apuane turismo promozione

Homepage Forum Alpi Apuane Salvaguardia ambientale apuane turismo promozione

  • Questo topic ha 15 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 10 mesi fa da Anonimo.
Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 16 totali)
  • Autore
    Post
  • #5828
    Anonimo
    Ospite

    Come ho gi? detto in un post nella sezione arrampicate, in questi giorni sono venuti a trovarmi due amici di Riccione con i quali avevo arrampicato la scorsa estate a San MArino e Valmarecchia. Sono rimasti stupiti dalla bellezza delle nsotre Apuane, da quanto offrono ma anche da quanto poco sono valorizzate.
    Tutto questo mi ha fatto riflettere sulla bellezza e sull’unicit? di quello che ci circonda, credo che in Italia non ci sia posto dove si pu? arrampicare o fare escursioni in ambiente montano e il giorno potersi fare una nuotata nel mare. Tutto quello che abbiamo non viene promosso, il turismo potrebbe dare quei posti di lavori che verrebbero persi per la chiusura da noi auspicata di alcune cave.
    Si potrebbero creare dei pacchetti vacanza con una settimana al mare e una in montagna con il vantaggio di avere solo un ora di auto per passare da un ambiente all’altro, ma deve cambiare la mentalit? ci deve essere collaborazione e i vantaggi sarebbero enormi per tutti.
    Questo non vine capito dalla maggioranza degli operatori che resta fossilizzato alle proprie piccole certezze: un amico mi raccontava che qualche anno fa i volantini dell’antro del Corchia portati in Versilia venivano gettati via dalla maggioranza dei bar e hotel per la paura che i turisti lasciassero i loro soldi da un altra parte!!!
    Il fatto che le potenzialit? siano enormi lo testimonia il fatto che ogni volta ? stata fatta un p? di pubblicit? i risultati sono stati incredibili:
    durante l’ultimo svuotamento del lago di VAgli per andare a vedere venti case diroccate con il fango secco in cima si ? mossa mezza Toscana e non solo, quando Pieraccioni ha creato il set de il mio West a CAmpocatino si ? creato un movimento di turisti molto forte, purtoppo chi arrivava non trovava sempre strutture all’altezza.
    Io non so chi dovrebbe promuovere e come ( forse Marco di As pu? dirmelo) se regione, Parco o chi altro ma andrebbe fatto qualcosa.
    ALl’estero vengono pubblicizzati e valorizzati delle attrattive molto meno belle delle nostre e questo perch? ? quel poco che hanno.
    Le montagne dovrebbero essere viste come una risorsa turistica, naturale, dovrebbero essere amate dai locali e non viste come delle mura che ci rinchiudono nelle valli, l’escursionista e il turista viene visto molto spesso come uno che lascia pochi soldi ma questo perch? non trova dove spenderli per mancanza di offerte.
    La scorsa settimana mantre andavo alla falesia di Trombacco da solo passai da Gallicano con il suo bel centro commerciale nuovo e la zona industriale, dopo 5 minuti ero gi? immerso nel verde, mi guardavo intorno la giornata era splendida, passai sotto l’eremo di Calomini, meraviglioso con dietro la parete rocciosa e tutto il verde, continuai sulla strada che diventa sempre pi? suggestiva passando sotto dei grottoni rocciosi che sembrano caderti in testa, davanti a me vedevo il Monte Forato, arrivai alla FAlesia e pensai che proseguendo a breve si arriva anche alla grotta del Vento, quanta roba, quante bellezze naturali!!! Troppe, talmente tante che noi che ce le abbiamo davanti agli occhi non ce ne accorgiamo neanche pi? di quanto siano belle ed uniche queste terre e nemmeno chi dovrebbe promuoverle.

