da fritto misto apuano

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  • Questo topic ha 19 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 11 mesi fa da dok.
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  • #27883
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]04/03/2018 12:51[/th][th]#28109[/th]

    scusate, qualcuno mi sa spiegare che sta succedendo nella montagna seravezzina? :huh:

    [b]BOCCIATA LA TRANSAZIONE HENRAUX-ASBUC: VINCE LA LIBERA MONTAGNA SERAVEZZINA

    Seravezza_[/b]Con l’assemblea frazionale di ieri sera a Minazzana, e il risultato finale di 99 favorevoli e 125 contrari, si è conclusa la sequenza di consultazioni con i residenti della montagna seravezzina per l’approvazione dell’accordo transattivo fra la Soc. Henraux, che sfrutta i marmi dell’Altissimo, e il comitato Asbuc che – solo nelle dichiarazioni – doveva rappresentare gli interessi della montagna nella complicata vicenda degli “usi civici”.

    La bozza di accordo è stata dunque respinta, ed è bene che sia andata così. La causa davanti al giudice va avanti, la montagna non cede.

    La transazione costituiva per i residenti e frazionisti una vera e propria presa in giro, con una ditta Henraux che, impegnando una miseria di risorse, offriva, o meglio “ci girava” roba che non è sua e anzi è già nostra: una scuoletta fatiscente di proprietà pubblica (che il comune gentilmente le vendeva) e un po’ di ettari di grotte che solo da pochi giorni si è potuto capire quali fossero, comunque di valore trascurabile rispetto a quelle dove si scava marmo, e inoltre ingestibili dal punto di vista dell’utilizzo e dello sfruttamento economico.

    Qualcuno lo definiva garbatamente “un accordo di basso profilo”. In realtà era una proposta vergognosa. Torneremo sull’argomento, ma per ora basti dire che è stata respinta l’inusitata cordata fra Soc. Henraux, Comune di Seravezza e Regione Toscana, che erano riusciti a portare dalla loro parte, incredibilmente, i rappresentanti eletti dell’Asbuc, che nelle intenzioni avrebbero dovuto rappresentare i nostri interessi. Solo la nostra rumorosa protesta ha fatto sì che in qualche modo l’opacità della procedura venisse pian piano alla luce, e si potesse conoscere qualcosa di più di questo tentativo di truffare la gente della montagna prima che fosse troppo tardi.

    Solo pochi giorni fa, ad assemblee quasi concluse, e dopo mesi di richieste, abbiamo potuto leggere sul nuovo sito Asbuc i dettagli della bozza di accordo e – udite udite – i dati particellari dei terreni interessati. Ancora oggi, a consultazioni terminate, manca una cartografia che illustri alla gente l’estensione, la posizione esatta, i collegamenti e la consistenza dei terreni.

    Ma nessuno si vergogna di questo? L’Asbuc a questo punto farebbe bene a dimettersi in blocco, visto che il comitato esecutivo in pratica è stato bocciato e sfiduciato nell’unica cosa in cui si è impegnato. Ma è soprattutto al Comune di Seravezza che rivolgiamo tutto il nostro dissenso e la nostra esecrazione: la nostra Amministrazione Comunale, tanto solerte, segnatamente con la sua loquace vice “sindaca” a magnificare l’accordo con l’Henraux e il radioso avvenire che esso avrebbe apportato alla vita della montagna, e che aveva trovato solo il modo di sbolognare e togliersi dal bilancio l’invendibile scuoletta fatiscente di Fabbiano. La vice sindaco farebbe bene oggi a dimettersi, tanto ne esce a pezzi sul piano della credibilità e dell’immagine. I fatti parlano chiaro, e ci dicono che il nostro comune – che fino al 2014 e all’avvento degli Asbuc aveva sempre avuto il compito giuridico della tutela e della difesa degli usi civici, si è oggi distinto per la sua completa remissività alle pretese economiche dell’Henraux.

    Sia ben chiaro: noi non siamo gente irragionevole. Non siamo contro il lavoro e non siamo nemmeno contro gli accordi in assoluto e nemmeno a noi piace mandare avanti cause giudiziarie per anni e anni. Ma quando ci si siede al tavolo di una trattativa, i contenuti di un possibile accordo devono essere accettabili, non leonini, altrimenti l’accordo non ci può essere.

    Certo, tutti sappiamo da dove viene il problema. La società Henraux pensa da sempre che l’escavazione le sia dovuta per antichi rogiti notarili che, al di là della loro validità tutta da dimostrare, tenevano conto di ben altra situazione socio-economica e di ben diverse tecniche di escavazione e depauperamento del patrimonio territoriale. Una volta però esisteva anche un legame ombelicale fra la proprietà dell’Henraux e il territorio della montagna, che si concretizzava in mille e mille gesti di attenzione sociale. Si tratta purtroppo di un legame che da decenni, soprattutto attraverso i diversi cambi di gestione, è andato via via estinguendosi, mentre al contrario è cresciuta a dismisura l’ansia di escavazione della società marmifera, convinta di avere tutti i diritti e nessun obbligo nei confronti della gente della montagna. La fine che ha fatto il Picco di Falcovaia – presente ancora nelle cartine ma sparito nei fatti – ce lo sta a dimostrare, e ciò sia di monito a tutti noi. E’ bene quindi che la Società e i soggetti istituzionali che l’hanno sostenuta a prescindere siano avvisati. O cambiano approccio, modalità e contenuti di una proposta eventuale di accordo, oppure, come tutti coloro che si sentono proprietari e ritengono di essere nel giusto, non molleremo mai la presa da ciò che sentiamo profondamente nostro.

