Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • Questo topic ha 951 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 12 mesi fa da dok.
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  • #20519
    dok
    Partecipante
    [quote=”docche” post=23379]… come al sole del sistema tolemaico…[/quote]

    …magari era la terra… :blush:
    non vorrei rischiare di risvegliare bergame… :whistle: :P

    #20527
    Marco di AS
    Partecipante

    dok ha scritto:

    il 25 marzo ’45 viene istituito a Gronda il comando tappa N.2 che sostituisce quello dell’Antona: da quel momento il solo passo consentito è quello Passo-Campiglia Alta-Tecchia-Centurania-Redicesi-Gronda.

    Scusa Luca ma si vede che sono duro. Spiegati meglio: che vuol dire “Passo-Campiglia Alta…”? Cioè, cosa intendi con “Passo”? È un percorso descritto “tolemaicamente” al contrario? E ancora, che importanza relativa ha avuto questo “solo passo consentito” visto che dopo una dozzina di giorni la Linea Gotica è stata sfondata?

    Marco

    #20529
    Anonimo
    Ospite

    [quote=”dok” post=23380]
    non vorrei rischiare di risvegliare bergame… :whistle: :P[/quote]

    Caro dok visto che mi hai evocato ne approfitto subito per scendere dal mio ritiro spirituale sulla sponda del fiume e .. bacchettarti :evil:

    Come andarono le cose negli ultimi giorni del passaggio del fronte mi pare che sia scritto abbastanza chiaramente da Pietro del Giudice nel suo articolo per il convegno del ’94: il 20 marzo 45, in occasione dell’ispezione del comandante tedesco ad Antona “… il Comando Tappa da Antona fu spostato a Gronda ed il passo sulla Linea Gotica ebbe un percorso diverso” (PdG, “La Liberazione di Apuania” , atti Convegno del ’94 pag. 359).

    Poi sempre nello stesso articolo PdG scrive che il 25 marzo i partigiani Lenzetti e Gianfranceschi varcarono il fronte con l’incarico di recapitare una lettera agli alleati per informarli “…sulla situazione di Antona e sullo spostamento del comando tappa a Gronda” (pag. 362 atti del convegno ’94)

    Quindi il 25 marzo mi pare che lo spostamento fosse già cosa fatta e che questa è la data in cui vengono informati gli alleati e non la data dello spostamento del comando a Gronda.

    Per quanto riguarda il percorso Gronda-Redicesi-Centurania-Campiglia alta-Tecchia-Passo della Greppia siamo perfettamente d’accordo … ma questo solo dal 21 marzo in poi. Siamo anche pienamente d’accordo sul fatto che sia questo il “percorso più in alto” di cui parla l’Armanini a pag. 330.

    Ma dal 1 febbraio al 20 marzo ???

    Mentre tu continui a ondeggaire tra Pitone=Focoraccia e Pitone=Greppia o a puntare tutto sul Pitone=Greppia io sono sempre più convinto che dal 1 febbraio (ma probabilmente anche dal 15 dicembre) al 20 marzo si utilizzò prevalentemente un percorso intermedio tra Focoraccia e Greppia. Non esattamente il bistrattato “pitone di mezzo” ma un percorso che aveva nella quota 1164 il suo crocevia e il suo punto di riferimento quasi simbolico, proprio come risulta dalla relazione dell’Armanini e dalle tavole di Pegollo … da te snobbate o piegate a bizzarre reinterpretazioni :blink:

    Proprio in questi giorni stavo preparando una relazione in cui volevo presentare i dettagli di questa ipotesi e alcuni interessanti “elementi” emersi in alcuni sopralluoghi effettuati tra gennaio e marzo 2014 che non fanno che rafforzare questa ipotesi. NB: non si tratta di sofismi ma tracce ed oggetti tangibili, direi “elementi” a prova di bomba :whistle:

    Spero di poter terminare questo lavoro a breve … ma questa è un’altra storia :-)