    #5834
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao David, pienamente d’accordo. E sulla valle della Turrite di Gallicano pensavo in questi giorni proprio la stessa cosa. C’ero sabato scorso, per completare la revisione della cartografia del versante est del Forato (purtroppo non completata, causa anche il caldo, ma poco male cos? ci torno un’altra volta! ;)) e poi, dato che devo fare un articolo sui piccoli comuni garfagnini al voto, ho pensato che Vergemoli, pur essendo il comune meno popolato della Toscana dopo Capraia Isola, ha da solo delle bellezze che in Svizzera farebbero arricchire un intero cantone: l’Eremo di Calomini, appunto, poi la Grotta del Vento e San Pellegrinetto, se proprio si vuol restare solo nei confini comunali.
    Il problema ? che qui non siamo in Svizzera. A promuovere tutto questo ben di Dio dovrebbe probabilmente essere il Parco, ma il problema secondo me ? anche un altro. Detto da uno che viene da fuori, ma che essendo fiorentino di litigiosit? se ne intende, credo che uno dei problemi principali di noi toscani in genere ma forse dell’area apuana in particolare ? che si ragiona ognuno per conto suo. Faccio l’esempio della Via Francigena: la Toscana ? capofila del progetto nazionale per il suo sviluppo ma poi ogni zona promuove per conto suo il proprio pezzettino e chi non ne ? toccato (come Firenze, appunto) si sforza per promuovere le sue "vie romee" per non restare del tutto fuori dalla spartizione della torta. Tante energie buttate via anzich? messe assieme per raggiungere prima possibile e meglio possibile un obiettivo comune (impariamo dalla Spagna e dal Camino di Santiago!). Nell’area apuana ? la stessa cosa: se si tenta di promuovere il turismo, ognuno guarda al suo. Cos? Levigliani, per esempio, si ? tenuto ben stretto l’Antro del Corchia guardandosi bene da qualsiasi proposta che valorizzasse anche le frazioni "rivali", con il bel risultato di una gestione finora, a quel che ne so, praticamente fallimentare. Forse la Garfagnana, in termini di promozione del territorio, ha fatto qualcosa di pi?, ma magari in termini concorrenziali nei confronti dell’Alta Versilia, e via dicendo…
    Da parte mia, mi sto sempre pi? rendendo conto che, senza un’adeguata promozione di un turismo montano ecosostenibile ? inutile parlare di salvaguardia ambientale. Viceversa, se in tempi brevi diventer? chiaro che puntare sulla valorizzazione dell’ambiente potrebbe creare pi? posti di lavoro rispetto agli ormai relativamente pochi occupati delle cave, qualcosa potr? davvero cambiare. Per questo, personalmente, cerco di favorire tutto ci? che si muove in questo senso, e posso anticipare che anche nello stazzemese qualcosa d’interessante sta finalmente venendo fuori. :) Purch? non resti a sua volta chiuso in quei confini comunali… :dry:

    Marco

    #5835
    Marco di AS
    Partecipante

    Il post mi era partito doppio… :S

    #5836
    Anonimo
    Ospite

    Marco di AS scritto:

    Il problema ? che qui non siamo in Svizzera.

    Marco

    Mah, sinceramente, sar? una voce fuori dal coro, ma io sono contento che sulle apuane non corra un trenino tipo quello dello jungfrau con visita guidata alle cave. Il lato che apprezzo di pi? delle apuane ? che sono selvagge. Non fraintendetemi, per?, appoggio in pieno l’idea di una maggiore tutela ambientale. Questa per?, difficilmente va di pari passo con il turismo di massa. Del resto le montagne sono li e si fanno ben vedere anche dal mare, basta alzare gli occhi. Perch? spingervi la gente? La mia sar? una visione egoistica ma io me le godo di pi? cos? di quanto se fossero molto pi? affolate, con strutture ricettive pi? grandi il che per me equivale a dire: bolgia.