    Gli scienziati dell’ultim’ora,addì 3.3.2018( da Giulio D’Angiolo)


    [spoiler=” “]

    [td]Fabbiano

    [size=4][b]Comunicato Stampa
    ASBUC Montagna di Seravezza[/b][/size]

    Riportiamo di seguito l’esito delle consultazioni rivolte agli Utenti della Montagna di Seravezza tramite sette Assemblee organizzate in ogni frazione, con il quesito: approvazione dell’atto transattivo per la vertenza di cui al nr. 27/89 R.G. Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici di Lazio, Umbria e toscana tramite votazione palese per alzata di mano.

    [table]
    [tr]
    [th]Frazione[/th]
    [th]N° di voti favorevoli[/th]
    [th]N° di voti contrari[/th]
    [th]N° astenuti[/th]

    2 0 3
    Giustagnana 32 1 0
    Azzano 0 1 0
    Riomagno 10 1 0
    Cerreta Sant’Antonio 11 0 0
    Basati 24 0 1
    Minazzana 20 122 0
    TOTALE DELLA VOTAZIONE 99 125 4

    Alla luce dei risultati sopra esposti, appare chiaro che ASBUC non apporrà la propria firma in calce a tale atto transattivo, come in ogni competizione democratica si deve fare. Ci sentiamo di dire però che durante l’ultima Assemblea organizzata nella frazione di Minazzana sono state utilizzate 87 deleghe, strumento riconosciuto dallo Statuto e dalla Legge Regionale, ma che sicuramente come si evince dalla tabella sopra riportata, solo un Utente ha partecipato ad Azzano, utilizzando invece le deleghe in quantità industriale proprio nell’ultima assemblea, con un’ottima regia che ha operato sul posto.
    Qualcuno potrà cantare anche vittoria e abbaiare alla luna: di fatto chi ha perso è tutta La Montagna di Seravezza, nel suo complesso anche chi non ha partecipato.

    Giustagnana 3 Marzo 2018[/td][/tr][/table]

    #27884
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]04/03/2018 23:16[/th][th]#28112[/th]
    [quote=”alebiffi86″]bentornato Dok..scusa ma perchè hai aperto il topic come “misto apuano” ? comunque, per risponderti, stà semplicemente succedendo che una volta tanto la gente si è svegliata, ha pensato di tutelare la propria terra ed ha seccamente mandato in culo quella banda di delinquenti dell’ henraux spa.. speriamo che continuino così![/quote]

    o alebiffi86, e ci vuole una buona dose di ottimismo per leggere in quei numeri un risveglio della popolazione locale per la tutela del territorio: se ci fai caso, si tratta di appena il 10% degli aventi diritto al voto (grossomodo 130 su 1300)… e questo nonostante la grossa pubblicità che è stata fatta sulla proposta di transazione da ottobre a oggi.

    vien più da condividere le conclusioni del comunicato ASBUC.

    per il titolo: se è un problema si può cambiare, un c’è mia problema ;)
    ciao
    Luca

    #27885
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]04/03/2018 23:16[/th][th]#28112[/th]
    [quote=”bonatti”] “Ma è soprattutto al Comune di Seravezza che rivolgiamo tutto il nostro dissenso e la nostra esecrazione: la nostra Amministrazione Comunale, tanto solerte, segnatamente con la sua loquace vice “sindaca” a magnificare l’accordo con l’Henraux e il radioso avvenire che esso avrebbe apportato alla vita della montagna, e che aveva trovato solo il modo di sbolognare e togliersi dal bilancio l’invendibile scuoletta fatiscente di Fabbiano. La vice sindaco farebbe bene oggi a dimettersi, tanto ne esce a pezzi sul piano della credibilità e dell’immagine. I fatti parlano chiaro, e ci dicono che il nostro comune – che fino al 2014 e all’avvento degli Asbuc aveva sempre avuto il compito giuridico della tutela e della difesa degli usi civici, si è oggi distinto per la sua completa remissività alle pretese economiche dell’Henraux.”

    un comune che è REMISSIVO….nei confronti di una azienda che è convinta che tutto gli sia dovuto!

    Dovuto cosa ???

    Bravi, complimenti. [/quote]

    #27886
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]06/03/2018 00:06[/th][th]#28115[/th]

    [b]USI CIVICI: IL COMMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SUL NO DEI FRAZIONISTI ASBUC ALL’IPOTESI DI ACCORDO TRANSATTIVO

    Seravezza_[/b] La consultazione indetta dall’Asbuc Montagna di Seravezza ha dato esito contrario all’ipotesi di accordo transattivo nella causa aperta da quasi trent’anni presso il Commissariato per la liquidazione degli usi civici del Lazio e della Toscana. Il Comune di Seravezza ne prende atto e attende adesso la sentenza del Commissario.

    Il percorso promosso e condiviso dall’Amministrazione Comunale sul tema usi civici è stato improntato alla massima trasparenza ed ha offerto agli utenti della montagna di Seravezza tutti gli spazi possibili per un confronto sulla proposta di accordo raggiunto con Asbuc ed Henraux. Da qui la scelta di attendere le elezioni per il rinnovo di Asbuc e il successivo pronunciamento dell’assemblea dei frazionisti prima di andare all’eventuale stipula dell’accordo.

    I frazionisti si sono espressi e hanno detto no. Una decisione legittima e, come confermato da Asbuc, regolare sul piano formale. Non si può tuttavia non rilevare la singolarità delle dinamiche del voto. Nelle prime sei assemblee i voti a favore erano stati 79, i contrari soltanto 3. Nell’ultima assemblea, fuori da ogni precedente parametro di affluenza e di orientamento del voto e con un massiccio ricorso alle deleghe – ben 87 –, i no sono risultati 122, contro i 20 sì. In sostanza, il futuro della Montagna Seravezzina è stato deciso da sole 38 persone, ben munite di deleghe, entrate in gioco solo all’ultima delle sette assemblee convocate da Asbuc. Su questo tipo di esito, duole dirlo, ha influito anche la scarsa partecipazione dei frazionisti alle consultazioni promosse da Asbuc.

