dalle Apuane alla Valcher….

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  • #20396
    alberto
    Partecipante

    dalle Apuane

    alla Valcher come direbbe qualcuno (invece che Walker) :lol:

    grande “mamma orsa” ;)

    #20397
    ghisone
    Partecipante

    La prima foto e’ sul pizzo D’ uccello???

    #20398
    Enzo
    Partecipante

    [quote=”ghisone” post=23304]La prima foto e’ sul pizzo D’ uccello???[/quote]
    Cervelli in Fuga alla Nord del Pizzo.
    Vero, bonatti?
    Enzo

    #20399
    alberto
    Partecipante

    speravo rispondesse la “mamma orsa” comunque si nord Pizzo e credo che Enzo ci abbia chiappato.

    La seconda è un grande e famoso vione sulla nord della Valcher . C’è stato scritto un famoso libro da un grande dell’alpinismo che racconta di tante ore……

    #20400
    Enzo
    Partecipante

    [quote=”bonatti” post=23306]speravo rispondesse la “mamma orsa” comunque si nord Pizzo e credo che Enzo ci abbia chiappato.

    La seconda è un grande e famoso vione sulla nord della Valcher . C’è stato scritto un famoso libro da un grande dell’alpinismo che racconta di tante ore……[/quote]
    Tante ore? magari 342?
    La foto di Cervelli in Fuga è nell’Annuario 2012-2013 dell’Accademico, in un articolo dedicato alle salite invernali al Pizzo d’Uccello.
    Mi fermo qui, bonatti, ti lascio a “mamma orsa”.
    Enzo

    #20401
    alberto
    Partecipante

    bell’articolo quello li sull’Annuario dell’Accademico. Un bell’omaggio all’alpinismo invernale apuano.

    Bravo Enzo il librone è “342 ore sulle Grandes Jorasses” dove Renè Desmaison racconta le vicende vissute nell’apertura di questa via diretta sullo sperone Valcher.

    Un mesetto fa “Mamma Orsa” ha guidato i suoi due orsacchiotti sulle tracce di Renè e Serge.

    #20402
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Il mio “primo” libro di alpinismo :woohoo: :woohoo: :woohoo:
    Avventura davvero avvincente! ;) Peccato si sia trasformata in tragedia! :(
    Complimenti a “Mamma Orsa” …Nè ha date di piccozzate dalle Apuane (senza togliere nulla) alle Grand Jorasses!

    #20403
    Enzo
    Partecipante

    [quote=”fabrizio” post=23309]Il mio “primo” libro di alpinismo :woohoo: :woohoo: :woohoo:
    Avventura davvero avvincente! ;) Peccato si sia trasformata in tragedia! :(
    Complimenti a “Mamma Orsa” …Nè ha date di piccozzate dalle Apuane (senza togliere nulla) alle Grand Jorasses![/quote]
    Una nota tecnica, Fabrizio: l’orologio del forum è indietro di 2 ore.
    Enzo

    #20404
    fabrizio
    Amministratore del forum

    [quote=”Enzo” post=23310]Una nota tecnica, Fabrizio: l’orologio del forum è indietro di 2 ore.
    Enzo[/quote]

    A questi alpinisti non sfugge niente :P
    Tutto sistemato Enzo, grazie per la segnalazione!

    #20492
    Anonimo
    Ospite

    “mamma orsa” ‘un ha risposto perche’ c’aveva da lavora’…eppoi se n’e’ scappata in montagna ;-)

    …eheheh dal Pizzo alla Walker…io non la vedo proprio cosi’…
    la ”Nord” e’ una sola! e l’erba del vicino non e’ detto che sia sempre piu’ verde…

    scherzi a parte, come dissi tempo fa, le vie di centro parete al Pizzo, in condizioni di misto,
    hanno pochi termini di paragone…20 tiri stesi e neanche 50m di pendio!!
    …forse giusto vie mitiche come la Gousseault o No Siesta ;-)

    …certo che arrivare in vetta e vedere il mare piuttsto che un seracco mangiaomini…non ha prezzo :)

    saluti dal mare!

    #20495
    alberto
    Partecipante

    si, si :whistle: ma intanto te ne sei fatta un’altra….. ;)

    comunque sono d’accordo col Puppasedani: nord del Pizzo università del misto!!

    #20497
    Anonimo
    Ospite

    tratto dall’annuario del ca’ai (noto passato remoto…):

    La Nord, quale altra?
    Storiografia semiseria delle salite invernali al Pizzo d’Uccello