    #5837
    Marco di AS
    Partecipante

    D’accordo celaf, per carit?, lasciamo stare il trenino della Jungfrau (su cui, lo confesso, sono pure stato, attorniato da branchi di giapponesi… :blush: ) e tantomeno i progetti per il Piccolo Cervino o il ristorante girevole dello Schilthorn, altrimenti ribattezzato Piz Gloria come da film di 007 col? ambientato. Forse ho sbagliato a usare la Svizzera come modello; penso che le Apuane viceversa siano adattissime a una valorizzazione turistica ecocompatibile. Dove per ecocompatibile si intende anche un tipo di turismo non di massa ma educato al rispetto della natura. Sabato, per esempio, ho incontrato un bel gruppo di inglesi piuttosto attempati che salivano al Forato, poi li ho ritrovati al ritorno a Casa Felice: avevano smarrito il sentiero ma perch? le segnalazioni non erano cos? evidenti; per il resto si erano mossi con disinvoltura ed erano rimasti contentissimi di aver raggiunto "the arch", l’arco. Francamente, sono rimasto stupito e ancor pi? convinto della potenzialit? di queste montagne. Se un po’ di affollamento in pi? pu? aiutare ad avere qualche cava in meno, beh, io preferisco la gente, senza che necessariamente questo voglia dire bolgia.

    Marco

    #5838
    Anonimo
    Ospite

    celaf scritto:

    Marco di AS scritto:
    [quote]
    Il problema ? che qui non siamo in Svizzera.

    Marco

    Mah, sinceramente, sar? una voce fuori dal coro, ma io sono contento che sulle apuane non corra un trenino tipo quello dello jungfrau con visita guidata alle cave. Il lato che apprezzo di pi? delle apuane ? che sono selvagge. Non fraintendetemi, per?, appoggio in pieno l’idea di una maggiore tutela ambientale. Questa per?, difficilmente va di pari passo con il turismo di massa. Del resto le montagne sono li e si fanno ben vedere anche dal mare, basta alzare gli occhi. Perch? spingervi la gente? La mia sar? una visione egoistica ma io me le godo di pi? cos? di quanto se fossero molto pi? affolate, con strutture ricettive pi? grandi il che per me equivale a dire: bolgia.[/quote]

    ciao,
    in parte hai ragione, ma non sono del tutto d’accordo.
    Secondo me turismo non significa automaticamente "turismo di massa" o "bolgia", e questo vale soprattutto per zone come le Apuane che – anche per semplici motivi di spazio e di morfologia – non sarebbero in grado di ospitare strutture modello Dolomiti.
    Ma se diciamo – GIUSTAMENTE – NO all’escavazione selvaggia, NO al traforo della Tambura, NO a assurdi e faraonici progetti di strade e di fantomatiche funivie (ogni tanto qualcuna ne esce fuori) dobbiamo essere capaci – anche nel nostro piccolo – di trovare valide alternative per arrestare l’emorragia della popolazione dalle montagne.
    Piccoli esempi: io penso che il progetto "Parco marmifero dell’Altissimo", possa essere un passo importante in questo senso.
    Ai turisti versiliesi – e ovviamente si parla di turismo di nicchia, perch? non penso che le cave possano interessare a una massa indistinta di persone – potrebbero essere offerti minipaccheti per visitare un parco marmifero all’aperto.
    Altro esempio: la ferrovia Lucca-Aulla. Questo ? un gioiello che potrebbe fare da traino per uno sviluppo sostenibile (parola abusatissima) della zona, magari con corse ad hoc in caso di particolari manifestazione (in parte gi? viene fatto). E soprattutto la Lucca-Aulla dovrebbe essere potenziata per il trasporto locale…e invece che si fa? Si chiudono tutte le stazione, ora anche Piazza al Serchio! Si cancellano corse, si fanno minitrenini stipati che fanno ritardi incredibili (il nuovo Minuetto se non sbaglio fa solo 2 o 4 corse giornaliere).
    Altro esempio: la gastronomia e i prodotti locali. Qui si sono fatti passi avanti rispetto ad alcuni anni fa. Al salone del gusto di Torino c’erano decine di prodotto garfagnini e apuani, e questo pu? essere un traino economico di qualit?.
    Altra piccola proposta: sarebbe molto bello – ad esempio – organizzare, come fanno in altre regioni, dei "tour elettrici"…ovvero pubblicizzare il fatto che la Garfagnana possiede una miriade di laghi e laghetti artificiali, molte centrali, con opere ingegneristiche di prim’ordine, che potrebbero davvero richiamare un po’ di persone (questi tour potrebbero poi essere abbinati a visite di borghi, di cave, di mangiate al ristorante, di acquisti vari, ecc.).