    La decisione sulla vertenza spetta adesso al Commissario degli Usi Civici, che a Roma si pronuncerà per completare quanto già disposto dalla sentenza parziale del 2014, andando sostanzialmente a definire i perimetri dei terreni che Henraux acquistò tra Settecento e Ottocento. Una decisione che poteva e doveva essere presa invece dai diretti interessati – Henraux e Asbuc – che, con il ruolo di mediazione e garanzia offerto dal Comune, avevano condiviso un lungo percorso verso la composizione bonaria della causa.

    Il “curioso” modo in cui è maturato il no all’accordo nell’ultima assemblea di Minazzana e l’immediata richiesta di dimissioni del vicesindaco Valentina Salvatori partita dal Comitato di Azzano lasciano pensare che forse, dietro presupposte tutele degli interessi della montagna, si celino finalità di natura politica. Il che, se fosse vero, sarebbe gravissimo. Anche per questo il sindaco Riccardo Tarabella risponde in modo deciso al Comitato di Azzano. «Il vicesindaco Valentina Salvatori si distingue per sensibilità e professionalità ed è un punto di riferimento nella compagine che ho l’onore di guidare», dichiara. «È per queste sue doti, oltre che per la competenza specifica e per la qualità del lavoro già svolto, che al mio insediamento l’ho confermata agli usi civici. E oggi ne difendo in toto l’operato».

    «Credere in quello che si fa, vale per tutti», aggiunge il sindaco. «Vale per la montagna seravezzina, che ha deciso in piena autonomia e libertà di respingere l’accordo. Vale allo stesso modo per l’Amministrazione Comunale, che in questi anni ha svolto un importante ruolo di mediazione tra le parti credendo nell’utilità e nella validità dell’accordo che è stato proposto. Prendiamo atto che una massa critica, nell’ultima votazione dell’ultima assemblea Asbuc, ha impresso una svolta ben precisa al futuro del territorio. Che questa massa critica adesso si assuma le proprie responsabilità e si rimbocchi le maniche anziché cercare, dimostrando tutti i limiti della propria visione, di scaricare responsabilità inesistenti su chi, vicesindaco e Amministrazione in testa, ha lavorato fino ad oggi perseguendo il maggior interesse della collettività».

    Segreteria del sindaco di Seravezza,addì 5.3.2018

    #27887
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]06/03/2018 00:15[/th][th]#28116[/th]

    Che questa massa critica adesso si assuma le proprie responsabilità e si rimbocchi le maniche

    ecco. allora forse, o bonatti, gli si potrà dire: Bravi, complimenti. B)
    ciao
    Luca

    #27888
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]06/03/2018 18:27[/th][th]#28118[/th]
    [quote=”bonatti”] ...su chi, Vicesindaco e Amministrazione in testa, ha lavorato fino ad oggi perseguendo il MAGGIOR INTERESSE DELLA COLLETTIVITA’ “

    come fa presto a rimpiersi la bocca, questa gente.
    Forse bisognerebbe chiederlo alla collettività se è contenta. E non promuoversi da soli. [/quote]

    #27889
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]07/03/2018 22:10[/th][th]#28122[/th]

    COMUNICATO STAMPA – 07/03/2018. RISPOSTA AL SINDACO DI SERAVEZZA

    Signor Sindaco di Seravezza, le Sue osservazioni sulla vicenda degli Usi Civici meritano qualche considerazione:

    0. Lei afferma che “il percorso promosso e condiviso dall’Amministrazione Comunale sul tema degli usi civici è stato improntato alla massima trasparenza”. Ci spieghi allora chi doveva fornire a noi, chiamati al voto, la copia degli atti di causa, delle perizie sui terreni e delle cartografie e, soprattutto, veda un po’, la fantomatica bozza di accordo che abbiamo richiesto nell’ormai lontano novembre all’Asbuc, al Comune di Seravezza e alla Regione Toscana. Le hanno riferito che la nostra richiesta di accesso agli atti non ha ricevuto risposta dai Suoi Uffici? E le hanno riferito che quasi tutte le assemblee si sono svolte senza che gli elettori e le elettrici potessero leggere quella bozza prima di votare, dovendo accontentarsi dei comunicati della Sua segreteria e delle lodi sperticate della Sua Vice Sindaco alle generose regalie previste?

    0. Lei afferma che la decisione sulla controversia non andava lasciata al giudice, ma andava presa da Asbuc e Henraux. Ma Lei è consapevole di quale enormità stia dicendo? Secondo Lei, le comunità della montagna avrebbero “scherzato” in tribunale per decenni, assieme al loro Comune che le difendeva, aspettando il deus Ex Machina Tarabella che veniva e metteva tutti d’accordo?

    1. Lei afferma l’importanza del “ruolo di mediazione e di garanzia offerto dal Comune”. Ma forse nessuno l’ha informata che la Pubblica Assistenza di Azzano Le aveva scritto segnalandoLe che data e orario previsti per l’assemblea non erano adatti per favorire la partecipazione. Lei forse non sa che la Sua Segreteria ha risposto per scritto di non saperne nulla e si è limitata ad inoltrare “agli uffici e ad assessorati di riferimento” (che ovviamente non hanno fatto nulla). Sarebbe questo il ruolo di mediazione e garanzia offerto dal Comune?

