Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • Questo topic ha 951 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 2 mesi fa da dok.
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  • #15359
    Marco Lapi
    Partecipante

    Ciao e scusate la fretta.

    Per il momento volevo solo dire tre cose:

    1) ringrazio Pisanino per le informazioni, ma non sono un fiorentino di citt?. Sono nato in una frazione di campagna, sotto un bosco, da genitori dell’altopiano valdarnese. In citt? vado per lo pi? in bici e l’auto preferisco usarla appunto per raggiungere la montagna per camminare o andare a funghi.

    2) secondo me, Luca, abbiamo molto elementi, o tessere di un puzzle, ma non sempre sembrano coincidere. La diatriba tra Greppia e Pitone di Mezzo ? ancora, direi, molto da chiarire, anche se mi trovo d’accordo con te su quella che pu? essere definita come la "Via della Libert?" per antonomasia. Ma non escluderei che ci possa essere stato un progressivo spostamento verso monte.

    3) non entro nel merito della conclusione della collaborazione, ma mi associo a Guido per quanto riguarda la tua presenza all’incontro dell’8.

    Marco

    #15382
    Anonimo
    Ospite

    Lo sapevo:whistle: piano-piano i miei compagni partigiani sul sentiero della liberta’sono caduti sulle mine……lasciandomi solo:woohoo:
    Guido=B) capo-squadra,fra la morosa,gli studi,gli impegni del CAI,la specializzazione…e qualche problemino fisico,il caldo non ? piu’ presente…

    Dok/Luca:evil: =stratega,ha dato le dimissioni…lo capisco,si ? dannato l’anima per portarci a conoscenza di tutto quello che sapeva in merito….e quasi tutti compreso io….non lo abbiamo gratificato per l’impegno che ci ha messo…

    Marco-as:blush:=l’organizzatore,tra Aosta,gli impegni Parco-Provincia-Cai-Cave..ecc….si sta moltiplicando dividendosi in mille parti.speriamo che a settembre si ricomponga:side:

    Bergame:side: =incursore,? venuto a mancare i suoi sopraluoghi sul campo…per sosta forzata e i suoi commenti con Luca …preziosi,puo’ darsi che a settembre fara’ coppia con me nella ricerca sul campo.

    Ponticelli:blush: =vedetta,ha fatto come le l’ospite negli spettacoli….si ? presentato ha preso l’ingaggio ed ? sparito…nel suo orticello a Firenze.

    Enzo:P =rifornitore di armamenti,con questa crisi non ha piu’ soldi ed ? sparito anche lui.

    Diego:laugh: =telegrafista,si devono essere rotti i fili,non si ? piu’ sentito.

    FabbriB) =burocratico,anche lui da quando frequenta l’ANPI…aspira a quell’ufficio di segreteria…mi ha lasciato solo tra le scope…sta preparando da settimane un Dossier sul sentiero della liberta’ da rimanere con la bocca aperta…."occhio alle zanzare che entrano nella bocca"

    Be….il Pisanino:woohoo: =il bombaiolo,non ho mollato,finisco il ripristino del 188/bis e poi con il socio cercheremo un collegamento tra il 188/bis e la famosa grotta di sosta dopo i passi (tra la greppia e la Focoraccia)toccando il Piton di mezzo….impegni parentali permettendo.
    Un’ultimo invito:whistle: anche a Luca-Diego-Enzo non mancate per il giorno 8 .
    Vi saluto…Pisanino

    #15387
    Marco Lapi
    Partecipante

    Tranquillo, Pisanino, che non sei solo… ma dopo 73 pagine di scontri e confronti bisogna pur fare la fatica silenziosa di rimettere insieme non dico i cocci ma i pezzi del puzzle, questo s?. Il che ? anche piuttosto faticoso, essendomi mancato un accesso diretto alle fonti. Il quadro generale che ne ho per ora ricavato ? quello necessariamente frammentato emerso dai tanti post del topic.

    Attendo quindi nuove rivelazioni dal tuo socio, che forse ? riuscito a prendere qualche contatto giusto: ma intanto continuo a lavorare su un’ipotesi che a questo punto ? bene svelare in vista dell’incontro dell’8, perch? probabilmente non ce la far? neppure domenica a fare le ultime verifiche, peraltro non essenziali.

    Tutto ruota attorno al concetto di Via della Libert? per antonomasia, quella dei passaggi organizzati, come ha ben evidenziato Luca. E per questa mi sembra siano rimasti in ballottaggio solo Greppia, o Greppie o Gaglini che dir si voglia, e Pitone di Mezzo. A favore del primo c’? l’opuscolo dell’88, per il secondo c’? l’articolo dell’Armanini, con la quota riportata e la questione dei tornantini e della successiva salita verticale, essendo difficile abbinare tale descrizione al percorso Tecchia – Fosso di Campiglia – Tornantini (dove?) – salita verticale (quale? solo sotto al passo pu? avere questo aspetto, visto che per il resto ? una traversata pur se in salita).

