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  • #24227
    alberto
    Partecipante

    scusa, ma non ho capito la domanda.

    Non riporto lo zaino alla sosta inferiore. Lo lascio li e lo recupero dopo.
    Comunque provo a risponderti.

    Parto da terra e lo zaino lo lascio li con la corda dentro (visto che sono a terra la corda la potrei anche lasciare per terra). Arrivato alla prima sosta, blocco la corda e la uso per scendere recuperando tutto il materiale, quindi ritorno su. Arrivato di nuovo su, recupero lo zaino tirandolo su con la corda.
    Appendo lo zaino alla sosta e dentro ci metto tutta la corda che poi uso per assicurarmi nel tiro successivo.
    Arrivato alla seconda sosta, blocco la corda e riscendo recuperando tutto il materiale. Arrivato allo zaino lo stacco dalla sosta lasciandolo appeso al capo libero della corda. Una volta ritornato su, alla seconda sosta, lo recupero e lo riappendo alla seconda sosta rimettendoci dentro tutta la corda che poi userò per assicurarmi sul terzo tiro.

    [b]”Una volta recuperato lo zaino e dopo averci sistemato con cura dentro la corda, sono pronto a ripartire per il tiro successivo.”
    [/b]

    E via così per tutta la via.

    Salgo, scendo e risalgo. Dopo recupero lo zaino tirandolo su con la corda a cui l’avevo lasciato appeso.
    In questo modo non ho mai lo zaino che mi pesa sulle spalle mentre arrampico.

    Solamente nell’ultima risalita ho messo lo zaino sulle spalle.

    #24228
    derrick
    Partecipante

    capisco, oltretutto puoi lasciare anche lo zaino aperto siccome rimane fermo, favorendo la fuoriuscita della corda; forse l’unica pecca può essere che, man mano che si sale il peso della corda libera aumenta, rendendo più difficoltoso il passaggio nell’assicuratore, sbaglio?

    #24229
    alberto
    Partecipante

    si ci può essere questo problema . Ma sinceramente a me non si è presentato.

    #24237
    alebiffi86
    Partecipante

    http://www.versantesud.it/shop/intelligenza-artificiale/

    questo pare essere un testo interessante…

    #24318
    alebiffi86
    Partecipante

    [quote=”bonatti” post=26167]Ringrazio Alessandro Gogna di aver pubblicato il racconto sul suo blog e per avere aggiunto alcuni documenti fotografici molto interessanti come le foto dei primi salitori e quella in cui si vedere la staffa rigida che era stata costruita per poter chiodare più facilmente e lontano.

    Di questo attrezzo ne avevo sempre sentito parlare ma non l’avevo mai visto.

    Bella anche la foto della parete con i tracciati, da sinistra a destra, delle vie: Fiorentini, SUCAI e Licia

    04/7/1971 in vetta al Nona dopo l’apertura. Da sinistra: Michele Lopez, Emilio Dei, Giovanni Bertini e Mario Verin. Sotto i piedi di Bertini il marchingegno della staffa rigida di concezione Bafile-Bertini.[/quote]

    scusa Albè ma dalle relazioni che ho letto mi pareva di aver capito che la Licia fosse la via al centro della foto..quella che poi sale diagonalmente la cengia da sinistra verso destra..qui hai scritto che si tratta della SUCAI invece..ho capito male?

    #24319
    alberto
    Partecipante

    Ale hai capito bene, la LICIA è quella a destra che sale alla becca.

    Quella al centro e la via SUCAI o meglio conosciuta come Vaccari. Che per altro il tracciato riportato nella foto non è del tutto giusto.
    la Vaccari non fa quel primo obliquo a sinistra sopra il grosso tetto. Sale più dritta sulla destra, in direzione del piccolo tetto che si vede sulla foto e lo supera contornandolo un po a sinistra. Quindri ancora dritta uscendo nella parte sinistra della cengia. Poi va a destra in direzione della Licia arrivando alla pianta (dove arriva anche la Licia) sotto la verticale delle fessure-colotaio di uscita.

    quindi da sinistra a destra:

    Fiorentini – SUCAI- Licia- Corrado

    #24349
    alebiffi86
    Partecipante

    avrei bisogno di un suggerimento: quando ci si alza sulla staffa (parlo in questo caso di staffe con scalini rigidi di metallo) per superare uno strapiombo bisogna portare il piede che poggia sul gradino sotto al sedere e crearsi una sorta di sedile dal quale spingere verso l’alto, l’altra gamba rimane puntata contro la parete; nel fare questo ho notato che la maggiore difficoltà che incontro è che il ginocchio piegato della gamba posta sulla staffa và a spingere sul gradino superiore rendendo il tutto una discreta menata; esiste un accorgimento per ridurre questo problema? sbaglio qualcosa?

    #24350
    alberto
    Partecipante

    [quote=”alebiffi86″ post=26274]avrei bisogno di un suggerimento: quando ci si alza sulla staffa (parlo in questo caso di staffe con scalini rigidi di metallo) per superare uno strapiombo bisogna portare il piede che poggia sul gradino sotto al sedere e crearsi una sorta di sedile dal quale spingere verso l’alto, l’altra gamba rimane puntata contro la parete; nel fare questo ho notato che la maggiore difficoltà che incontro è che il ginocchio piegato della gamba posta sulla staffa và a spingere sul gradino superiore rendendo il tutto una discreta menata; esiste un accorgimento per ridurre questo problema? sbaglio qualcosa?[/quote]

    quando ripieghi la gamba, la staffa la devi tenere al centro tra le due gambe.

    #24383
    alberto
    Partecipante

    mi è appena arrivato.
    Volume bello massiccio: tecnica, materiali, storia, racconti, protagonosti e tante foto.
    Gli ho dato solo una veloce sfogliata ma sembra un gran lavoro.

    #24384
    fabrizio
    Amministratore del forum

    :woohoo: :woohoo: :woohoo:
    Questo è quello che citavo nei commenti precedenti e non mi ricordavo il titolo :S

    Nè è uscito pure un’altro sulla “tecnica e le attrezzature da artificiale” ma non riesco a ritrovarlo per postare il link :angry:

    #24389
    lasco
    Partecipante

    Fabrizio libera libera pinza la roccia ,ma non ne maneggi anche troppo di “ferro” durante la settimana? Grazie dei bulloni .

    #24390
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Hai ragione Antonio, ormai quella del ferro è deformazione professionale! :laugh:
    Ho cominciato da giovane con placche viti e chiodi (il tutto in buonissimo materiale chirurgico :laugh: ) adesso lavoro l’acciaio e mi diverto con della ferraglia in montagna…che fare di più, proprio mi piace :whistle:
    Per i bulloni non ringraziarmi….non ti ho fatto un gran favore visto il peso delle piastre su cui andavano :laugh: :laugh: :laugh:

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