è vero Luca, sono stato piuttosto freddo dopo il tuo primo intervento, poi nei successivi hai cominciato a farmi le pulci (probabilmente anche in conseguenza della mia freddezza) e allora la freddezza ha lasciato spesso il posto alle schermaglie e da queste siamo sfociati nelle polemiche più accese. Probabilmente hai pensato che dietro la mia freddezza ci fosse il timore da parte mia di vedersi scippare il titolo di “riscopritore” della via della libertà o qualcosa di simile. Ma non è questo il motivo vero, e per spiegarlo parto un po’ a monte, cioè dalla mia prima esplorazione.

    Io sono partito dall’appello di pisanino sul forum dove chiedeva una specie di consulto di esperti per trovare il sentiero della libertà sul lato versiliese dato che sul lato massese diceva di averlo già riscoperto e tracciato. In realtà credo che all’epoca pisanino avesse già individuato il sentiero dal passo della focoraccia al tornantone del Fanfani. Quello che gli premeva era avere una sorta di imprimatur ufficiale di un autorevole esperto di sentieri oppure di un autorevole rappresentante di qualche ente ufficiale come il CAI (e Guido è guarda caso prorpio la persona in cui i due ruoli si fondono). Quindi per pisanino un eventuale pronunciamento favorevole di Guido avrebbe sancito ufficialmente la rinascita-riscoperta del sentiero della libertà e, di conseguenza , avrebbe riservato a lui e al suo socio Fabri il titolo di riscopritore-restauratore di questo importante pezzo di storia massese. Quindi niente di scandaloso e di cui vergognarsi: una più che legittima e dignitosa aspirazione a veder riconosciuto il proprio ruolo in un’opera meritoria di recupero di un patrimonio storico-culturale nonché sentieristico-ambientale.

    Purtroppo nel frattempo mi sono messo nel “mezzo” io a rompergli le uova nel paniere. In una giornata bigia, in cui non avevo altro da fare, senza relazioni e senza chiedere permesso, ho trovato (seguendo vecchi bolli gialli) quel sentiero che lui e Fabri avevano già in parte esplorato e segnato con ometti e nastrini. Dopodichè ho messo tutto sul forum con tanto di foto e di qui è partita la discussione che però ha portato alla scoperta di altri sentieri ed altri valichi lasciando al percorso sponsorizzato e recuperato da Pisa&Fabri un ruolo non più preminente, o perlomeno non più “il” sentiero della libertà ma “uno” dei sentieri della libertà. Insomma per farla breve e con una battuta: ho l’impressione che quando pisanino mise in palio la pizza avesse già un’idea molto precisa su chi dovesse essere il vincitore, e in effetti nel prosieguo si è anche autoproclalamto vincitore del trofeo :P . Quello che mancava a pisanino&fabri era solo il suggello ufficiale di qualche ente o di qualche personaggio che tale ente incarnasse.

    A me invece di essere lo scopritore del sentiero della libertà non è mai importato più di tanto. A me importava ricostruire pezzi di verità storica e dare alla cosa il massimo della visibilità per far convergere l’attenzione sull?Altissimo. La mia preoccupazione non era il titolo di “riscopritore” ma le nubi minacciose che si profilavano (e si profilano tuttora) all’orizzonte per la montagna di Michelangelo (riapertura di alcune cave storiche e sfruttamento massiccio in galleria in virtù del collegamento Granolesa-Macchietta).

    Nelle settimane precedenti all’apertura di questo topic, avevo illustrato sul forum alcuni percorsi sul versante sud dell’altissimo (topic “Anello dei cavatori”) poi avevo documetato antiche lizze dimenticate (quella bellissima del canale di Falcovaia, e l’altra del canale del Palazzo) e avevo riferito scherzosamente anche del ritrovamento di un raro endemismo apuano : il Philum Helicoydalium. Quindi, prima di aprire questo topic, erano già uscite sul forum numerose segnalazioni tese a riportare l’attenzione su questo versante dell’Altissimo troppo trascurato in rapporto al suo potenziale escursionistico-storico-ambientale. In questo contesto la questione del “sentiero della libertà” mi sembrava interessante e importante per tener desta l’attenzione sulle sorti della montagna.