    #20545
    dok
    Partecipante

    è proprio vero: la gallina nera si rifà sulla sera…e lo sapevo che eri sempre in agguato!
    solo maneggiala bene la bacchetta, intendo: per il su’ verso, che non finisci per dartele anche stavolta… :blink: :evil:

    [quote=”bergame”]…Quindi il 25 marzo mi pare che lo spostamento fosse già cosa fatta e che questa è la data in cui vengono informati gli alleati e non la data dello spostamento del comando a Gronda…[/quote]

    …sempre a spaccare il capello in quattro: il 25 marzo ’45 il comando tappa N.2 di Gronda comincia a funzionare.

    per il resto, e in particolare sulla mia posizione attuale, ti vedo poco aggiornato: cosa d’altra parte comprensibile, perché ultimamente la discussione si era spostata nell’ambito dell’ANPI Massa.
    e le ultime ricerche e colloqui hanno un tantino cambiato il mio modo di vedere le cose.

    sono comunque curioso di vedere che pitone tiri fuori stavolta dal cappello…se non è zuppa è pan bagnato? :evil: :whistle:
    1164 saluti e bentornato! :laugh:
    sisiziocane

    #20546
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23387]dok ha scritto:

    il 25 marzo ’45 viene istituito a Gronda il comando tappa N.2 che sostituisce quello dell’Antona: da quel momento il solo passo consentito è quello Passo-Campiglia Alta-Tecchia-Centurania-Redicesi-Gronda.

    Scusa Luca ma si vede che sono duro. Spiegati meglio: che vuol dire “Passo-Campiglia Alta…”? Cioè, cosa intendi con “Passo”? È un percorso descritto “tolemaicamente” al contrario? E ancora, che importanza relativa ha avuto questo “solo passo consentito” visto che dopo una dozzina di giorni la Linea Gotica è stata sfondata?

    Marco[/quote]

    …o Marco, il percorso non è descritto al contrario: è così perché descritto in un atto della F3…sul passo del fronte un c’era mia il senso unico…
    e comunque questo passo era riservato solo alle missioni di alleati e partigiani (e al contrabbando di sigarette… B) ): dunque bergame canna di brutto non appena riapre il becco, ritenendo che questo sia il percorso indicato dall’Armanini…ma con chi sarebbe pienamente d’accordo? :blink: :evil:
    ciao
    Luca

    #20564
    Marco di AS
    Partecipante

    Bentornato, Bergame! Avevo giusto scritto a Luca, in una e-mail, che magari sarebbe arrivata una risposta dall’alto ed eccola qua! Attendiamo naturalmente maggiori delucidazioni sulla tua teoria.

    O Luca, non ho capito bene cosa gli rimproveri: tu parli del percorso dopo il 25 marzo, lui di quello precedente, descritto dall’Armanini… mi sembrava chiara la sua esposizione, no?

    A presto, anzi a domani!

    Marco

    #20575
    Marco di AS
    Partecipante

    Pardon, ho riletto meglio il tutto e capito la questione: l’Armanini “prima” (1164) e l’Armanini “dopo” (“percorso più in alto”). Mi sa che se non mi procuro una copia del libro rischio di perdermi davvero tra i Pitoni… :blush: :blink: :S

    Ma questo non cambia, secondo me, la validità del contributo “dall’alto”…

    Marco

    #20576
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23422]…Pardon, ho riletto meglio il tutto e capito la questione: l’Armanini “prima” (1164) e l’Armanini “dopo” (“percorso più in alto”)…[/quote]

    …non ho proprio capito che hai capito… :blink:
    intendevo dire che la Armanini evidentemente non si riferiva alla messa in funzione di un percorso più alto databile fine marzo: questo è successo, ma moooolto prima, occhei ora?