    Ha ragione David (complimenti per il thread!)e ha ragione Marco, sono le divisioni che ci fregano.
    Ma qualche tentativo di una visione pi? di insieme ? stata fatta recentemente. La Provincia di Lucca ad esempio ha promosso "Ponti nel Tempo" (www.pontineltempo.it) che tenta di collegare e di dare visibilit? alle tante manifestazioni che si svolgono nei nostri paesi.

    Con questo non fraintendetemi! Anche a me le Apuane piacciono proprio perch? sono selvagge, ma credo che questo aspetto possa essere salvaguardato anche con un minimo di turismo.

    scusate se sono stato prolisso.

    ciao, nicola ;)

    ps: Marco, a proposito delle elezioni nei piccoli comuni della Garfagnana…hai visto a Palagnana? In circa 50 persone hanno deciso di non votare per protesta contro lo stato di abbandono del paese e soprattutto per porre all’attenzione di tutti che i poveri abitanti di Palagnana per andare al Municipio di Ponte Stazzemese si devono sciroppare 80 km (fanno prima a piedi dalle Porchette)…sono in molti a chiedere l’annessione a Fabbriche di Vallico…ma ironia della sorte Stazzema non confina nemmeno con Fabbriche, ma con Vergemoli e Pescaglia.

    #5839
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao Nicola, dove hai saputo di Palagnana? Ho sentito il sindaco e mi ha assicurato che si tratta di una frangia che gi? in passato non ha votato, non di tutto il paese…

    Marco

    #5840
    Anonimo
    Ospite

    ciao Marco,
    l’ho sentito ieri al telegiornale di NoiTV (la tv locale) e parlava – se non sbaglio – di 50-60 persone.
    Non so quanti residenti totali abbia Palagnana per fare una percentuale.

    Ecco la notizia (tratta da http://www.noitv.it)

    Gli abitanti di Palagnana si rifiutano di votare

    STAZZEMA – Molti residenti della frazione hanno deciso di non andare a votare alle prossime elezioni comunali per sollevare l’attenzione sulle condizioni di disagio del paese.

    Gli anni passano, le amministrazioni cambiano ma i cittadini dicono che Palagnana e’ sempre nelle stesse condizioni. A Ciortaia, localita’ di Palagnana, c’e’ un gruppo di case che non possono essere raggiunte dalle auto e per portare i generi di necessita’ alle abitazioni e’ si deve usare una vecchia teleferica. Non va meglio per chi abita in localita’ Paretone e per raggiungere casa deve percorrere un viottolo non proprio agevole. I cittadini protestano anche per le condizioni in cui si trovano le stradine del centro storico, che avrebbero bisogno di essere risistemate, cosi’ come parte della viabilita’ di collegamento con la Fondovalle.Il piu’ recente oggetto delle proteste e’ una pensilina costruita nel parcheggio principale della frazione che i cittadini giudicano inutile; e’ stata realizzata in acciaio, cemento e vetro e dovrebbe servire da riparo a chi attende i mezzi pubblici.

    #5843
    alberto
    Partecipante

    forse sviluppare il turismo in Apuane ? l’unico sistema per cercare di fermare l’escavazione selvaggia, il traforo della Tambura, l’apertura di nuove ed inutili stade che servono solamente per fare speculazione e in genere tutte quelle attivit? che le stanno distruggendo.
    Chiaramente il turismo va sviluppato cercando di lasciare integro l’aspetto selvaggio, creando ricettivit? per tutte le tasche ed informazioni nei paesi e lasciando gli ambienti in quota selvaggi.
    Non ? certo costruendo quel rifugio- mostro alla Cava 27 che si sviluppa il turimo.