    Fin dall’inizio, se qualcuno fosse venuto fuori a rivendicare la priorità nella scoperta del sentiero del pitone di mezzo o quant?altro, per me non sarebbe stato (e non è tuttora) un problema che mi affligge. Il motivo ispiratore delle mie mosse è ed è sempre stato solo l’amore per la montagna (per questa in particolare) e la preoccupazione per le sue sorti. Poi ognuno è libero di pensare e supporre chissà quali oscure mire dietro i miei (spero sempre chiari) interventi. Quello che mi sembrava importante, oltre a riportare a galla argomenti correlati a questa montagna, era che questi argomenti non rimanessero di competenza di una ristretta cerchia di super-esperti, addetti ai lavori e stanatori di pitoni professionali. Nello specifico, per la via della libertà. quello che mi premeva era che questa diventasse una questione di dominio pubblico, che si aprisse una discussione sul forum a cui potessero partecipare tutti, esperti e non, per avere una sensibilizzazione più larga possibile. Purtroppo la cosa è avvenuta solo in parte perchè il dibattito e la ricerca si sono concentrate nelle mani e nelle teste di pochi soggetti (tra cui il sottoscritto) più addentro alle questioni o più accaniti nello stanar pitoni.

    Ne approfitto qui per aprire una parentesi e lanciare un appello a Pisanino e quanti si sono focalizzati sul 188bis come solo candidato al sentiero della libertà: state facendo una cosa utile e meritoria, però ignorare quelli che sono i fatti storici e i documenti che raccontano anche un’altra verità può servire a far emergere la vostra tesi come vincitrice, ma chi ci perde e ci rimette in fondo è solo la verità storica e la montagna, perdendo anche una importante opportunità per arricchire un patrimonio culturale di tutti. E tutto questo per cosa ? per spargere un po’ di effimera gloria sulla testa di un gruppo ristretto di persone ?

    Mi spiego meglio: che senso ha ignorare il progetto di Marco che tiene conto di tutte le verità storiche (almeno quelle emerse fin qui) e delle ricerche portate avanti da persone e gruppi diversi ? perché voler insistere a pulire e ripristinare il solo 188bis e considerare solo il passo della focoraccia come valico storico della libertà ? perchè non contribuire a un progetto comune per il bene della montagna e nel rispetto della verità storica ? Guido ha espresso le sue ragioni concrete per bocciare il progetto di Marco ma il “pessimismo della ragione” non deve prevalere sull’ottimismo della volontà e soprattutto sulla bontà disinteressata della causa.

    A questo punto riprendo il discorso sul mio atteggiamento iniziale nei confronti di Luca. Mi rivolgo a lui in prima persona: quello che di te mi aveva un po’ insospettito era la tua reticenza a dire le cose chiaramente, mi sembrava che volevi contribuire al dibattito un po’ “stiticamente” cioè volevi entare a farne parte ma anche tenerti per te le informazioni più importanti e succulente. Questo d’altra parte era ed è un tuo diritto perchè certe informazioni non è che le trovi per strada come i volantini pubblicitari. Ma richiedono lavoro, impegno, fatica e capacità di ricerca. Nel tuo modo di rispondere mi sembrava di avvertire un po’ di stizza per il fatto che io avessi portato in piazza e alla portata di tutti delle informazioni che presumevo tu volessi utilizzare per altri scopi (esempio editoriali o progetti di recupero a cui stavi lavorando da tempo). Quindi la mia convinzione era che tu volessi intervenire sul forum per vedere un po’ quello che sapevamo e dove potevamo arrivare senza il tuo ausilio , ma che volevi farlo senza farti coinvolgere più di tanto perchè certe cose volevi serbarle per te. Di qui alcune mie allusioni ai presunti “copyright” e i miei inviti “arroganti” a sputare il rospo. Nessun altro fine occulto, è tutto quì …:side: Appena posso metterò alcune considerazioni anche sul col della perlettaia. Comunque fin da ora voglio ringraziarti per la tua risposta articolata, veramente ricca ed esauriente. ;)

    PS: mi scuso anticipatamente con Pisanino e Fabri se ho attribuito loro delle intenzioni o dei progetti che non gli appartengono , però in fondo non ho detto nè pensato niente di male. Se comunque mi sono sbagliato nell’interpretare le loro intenzioni e le loro mosse chiedo scusa e sono pronto a rimangiarmi le cose che ho detto. Ci tengo però a ribadire la mia stima nei loro confronti perchè comunque quello che fanno, anche se a volte in forma un po’ scoppiettante, non credo che lo facciano per un gretto tornaconto personale.