    2. Lei afferma che “il futuro della Montagna Seravezzina è stato deciso da sole 38 persone ben munite di deleghe”. Ha ben chiaro che tutto si è svolto nella legalità e nel rispetto dello Statuto? E Le hanno riferito che anche nello schieramento dei favorevoli sono state usate le deleghe? Ed ha fatto mente locale che se anche nessuno avesse usato le deleghe, il fronte del “Sì” avrebbe vinto per soli 6 o 7 voti? Quello sarebbe stato il trionfo della democrazia nonostante una partecipazione attestata al 7% della popolazione residente?

    3. Lei afferma che dietro questa vicenda degli usi civici sembrano nascondersi “finalità di natura politica”. Le rammentiamo che politico è tutto, e che è nella partecipazione della polis che nasce, risiede e prospera democrazia. Forse Lei confonde il termine “politica” con “partitico”. Ad ogni buon conto, visto che anche Asbuc aveva parlato di una presunta “regia”, vuol dirci quali sarebbero, per cortesia, tali finalità? Se si intende quella delle opposizioni, rasserenatevi subito. Le vostre opposizioni hanno manifestato sul problema la stessa ignavia ed indifferenza di cui ci ha gratificato la maggioranza, con l’unica eccezione, forse, che non ci hanno attaccato pubblicamente come il Suo partito. Ma in questa battaglia, Signor Sindaco, siamo stati drammaticamente soli.

    4. Lei afferma, infine, chiudendo la Sua incredibile filippica, che chi ha determinato questa svolta “si assuma le proprie responsabilità e si rimbocchi le maniche” anziché prendersela col Comune. Quest’ultima affermazione è davvero imbarazzante. Intanto, caro Signor Sindaco, noi le maniche ce le siamo rimboccate finora, proprio per riuscire a fermare e correggere il vostro inqualificabile lavoro, e lo abbiamo dovuto fare in mezzo a mille difficoltà e con pochissimi mezzi e informazioni a disposizione, che Voi avevate il dovere di assicurarci e ci avete invece negato. Noi abbiamo fatto quello che la legge ci richiede di fare: esercitare come assemblea un controllo anche correttivo sull’operato dell’organo esecutivo.

    Noi non crediamo che Lei, o la Sua Giunta, se veniste smentiti dal Vostro Consiglio Comunale, vi azzardereste mai a chiedere ai consiglieri comunali di rimboccarsi loro le maniche al posto vostro. Ebbene, questa Sua livorosa frase finale nei confronti del ruolo di un’assemblea democratica sovrana, denota tutta la Sua debolezza politica e la Sua limitata dimensione istituzionale. La cosa non ci stupisce e non ci tocca particolarmente, semmai ci fa capire sempre di più che non possiamo riporre in Lei la nostra stima e la nostra fiducia.

    In conclusione, Signor Sindaco, vogliamo chiederLe: Lei accetterebbe mai che in una disputa legale per la proprietà di un bene a cui tiene tanto Le venisse offerto in cambio un bene alternativo che non conosce? Accetterebbe di perdere definitivamente il possesso o un diritto di godimento su un terreno di sicuro e accertato valore in cambio di un altro terreno di cui non conosce né dove sta, né come ci si arriva, né se darà vantaggi o – al contrario – solo problemi a chi lo riceve? Ebbene, la nostra condizione negli ultimi mesi è stata questa, e ciò proprio grazie alla validissima “mediazione” fatta da Lei e dalla Sua Vice in appoggio al Comitato Esecutivo dell’Asbuc: una mediazione fatta di opacità assoluta, altro che trasparenza! Una mediazione che faceva aggio su un’erroneamente presunta “ignoranza” dei termini della questione. Dovreste, se credete nella democrazia, essere orgogliosi di non amministrare greggi di pecore.

    Per cui, se ritiene, dopo questo Suo intervento, possiamo suggerire anche a Lei la stessa cosa che abbiamo suggerito alla Sua prima collaboratrice, poiché queste Sue ultime parole, assieme alla prova che avete dato di Voi, non ci fa sentire assolutamente rappresentati né tutelati dal nostro Comune.

    E’ per questo che a rimboccarsi le maniche non saremo noi, ma gli avvocati, con il vantaggio – per tutta la montagna – che se perdiamo anche il secondo pezzetto di causa, possiamo ancora fare appello con un minimo di speranza, consapevoli che nel merito della vicenda abbiamo molte, moltissime ragioni da spendere per farci ascoltare da un giudice di Berlino. Mentre possiamo esser certi che se vi avessimo lasciato firmare quell’accordo capestro, nessuno avrebbe potuto tornare indietro.

    Gli scienziati e le scienziate dell’ultim’ora. addì 7.3.2018

    #27890
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]07/03/2018 22:12[/th][th]#28123[/th]

    ecco: e lo sapevo che il punto nevralgico erino le maniche… :dry:

    …Noi non crediamo che Lei, o la Sua Giunta, se veniste smentiti dal Vostro Consiglio Comunale, vi azzardereste mai a chiedere ai consiglieri comunali di rimboccarsi loro le maniche al posto vostro…

    :whistle:

    …E’ per questo che a rimboccarsi le maniche non saremo noi, ma gli avvocati, con il vantaggio – per tutta la montagna – che se perdiamo anche il secondo pezzetto di causa, possiamo ancora fare appello con un minimo di speranza, consapevoli che nel merito della vicenda abbiamo molte, moltissime ragioni da spendere per farci ascoltare da un giudice di Berlino…

    wie, bitte?!? :huh:

    ma gli avvocati vanno pagati, e qualcuno c’ha da rimboccassi le maniche per pagare gli avvocati che si rimboccano le maniche… B)

    e dici bene assai bonatti… Forse bisognerebbe chiederlo alla collettività se è contenta…ecc.
    sisiziocane

    #27891
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]10/03/2018 00:14[/th][th]#28142[/th]

    altro stile di rimboccarsi le maniche : da un articolo del 2011, finalmente ripescato in rete:

    Seravezza e la rivendicazione degli “Usi civici”

    ‘QUANDO L’INGIUSTIZIA DIVENTA LEGGE, LA RESISTENZA DIVENTA DOVERE’ (Bertolt Brecth)

    E’ ormai da anni che l’unico momento ‘alto’ del dibattito politico in tutta quanta la Versilia è rappresentato dalla battaglia intrapresa da molti cittadini dei paesi della montagna di Seravezza affinché le comunità locali rientrino in possesso di quei beni collettivi che da tempo immemorabile risultano essere di proprietà di ogni singolo paese . Beni che ormai da decenni hanno fatto la fortuna della ditta Henraux che, pagando al comune di Seravezza un affitto ridicolo, ha fatto lavorare , per poi chiuderle, le cave che davano il marmo più bello del mondo. Una ditta che è ormai diventata una scatola cinese, e che soprattutto non ha più nessun legame con quel territorio che ha fatto la sua fortuna. Una ditta che un tempo non lontano aveva centinaia di dipendenti e che oggi dà soltanto lavoro a poche decine di persone. La rivendicazione degli Usi Civici è dunque una rivendicazione di civiltà. Infatti , la parola ‘Uso Civico’, significa bene collettivo, un bene che è di proprietà di tutti e che per nessuna ragione può essere venduto . Gli ‘Usi Civici’ che a Carrara vengono chiamate ‘Vicinanze’, che in altre zone d’ Italia hanno altri nomi, affondano la loro origine addirittura nel Medio Evo ed erano pensati per dare un sostegno alle popolazioni di quei paesi che ne erano i legittimi proprietari.

    Ci siamo incontrati , in una calda giornata di luglio ,alla Pubblica Assistenza di Minazzana, con alcuni degli animatori di questo comitato. La ‘Pubbica’ è situata in un ampio e pulito stanzone, sulla destra, appena entrati sulla mensola di un camino c’è la foto di alcuni partigiani morti durante la resistenza, e quasi a rivendicar con loro una continuità ideale , appese al muro le mappe dei terreni di proprietà collettiva di tutti i paesi della montagna. Quello che subito colpisce in chi spiega le ragioni del Comitato è la precisione, unita alla passione che animano chi parla. Una storia, quella della rivendicazione degli Usi Civici che dura ormai da anni , cominciata infatti nell’ormai lontano 1988 , ha visto con chiarezza, in seguito a precise misure catastali che per decenni, la ditta Henraux ha cavato marmi da terreni che non le appartenevano e che erano dei paesi della montagna seravezzina. Gli animatori del Comitato degli Usi Civici parlano di sviluppo eco-sostenibile,unico tipo di sviluppo che può portare benessere ai paesi della montagna. Sono fermamente contrari a uno sviluppo economico che non tenga conto della storia e della tradizione di una popolazione. Quello stesso tipo di sviluppo che in tante altre parti d’Italia ha prodotto guasti e disastri. Chiariscono che non hanno assolutamente niente contro l’escavazione del marmo, come da più parti viene insinuato. Sottolineano, e a ragione, che questo va contingentato e soprattutto lavorato a filiera corta prima di essere esportato. Insomma non esportare blocchi che magari ritorneranno qui da noi lavorati, ma esportare almeno il semilavorato. Richieste dettate semplicemente dal buonsenso, da chi vive e lavora sulle Apuane, che conosce la materia e sa cosa dice. Un contenzioso quello con la ditta Henraux che dicevamo dura da tempo e che le ha visto rifiutare qualsiasi ‘formula conciliativa’, come ci viene detto più volte. Forte della cessione che ad essa è stata fatta delle cave di marmo, da parte dell’amministrazione comunale di Seravezza. Bella amministrazione quella che cedette un bene non suo. Che ha visto la Ditta, come veniva un tempo chiamata, quando lavoravano per l’Henraux migliaia di persone, stare attenta, malgrado la durezza dello scontro sociale di quegli anni a quello che si muoveva sul territorio, utilizzare oggi tattiche dilatorie, per costringere questi uomini e queste donne a desistere. Si assiste infatti ad aziende incaricate dell’estrazione del marmo, che cambiano nome all’improvviso, per costringere a ricominciare tutto da capo . Una tattica che chiaramente mira a stancare gli uomini e le donne del Comitato. Che però non hanno assolutamente nessuna intenzione di desistere. Un contenzioso che ha visto le amministrazioni comunali di Seravezza, la Comunità Montana ,l’ente Parco delle Apuane nel migliore dei casi starsene colpevolmente in silenzio. Nel peggiore invece , essere capaci soltanto di dire che le legittime richieste di questi cittadini sono dettate da ‘campanilismo’, da ‘leghismo’, da ‘egoismo’ e via dicendo. Del resto se nella commissione per gli Usi Civici del comune di Seravezza non è stato mai fatto sedere nemmeno uno degli animatori del Comitato, qualcosa vorrà pure dire. Da tempo viene inoltre chiesta alla regione Toscana, è infatti la regione l’organo competente, la possibilità di eleggere l ‘ASBUC (Amministrazione Separata Beni Usi Civici) un organismo eletta dai cittadini, un organismo democratico dunque. Un organismo che li rappresenti e che faccia valere nelle sedi istituzionali le loro ragioni. E questa richiesta peraltro assolutamente legittima si sta scontrando con un vero e proprio muro di gomma. La Regione infatti prende tempo, nomina commissioni che si riuniscono, per poi riunirsi di nuovo, per riunirsi ancora. Per non prendere insomma nessuna decisione. Non un partito, non un sindacato, non un amministratore si è dimostrato sensibile alle ragioni del comitato che ha piena coscienza che il percorso è ancora lungo e pieno di insidie e di difficoltà e che non troverà alleati nel ‘palazzo’ della politica e negli alti gradi dell’economia. Perchè è grande la paura quando le persone ‘comuni’, come in questo caso, vogliono decidere da sole.

