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23 Maggio 2015 alle 01:43 #21855
dok
PartecipanteCome leggere la mappa
Sulle tracce della Via della Libertà: che non vuol dire ricalcare uno dei passi più celebrati della Resistenza apuana (Antona-Pian della Fioba-Tecchia-passo delle Greppie-Azzano), ma mettersi sulle tracce di quella allora funzionale rete viaria della fascia collinare e montana, tra Massa Montignoso e la Versilia, in cui prende forma l’epopea della .
Rete viaria che proprio per l’arresto o il calo, nel periodo bellico, delle attività produttive ad essa legate, diventa il principale teatro delle attività legate alla guerra di Liberazione e alla sopravvivenza della popolazione civile che resisteva ai bandi di sfollamento nei sette mesi di stallo della linea gotica: l’esigenza di continui spostamenti nella guerriglia partigiana, le comunicazioni militari e logistiche con l’Italia liberata, il passaggio del fronte, il baratto di generi alimentari come quello che si svolgeva sulla via Vandelli tra la piana massese e il modenese, con un traffico quotidiano di centinaia di persone.…
Nella mappa ho evidenziato il percorso di progetto e riprodotto, nei tratti in cui se ne discosta, il passo storico. E sono schematicamente tracciate le direzioni del passaggio che dalle retrovie della linea gotica convergono, a partire dal dicembre ’44, su quel tratto di fronte, terra di nessuno, compreso tra Granaiola e gli Uncini, noto anche come .
All’Antona ci si arrivava per lo più dalla vecchia comunale da Canevara per il ponte della Tavella (CAI 41) o salendo a S.Marcore dal Poggio Piastrone per l’allora ponte ballerino.
Dall’Antona si proseguiva sulla strada vicinale della Campareccia fino in Porneta dov’era il bivio per Tecchia o per Campiglia, da cui si risaliva ai valichi del fronte.
Ora l’inizio della mulattiera che porta in Campareccia è segnalato da un cippo di marmo posto al Canale con stilizzato il tracciato della Via della Libertà: di qui si sale al Colle per la chiesa delle Grazie in un ambiente caratterizzato dai campi coltivati e poi dalle selve di castagni.Passata la maestà dello Zuccotto siamo in breve in Campareccia, dove segnala il bivio il Muturlungo, un’imponente ma non isolata formazione rocciosa. Infatti da qui (Gronda Piatta, sottostante il ) la zona comincia ad assumere un aspetto più brullo, caratterizzato da vegetazione tipica apuana e da affioramenti di formazioni calcaree (tecchie, grotte), che nel periodo della Resistenza servirono come rifugio alla popolazione sfollata e ai partigiani.
Qui il bivio è tra la vicinale della Foce e la vicinale di Porneta.
Proseguendo in pari da Gronda Piatta verso Porneta si rimane sul passo storico, in breve ci si imbatte nella maestà al Col da Porneta, postazione partigiana nel maggio ’44 (prima organizzazione delle forze apuane, montignosine e versiliesi nella formazione Mulargia) e si prosegue per Ca’ Della Bianchina, dove poco sopra c’era il bivio tra la vicinale di Tecchia (per Conchera e il Pian della Fioba, ora scomparsa) e la vicinale di Campiglia che, per il passo dei Vallini, tagliando a mezza costa il poggio di Porneta, scende nella selve di Campiglia.
Il sentiero CAI 41 risale invece, in ambiente alpino, verso la Foce, costeggiando le falesie della Campareccia. La foce, da cui si gode una vista suggestiva sulle Apuane settentrionali, è segnalata dalla maestà della Foce, altra postazione partigiana: infatti nella zona della Foce-Centuragna era attestato il gruppo di Gildo Della Bianchina, in un importante crocevia coi passi che salgono dai Canali, punto strategico per la comunicazione col Forno e Resceto e altra importante direzione del passaggio del fronte, che ebbe una certa autonomia rispetto al passo dall’Antona, cui subentrò a fine marzo ’45 (il comando tappa dell’Antona istituito i primi di febbraio fu allora sostituito da quello di Gronda, fermo restando quello di Forno istituito a fine febbraio).
