Dolfi – Lumini

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  • #14469
    alebiffi86
    Partecipante

    X warthog: si,come dice Bonatti non ? un tetto vero e proprio ma una pancia; i chiodi sono molto ravvicinati,infatti faticando si riesce a fare in A0..sono tutti piantati molto bene e non si muovono per? ce ne sono alcuni veramente arruginiti e uno in particolare ha un anellino piuttosto consumato..se tu hai in mente una libera non saprei dire se potrebbero reggere voli importanti,per? ? anche vero che sono talmente ravvicinati che un eventuale volo si ridurrebbe a pochi metri; per quanto riguarda le prese non le abbiamo neanche guardate..tanto per noi ? fuori portata.

    X Bonatti: grazie per la dritta,adesso vedo se trovo qualche relazione in giro..comunque con Diego abbiamo in mente un po’ di viette su questo stile..;)

    #14471
    Anonimo
    Ospite

    complimenti ragazzacci!!!! Diego sar? meglio fare un giretto a recuperare qualche chiodo visto che anche sul piccolo procinto ne hai lasciati;) …..

    #14472
    Anonimo
    Ospite

    Io lo strapiombo (che , come detto, ? pi? una pancia stapiombante, 7a secondo Vigiani…) l’ho trovato duro davvero…per? con le staffe effettivamente, sia pur tribolando con la mia poca tecnica, si riduce decisamente la fatica e si ha modo di riprender fiato e energie. Via molto bella, una vera classica. Stupendo il primo tiro su roccia ottima e ben chiodato anche se alcuni chiodi cominciano decisamente ad essere datati. La chiodatura secondo me va un p? rivista. Come raccontato da Alessandro ben 2 dei 3 chiodi della sosta prima dell’artificiale sono venuti via tirandoli con le mani. Ci ? sembrato assi prudente e doveroso rinforzarla e lasciare i due buoni chiodi anche x chi vorr? ripeterla. Dalla sosta suindicata al primo chiodo dello strapiombo (15 m e pi? con passi di IV+ e forse anche uno di V) c’? solo un vecchio chiodo ad anello del tutto marcio e arrugginito e, in quel tratto, non si riesce a mettere friends o dadi. A fianco (vecchia sosta?) c’? n’? uno simile con l’anello spaccato….
    Gli ultimi 15 metri x arrivare alla sosta in cima al piccolo Procinto sono davvero delicati su terreno "apuanico" roccette (alcune cos? cos?) terriccio erba ma, per fortuna, qualche provvidenziale sano arbusto.
    Ringrazio Ale che mi ha permesso di fare una via che da tempo avevo nel "mirino" e per la bella giornata passata insieme tra rocce e "grappe"…
    Un saluto a tutti

    #14475
    alberto
    Partecipante

    "RIVEDERE LA CHIODATURA"

    spero proprio che su itinerari del genere non si sottintenda partire con il trapano e mettere una bella serie di fix.

    Come voi stessi avete dimostrato basta portarsi chiodi e martello e la sicurezza ? garantita nel rispetto di mantenere un certo impegno alpinistico all’itinerario, senza banalizzarlo.

    Per quanto riguardo l’usare in A0 vecchi chiodi non proprio sicuri, molto meglio e pi? prudente usare una staffa, in questo modo i chiodi vengono usati verso il basso e non in estrazione facendo l’A0.

    Per ALE:

    per ripetere lo spigolo sud-ovest del Procinto, basta leggere la relazione della vecchia guida CAI e anche la pi? recente sulla guida Arrampicare in Alta Versilia di Polacci Angalini Barsanti. Per? tieni presente che la chiodatura ? decisamente datata e non sicura, anzi direi pericolosa, sopratutto parecchi chiodi a fessura sono marci e sopratutto sui primi tiri la roccia ? friabile. Quindi portati martello e una bella scelta di chiodi oltre a qualche fr. Vedrai che ti divertirai .
    Ti sembrer? di essere su qualche grande classica dolomitica.