    Infatti quegli stessi che hanno esultato dopo il referendum che ha sancito che l’acqua tornasse ad essere un bene comune e che sproloquiano che ‘il mondo non è in vendita’ se ne stanno ora zitti. Come tacciono i tanti legalitari che sempre dicono che la cosa più importante , per fare in modo che questo paese ‘riparta’ è mettere al centro del dibattito politico ‘la cultura della legalità’. Una legalità che in questo caso è vilipesa e irrisa e lo è nel modo più insidioso, quello del ‘formalmente corretto’.

    ‘Cavatori. Le cave sono vostre!’, così gridava in piazza Alberica nel 1911 a Carrara, Alberto Meschi, che della Camera del Lavoro di Carrara era in quel momento il segretario. E’ passato un secolo esatto da allora, Cento anni in cui è successo di tutto , cento anni, un breve intervallo per la storia, e dopo un secolo la storia ritorna con la sua durezza nel non volere mai lasciare un conto in sospeso.

    [b]Inviato a Senza Soste da Lorenzo

    5 agosto 2011[/b]

    #27892
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]12/03/2018 12:03[/th][th]#28143[/th]

    …L’Asbuc a questo punto farebbe bene a dimettersi in blocco, visto che il comitato esecutivo in pratica è stato bocciato e sfiduciato nell’unica cosa in cui si è impegnato…

    ecco fatto:

    [b]DIMISSIONI IN BLOCCO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ASBUC MONTAGNA DI SERAVEZZA

    Seravezza_[/b]Il Consiglio di Amministrazione Asbuc Montagna di Seravezza si è dimesso in blocco. Non tanto perché ha perso le votazioni sulla bozza d’accordo con Henraux, ma per come si è svolta l’intera vicenda, in particolare per il ruolo del Comitato pro Azzano. Saremmo tentati di mandare semplicemente al diavolo tutto questo che non fa onore nemmeno a chi la commenta, ma se ciò potrà orientare meglio le scelte future, riassumeremo i fatti.

    Dal 2007 al 2012: Il Comitato Usi civici rivendica l’Asbuc, interviene nel giudizio a Roma, lotta contro Henraux per il rispetto della legge sull’apertura della cava Macchietta, sulla marmettola nel canale del Giardino, sul controllo del materiale estratto; cerca di smuovere dal torpore una popolazione montana rassegnata e passiva. In ciò si distingue particolarmente il paese di Azzano che non partecipa mai, diciamo mai, alle decine di assemblee indette dappertutto, compresa la Cappella e Azzano stesso.

    Nel 2012 nasce Asbuc, a seguito di una sentenza del 2008 del Commissario a Roma che identifica un primo nucleo di demanio civico e diventa subito attore nel procedimento stesso e avendo dalla sua parte la perizia del 1983-88 che avevano stilato i periti Corfini, Bartelletti e Pizziolo.

    Nel 2014: il giudice P. Catalani, sulla base di una corposa CTU, sentenzia a favore di Henraux riducendo la portata della perizia demaniale e propone di intraprendere una trattativa che definisca i termini finali della questione. E’ una trattativa lunga e sfibrante che vede da una parte un’azienda potente come Henraux che aveva già incassato il sì del giudice sulla validità dei contratti, e dall’altra un’Asbuc lasciata sola, ma che cercava di portare a casa quanto più possibile, anche se molto al di sotto delle aspettative iniziali.

    Dal 2017 al 2018: Nasce un comitato pro Azzano caratterizzato da un campanilismo esasperato che da subito mostra di non voler minimamente dialogare. Nella consultazione per l’accordo con Henraux, nessuno di Azzano partecipa all’assemblea del Paese, mentre una quarantina di persone corrono a Minazzana all’ultima assemblea munite di due deleghe ciascuna, ribaltando l’esito finale, inficiando così quello che era lo spirito di partecipazione diretta ed espressione della volontà personale.

    Legalmente forse era possibile farlo: moralmente e civilmente è stata un’azione ripugnante, intimidatoria e preordinata da qualcuno che è rimasto dietro le quinte.

    Chi c’è dietro Asbuc? Ci siamo noi che abbiamo lottato e impegnato tempo e risorse personali per questi 10 anni e in grande solitudine, con poco successo ma con la coscienza a posto.

    Chi c’è dietro il pro Azzano ?

    Infine vogliamo ricordare che il Consiglio Asbuc ha sempre cercato di difendere e valorizzare i nostri boschi essendo certi che solo un ente trasversale come Asbuc, superando la logica dei campanilismi, potesse risolvere il degrado ambientale e la difficoltà d’intervento del pubblico e del privato.

    Comunicato CDA ASBUC Montagna SEravezza

    #27893
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]24/03/2018 22:29[/th][th]#28189[/th]

    …Colgo l’occasione per fare i migliori auguri a chi vorrà impegnarsi in futuro nell’Asbuc. Sarà il caso che qualcuno lo faccia altrimenti 11 anni di lavoro+qualche mese di controversie democratiche saranno andati sprecati…

    aggiungerei: …e anche un’ opportunità di sviluppo del territorio alternativa alla monocoltura/monocultura delle cave:whistle:

    …spero proprio che tutti gli attori che hanno portato all’attuale situazione si impegnino per inventarsi qualcosa. Sennò da avere un Asbuc e un dialogo anche con chi non ci piace, avremo solo un vuoto. Che favorirà unicamente l’andazzo delle cose per come sono sempre state. Con quelli che hanno soldi e potere che mandano l’acqua all’insù e il resto della popolazione che neanche ha la possibilità di alzare la mano per prendere la parola…