    Allora, ecco l’ipotesi: l’episodio di Marchini e Antolini pu? essere effettivamente avvenuto alla Focoraccia, come attesta la lapide, ma il Fondone, stando almeno ad alcune testimonianze che evocano una quasi immediatezza dopo il valico (compresa, se ben ricordo, quella di Vinci Nicodemi), non doveva essere troppo distante, forse era al termine della discesa dal passo, dove il 188 bis comincia a traversare. Come avrebbero fatto del resto i tedeschi o gli alpini della Monte Rosa a scendere pi? in basso, con il rischio di ritrovarsi in un imbuto senza scampo in una zona controllata da partigiani?

    Dopo quell’episodio, si adotta la via descritta dall’Armanini, che per me pu? essere ricostruita cos?: Colle della Bianchina – casette basse di Campiglia – Fosso "di Campiglia" ma in realt? del Pozzone, facilmente attraversabile in quel punto – lieve risalita verso la successiva costa. Da qui si sarebbe potuti tornare al 188 bis per un primo costone erboso o, proseguendo ancora a traversare un altro ramo del canale, per un secondo, praticamente dal piede del ravaneto di Cava Caprara. Il primo l’ho risalito, l’altro ancora no. Quanto ho visto mi farebbe per? pensare che la via giusta possa essere quella gi? verificata: qualche vecchia traccia di tornantini sembra rimasta in un piccolo ravaneto in basso, mentre pi? sopra la ripidit? del tratto centrare rende problematica la salita se non procedendo a zig zag. Qui c’? paleo e i tornantini sono scomparsi, perch? probabilmente il sentiero, realizzato per quell’esigenza, poi non ? stato pi? usato, ma sotto una salienza finale (una specie di pulpito) impossibile da superare direttamente si ritrova una traccia sulla sinistra che, pur se infrascata nella parte finale, riconduce al 188 bis nel tratto in cui guadagna quota con qualche curva per giungere rapidamente al punto da cui parte la "via di Bergame" per il Pitone di Mezzo: e questa, indiscutibilmente, pu? essere il "tratto verticale" ricordato nell’articolo.

    Se il tratto minato era poco pi? a monte, nell’imbuto che dicevo sopra, un simile percorso avrebbe consentito di evitarlo del tutto per raggiungere il Pitone di Mezzo e poi scendere in Versilia. Successivamente, il passaggio regolamentato del fronte si potrebbe essere attestato sul 188 e la Greppia, come dice Luca. Diciamo quindi che il Pitone di Mezzo potrebbe essere stato usato da met? dicembre a febbraio e forse un po’ oltre, mentre i passaggi pi? organizzati, ormai "sicuri", sarebbero avvenuti via Greppia per un percorso pi? alto e certamente faticoso, ma meno disagiato dell’altro.

    Bene, ora che ho svelato il mio arcano, ricostruendo un quadro che assegna salomonicamente un ruolo ugualmente degno a ciascuno dei tre Pitoni, ditemi se volete scannarmi ora qui sul topic o se devo preoccuparmi per l’8 indossando magari, nonostante il caldo, armatura e mutande di bandone. ;)

    Marco

    #15395
    Guido
    Partecipante

    spiace vedere che qualcuno molla proprio sul pi? bello, ora che stiamo x incontrarci e cominciare a mettere nero su bianco il lavoro di mesi di varie persone. in me, e non solo, c’? la voglia concreta di fare un gruppo ed un progetto. credo sia la cosa migliore.

    cominciamo a fare il punto della situazione sui presenti e sulla sede dove incontrarci. io x la cena avrei un posto comodo ed economico (antipasti+pizza), al tonfano cos? Bergame ? comodo. altre proposte? a che h ci vediamo? io proporrei alle 17.00…

    PRESENTI
    guido
    bergame
    marco di as
    fabbri
    enzo

    DUBBIO
    pisanino
    dok (ripensaci…)
    ponticelli?
    diego?