    La Nord, eh già, per chi abita tra La Spezia e Firenze la Nord è una sola, con buona pace di ben più paffutelle cugine alpine. La Nord è solo quella del Pizzo, d’Uccello beninteso. E se la sua bonaria parete rocciosa d’estate non provoca certo le smanie dei “climbers”, dopo qualche bella nevicata invernale la musica cambia. Il suo essere un po’ appoggiata le permette infatti di raccogliere notevoli quantità di neve, lasciarla scorrere nei suoi camini e colatoi e trattenerla lì, a uno sputo dal mare. Un colpo di scirocco, una bella “tirata” ed ecco una delle più belle pareti di misto che abbia mai frequentato. Ecco quindi due righe che spero invoglino qualche “foresto” a visitare la Nord. Preparatevi quindi a tampinare di telefonate i locals (di cui vi fornirò volentirei telefono e mail, per la loro gioia), a lasciare nel bagagliaio della macchina le viti, a smettere di affilare le lame e ad aggiungere i buoni e vecchi chiodi alla bandoliera. Ma soprattutto preparatevi a una quota ragionevole, a godervi la vista del mare una volta in cima e a gustarvi una ventina di tiri di misto senza nemmeno 50m di pendio.
    A dire il vero sono stato un po’ ingrato nel presentarla come misconosciuta ai più: a corteggiare la Nord in inverno non sono stati solo i locals ma fior fiore di foresti. Primo fra tutti R. Sorgato che, in compagnia degli apuanissimi M. Rulli e P. Zaccaria si porta a casa la prima invernale della classica Oppio-Colnaghi. E poi G. Calcagno, per la prima invernale al Canale dei Genovesi “passando dalla rampa”, in compagnia de “i pisani”, M. De Bertoldi, A. Nerli e il fortissimo M. Piotti, quasi sempre in testa. Ed è forse con il Canale dei Genovesi che inizia la cronistoria “mixed version” del Pizzo d’Uccello. Le prime invernali alle due grandi vie di roccia della parete, Oppio-Colnaghi e Biagi-Nerli-Zucconi (in questo caso un “affaire” puramente toscano: G. Crescimbeni, G. Verbi e M. Verin), sono state infatti effettuate, per ammissione dei protagonisti, cercando le condizioni più secche possibili. Cosa alquanto ovvia pensando ai materiali della prima metà degli anni ’60.
    Ai Genovesi i pretendenti cercano invece la neve, cercano il misto. Per la prima invernale Giustino Crescimbeni (insieme a G. Banti e S. Trentarossi) si fa modificare la becca della piccozza dai fabbri dell’Agip a Livorno, e nell’altra mano impugna un lungo chiodo tubolare. Un mese dopo G. Calcagno e “i pisani” passano dalla rampa e finiscono per i Genovesi, con ancora più neve.
    Ma salire la Nord dai Genovesi, lo sanno tutti, è barare. La Nord, da che mondo è mondo, comincia a destra dei Genovesi. Ed è proprio sul suo bordo sinistro che nell’inverno del 1969 F. Cantini e M. De Bertoldi aprono il loro capolavoro, una via a torto rimasta in sordina e riscoperta solo nell’inverno 2008. Una via che, mare a parte, nulla ha da invidiare a una Sloveni alle Jorasses. Una via che, inconsapevolmente, ha segnato l’inizio della piolet-traction sulle Apuane (e non solo). Nel superare l’ultima “colata strapiombante” (in realtà a poco più di 80°, ma ”la paura fa 90”) M. De Bertoldi infatti si dimentica del “credo ufficiale” propagandato ai corsi e sale armato di due picche, la sua e quella di F. Cantini. Siamo nel 1969 e la cronistoria alpina cita la prima piolet-traction sul Grand Pilier D’Angle solo qualche anno più tardi. Ometto, per rispetto agli esimi storiografi, quello che gli scozzesi già facevano a casa loro e il WI6 salito in Nord America nel 1971!
    Da allora le salite sono scarse, i Genovesi diventano una “classica difficile” e le rare invernali alla Oppio sono effettuate con la parete secca. Le parole di C. Barbolini lasciano intuire gli interessi di allora: “alla Nord si andava se era secca, in genere d’inverno preferivamo fare sci di fondo e tenerci allenati per l’estate”. Una bella salita è sicuramente quella di U. Ghiandi, C. Malerba e L. Massei per quello che può essere considerato come il primo percorso su misto della Oppio-Colnaghi. Simpatico particolare, il trio pensava di trovare la parete ben più secca e al “molto misto” fu obbligato dalle condizioni. Le “giusto sei ore” preventivate divennero due giorni e una bella avventura.
    Negli ultimi anni il Pizzo d’Uccello ha visto una nuova schiera di alpinisti corteggiarlo e, complice qualche inverno particolarmente fortunato dal punto di vista nivologico, numerosi percorsi del Canalone dei Genovesi, varie prime invernali o ripetizioni su misto delle classiche e alcune vie nuove aperte sia nel settore dei Genovesi che in centro parete, insomma, sulla Nord!
    In particolare il giovane quartetto composto da G. Betta, M. Meucci, E. Tomasin ed il sottoscritto è stato particolarmente attivo in zona, provocando le ire di datori di lavoro, clienti, direttori di tesi e fidanzate varie. E portando avanti una sfida non dichiarata ma comunque sentita con il gruppo de “i vecchiacci”, impersonato da A. Benassi e G.C. Polacci, culminata con lunghi inseguimenti in parete e una “festosa salva di peti” al rientro in valle, degna accoglienza per la totale e magnifica inutilità della nostra attività preferita.

    #20510
    alberto
    Partecipante
    #20516
    Anonimo
    Ospite

    manca il secondo foglio!!!…colla ”headddeewallle” :D

    #20517
    alberto
    Partecipante

    [quote=”puppasedani” post=23377]manca il secondo foglio!!!…colla ”headddeewallle” :D[/quote]

    e dai facciamo senza…si prosegue ad intuito…seguendo il facile nel difficile :whistle:

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