    #27894
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]06/05/2018 21:10[/th][th]#28267[/th]

    [b]USI CIVICI: IL SINDACO RICCARDO TARABELLA, COMMISSARIO PRO TEMPORE DELL’ASBUC MONTAGNA DI SERAVEZZA, CONVOCA L’ASSEMBLEA DEI FRAZIONISTI

    Seravezza_[/b] Con la definitiva decadenza del Consiglio di Amministrazione dell’Asbuc Montagna di Seravezza, in virtù della mancata sostituzione dei membri dimissionari, il 10 aprile scorso il Comune di Seravezza è subentrato come prevede la legge nella gestione ordinaria delle attività dell’ente. Il sindaco Riccardo Tarabella svolgerà le funzioni di commissario dell’ente fino alla nomina del nuovo Consiglio, che avverrà dopo le elezioni previste nei primi giorni del mese di luglio. In queste prime settimane di gestione commissariale, il Comune di Seravezza ha avuto modo di confrontarsi sia con la Regione che con i membri dimissionari di Asbuc, dai quali ha acquisito fra l’altro la documentazione e i resoconti di carattere economico-finanziario relativi all’attività svolta in questi anni. C’è stato anche un incontro con l’Unione dei Comuni finalizzato alla gestione delle tempistiche di erogazione di un finanziamento ottenuto da Asbuc dalla Regione Toscana per la ristrutturazione di un fabbricato acquisito alcuni anni fa al demanio civico. Mercoledì 9 maggio a Roma il sindaco Riccardo Tarabella rappresenterà ufficialmente Asbuc nell’udienza presso il Commissario per la liquidazione degli usi civici. Nell’occasione saranno presenti anche il vicesindaco Valentina Salvatori in rappresentanza del Comune e i delegati di Henraux e Regione con i rispettivi legali. Al giudice le parti riferiranno in merito ai recenti sviluppi della vicenda, dopo il parere contrario espresso dai frazionisti sull’ipotesi di accordo transattivo e le conseguenti dimissioni del Consiglio Asbuc. In qualità di rappresentante solo temporaneo dell’organismo decaduto, il sindaco chiederà al Commissario un rinvio dell’udienza per far sì che possa essere la nuova Asbuc, dopo le elezioni di luglio, a rappresentare la posizione dei frazionisti in merito all’accordo. L’occasione sarà in ogni caso utile per capire il punto di vista del Commissario e i suoi orientamenti sugli sviluppi della causa. Il sindaco, che nel frattempo ha dato disposizione agli uffici comunali di analizzare la documentazione ricevuta dal Consiglio Asbuc dimissionario, ha deciso di convocare i frazionisti per un incontro che servirà a fare il punto della situazione, ad analizzare le risultanze dell’udienza di mercoledì a Roma e a discutere i vari temi sul tappeto, anche in previsione dell’obbligo di predisporre i bilanci consuntivo 2017 e preventivo 2018 dell’Asbuc. L’assemblea si terrà lunedì 14 maggio presso la Pubblica Assistenza di Giustagnana con inizio alle ore 20 (ore 21 in seconda convocazione).

    [b]Ufficio stampa comune di Seravezza

    Stefano Roni, 5.5.2018[/b]

    #27895
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]14/05/2018 06:41[/th][th]#28275[/th]

    :huh:

    [b]USI CIVICI: DA CAPO!

    Seravezza_[/b] Il Comitato diffuso dei frazionisti di Azzano, a conoscenza delle determinazioni raggiunte dopo l’udienza del 9 maggio scorso, tenutasi in Roma alla presenza delle parti (Giudice Commissario il dottor Catalani) – determinazioni conosciute nei dettagli per bocca della nostra rappresentanza di due persone che era presente al dibattito – ha ravvisato l’opportunità, anzi l’esigenza, di non partecipare all’assemblea convocata per il giorno 14 c.m. in Giustagnana dal Sindaco Tarabella, adesso Commissario degli Usi Civici della montagna seravezzina.

    Il comitato ha, per altro, informato per lettera il Sindaco Commissario dei motivi che hanno determinato questa scelta, sottolineando e ricordando che la documentazione e le informazioni erano state, nei mesi precedenti, richieste e sollecitate sia ad Asbuc che al Comune di Seravezza ed alla Regione Toscana.

    Non avendo ricevuto risposte o avendone ricevute di non soddisfacenti, è venuta a determinarsi una preoccupante situazione di carenza e di penuria di informazioni e di circostanziate notizie sulla gestione di Asbuc (verbali, bilanci, cartografie, progetti); carenza che determina uno stato di nebulosità tale da impedire di:
    avere conoscenza di questioni fondamentali, quali appunto l’ubicazione dei territori e la loro estensione;

    conoscere l’iter di approvazione dello Statuto, ancora in fase di esame alla Regione;
    conoscere i progetti ed il loro stato di attuazione, dimensione finanziaria compresa;
    conoscere l’esatto ammontare delle spese legali sostenute da Asbuc e come si intendano liquidare. Spese che, nell’ipotesi di una ricaduta sui singoli frazionisti, sarebbero occasione ed oggetto di rivalsa.

    Se vero è che la legge 68 del 20/ 11/18 parrebbe rendere quasi inutile il secondo punto, essendo la materia degli usi civici prossima ad essere sottratta alla Regione, altrettanto vero è che a nessuno dei frazionisti non sarà gradito il sostenere di liquidare debiti indefiniti non condivisi nell’iter gestionale ed anche nella sostanza degli effetti.