    #5844
    Anonimo
    Ospite

    bonatti scritto:

    Non ? certo costruendo quel rifugio- mostro alla Cava 27 che si sviluppa il turimo.

    ..tra le altre cose aperto per pochi giorni all’anno, e con due rifugi molto vicini. E poi ci chiediamo come mai d’inverno ci ritroviamo sempre in Pania almeno l? il rifugio Rossi ? aperto quasi sempre!

    comunque concordo con il fatto di mantenere tutto molto naturale e selvaggio non possiamo certo pretendere di creare delle dolomiti in miniatura, credo sia un tentativo che andrebbe fatto, una grande occasione da sfruttare in maniera intelligente e come detto da Nicola a quel punto potrebbe essere interessante anche creare qualcosa legato alle cave storiche, le attrattive sono veramente molte!!!
    Riguardo a ci? che ha detto Celaf anche a me non piacerebbe uno sfruttamento troppo commerciale e massificato e in questo senso direi che sarebbe bello proprio promuovere gli aspetti naturali e tradizionali della zona, attrattive per un turismo intelligente e pi? che altro, anche per gli operatori del settore, un turismo non da un giorno e via ma che invogli a trattenersi in zona per pi? giorni.
    Proprio oggi ? passato da me per lavoro un collega di Firenze, era in Versilia e ha fatto per la prima volta la strada del Cipollaio da Arni, ? rimasto colpito da tutto questo che lui non conosceva anche se ? amante della montagna e porta la famiglia ogni estate a fare ferrate in Austria, l’ho invitato a fare la Siggioli con me un giorno. Io personalmente amo condividere la bellezza dei nostri posti e quello che ci sanno dare, proprio per condividere scrivo su questo forum, organizzo gite Cai e invito pi? persone possibili ad avvicinarsi alle APuane, mi fa felice essere solo in montagna certo ma mi piace anche che altre persone apprezzino la bellezza e le emozioni che danno le nostre montagne.
    Speriamo che qualcuno che pu? fare qualcosa legga le nostre parole.

    #5848
    alberto
    Partecipante

    La nostra zona ha la possibilit? di offrire un p? di tutto al turista. Mare, collina, lago, citt? e montagna. La montagna con le Apuane offrono una meriade di possibilit? turistiche. Dall’alpinismo estivo ed invenale, all’escusionismo , alla attivit? speleologica, le cave stesse sopratutto quelle storiche possono essere motivo di turismo intelligente, le miniere .
    Le cave dell’Altissimo, la Tacca Bianca , i Colonnoni, il Sentiero del Vaso Tondo, quello dei Tavoloni.
    E che dire delle vie di Lizza , quella Meccanica con la monorotaia ? un’opera d’ingegnaria.La lizza del Balzone che passa sotto le bellissime Torri di Monzone. Insomma ce ne per tutti i gusti, basterebbe che ci fosse la volont? politica di far capire alla gente del luogo che la salvaguardia del loro territorio ? una fonte di reddito e non ci sono solo le cave di marmo e di detriti.
    Anchio sono contro un turismo di massa. Non mi interessa di trasformare le Apuane come le Dolomiti. Non vorrei proprio vedere la valle di Mosceta diventare come Gardeccia (bel troiaio) versiliese. Per? capisco che alla gente che abita le Apuane bisogna dare una possibilit? economica. Allora bisogna arrivare ad un compromesso e questo compromesso ? lo sviluppo del turismo certamente con delle regole.

    #5855
    Anonimo
    Ospite

    Ciao David,
    questa discussione si potrebbe ribattezzare LE APUANE CHE VOGLIAMO. Non ? facile decidere in che direzione si deve muovere lo sviluppo turistico dell?area apuana. Non spetta nemmeno noi a deciderlo , ma discuterne pu? aiutare a valutare progetti e iniziative o a sviluppare nuove idee. Il tuo appello mi trova in piena sintonia. Io ho una piccola attivit? ricettiva in Versilia, e da anni mi trovo a dover fare i conti con questo problema: che cosa consiglio ai turisti che vengono in Versilia e mi chiedono di voler visitare l?entroterra, ovvero Apuane e Garfagnana?