    #20582
    dok
    Partecipante
    [quote=”docche”]…intendevo dire che la Armanini evidentemente non si riferiva alla messa in funzione di un percorso più alto databile fine marzo: questo è successo, ma moooolto prima, occhei ora? …[/quote]

    da buon asino…D.O.K. so bene quanto è importante risentire le stesse cose due, tre, …cento volte: perché alla fine qualcosa entra nella zucca. e forse anche perché le stesse cose non sono mai proprio le stesse cose.
    ma questo dicevo vale per me, non so com’è per gli altri asini…non D.O.K. :whistle: :evil:

    e mi pare che bergame, snobbando e piegando a bizzarre reinterpretazioni… :P , la relazione Armanini e tavole allegate, voglia marginalizzare agli ultimi giorni di marzo il nuovo percorso più alto Tecchia-Greppie:

    quando i tedeschi minarono il Passo del Pitone venne messo in funzione un nuovo percorso più alto…

    e quando i tedeschi minarono il passo del Pitone? …a fine marzo?!? :blink: :silly:

    [Vinci Nicodemi, Guerra sulle Apuane, pagg.61-62]

    Da Forte dei Marmi fummo trasportati con dei camion fino nei pressi di Azzano. Ad Azzano fummo trattenuti dagli Americani che, senza darci alcuna spiegazione, ci impedirono, trattenendoci, di passare il fronte con la luce del giorno come noi avremmo desiderato fare. Gli Alleati avevano notato un insolito movimento sui crinali del Monte Altissimo, occupati dalle truppe nazi-fasciste; si erano preoccupati delle nostre sorti e ci avevano fermato così a lungo per farci passare di notte.

    Quello che gli Americani non sapevano (e che era la vera causa del movimento delle truppe nazi-fasciste) era una soffiata pervenuta al Comando Tedesco. Questa spiata dava per certo il passaggio del fronte, in quel giorno, del Comandante dei Patrioti Apuani cioè di Pietro partito da Firenze nella mattinata.

    Fummo così obbligati ad attendere il buio per iniziare il nostro passaggio del fronte attraverso il Passo del Pitone. Passare il fronte di notte per noi era una cosa normale ed abituale in quanto le nostre guide conoscevano il percorso palmo per palmo e noi, dopo il lungo periodo trascorso in montagna, eravamo diventati dei provetti alpinisti. Diversamente dalle altre, questa volta, io, tutto il tempo che siamo stati trattenuti ad Azzano, ho sentito dentro di me il desiderio di partire con la luce del giorno perché, mi dicevo, con la luce, su quei terreni accidentati e pieni di grotte, in caso di attacchi nemici ci si sarebbe potuti difendere molto meglio che nel buio. Non mi era venuto alla mente il pericolo delle mine perché da molto tempo le mine non erano più state utilizzate per impedire il passaggio dai vari valichi. Ero come spinto da un oscuro presentimento di cose che avrebbero potuto minacciarci stando fermi ed attendendo senza far nulla.

    Era il 15 dicembre la notte scese rapidamente e verso le ore 17 ci avviammo nel buio. In conseguenza dei movimenti che erano stati notati sul monte durante la giornata ci muovemmo con molta maggior cautela delle altre volte. Non volevamo provocare cadute di massi o scivoloni o rumori che avrebbero potuto allertare le forze nemiche che, anche se nel buio più profondo nel quale noi eravamo avvolti, avrebbero potuto sparare con le mitragliatrici verso i luoghi ove sapevano che passava il sentiero del Pitone.

    [Nardo Dunchi, Memorie partigiane]

    Partimmo alla medesima ora. Come al solito pioveva, ed arrivammo all’Antona fradici come pulcini. Passammo al comando partigiano per sapere se i tedeschi avessero piantato nuovi campi di mine. Adesso non c’era più neve sui versanti e dovevamo fare molta attenzione. Sì, ne avevano piantati degli altri. Anzi, proprio il giorno prima, c’erano incappati dentro diciotto partigiani che tornavano di là dal fronte. Ne erano morti molti. Anche Vinci, il capo formazione, era ferito gravemente. Ora però avevano aperto un altro viottolo, che portava sopra il passo del Serpente.

    altro che fine marzo: stando alla relazione è in codesto frangente (metà dicembre) che viene messo in funzione un percorso più alto (Tecchia-Greppie) di quello ivi descritto e illustrato (Campiglia-passo del Pitone1164).
    per tornare alla domanda di bergame: sempre stando alla relazione, da questa data al 25 marzo sono in funzione, per il passo ufficiale, un percorso Antona-Campiglia bassa e un percorso Tecchia-Campiglia alta afferenti rispettivamente ai valichi del Pitone1164 e della Greppia, come appunto illustrato nella nota foto (tavola XXVII).