    [b]Azzano, 12 maggio 2018

    Comitato dei frazionisti di Azzano[/b]

    #27896
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]14/05/2018 12:01[/th][th]#28276[/th]

    cioè: invitato ad un incontro chiarificatore, ravviso l’opportunità, anzi l’esigenza, di non andarci perché… non ho le idee chiare? :S

    non c’è che dire: un chiaro esempio di chiarezza :laugh:

    …Il sindaco, che nel frattempo ha dato disposizione agli uffici comunali di analizzare la documentazione ricevuta dal Consiglio Asbuc dimissionario, ha deciso di convocare i frazionisti per un incontro che servirà a fare il punto della situazione, ad analizzare le risultanze dell’udienza di mercoledì a Roma e a discutere i vari temi sul tappeto, anche in previsione dell’obbligo di predisporre i bilanci consuntivo 2017 e preventivo 2018 dell’Asbuc

    #27897
    dok
    Partecipante
    [th]fritto misto apuano[/th][th]15/05/2018 21:37[/th][th]#28277[/th]

    [b]USI CIVICI: DOMENICA 1 LUGLIO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL DIRETTIVO ASBUC. ENTRO LA FINE DELLO STESSO MESE LA SENTENZA SUI CONFINI DEL DEMANIO CIVICO

    Seravezza_[/b] Sarà un luglio decisivo per gli usi civici della Montagna di Seravezza. Il primo giorno del mese si terranno infatti le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’Asbuc, mentre verso la fine dello stesso mese è attesa la sentenza di primo grado a chiusura del lungo contenzioso con Henraux. Scadenze e informazioni emerse ieri sera nell’assemblea dei trentacinque i frazionisti presenti, più cinque cittadini non residenti ma ammessi comunque alla riunione in qualità di uditori – che ha permesso di fare il punto della situazione alla luce del ruolo supplente svolto nelle ultime settimane dal Comune e dopo l’udienza presso il Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici dello scorso 9 maggio a Roma.

    Il sindaco Riccardo Tarabella ha introdotto la riunione illustrando i più recenti sviluppi della complessa vicenda, sviluppatasi nell’arco di oltre trent’anni. Ha dato conto della gestione ordinaria svolta dal Comune in questa fase commissariale ed ha annunciato un’imminente nuova assemblea per la discussione e l’approvazione dei bilanci consuntivo 2017 e preventivo 2018 di Asbuc. Il sindaco ha anche invitato i frazionisti a riflettere sulle possibili e diverse conseguenze che possono scaturire dall’attuale situazione di stallo ed a farsi artefici del loro destino nella gestione e nella valorizzazione dei beni di uso civico della montagna, non disperdendo – in ogni caso – il lavoro e le esperienze maturati in questi anni.

    Istanze e valutazioni che hanno caratterizzato anche diversi interventi dei frazionisti, con un rammarico di fondo, se non un vero e proprio disagio, per le modalità con cui ai primi di marzo si è giunti alla bocciatura dell’accordo con Henraux, attraverso un massiccio, seppur legittimo, ricorso alle deleghe che di fatto ha mortificato la partecipazione e lo spirito democratico della consultazione. È stato inoltre rilevato come, a fronte di un legittimo diritto alla trasparenza e all’informazione – che peraltro non è mai mancata rispetto alle richieste fatte – sia sempre venuto meno da parte di alcuni frazionisti o comitati la reale volontà di partecipare e confrontarsi in assemblea, momento deputato proprio alla condivisione delle informazioni e alla definizione degli indirizzi.

    Il sindaco Tarabella ha annunciato la data in cui si terranno le elezioni per il rinnovo del comitato Asbuc: domenica 1 luglio, come già formalizzato dalla Regione Toscana con proprio decreto. Il vicesindaco Valentina Salvatori ha invece riferito sugli esiti dell’udienza del 9 maggio a Roma, occasione in cui il Commissario, preso atto del mancato accordo, ha deciso di trattenere in decisione la causa concedendo alle parti sessanta giorni di tempo per le memorie conclusive e venti giorni per le repliche. Una tempistica che colloca il pronunciamento della sentenza alla fine del mese di luglio – con decisione da parte del commissario sui confini delle proprietà di Henraux e del demanio collettivo – lasciando al ricostituito comitato Asbuc un margine ancora utile per compiere un’ulteriore valutazione delle carte e decidere se confermare o meno il no all’accordo.

    Sarà un luglio decisivo per gli usi civici della Montagna di Seravezza. Il primo giorno del mese si terranno infatti le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’Asbuc, mentre verso la fine dello stesso mese è attesa la sentenza di primo grado a chiusura del lungo contenzioso con Henraux. Scadenze e informazioni emerse ieri sera nell’assemblea dei trentacinque i frazionisti presenti, più cinque cittadini non residenti ma ammessi comunque alla riunione in qualità di uditori – che ha permesso di fare il punto della situazione alla luce del ruolo supplente svolto nelle ultime settimane dal Comune e dopo l’udienza presso il Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici dello scorso 9 maggio a Roma.

    Il sindaco Riccardo Tarabella ha introdotto la riunione illustrando i più recenti sviluppi della complessa vicenda, sviluppatasi nell’arco di oltre trent’anni. Ha dato conto della gestione ordinaria svolta dal Comune in questa fase commissariale ed ha annunciato un’imminente nuova assemblea per la discussione e l’approvazione dei bilanci consuntivo 2017 e preventivo 2018 di Asbuc. Il sindaco ha anche invitato i frazionisti a riflettere sulle possibili e diverse conseguenze che possono scaturire dall’attuale situazione di stallo ed a farsi artefici del loro destino nella gestione e nella valorizzazione dei beni di uso civico della montagna, non disperdendo – in ogni caso – il lavoro e le esperienze maturati in questi anni.

    [b]Comunicato stampa comune di Seravezza

    Stefano Roni,addì 15.5.2018[/b]

    :dry: …repetita iuvant… :laugh:

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