    Abbiamo un territorio bellissimo e ricchissimo di risorse, forse troppo! La costa ha vissuto un esplosivo sviluppo turistico-immobiliare , mentre le zone montane (soprattutto nelle apuane settentrionali) hanno subito uno sviluppo che di esplosivo aveva soprattutto le cariche per le varate, e buona parte del tessuto economico-sociale si ? conformato alle esigenze di quest?attivit? distruttiva. Nell?entroterra lo sviluppo delle potenzialit? turistiche ? stato sacrificato a favore dello sfruttamento distruttivo delle risorse naturali. Negli ultimi anni per?, con gli agriturismi e con la domanda, sempre crescente, di un turismo ambientale, eno-gastronomico ed eco-sostenibile, le iniziative imprenditoriali sono andate parzialmente anche in controtendenza, ma ancora non abbiamo un?infrastruttura turistica adeguata alle potenzialit? del territorio.

    Nelle apuane ci sono ancora molte zone integre e meritevoli di essere conosciute, ma quando ti trovi a suggerire ai turisti itinerari e gite, ti rendi conto che le zone non contaminate dal cancro delle cave e da tutto quello che ne viene dietro non sono poi tante. Alcuni degli angoli e delle valli pi? belle sono invase da ravaneti, polveri, camion, ruspe, discariche, abbandono e desolazione. Insomma paesaggi sconvolti e fondamentalmente tristi, a cui noi siamo abituati , ma che non ti viene voglia di far vedere alla gente che viene di fuori. Rimangono molte cose belle da proporre: le Panie e le valli stazzemesi, le valle di Camaiore, molte valli sul versante garfagnino, Campocatino, la valle di Vinca. Ma ci sarebbero altrettanti bei percorsi, anelli ed escursioni , in cui devi sempre mettere in conto qualche camion, qualche ravaneto di troppo, qualche gomma da escavatrice riversa a terra e tanta polvere. Vorrei mandare la gente a fare dei giri a Campocecina per ammirare un panorama unico sulla costa toscana e sull?alto Tirreno ma mi sento quasi colpevole del degrado, dei camion e del fango che devono sorbirsi insieme a quel bel panorama. Oppure vorrei mandarli all?orto di donna, o a foce a giovo, o a foce di Cardeto, ma come fai a proporgli una bella passeggiata sulla marmifera di cava 27 o su quella del passo della Focolaccia?

    Poi c?? un altro aspetto: le Apuane sono aguzze e scoscese, quello che le rende affascinanti per l?alpinista ? ci? che le rende ostiche e temute da escursionisti tranquilli. Alcuni dei luoghi pi? belli sono accessibili solo da persone esperte e vaccinate. Mentre quelli che potrebbero esser luoghi ideali per escursionisti meno agguerriti e famiglie con bambini (Campocecina, la val Serenaia, la valle di Arnetola e passo Sella, o angoli pi? spettacolari e suggestivi come il solco d?Equi o la Carcaraia) sono cantieri aperti , territori di caccia, invece che dell?aquila, di prepotenti escavatrici, di giganteschi martelli pneumatici, e delle ruote dentate di ruspe puzzolenti.