    [b]l’unica novità che apporto a questo schema (la novità a mio parere rivoluzionaria di questa ricerca) è l’indicazione della direzione e dell’origine del percorso alto, che è del tutto assente nella relazione Armanini: la tratta Tecchia-Campiglia alta-Greppie, se non trova che riscontri marginali nell’ambito dell’Antona, risulta invece parte integrante del percorso dai Canali, ovvero della risalita da Redicesi/Renara per Centuragna/le Strappate.
    un percorso di cui abbiamo tracce di una fase informale, poi di una fase ufficiale (come passo ausiliario) a partire dal dicembre ’44, e infine di una fase istituzionale (come passo autonomo) a partire dall’istituzione il 26 febbraio del comando tappa N.1 del Forno e che si conclude a fine marzo con l’istituzione del comando tappa N.2 Gronda in sostituzione di quello dell’Antona e con l’ordinanza del passo unico consentito su quel solo percorso[/b].

    questa cronologia è conforme alla dinamica dello spostamento/restringimento progressivo verso l’alto (e in questo caso verso…l’Altissimo) del passaggio del fronte più volte enunciata da Pietro Del Giudice.
    che è d’altra parte una dinamica funzionale allo spostamento progressivo dei flussi demografici verso l’alto: se in un primo tempo il grosso dei passanti veniva dalla città e dalla piana massese che andavano sgomberate, esaurito questo flusso, che trovava più naturali e prossime e familiari le vie di Montignoso e dell’Antona, poi l’accesso ai comandi di valico avveniva per le vie dei monti che dalle retrovie della linea gotica confluivano nell’area del Forno.

    un’altra nota, repetita iuvant, oltre a quella delle mine al passo del Pitone, in relazione alla presa di ufficialità del percorso alto Tecchia-Greppie nel mese di dicembre: che è proprio la data simbolica del 2 dicembre ’44, su cui non mi dilungo, rimando all’opuscolo ANPI Sul Sentiero della Libertà edito nell’88 in occasione dell’inaugurazione della maestà di Tecchia.
    negli atti del convegno di Massa troviamo analogo appunto di Ivo Giuseppini, responsabile partigiano all’Antona prima di Vinci:

    [Ivo Giuseppini, Eserciti popolazione Resistenza, vol.II, pag.412]

    I primi passaggi del fronte iniziarono nei primi giorni di ottobre 1944 sul fianco sinistro del monte Carchio, – successivamente, dopo il rastrellamento del 2.12.44, dal passo del Pitone sotto il monte Altissimo -.

    la cosa mi pare chiara: e allora qual’è il problema?
    per gli aggiornamenti, bergame, altro poste.
    ciao
    Luca

    #20583
    Marco di AS
    Partecipante

    O Luca, mi pare che quello che esponi non sia poi così contraddittorio con quello che sostiene bergame, anzi. Sarà magari lui stesso però a chiarirlo. Tuttavia, mi pare che torni la confusione pitonesca: ma i fatti di dicembre non riguardavano il Pitone della Focoraccia? E allora lo spostamento più in alto poteva voler dire Pitone di mezzo. Ma se si parla di quota 1164, dato così precisamente indicato in quella relazione, questa è al di sopra anche del Pitone di mezzo. Quindi a maggior ragione più in alto, senza bisogno di arrivare alla Greppia. Le risposte dall’alto, come vedi, vengono anche per via delle quote, non solo per la statura di bergame… :laugh:

    Marco

    #20589
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23430]…Tuttavia, mi pare che torni la confusione pitonesca: ma i fatti di dicembre non riguardavano il Pitone della Focoraccia? E allora lo spostamento più in alto poteva voler dire Pitone di mezzo. Ma se si parla di quota 1164, dato così precisamente indicato in quella relazione, questa è al di sopra anche del Pitone di mezzo. Quindi a maggior ragione più in alto, senza bisogno di arrivare alla Greppia…[/quote]

    o Marco…ma quale confusione pitonesca?
    …ma perché non ci mettete altrettanto puntiglioso accanimento a risolvere questioni come quella della confusione orsesca dei valichi dell’Altissimo…?!?

    i fatti del dicembre sono riferiti al : il cambio di passo concomitante è riferito, nella relazione Armanini, a un nuovo percorso più alto, indicato come Pian della Fioba-Tecchia-Greppie.

    qui si parla chiaramente di due percorsi, il percorso classico delle guide antonesi (Antona-Campareccia-Vallini-Fondone) e quello delle guide dei Canali.
    il primo ha il suo sbocco naturale e documentato nelle quote di valico 1059 e 1164, chiamate in modo intercambiabile . il secondo nel passo della Greppia.

    dato che il passo degli antonesi era stato minato fino in Campiglia, nel Fondone in prossimità del fosso, compromettendo temporaneamente l’accesso ai valichi fino a quel momento utilizzati, viene messo in funzione un percorso più alto che esclude la zona compromessa e porta anche a un valico più alto, quello delle Greppie.

    [Ermenegildo Della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. II, pag.38]

    Vinci e parecchi altri passarono il fronte, partendo da Viareggio. Io sapevo che parecchi giorni prima la guardia aveva visto dei tedeschi e alpini della Monterosa, su in cima al Pitone, che erano venuti in Campiglia e che avevano fermato due miei amici pastori, Livio e Lino, i quali avevano riferito che tedeschi e alpini avevano voluto sapere da dove si passava il fronte. Così io al mio amico Flavio Cortesini di Antona, che faceva parte del gruppo che stava per avviarsi al passaggio del fronte, suggerii di passare da Tecchia, un passo che è un po’ più lontano dal Pitone, ma purtroppo l’intero gruppo non seguì le mie indicazioni. Marchini, Flavio Cortesini e Ireneo Mignani, morirono. Vinci Nicodemi fu ferito…

    è chiaro che qui si sta parlando di passi come percorsi e non restrittivamente come quote di valico.
    sentiamo un po’ che c’ha da dire bergame, ma qui mi sa che qui si rasentano le lame dentate mentali… :dry:
    ciao
    Luca

    #20591
    Marco di AS
    Partecipante

    Sì, i passi come percorsi mi convince. Tuttavia la tesi di Bergame non contrasta con quello che dici: ma lo spiegherà meglio lui.
    Comunque, a proposito di lame dentate mentali, sai cosa vuol dire la parola spagnola sierra, prima ancora che catena montuosa? La Sierra de los Pitones:whistle:

    Marco

    #20596
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23438]Sì, i passi come percorsi mi convince. Tuttavia la tesi di Bergame non contrasta con quello che dici: ma lo spiegherà meglio lui.
    Comunque, a proposito di lame dentate mentali, sai cosa vuol dire la parola spagnola sierra, prima ancora che catena montuosa? La Sierra de los Pitones:whistle:

    Marco[/quote]

    o Marco, fammi capire…di tutto quello che ho detto, che si puo’ anche riassumere cosi’: <semplicemente basta leggere con un grano di sale quello che e’ gia’ scritto nella relazione>…a te ti convince questo: …i passi come percorsi !

    …e stiamo freschi…
    sisiziocane

    #20597
    Marco di AS
    Partecipante

    Io la relazione la leggerei volentieri con un grano di sale, il problema è che non ce l’ho e ne conosco solo i passaggi citati nel forum, peraltro credo fondamentali. A quel che ne so, però, penso che con un grano di sale l’abbia letta anche Bergame: la mia era solo una sottolineatura particolare in attesa del suo contributo!

    Ma a parte questo… che ne dici della Sierra de los Pitones? Te gusta como nombre? :P

    Marco

    #20600
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23442]Io la relazione la leggerei volentieri con un grano di sale, il problema è che non ce l’ho e ne conosco solo i passaggi citati nel forum, peraltro credo fondamentali. A quel che ne so, però, penso che con un grano di sale l’abbia letta anche Bergame: la mia era solo una sottolineatura particolare in attesa del suo contributo!