    #15396
    Marco Lapi
    Partecipante

    Per me va bene. :)

    Preciso una cosa riguardo al mio post precedente perch? ho riletto la testimonianza pubblicata da Luca a pagina 64, che avevo dimenticato, ma che non stravolge la mia ipotesi: il fatto che l’episodio fosse avvenuto pi? in basso. Quel percorso, e quei tornantini, potrebbero essere individuati sul secondo costone che ho citato, pi? esposto e comunque ben raggiungibile dall’alto, mentre l’altro – quello che ho percorso nei giorni scorsi – resta comunque pi? protetto. Questo sempre nell’ipotesi che per fosso di Campliglia s’intenda quello del Pozzone. Per Fondone sarebbe in questo caso da intendere la zona alla base del ravaneto della cava Caprara, che mi sembra si presti bene a un simile nome. Del resto, il vero fosso di Campiglia ? quasi alla Tecchia e di paleo almeno ora in quella zona se ne vede ben poco…

    Marco

    #15399
    Anonimo
    Ospite

    ciao a tutti e scusate il ritardo , ma devo ancora definire alcune cose ,sabato pomeriggio ho il tanto sospirato incontro con l Armanini . (anche se dal colloquio telefonico mi sa che di tornantini ne sa ben che poco comunque vedremo)ho raccolto alcune testimonianze di guide e portatori e devo dire che sono emerse cose direi interessanti, alcune che gia si sanno e alcune per me nuove .dunque il sentiero utilizzato dopo l organizzazione partigiana in cui venivano utilizzate le guide, con i portatori da Antona era il 188 bis fino al canal fondone poi si divideva in 3 vie una andava al zappello una al pitone una alle greppie il primo sentiero utilizzato e’ stato il sentiero che va al zappello. ma il piu’ utilizzato in assoluto e’ il pitone .ogni sera da Antona venivano organizzate diverse squadre quindi partivano centinaia di persone , e tutti e 3 i sentieri si univano come dice Dok e Bergame alla grotta del pastore o… di cele… Per quanto riguarda DOK mi scuso se mi sono espresso male nei suoi confronti ,non me ne voglia, sicuramente e’ quello che ne sa di piu di tutti noi e spero che sia ancora dei nostri … ciao a presto Fabbri’

    #15400
    Anonimo
    Ospite

    Intanto ringrazio Pisa per l’invito a partecipare alla ricerca sul campo al termine della mia quarantena estiva ;)

    La cosa mi fa ancor pi? piacere perch? dopo il forfait di dok avevo avvertito un clima di sbandamento e smobilitazione: pi? che in prossimit? dell’otto luglio mi sembrava di esser alla vigilia dell’otto settembre :S invece, nonostante il caldo che invoglierebbe ad appitonarsi, vedo che le indagini fervono, le menti rimuginano e le braccia mietono ? scepaloni :) Anche il dok , che vuol farci credere che si ? dato alla macchia, in realt? mi sa che si ? messo in ascolto con l’orecchio ben accostato alla porta :whistle: che peraltro questa volta ha chiuso in modo "garbato".

    Mi sa che tra tutti l’unico appitonato adesso sono io : la mia attenzione si ? gradualmente spostata sulle grane lavorative e sul far quadrare i conti in tempo di crisi. Dopo pochi giorni di digiuno faccio gi? molta fatica per star dietro alla discussione e riprendere il bandolo, anche perch? gli elementi portati dagli ultimi contributi (di Luca, di Marco e infine di Fabri) mi sembrano tutti interessanti e degni di nota. Dagli ultimi interventi vedo comunque continuare la voglia di sapere e di sbrogliare la matassa degli spaghetti :P ricorrendo il pi? possibile a testimonianze e a ricostruzioni sul campo. Questo spirito comune di ricerca fa onore a tutto il gruppo, ferma restando la diversit? di opinioni e di convincimenti di ciascuno . In fondo ? proprio questa diversit? che rende la ricerca pi? interessante, seria e ben fondata. Soprattutto la mette al riparo dalle verit? preconfezionate :side:

    Lo scopo comune di ricostruire questo pezzo di storia e di far conoscere luoghi dimenticati, si fa oggi pi? nobile ed impellente , perch?, mentre noi siam qui a cercar di mettere insieme il puzzle della "via della libert?", gli infaticabili avvoltoi-predatori dell’Altissimo hanno pensato bene di prendere gi? posizione mettendo in campo le prime batterie per l’offensiva (mai metafora fu pi? adeguata) che si accingono a scatenare nei confronti della montagna di Michelangelo. Infatti nei giorni scorsi un voluminoso compressore a scoppio (circa duemetriXuno) ha fatto la sua comparsa alla Polla, davanti alla casa dei macchinari, quella prima della madonnina dei cavatori. (foto e segnalazione di Ponticelli su fb).

    Questo compressore potrebbe servire per risistemare la strada marmifera oppure potrebbe esser stato messo l? in attesa di essere portato su alla cava Macchietta. In ogni caso tutto fa pensare che la marmifera verr? riattivata in funzione della riapertura delle cave storiche. A questo punto anche l’ipotesi di sfruttare il sentiero Fanfani per il progetto della via della libert? ? probabilmente superata dagli eventi. A breve potremmo trovarci a dover "fare di necessit? virt?": ovvero per l’impossibilit? di transitare sulla marmifera potremmo esser costretti a cercare in basso il vero percorso della via della libert? sul versante versiliese, rovistando nel canale del prato della greppia e risalendolo fino alla grotta di cel?. In vista di quest’eventualit? si delinea quindi un supplemento di indagini per completare il quadro delle varianti della via della libert? sia sul versante massese che nella parte bassa del versante versiliese.