Di qui si può procedere in pari per la vicinale di Centuragna che comunque porta al Pian della Fioba, ma il sentiero CAI 41 ci guida per l’amena e boscosa sommità del colle al rifugio Città di Massa e di qui al Pian della Fioba nel piazzale antistante l’orto botanico P.Pellegrini, che si sviluppa sul torrione di Tecchia, allora importante osservatorio partigiano.E’ ora necessario percorrere un tratto della provinciale per Arni e, passata la galleria di Tecchia, al sacrario partigiano si riprende la vicinale fino all’innesto del CAI 188 per il passo della Greppia. Dal valico, sito tra i più suggestivi delle Apuane, segnalato da un isolato (in massese pitone sta a indicare un cono di roccia), un’impervia discesa ora con tratto attrezzato porta a congiungersi, in prossimità di un troncone morto della marmifera e all’altezza di un vecchio passo di collegamento col valico della Focoraccia, al sentiero CAI 32, che prosegue per ripido versante sotto le cave tra paleo rocce e sfasciumi nella zona localmente chiamata , grotte che servivano da riparo e sosta ai passanti, fino all’imbocco della .
Qui il passo storico proseguiva nel vallone sulla linea delle Grotte di Cele’, poi su tracce miste di viottolo e antica lizza per il Forcello del Canal dal Prado fino alla sua confluenza nel fiume Serra, dove era il guado, nel punto in cui fino alla seconda metà dell’ottocento era il poggio caricatore della vecchia via dei marmi della società Henraux che fin lì aveva portato la carrozzabile che da Cosimo de’ Medici era stata portata fino alla Casetta (del Granduca), nell’ottocento casa per lavoranti sottostante l’attuale Palazzo.
Questa antica via era ancora in gran parte in buono stato e permetteva di costeggiare il fiume sulla sinistra orografica fino ai ruderi della Casetta (e oltre fino alle Rote), da cui un viottolo ora scomparso risaliva la selve fino a innestarsi nell’attuale marmifera in prossimità dell’imbocco della mulattiera per Azzano, chiamata , ovvero dei cavatori che la percorrevano per recarsi al Palazzo e di lì alle cave: su questa, in cima alla salita che porta ai Casali, nella Grotta di Para’, era il posto di blocco alleato, poi comando tappa F3 (gruppo Falco, plotone del Conte Giò).Il sentiero CAI 32 prosegue invece sulla Via Fanfani, strada incompiuta che fu realizzata nell’immediato dopoguerra nell’ambito del piano forestale per il rimboschimento e la risistemazione idrica, fino alla Polla, sorgente del fiume Serra, e al piazzale di Mortigliani, con le infrastrutture delle cave e la cappella della Madonna dei Cavatori, realizzata nella stazione di partenza della teleferica per la Tacca Bianca: teleferica che ebbe pure la sua parte nella Resistenza, quando il gruppo versiliese Bandelloni era attestato alla cava (Villa Teresa!) e Sciamino, elettricista della Henraux, svolgeva le mansioni di guardiano nel periodo di inattività delle cave.
Da Mortigliani si scende sull’attuale marmifera per il Palazzo fino all’innesto della mulattiera per Azzano (strada vicinale dell’Altissimo) che tra castagneti, passata la zona dei Casali (Grotta di Para’) e attraversato il ponticello sul Rio, in breve porta in , nella parte alta del paese.Luca Cardini
23 Maggio 2015 alle 12:58 #21856Marco di AS
PartecipanteDESCRIZIONE SCHEMATICA DEL PERCORSO
In neretto i nomi delle località, in neretto sottolineato i luoghi di maggior rilievo, in tondo le informazioni accessorie, in corsivo quelle relative al tratto tra la località precedente e quella successiva: segnavia e/o tipologia di percorso (tra parentesi l’eventuale nome con cui è noto o altre eventuali informazioni accessorie), grado di difficoltà, tempo di percorrenza parziale relativo al tratto in questione (tra parentesi il tempo di percorrenza progressivo da Antona).