    Ma a parte questo… che ne dici della Sierra de los Pitones? Te gusta como nombre? :P

    Marco[/quote]

    sì sì ma occhio all’ effetto sierra
    e giusto per gettare un po’ di benzina sul fuoco della vostra ossessione pitonesca, perché non aprite un’occhio sugli Uncini, che lì di pitoni ce n’è quant’evvipare: dopotutto perché limitarsi a tre? :whistle:

    [Ermenegildo della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. I, pag.27]

    Nel mese di settembre un buon numero di uomini si spostò e acquartierò sul monte Brugiana, mentre io, con Antola e un altro gruppo numeroso, fummo comandati di attestarci nella zona di Centuragna, un’altura posta sul versante nord del monte Antona, dove vi erano alcune case di pastori. La località era molto vicina al Pian della Fioba da dove facilmente si controllavano e si raggiungevano i passi del Pitone, degli Uncini e della Cardella, che rappresentavano il valico verso la libertà.

    e mentre il bergame, che chissa perché immagino alle prese con ambiguità semantiche e paradossi zen (sempre che non abbia trovato i nastri della videosorveglianza tedesca a infrarossi…), non vedo l’ora che spieghi ammodo come è arrivato alla conclusione che quel passo, quale che sia, era quello che <si utilizzò prevalentemente dal 1 febbraio (ma probabilmente anche dal 15 dicembre) al 20 marzo>…
    …il docche semplicemente ci tiene, rebadita iuvant, a completare lo schizzo di questo nuovo passo da Tecchia, che è un po’ più lontano dal Pitone, casomai qualche accanito puntiglioso che non si documenta :evil: avesse ancora qualche dubbio:

    [Ermenegildo della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. II, pag.23]

    Era il giorno 2 dicembre. Noi siamo andati tutti su al Pian della Fioba, lì in località Tecchia, non c’era la strada, c’era il viottolo, ed eravamo in tanti. Alle nove di sera, su sopra la cava Capraia, spararono i tedeschi che erano alla Tacca Bianca e al Cartaro, spararono con una pistola a razzi. Dopo mezz’ora una parte doveva passare il fronte; Pietro aveva dato indicazione di passare il fronte e di ritornare di qua, armati, con i viveri ecc.. Difatti io e Rossi e altri due di Antona, conoscevamo un altro sentiero, invece di andare al passo del Pitone siamo andati ai piedi dell’Altissimo e abbiamo visto che lì non c’era più nessuno, allora siamo andati fino al Campaccio. I tedeschi nel frattempo si erano ritirati al Cartaro. Avevamo l’ordine che se non ci fosse stato nessuno di fare un fischio, per segnalare a chi voleva passare il fronte di passare di sopra, ai piedi dell’Altissimo. Allora alcuni non se la sentirono, ma i più passarono il fronte.

    [Ermenegildo della Bianchina, Partigiani apuani e linea gotica, vol. II, pag.37]

    Quella sera, a Tecchia, ci ritrovammo in due o trecento. Dal pizzo della Capraia spararono con la pistola a razzo, io dissi, adesso siamo circondati, allora io e altri, tra cui Sirio Nani, Rappelli, Cesare Giuseppini prendemmo la strada che porta all’Altissimo. Da lì era lontano il passo della Capraia, c’era la luna e si vedeva benissimo, andammo fino al Campaccio e da lì al Carchio, pensavamo di trovare i tedeschi, invece non c’era più nessuno. Allora come eravamo rimasti d’accordo facemmo un fischio per chiamare gli altri, di venire su. Una gran parte di partigiani quella notte passò il fronte. Quando siamo arrivati giù dalla Tacca Bianca, cominciarono a sparare.

    …o Marco, ma non ti avevo inviato a suo tempo copia della relazione Armanini e tavole allegate? cerca vedrai che trovi…
    ciao
    Luca

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