    L’altra domanda che mi pongo in conseguenza della comparsa di questo funesto compressore ? la seguente :
    ma non sar? che l’Henraux ? disposta a concedere qualcosa sul ripristino dei sentieri di cavatori sul versante colonnoni-cava tela per dare un contentino agli escursionisti e al tempo stesso confinarli nella loro "riserva indiana" in modo che non vadano a metter il naso e interferire nella immane devastazione che si accingono a fare intorno alle cave Macchietta/Fitta/Tacca bianca ?

    la domanda ? palesemente retorica :angry:

    Fatte queste premesse passo ad alcune considerazioni su alcuni degli ultimi interventi . Leggendo quello di Fabri/moka, mi son posto alcune domande:

      per andare da campiglia al pitone di mezzo o al passo della focoraccia bisogna attraversare il fosso del pozzone=fosso di campiglia=fondone (ammesso che quest’equazione sia valida) ma per andare al passo della greppia che senso avrebbe attraversare il fondone ? non sarebbe pi? logico salire direttamente verso il 188 ? allora ha ragione dok quando parla del percorso di collegamento tra il pitone di mezzo e il canale della greppia che sfruttava l’alta via dei cavatori ? ma perch? fare un giro cos? laborioso per andare alla greppia ?

      Il passo del pitone (che stando alle fonti di Fabri sarebbe quello pi? utilizzato) ? quello "massese" cio? il "passo della focoracccia" ?

    Ora passo agli ultimi interventi di dok che, anche se non ? in ascolto, ? pur sempre il convitato di pietra :laugh: in questa discussione.

    La questione del "cosa si sta cercando" ritorna sempre a galla perch? ? veramente la chiave di tutta la ricerca. Volevo ritornare sulla definizione di "via della libert?" per dire che sono d’accordo con Luca: bisogna riferirsi a quella che ? stata la definizione ufficiale di via della libert? scaturita in seguito all’organizzazione militare e regolamentata del passaggio del fronte. Ha senso parlare di "via della libert?" solo in riferimento ai passaggi del fronte organizzati, avvenuti nel periodo che va dal 1 febbraio all’aprile 45. Probabilmente la definizione statistica delle vie della libert? (quelle pi? frequentate) finisce per coincidere con la definizione ufficiale perch? il grosso dei passaggi (numericamente) avvenne proprio in queto arco di tempo. Quelli prima del febbraio 45 furono probabilmente passaggi numerosi, ma non continuativi e affidati a singoli individui o a gruppetti non coordinati da un’organizzazione. Mentre il passaggio organizzato prevedeva un flusso continuo e regolare di gruppi formati da una trentina di individui che di notte, ogni due ore, partivano da Antona con guide in testa e in coda e l’assistenza di portatori di bagagli e bambini, nonch? la vigilanza militare di pattuglie nei pressi dei valichi utilizzati.

    La domanda che viene spontanea a questo punto ?: perch? limitarsi al passaggio regolamentato ed escludere gli altri passaggi non regolamentati ?

    Qui voglio dare una risposta soggettiva che sottopongo alla discussione. Come racontano i protagonisti , quelli che furono i passggi precedenti alla regolamentazione furono il frutto di iniziative di guide "improvvisate" mosse probabilmente solo da fini di lucro , ovvero dal desiderio di un guadagno che faceva leva sul desiderio di tanta povera gente di mettersi in salvo e sfuggire ai soprusi delle forze di occupazione. Nel voler includere anche questi passaggi spontanei e non organizzati si corre il rischio di fare "di ogni erba un fascio" cio? di metter insieme quelle che furono iniziative volte ad aiutare della povera gente a mettersi in salvo, con altre iniziative di tipo "mercenario" che potrebbero essere considerate tentativi di approfittare di una situazione di disperazione e di necessit? di questa povera gente.

    Perch? metter sullo stesso piano e dare la stessa dignit? di "via della libert?" a percorsi che in realt? di nobile e umanitario avevano ben poco ? E’ come se volessimo mettere sullo steso piano una banda di scafisti senza scrupoli e un’organizzazione no-profit che assiste popolazioni sbandate nell’esodo verso il luoghi pi? sicuri e vivibili. Per non rischiare di incappare in questa sorta di ingiustizia storica credo che sia necessario limitarsi a considerare l’opera svolta dall’organizzazione dei Patrioti Apuani : sia nell’accogliere i profughi, nell’ospitarli ed assisterli in attesa del passaggio, e infine nell’accompagnare le comitive attraverso i valichi della libert? presidiando militarmente questi ultimi.