    Quando si va per visitare un parco naturale ci si immagina di attraversare valli dove di assordante c?? solo il gorgoglio dei torrenti e lo schiamazzo dei rapaci , invece da noi spesso ti devi mettere la cuffia per non sentire il fragore dei martelli o il lamento del filo diamantato. Ora la sto mettendo gi? pesante. Per? immaginiamo per un attimo di fermare le macchine e i camion (almeno nei siti naturalistici di maggior pregio). Ricominciare ad udire i suoni naturali delle valli sarebbe gi? un bel passo avanti. Poi immaginiamo di ripulire i piazzali di cava, le scarpate e le vie di accesso, di risanare le ferite pi? evidenti, trasformare le cave pi? vecchie in musei a cielo aperto. Immaginiamo di avere vie di lizza ben conservate e mantenute (e anche questo potrebbe essere un impiego continuativo per mano d?opera locale) e lo stesso vale per i bellissimi casotti in pietra dei cavatori. Immaginiamo di trasformare cave dismesse in scenari per opere d?arte, o palcoscenici per concerti e performance teatrali (le cave del passo della Focolaccia pur essendo pugni nello stomaco, potrebbero diventare uno scenario incomparabile per eventi particolari – sempre meglio delle torri eoliche che avevano in mente di installarvi i dirigenti del parco!).

    Con questi interventi il contatto di un visitatore con le Apuane sarebbe gi? molto meno traumatico e ricco di stimoli. Questo traguardo non ? poi cos? tanto lontano, nel giro di pochi anni si potrebbe capovolgere la situazione attuale. Tanto pi? che il ripristino delle cave esaurite o dismesse dovrebbe essere a carico dei concessionari e quindi non graverebbe sui bilanci degli enti pubblici. Ma qui entra in ballo l?ente parco e la volont? politica di far rispettare regolamenti che ci sono o che ci dovrebbero essere.

    #5858
    Anonimo
    Ospite

    Speriamo Bergame che le cose possano realmente cambiare, concordo pienamente con tutte le tue parole.

    #5860
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao, sono d’accordo anch’io, ma credo che si debba davvero cominciare un po’ a "sporcarsi le mani" esprimendo la nostra posizione ma anche offrendo, dove possibile, il nostro contributo concreto collaborando a tutto ci? che si muove o pu? cominciare a muoversi in questa direzione, senza aspettare il Parco perfetto (che non ci sar? mai, ma il cui miglioramento credo dipenda un po’ anche da noi). Questo ? anche il senso della collaborazione alla realizzazione della carta escursionistica delle Apuane promossa dal Parco stesso, ma anche di un altro progetto minore che qualcuno del forum conosce gi? e di cui mi riprometto di parlare a breve.
    Per quanto riguarda il possibile recupero delle cave dismesse per eventi teatrali, era venuto in mente anche a me, ad esempio a proposito della cava che ha rovinato la cresta del Carchio. Non so che ripristino ambientale si possa ipotizzare, ma certo il luogo (antenne a parte) sarebbe suggestivo, con il mare di fronte e le postazioni della Linea Gotica nei pressi. E sarebbe anche di facile accesso.

    Marco

    #6059
    Anonimo
    Ospite

    Effettivamente ci vuole un intervento sulle nostre terre che sono purtroppo gi? abbastanza compromesse dal punto di vista ambientale!
    Per? mi permetto di ampliare un po’ il discorso perch? forse se viene affrontato solo dal punto di vista turistico trova una soluzione parziale al problema!
    ampliando la visione e la tutela del paesaggio possiamo anche aggiungere il potenziamento dell’agricoltura locale, che attraverso la cosiddetta "filiera corta" potrebbe abbassare i costi di trasporto e farci avere cibo genuino inquinando molto meno.

    La chiusura dell’inceneritore di Castelnuovo Garfagnana e lo sviluppo della raccolta differenziata, che come hanno dimostrato a Capannori (creando 30 posti di lavoro) ? possibile e fa risparmiare sui costi di incenerimento!

    Ripubblicare l’acqua e reinvestire i proventi sul territorio, visto che l’acqua ? la pi? grossa risorsa garfagnina! Inoltre con la ripubblicazione come ha dimostrato Parigi si abbattono anche i costi in bolletta!

    E per il turismo credo che vada studiata una formula, sostenibile per il territorio, senza che esso diventi una vetrina per turisti! Come invece purtroppo ? successo a Firenze, dove il centro ? solo per il turismo e i fiorentini vivono fuori perch? costa molto meno!

    Insomma le soluzioni ci sarebbero, peccato che manca sempre la volont? degli amministratori di attuarle…

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 16 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.