    #15155
    Anonimo
    Ospite

    carissimo bergame mi spiace moltissimo che tu la prenda in questo modo, forse non ci siamo capiti o si fa finta di non capirci , al di la delle battute bombe o bombette che, molte volte si fa pure x scherzare un po’,vorrei ribadire…seriamente…che noi non vogliamo appropriarci di nessun sentiero, anzi ben vengano tutti gli altri sentieri. ci tengo a sottolineare alcune cose :1’noi non abbiamo segnato nessun sentiero ne dal lato massa ne, tanto meno dal lato azzano ,sul lato massese se parti da antona trovi oltre a segni vecchi rossi, dei segni giallo verde ,fino a porneta poi, segni rossi e nastrini fino al PITONE MASSESE. segno che qualcuno non so chi aveva gia segnato e, noi oggi lo abbiamo pulito.nel versante azzano, idem con patatine, cerano segni gialli omini (qualcuno poi li abbiamo aggiunti noi ) e nastrini, questo per dirti che noi lo abbiamo trovato e percorso cosi come’abbiamo chiesto a destra e a manca per avere piu’ informazioni possibili, anche noi abbiamo fatto ricerche e anche molte credimi sia, nel versante Massa sia, nel versante Azzano ,dico che per me e ribadisco per me e’ quello solo per il semplice motivo , visto che lo voglio fare di notte mi sembra al momento il piu’ fattibile .poi se ne uscira. spero un altro meglio .ben venga quindi non e’ questione ripeto di appropriarci o no della scoperta o della storia ,il 188 bis puo’ essere o no il, o uno dei sentieri della liberta io dico solo che al momento e quello giusto per il mio scopo e cioe di percorrerlo di notte….comunque a me piacerebbe parlarti di persona se capito a lido e riesco a trovarti mi farebbe davvero piacere…ciao fabbri

    #15156
    guido
    Partecipante

    credo che sia giusto incontrarsi di persona per dare una svolta alla questione. Decidiamo una data che vada bene x tutti. propongo un sabato sera, ma posso scendere anche in serata apposta da Parma ma solo dopo il 20 giugno. Se Bergame ci ospita oppure in campo neutro al ristorante michelangelo di azzano cos? se qualcuno volesse and? in palerosa….:P ;) B) :laugh: :blink: di notte….

    #15157
    Anonimo
    Ospite

    Ringrazio Fabri ;) Mi conforta apprendere che non ci sono veti, nè “decisioni irrevocabili” nè soprattutto “passi invalicabili” e che tutto può rientrare in una sana competizione. Non sapevo del progetto di organizzare una traversata notturna rievocando quelle dell?inverno 44-45, mi sembra una bella iniziativa. Se capiti da queste parti mi farebbe piacere conoscerti e presentarti anche mia moglie che è di di là dell’acqua” magari la conosci anche.

    Per quanto riguarda il vedersi a quattrocchi rilanciato da guido, credo che sia la cosa migliore purchè si riesca a farlo e soprattutto a farci stare tutti … . L’unico su cui nutro seri dubbi sono io :blush:, perchè ho forti limitazioni di mobilità e di tempi. Il sabato è impossibile. Sono più libero nel pomeriggio di domenica. Il luogo potrebbe essere da me (lido di camaiore) oppure anche zone limitrofe come pietrasanta. Sennò mi toccherà partecipare alla cena da Michelangelo ma in videoconferenza :S

    Stavo lavorando alla replica a dok per il colle della perlettaia, ma ormai si va a domani :silly:

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