    Sulla questione dell’episodio di Marchini e Antolini mi pare che dalle varie testimonianze emergano ricostruzioni abbastanza disomogenee e quindi sia piuttosto difficile dare un’interpretazione unica che possa metter d’accordo tutti. Mi sembra per? che un quadro complessivo abbastanza verosimile si possa delineare: tra l’episodio di Marchini (dicembre del 44) e l’aprile del 45 (liberazione di Massa da parte delle truppe alleate) i valichi utilizzati furono diversi (con una scelta variabile nel tempo e dettata principalmente da ragioni di sicurezza). Il crinale in cui si situano questi valichi ? quello dei "pitoni" , ovvero quello che va dal passo della focoraccia al passo delle greppia. Quindi anche le aree attraversate dai vari percorsi sono abbastanza circoscrivibili: esse si situano in una specie di quadrilatero che ha per vertici Campiglia sul versante massese e il guado del Serra sul versante versiliese, gli altri due vertici sarebbero il passo della focoraccia e quello della greppia . IL "crinale dei pitoni" costituirebbe come la diagonale minore di questo quadrilatero.

    Qui avvennero probabilmente la maggior parte dei passaggi organizzati e forse anche molti di quelli precedenti alla fase organizzata, ed ? all’interno di quest’area che ha senso concentrare la ricerca e il ripristino dei sentieri della libert?. Che in fondo ? quello che sta facendo Pisanino e di cui anche Marco ha parlato diffusamente nei suoi ultimi interventi.

    Per l’appuntamento dell’otto confermo la mia presenza e anche l’ipotesi della pizzeria al Tonfano mi trova consenziente, Resterebbe da decidere il luogo di ritrovo per la "merenda" delle 17 (ogni riferimento ai cosiddetti "compagni di merende" ? puramente casuale :P )

    #15402
    Anonimo
    Ospite

    Avevo detto "compressore a scoppio" ma a guardar bene ho visto che ? un motogeneratore Ingersollrand da 46Kw … non ? che cambi molto, la sostanza ? la stessa: serve per far funzionare macchine per fare a pezzi la Montagna di Michelangelo.

    A questo proposito voglio lanciare un’idea un po’ "propagandistica" ma che potrebbe avere qualche effetto: perch? non smettiamo di chiamarlo Altissimo (che poi ? anche un po’ fuori luogo come aggettivo) e cominciamo a chiamarlo sempre "monte di Michelangelo" ;) . Credo che in questo modo si sentirebbe pi? forte e pi? doloroso lo stridore delle lame diamantate cos? come i gemiti della montagna sventrata :angry:

    #15414
    dok
    Partecipante

    permettetemi questo piccolo <fuori orario>, soprattutto perch? mancano le <cose mai viste>. e dici bene Bergame che, anche se mi son dato alla macchia, sono sempre in ascolto -e come potrei non esserlo?- sulla porta 80 TCP e dedicate, anche se la frequenza di scansione si ? dimolto abbassata. ma come ho gi? detto, in questo caso tempi lunghi e assenze non pare proprio facciano male, anzi. vedo infatti con piacere che vi siete rimboccati le maniche e un particolare riconoscimento va a Fabri, che ha senz’altro imboccato una buona strada, metodologicamente parlando: si va a chiedere alle persone, almeno finch? questo ? ancora possibile. detto questo ho qui qualche osservazione. a Bergame, quando si chiede:

    La domanda che viene spontanea a questo punto ?: perch? limitarsi al passaggio regolamentato ed escludere gli altri passaggi non regolamentati ?

    per darsi una ragione della restrizione del campo di ricerca se ? di <Via della Libert?> che si sta parlando, dico di non essere cos? <manicheo> nel distinguere passaggi del fronte <regolamentati> da quelli <spontanei>. sicuramente ci fu in entrambi i casi un’organizzazione, e parlo anche di organizzazione da parte dei partigiani, quello che cambia ? la forma, che in termini concreti vuol dire anzitutto struttura logistica e militare. ma non si pu? certo dire con questo che spontaneo uguale male, regolamentato vuol dire bene: non si pu? certo dire che l’incentivo del profitto personale da parte di persone capaci e disponibili in un periodo in cui le risorse erano davvero scarse, volesse dire per forza abuso e sfruttamento. il fatto che abusi ce ne siano stati non pregiudica tutta l’attivit? di chi svolse quell’attivit? con coscienza e umanit? al limite delle proprie possibilit?: e il fatto che mancasse ancora un’organizzazione logistica e militare resa possibile solo negli ultimi mesi dalla prossimit? degli alleati, non getta ombre sul fatto che una tale organizzazione fosse stata voluta dai partigiani in tempi in cui ci? non era possibile, e anzi avevano loro stessi gravi problemi di sussistenza che entravano in concorrenza con quelli degli sfollati che sempre pi? si accalcavano a ridosso del fronte. questi aspetti sono ben messi in luce nella lettera di Contegi? a Pietro e nel passo di Vinci Nicodemi che ho riportato recentemente: in particolare il fatto che la popolazione civile del territorio massese ha recepito fin dal principio quell’integrazione organica con la Resistenza che era il caposaldo della fede e il principio d’azione di Pietro Del Giudice. a Marco, che ci ha preso passione a inventariare tutti i costoni di Campiglia, ma che non ho ancora inteso se uno di quelli di cui parla ? quello cui mi riferivo nel post a pag.26:

    http://www.alpiapuane.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&catid=2&id=16850&limitstart=150&Itemid=122#17678

    per quanto riguarda l’ipotesi che ruota intorno al Fondone, agli stretti tornanti e all’episodio di Marchini Antolini:

    Preciso una cosa riguardo al mio post precedente perch? ho riletto la testimonianza pubblicata da Luca a pagina 64, che avevo dimenticato, ma che non stravolge la mia ipotesi: il fatto che l’episodio fosse avvenuto pi? in basso. Quel percorso, e quei tornantini, potrebbero essere individuati sul secondo costone che ho citato, pi? esposto e comunque ben raggiungibile dall’alto, mentre l’altro – quello che ho percorso nei giorni scorsi – resta comunque pi? protetto. Questo sempre nell’ipotesi che per fosso di Campliglia s’intenda quello del Pozzone. Per Fondone sarebbe in questo caso da intendere la zona alla base del ravaneto della cava Caprara, che mi sembra si presti bene a un simile nome. Del resto, il vero fosso di Campiglia ? quasi alla Tecchia e di paleo almeno ora in quella zona se ne vede ben poco… Marco

    credo invece che un popoino stravolta ne esca, eccome: il testo di Maria Del Giudice parla chiaro, la trappola minata fu posta in fondo al sentiero, vicino al fosso di Campiglia, per motivi di efficacia. avevo gi? sollevato anch’io le mie perplessit? in merito al fatto che i tedeschi o gli alpini venissero a minare tanto in basso e in zona tanto esposta e pericolosa per loro. ma non erano certo minatori-kamikaze e non era certo una prassi per loro venire a minare proprio l?: la ragione c’era, e valida, per venirci quella volta, fosse stata anche l’unica volta. a parte il fatto che era il dicembre ’44 ed era al culmine l’azione del megarastrellamento che costringeva all’esodo tutte le formazioni partigiane dal nord, ormai sfiduciate dal proclama Alexander che apriva la prospettiva di un altro impossibile inverno senza aiuti alleati…quindi un supplemento di lavoro con qualche mina in pi? e ben piazzata, per i partigiani pi? che per i civili, avrebbe senz’altro reso. ma la ragione specifica per quello che poteva essere stato anche un gesto unico, forse senza precedenti n? seguito, era il fatto che il comando tedesco, informato dalle spie, aspettava al varco il comandante Pietro che si sapeva doveva tornare in quei giorni da Roma. un gesto ad alto rischio, una <missione impossibile>, ma di enorme valore strategico: l’attentato a Pietro. ora, anche senza avere ancora una conferma sull’ubicazione del Fondone, a me pare sufficientemente chiaro che un’episodio simile abbia pregiudicato, per un po’ di tempo, tutto il percorso del Pitone, meglio ancora la zona di accesso al Pitone, e alla Focoraccia naturalmente. quella zona, infatti, era un pericolosissimo <imbuto> per i tedeschi per venire a minare, ma anche per i partigiani, e lo dimostrano i fatti:

    Per due volte i partigiani tentarono di recuperare la salma del compagno Marchini e per due volte, operando in una zona scoperta e pattugiata costantemente dall’alto dai tedeschi, dovettero ritirarsi lasciando sul campo altri due morti.