Legenda per i gradi di difficoltà escursionistici: T = turistico; E = per escursionisti; EE = per escursionisti esperti; EEA = per escursionisti esperti con tratti attrezzati. Il grado complessivo dell’itinerario, considerata anche la lunghezza, è valutabile EE con tratto EEA.Antona (Piazza San Rocco), m 396 (fonte; possibilità di accesso da Canevara con il sentiero 41) > sentiero 41 (strada vicinale di Campareccia), T, 40’ > Campareccia (strada provinciale presso la statua di Papa Giovanni XXIII), m. 620 (possibile punto di partenza alternativo) > sentiero 41, E, 30’ (1h 10’) > La Foce, m. 771 (possibilità di accesso per sentiero da Redicesi) > sentiero 41, E, 30’ (1h 40’) > Rifugio Città di Massa, m. 890 > Sentiero 41, T, 5’ (1h 45’) > Pian della Fioba (piazzale d’ingresso all’orto botanico Piero Pellegrini), m. 855 > strada provinciale per la galleria del Vestito (fare attenzione nell’attraversamento della galleria di Tecchia), T, 5’ (1h 50’) > Sacrario partigiano di Tecchia, m. 879 (fonte; possibile punto di partenza alternativo) > sentiero 188, E con tratti EE, 1h 15’ (3h 05’) > Passo della Greppia, m. 1209 (punto sosta, tavolo con panche) > nuovo tratto sentiero 188, EE con tratto EEA, 20’ (3h 25’) > innesto sentiero 32, m. 1090 ca. > sentiero 32, EE, 20’ (3h 45’) > “ai Motori” (termine Via Fanfani), m. 895 ca. > sentiero 32 (Via Fanfani), E con tratti EE, 35’ (4h 20’) > La Polla, m. 585 > sentiero 32, T, 5’ (4h 25’) > Cappella dei cavatori, m. 580 (fonte) > sentiero 32 (strada marmifera Henraux), T, 15’ (4h 40’) > innesto Via degli Omini, m. 440 ca. > nuovo tratto sentiero 32 (Via degli Omini), T, 20’ (5h 00’) > Azzano (chiesa / piazza Maresciallo Tarabella), m. 450.
25 Maggio 2015 alle 21:26 #21868Marco di AS
PartecipanteNon ci poteva essere occasione migliore per il mio millesimo post! Ieri il tempo ci ha voluto bene e l’inaugurazione della Via della Libertà è stata felicemente portata a termine. Per il fotoservizio, rimando al sito di Toscana Oggi:
http://www.toscanaoggi.it/Toscana/Linea-Gotica-inaugurata-la-nuova-Via-della-Liberta
La giornata è andata benissimo, a parte le attese prolungate per le navette, quella di partenza per Antona e l’altra di ritorno da Azzano a Massa, ma non ci possiamo lamentare. Grazie alla gente dei due paesi, che ci ha accolto calorosamente, e grazie all’Anpi e a tutti gli accompagnatori del Cai.
Per il futuro, ci sarà da lavorare ancora sia per migliorare il tracciato recuperato (sarà opportuno attrezzare con un’altra catena come quella posta nelle vicinanze, o con un cavo metallico un canalino che costituisce il passaggio più impegnativo dell’intero itinerario) sia per aprire altri possibili itinerari o varianti, come quella trovata da Luca, della quale abbiamo riparlato ad Azzano, che prende il via a sud ovest del cosiddetto Pizzo del Tabarrani, o il percorso per il passo del Pitone o Focoraccia che dir si voglia, dal tornante della Fanfani all’ex 188 bis e poi a Porneta.
Ma intanto quella di ieri è stata anche una tappa ulteriore e decisiva nella realizzazione di quel progetto di sentieristica sul versante sud dell’Altissimo di cui parlai a suo tempo su questo nostro sito:
Era il giugno 2012, quindi circa tre anni fa, e qualcosa è cambiato rispetto all’idea originaria, con l’ufficializzazione della Fanfani anziché del Sentiero dei Cavatori, per volontà insindacabile
dell’Henraux, ma si può dire che la cosa a questo punto è andata in porto.
È anche bello, permettetemi, che al recupero della Via della Libertà abbiamo partecipato in tanti, dall’Anpi al Cai, al Parco delle Apuane, alla Pubblica Assistenza di Azzano e a un ricercatore appassionato come Luca. Un grazie anche ad Andre per la sua “dissetante” ospitalità! ;) :)
Marco
P.S.: dimenticavo; ad Azzano è stato anche presentato il progetto e il “teaser” del film di Piero Orlandi (Associazione Cinecultura), per la cui realizzazione è ancora aperta (fino al 12 giugno) una sottoscrizione crowfounding (https://www.produzionidalbasso.com/project/la-via-della-liberta/). Maggiori notizie sulla pagina facebook dell’organizzazione no profit CineCultura (https://www.facebook.com/associazionecinecultura?fref=nf)
26 Maggio 2015 alle 08:52 #21870dok
Partecipante[quote=”Marco di AS”]…Era il giugno 2012, quindi circa tre anni fa, e qualcosa è cambiato rispetto all’idea originaria, con l’ufficializzazione della Fanfani anziché del Sentiero dei Cavatori, per volontà insindacabile dell’Henraux…[/quote]
a proposito di , qua sotto (La Nazione) si sta parlando del sentiero 31, mi pare di capire. qualcuno ne sa qualcosa in più?