    Sempre al Procinto vie del genere sono sulla parete sud:

    la Via delle Corna, la Cantini – Da Porto e la via del Pilastro Sud.

    sulla Ovest c’? la Direttissina CEI aperta in solitaria da Giustino Crescimbeni e la Trentarossi-Banti tra la Cei e lo spig. S.O.

    #14478
    Anonimo
    Ospite

    Se una via ? stata aperta a chiodi deve essere richiodata a chiodi. In questo caso secondo me con una quindicina di chiodi nuovi, levando il pericoloso marciume (che pu? dare false sicurezze anche alle soste), si riattrezza in maniera abbastanza sicura rispettandone lo stile di protezione adottato in apertura (per l’appunto chiodi). Anche se…ho notato due spit che non aveva certo messo Dolfi (forse perch? non li aveva all’epoca). Credo che il CAI cos? come mantiene i sentieri per gli escursionisti dovrebbe impegnarsi per mantenere (e far conoscere) queste classiche magari fornendo materiale (che costa) ai volenterosi disposti a svolgere questo ruolo (che non mancherebbero, visto che in ogni CAI ci sono nuclei di scalatori) tornando di pi? ad investire sull’alpinismo a scapito di altre iniziative , per me (e anche x tanti altri) assai pi? discutibili per un club "alpino".
    Ciao

    #14480
    alberto
    Partecipante

    Diego scritto:

    Se una via ? stata aperta a chiodi deve essere richiodata a chiodi. In questo caso secondo me con una quindicina di chiodi nuovi, levando il pericoloso marciume (che pu? dare false sicurezze anche alle soste), si riattrezza in maniera abbastanza sicura rispettandone lo stile di protezione adottato in apertura (per l’appunto chiodi). Anche se…ho notato due spit che non aveva certo messo Dolfi (forse perch? non li aveva all’epoca). Credo che il CAI cos? come mantiene i sentieri per gli escursionisti dovrebbe impegnarsi per mantenere (e far conoscere) queste classiche magari fornendo materiale (che costa) ai volenterosi disposti a svolgere questo ruolo (che non mancherebbero, visto che in ogni CAI ci sono nuclei di scalatori) tornando di pi? ad investire sull’alpinismo a scapito di altre iniziative , per me (e anche x tanti altri) assai pi? discutibili per un club "alpino".
    Ciao

    Magari Dolfi se li avesse avuti li avrebbe anche messi. Ma questo non vuol dire nulla.
    Non ? una giustificazione per trasformare una via alpinistica dove ci si impegna non solo a scalare ma anche a sapersi proteggere in modo adeguato e sicuro.
    Le soste , come in molte altre vie si possono benissimo attrezzare o rinforzare se non danno sufficienti garanzie.
    Certo che se si ? sempre visto fix e catene ? ben difficile saper valutare se una sosta ? sicura, se un chiodo ? sicuro.
    Inoltre la bellezza e il divertimento di una scalata alpinistica non sta solo nel gesto puramente arrampicatorio ma anche nel individuare l’itinerario,nel saper interpretare la roccia, nel saper mettere un buon chiodo, nel saper fare un bella sosta.
    E certamente una via chiodata in modo sistematico ti nega tutto questo.
    Quello di trasmettere falsa sicurezza per me sta proprio nel fatto di attrezzare le vie in modo sistematico. Cos? facendo certamente non si trasmette la cultura alpinistica e la tecnica alpinistica che poi ti servir? sicuramente se andrai a ripetere i grandi itinerari alpini/dolomitici sopratutto quelli non classici (poco ripetuti) dove la chiodatura ? decisamente scarsa se non assente o quasi.

    Quanto al CAI sono d’accordo con te dovrebbe impegnarsi di pi? sull’aspetto alpinistico.