    ? evidente un accanimento fuori dell’ordinario da parte delle pattuglie che operavano nella zona del passo. concludo dicendo che, gravemente compromessa al momento la zona di accesso al Pitone, fu necessario aprire un altro viottolo che prescindesse da questo accesso, e che portasse <sopra il passo del Serpente>. a me pare che ci siano sufficienti elementi per avere un quadro sufficientemente chiaro: che cio? quella sia stata la data di inaugurazione ufficiale del percorso della Greppia. ho detto solo momentaneamente compromessa perch? appena possibile le mine venivano rese innocue o opportunamente segnalate, questa era la prassi, come illustra un altro passo di Nardo Dunchi riguardo il suo primo passaggio del fronte:

    Il versante dalla nostra parte era stato minato dai tedeschi, e questo era il pericolo maggiore, perch? di rado si incontravano pattuglie tedesche sul passo del Serpente. Sorpassata l’Antona, entrammo in una capanna, dove c’erano gi?, intorno ad un fuoco, molti profughi in attesa dell’ora di mettersi in marcia per passare il fronte. Ci fecero largo per farci asciugare. Partimmo verso l’una, io e Linetto ci mettemmo in testa, dietro il montanaro che ci faceva da guida. Sotto di noi, in silenzio, saliva una colonna di centocinquanta profughi. L’erta si fece presto ripidissima, su per uno spesso strato di erica. Ogni tanto la guida mi indicava un paletto infilato nell’erica a segnare una mina. Arrivammo sul valico che albeggiava. L’erica aveva lasciato il posto alla roccia nuda e qui le mine apparivano allo scoperto, mine a pressione non quelle a scatto. -Qui siamo al passo del Serpente,- disse la guida. -Ora scendete gi? di l?: risalendo di fondo al canalone, nel bosco, troverete Azzano. In bocca al lupo.

    e gi? che ci sono riporto anche uno stralcio relativo al suo secondo passaggio del fronte assieme anche a Pietro Del Gudice, che evidenzia la possibilit? di percorsi alternativi e chiarisce bene la natura della retribuzione del partigiano:

    Finalmente screstammo. Ci fu una discussione sulla direzione da prendere per la discesa, ma non mi trovai d’accordo con Pietro, e chiamato Linetto e i due siciliani mi precipitai con loro dalla parte che avevo scelto, lasciando indietro il resto della colonna. Prima di raggiungere il cadavere della donna sulla roccia, ci fermammo dentro il buio di un’ampia grotta a fumare. Fumammo le sigarette dei siciliani, dato che noi n’eravamo sprovvisti. -Quanto vi danno?- chiese il siciliano magro, dal naso lungo, tirando boccate. -Che cosa?- domand? Linetto. -Di soldi, – rispose il siciliano. -Calci nel culo, quando arriviamo, ci danno- fece Linetto.

    o Pisanino, non ho dato le dimissioni, dato che non ero assunto, e anzi anche a me mi pagano come a Nardo e Linetto, a calci nel culo. e poi non vi ho <portato a conoscenza di tutto quello che sapevo>, perch? come ti ho gi? detto, so poco o nulla, seguo sempre nuove piste: per? ? meglio sapere poco o nulla, purch? si sia padroni di quel poco che si sa, che farsi menare in giro da quello che si crede di sapere. e comunque, se tu e Fabri siete d’accordo, un giorno di questi mi garberebbe vedermi con voi a Antona e dintorni per cercare chi sa di questo benedetto Fondone, occhei? ciao Luca

    #15422
    Anonimo
    Ospite

    Sarebbe ora che vi siete accorti di Fabbri…della sua costanza nelle ricerche…della stima che ha verso di voi scriba…in poche parole..? un po’ uguale a voi e tutto il contrario di me…per questo si va molto d’accordo.Lui ? piu’ portato alla ricerca burocratica inserendo molte interviste dai veri protagonisti con molta meticolosita’ e pazienza…mi raccomando Luca cerca di esserci alla cena dell’8…e diventagli amico non te ne pentirai….ti dira quasi con certezza la posizione del Fondone gli manca una certezza che in settimana riuscira’ ad avere.Lui ? il tipo x le cene io sono il tipo…da battaglia sul campo.(come il nonno di Heidi)..forse ? x questo che potri andare d’accordo con il pitoniano Bergame….ha.ha.ha.
    Vi saluto…Pisanino

    #15426
    Marco Lapi
    Partecipante

    Spero davvero che domenica si sia tutti presenti, anche perch? la cosa migliore da fare ? confrontarci con una bella carta al 5.000 davanti che, anche su suggerimento di Guido, vedr? di preparare (per la verit? una ce l’ho gi? ma ? un po’… scarabocchiata, comunque porter? anche quella).