ciao
Luca26 Maggio 2015 alle 14:13 #21871Marco di AS
PartecipanteSe è quello, si parla però del tratto iniziale. Il problema è il ripristino nella zona di cava, per cui siamo mi pare che siamo sempre in alto mare… :evil:
Marco
27 Maggio 2015 alle 02:14 #21872dok
Partecipante[quote=”Marco di AS”]Se è quello, si parla però del tratto iniziale. Il problema è il ripristino nella zona di cava, per cui siamo mi pare che siamo sempre in alto mare… :evil:[/quote] in effetti dall’articolo sopracitato, trovato qui, non si capisce molto, anzi si capisce ben altro…:blink:
più chiaro mi pare questo del Tirreno che nella furia mi era sfuggito:
http://www.versiliaproduce.it/index.php?option=com_content&view=article&id=20176:partono-i-lavori-di-henraux-per-azzano&catid=39:il-tirreno&Itemid=73
…I lavori riguarderanno il proseguimento di via Pianello, nei pressi di una lunga e ripida scalinata. Un tratto di circa cinquantacinque metri che collega via Pianello al sentiero dei cavatori…
certo potrebbe anche essere un primo passo verso la rinascita del , ma al momento non pare proprio che si tratti di questo.
l’affermazione di quel titolo è un tantino entusiastica.
entusiasmo qui fuori luogo.
sisiziocane29 Maggio 2015 alle 01:26 #21889dok
Partecipanterestando in tema di giornalisti che prendono fischi per fiaschi ;), nell’articolo di Marco si dice:
[quote=”Marco di AS”]…Il sentiero recuperato è quello adoperato nell’ultima fase e fa perno sul Passo della Greppia (m. 1209)…[/quote] e che significa ? nell’ultima fase di che?
della guerra? ma allora tutti i passi furono adoperati .
del passaggio del fronte? ma allora che significa ? datare, prego!invito il Marco a rileggersi i miei ultimi post.
il passo dalle Greppie a quanto pare fu utilizzato fin dal novembre ’44 dagli sfollati nella zona dei Canali/Renara.
dal dicembre diventa passo complementare a quello dei Vallini dall’Antona.
da fine febbraio, con l’istituzione del comando tappa del Forno, pare che venga riconosciuto come itinerario alternativo a quello dell’Antona.
a fine marzo subentra al passo dall’Antona.e allora perché ?
il messaggio trasmesso è: passo last minute…
e sappiamo che di operazioni last minute ce n’è state, ma non per il passo delle Greppie…e che vuol dire <inaugurata la <> Via della Libertà>?
che ne è stato della <>? :blink:sisiziocane
29 Maggio 2015 alle 14:33 #2190929 Maggio 2015 alle 17:16 #21910Marco di AS
PartecipanteDuro destino il nostro, costretti come siamo a barcamenarsi tra completezza dell’informazione ed esigenze di sintesi! :(
Ma tant’è… A volte uno dà per scontate certe cose che forse lo sono anche ma non per il lettore che cerca il pelo nell’uovo! :angry:
L'”ultima parte” si riferisce ovviamente, se mi posso permettere, al discorso precedente, relativo al passaggio del fronte.
Per quanto riguarda il passo della Greppia in sé, non mi pare che quanto riassunto da Luca contraddica quello che sostengo. Posso però convenire che, da parte mia, l’aggiunta di un “prevalentemente” (“prevalentemente nell’ultima fase”) avrebbe reso più chiaro il tutto.
Inoltre, il “nuova” del titolo come si vede è tra virgolette: si usa così quando si vuol far capire che il significato che si vuol dare a una parola non è pienamente il proprio, o lo è solo in un certo senso. Nel caso, “nuova” significa sia che è stata riaperta, sia che non coincide del tutto con la “vecchia”, soprattutto perché da una certa quota in poi s’innesta sulla Fanfani, che allora non c’era. Tutto qui.
Grazie infine a Crampons per il link dello “Scarpone”! :)
30 Maggio 2015 alle 00:00 #21918dok
Partecipante[quote=”Marco di AS”]…Duro destino il nostro, costretti come siamo a barcamenarsi tra completezza dell’informazione ed esigenze di sintesi! :( :whistle:…[/quote] …blablabla: io piucchealtro ci vedo un barcamenarsi e basta…
no, chiedevo…siccome mi pare era ieri che vossignoria sposava la tesi di un certo bergame che confinava l’utilizzo del suddetto passo agli ultimi giorni del marzo ’45: allora mi pare che il mio dubbio è qui più che giustificato, e che non si tratta di un pelo nell’uovo, ma semmai di un sassolino nello scarpone: una piccolissima cosa, ma una grandissima rogna…
e allora le chiedo non l’inserimento di un prevalentemente o di un futile parere sulla contradditorietà o meno con quanto afferma il sottoscritto, che un conta nulla… ma una risposta chiara e tonda alla domanda:
che intende vossignoria per codesta [i]ultima fase in cui sarebbe stato adoperato il passo delle Greppie?[/i] (datare, prego!)
intende forse ancora, come quel tal bergame, dal giorno successivo il 20 marzo ’45? e un le pare un po’ poco?
sisiziocane30 Maggio 2015 alle 13:04 #21919Marco di AS
PartecipanteO eccelso, posso solo dire che il prevalentemente comunque lo andrò a inserire, visto che i pezzi on line hanno il pregio (o il difetto?