    Per quanto riguarda il costone, Luca, non credo che quello che ho risalito coincida con il tuo. In quel punto non ho notato scope n? tracce di fornaci; io per? l’ho salito dal lato che mi ? parso pi? abbordabile (quello verso sud). Per? anche per questo, se ci confrontiamo sulla carta penso che capiamo subito ci? di cui stiamo parlando. ;)

    Marco

    #15456
    Anonimo
    Ospite

    ciao Luca, a proposito di Antona e dintorni ,io e pisanino ,sabato sera 7 luglio ore 21 saremo in piazza ad Antona ,ce la presentazione di un libro sulla linea gotica ci sono un po’ di personaggi che forse sanno qualcosa. potrebbe essere una buona occasione …..per chi volesse partecipare…. se no ci vediamo domenica

    #15458
    Anonimo
    Ospite

    Per impegni famigliari…impossibilitato ad essere presente a tale avvenimento eccezionale…conoscerti Luca..ma avremo occasioni in futuro di vederci sul campo…..di ricerche con Bergame se c’? la fai vacci…conoscerai Fabbri,che ti fara’ son sicuro una bella impressione.
    Vi saluto….Pisanino

    #15460
    Anonimo
    Ospite

    In attesa delle "rivelazioni" di Fabri volevo fare qualche riflessione sul "varco" della libert?. Purtroppo per gli impegni lavorativi non riesco a trovare tempo e calma necessarie. Se non ci riesco prima di domenica ne parler? direttamente alla riunione.

    Per il momento voglio solo sottolineare che in seguito a questa riflessione mi sto orientando verso un’ipotesi che in parte emerge anche dagli ultimi interventi di Marco e di dok: dopo l’episodio di Marchini il valico utilizzato non era il pitone di mezzo (che era minato) ma nemmeno il passo della greppia dal 188. L’idea che mi mi sono fatto ? che venissero utilizzati dei percorsi fuori traccia che portavano a valicare il crinale nei pressi della quota 1164 (che ? indicata chiaramente nei disegni di Pegollo e che risulta pi? a monte del passo del Pitone di mezzo) . Questi percorsi avrebbero attraversato il fondone e poi con salita pi? o meno diretta e molto erta (dapprima i tornantini e poi diritti su al passo, magari passando anche per il costone di cui parla Marco) ) avrebbero potuto raggiungere il crinale nei pressi della quota 1164. Poi in qualche punto, a destra o sinistra di tale quota (i gaglini di guido ?), avrebbero valicato il crinale raggiungendo il versante versiliese . DA qui, utilizzando la via dei cavatori di cui ha parlato varie volte Luca, avrebbero potuto immettersi nel canale sotto il passo della greppia e scendere fino alla grotta di cel?.

    Tengo a precisare che ? solo un abbozzo di ipotesi "cartacea" a cui manca la verifica sul campo. MA mi sembra che vada nella stessa direzione delle ultime considerazioni di Marco e che tenga conto di molti elementi emersi nella discussione, in particolare la famosa traccia ben marcata nel canale sotto la greppia di cui ha parlato Luca e che secondo alcune testimonianze era ancora visibile negli anni dopo i fatti .

    A questo proposito voglio postare una bella foto tratta dal volume "Le Apuane da Forte dei Marmi " del 1963, edito dal CAI di Forte dei Marmi a cura di F. Arata.
    LA traccia di cui ho parlato sopra ovviamente non si vede, ma sembra di vedere il sentiero alto dei cavatori e un’altra grossa traccia orizzontale a met? del canale che scende sotto la greppia..

    A proposito della riunione di domenica sarebbe opportuna una conta di chi intende partecipare e qualche indicazione pi? dettagliata sul luogo e l’orario. Eravamo rimasti alle 17 a Marina di Pietrasanta. Se guido conferma questa soluzione si potrebbero fissare tempi e luoghi in modo pi? preciso. Per quanto mi riguarda io porter? alcuni libri che ho sottomano: gli atti del convegno del ’94, il libro di Palla e quello di Nicodemi. Magari non ci sar? occasione di consultarli ma ? meglio averli a disposizione.

    Solo una breve precisazione di replica all’ultimo intervento di dok: sono d’accordo con te sull’evitare una contrapposizione "manichea" tra passaggi organizzati=buoni e non-organizzati= cattivi. LA mia posizione nell’intervento precedente, in cui sottolineavo le differenze tra gli uni e gli altri, era un po’ estremizzata proprio per sollecitare il dibattito. MA indubbiamente quando si parla di "via della libert?" ? ai primi che ci si riferisce sia per gli aspetti quantitativi che .. qualitativi: mentre sui passaggi non organizzati si leggono resoconti non sempre edificanti , sui passaggi organizzati non ci sono testimonianze e racconti che ne mettano in qualche modo in discussione le caratteristiche "umanitarie" e il profilo elevato dal punto di vista morale di tutta l’organizzazione.

    infine volevo ringraziare Pisa per la stima e mi auguro veramente dei poter condivider qualche scorribanda sul campo ? ma spero non quello minato :)

    #15464
    Marco Lapi
    Partecipante

    Ciao Fabbri, che libro presentano ad Antona? Esserci per me sar? impossibile; magari portacene una copia domenica.

    E domenica, allora, chi siamo, dove e quando ci troviamo, poi dove andiamo, s? ma quanti siamo? Un fiorino! :P

    Marco

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