) di poter essere corretti, e credo che questo mi basti allo mio salvamento, tanto per parafrasare il mio sommo concittadino. Mi basta proprio perché mi pare rispecchiare lo stato attuale delle mie conoscenze, e sarei anche tentato di togliere il mie, perché su quei passi mi sembra aleggiare ancora una nebbia un pochino più fitta di quella che vi abbiamo trovato domenica scorsa. Pertanto, siccome considero il dubbio come un pregio anziché un difetto, anche nella ricerca storica, mi è impossibile al momento sposare tanto la tesi del tal bergame che quella dell’eccellenza vostra, e tantomeno di conseguenza datare l’ultima fase in questione, il che comunque mi pare egualmente una risposta chiara e tonda… :evil:
Marco
31 Maggio 2015 alle 20:04 #21922dok
Partecipantebastava semplicemente dire:
non lo so
sisiziocane
2 Giugno 2015 alle 23:46 #21945dok
Partecipantedirei che il punto è un altro: che ne è stato del titolo del progetto, e di quello che voleva significare, ?
vedi anche qui:[quote=”docche”]…Sulle tracce della Via della Libertà: che non vuol dire ricalcare uno dei passi più celebrati della Resistenza apuana (Antona-Pian della Fioba-Tecchia-passo delle Greppie-Azzano), ma mettersi sulle tracce di quella allora funzionale rete viaria della fascia collinare e montana, tra Massa Montignoso e la Versilia, in cui prende forma l’epopea della …[/quote] invece a quel che si legge negli articoli citati:
Inaugurata la “Via della libertà”
Linea Gotica, inaugurata la «nuova» Via della Libertà
le cose si possono dire in mille modi: ma in questi articoli si fanno affermazioni che a quanto pare non si sanno proprio legittimare ma che alimentano, in modo poco saggio, polemiche inutili ma mai sopite. e se lo dice il docche…
sisiziocane30 Marzo 2018 alle 13:52 #27061guido
Partecipanteciao a tutti, riapro questo topic scottante poiché per motivi legati al mio lavoro mi sono spostato sulla zona massese di bassa quota. Da tempo volevo andare a visitare la zona del Fondone, ed infatti finalmente ci sono riuscito. Scrivo qualche considerazione a riguardo:
Dalla Darola fino alla Falesia della Laguna il sentiero si fa bene, non ci sono problemi.
1 anno fa mi è capitato di fare un percorso praticamente pianeggiante che da Antona segue Via Santa Maria e s’innesta su questo sentiero appena portatosi sulla sponda DXO del Fosso di Antona (tratto. esposto con delle marcate placche rocciose).
Dalla deviazione per la Laguna il percorso sale evidente con svolte, incontrati dei terrazzamenti a secco diviene mano a mano più labile (incontrato un segno rosso ad angolo fatto su di una roccia), toccato un ripiano si sale alla destra di una costiera rocciosa da dove a destra toccando serie di roccioni con dei ripari, poi si sale a due ruderi (q.764 CTR 750 IGM), quindi con breve salita il sentiero segnalato.
dal Casino del Cacciatori ho seguito a destra il sentiero fatto più volte, attraversato il fosso del pozzone pochi metri dopo si arriva ad un bivio dove a sinistra sale un ripidissimo sentiero con svoltine fra la vegetazione, toccato un primo colletto si sale ripidi ad un secondo decisamente più evidente dove tra fitte scope si potrebbe puntare direttamente alla q.1164, tuttavia ho visto più evidente la traccia che traversa a destra e raggiunge il pitone ed il pitoncino. Lungo il percorso tracce di passaggio con rami spezzati
Da qui sono sceso per il valloncello che rimane sempre sul versante massese per intercettare più sotto il solito ex-188; solo qualche traccia molto labile, quello che ho percorso verso la q.1164 era decisamente più marcato
Saluti
30 Marzo 2018 alle 21:02 #27062alebiffi86
PartecipanteGuido nooooooooooo!!! perchè hai riaperto il topic??? adesso non ne usciamo più fuori!!!! e si riparte.. :S :S :S :S
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