    E come disse il grande Cassin ad un’incontro in Val di Mello di diversi anni fa, sbattendo il pugno sul tavolo: "noi alpinisti dovremmo essere alla dirigenza del CAI"

    #14495
    alebiffi86
    Partecipante

    Alb? sono daccordo con te (lo sai come la penso..)e credo che anche Diego sia dello stesso avviso.
    Infatti siamo andati a ripetere questa via proprio perch? sapevamo di trovare pochi e vecchi chiodi e questa cosa ci ha permesso di vivere una bella avventura alpinistica dove ogni metro ? stato guadagnato;
    per? Diego secondo me ha ragione quando propone di "rivedere" la chiodatura nel rispetto dello stile degli apritori; sar? pi? preciso onde evitare equivoci: io sono daccordo circa il fatto di rimpiazzare i vecchi chiodi con quelli nuovi,senza aggiungere assolutamente nulla, dove c’era il chiodo marcio se ne mette uno buono.
    Penso che questa possa essere una soluzione che non manca di rispetto ne agli apritori ne ai ripetitori e valorizza le vecchie vie perch? ne aumenta la fruibilit? anche se rimangono sempre itinerari a chiodi da integrare e quindi occore comunque una buona cultura alpinistica per farle.
    Sicuramente questo dovrebbe essere uno dei compiti del CAI,ma finch? alle riunioni serali si sentir? parlare solo di castagnate e cene sociali la vedo dura..:huh: (mi pare che ne avessimo parlato anche allo scorso raduno del forum..).
    Comunque ho dato un occhiata alla relazione dello spigolo sud ovest…ti ringrazio ma mi s? che mi sopravvaluti: l’A3/Ae ? ancora un po’ fuori portata!! :P

    #14496
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    Alb? sono daccordo con te (lo sai come la penso..)e credo che anche Diego sia dello stesso avviso.
    Infatti siamo andati a ripetere questa via proprio perch? sapevamo di trovare pochi e vecchi chiodi e questa cosa ci ha permesso di vivere una bella avventura alpinistica dove ogni metro ? stato guadagnato;
    per? Diego secondo me ha ragione quando propone di "rivedere" la chiodatura nel rispetto dello stile degli apritori; sar? pi? preciso onde evitare equivoci: io sono daccordo circa il fatto di rimpiazzare i vecchi chiodi con quelli nuovi,senza aggiungere assolutamente nulla, dove c’era il chiodo marcio se ne mette uno buono.
    Penso che questa possa essere una soluzione che non manca di rispetto ne agli apritori ne ai ripetitori e valorizza le vecchie vie perch? ne aumenta la fruibilit? anche se rimangono sempre itinerari a chiodi da integrare e quindi occore comunque una buona cultura alpinistica per farle.
    Sicuramente questo dovrebbe essere uno dei compiti del CAI,ma finch? alle riunioni serali si sentir? parlare solo di castagnate e cene sociali la vedo dura..:huh: (mi pare che ne avessimo parlato anche allo scorso raduno del forum..).
    Comunque ho dato un occhiata alla relazione dello spigolo sud ovest…ti ringrazio ma mi s? che mi sopravvaluti: l’A3/Ae ? ancora un po’ fuori portata!! :P

    il mio intervento non voleva certamente essere un critica ma ho solo preso lo spunto per puntualizzare il fatto che si possono rendere sicure e ripetibili le vie anche senza passarle sotto la mannaia del trapano.
    Sopratutto vie classiche di questo genere dove il tipo di roccia assai articolata, con buchi e fessure, accetta senza grossi problemi l’uso di chiodi normali, dadi e friends.

    Il problema ? che se oggi apri ho riattrezzi una via a soli chiodi normali, la maggior parte delle persone se ne guarda bene di andarci.
    La domanda ?: come ? attrezzata la via? ci sono gli spit/fix ? si! allora va bene!
    Oppure ci sono solo chiodi normali e occorrono dadi e frieds. MMM… allora non mi interessa.
    A me questo sinceramente torna strano e mi sembra alpinisticamente diseducativo.

    Per quanto mi riguarda ? proprio la ripetizione di itinerari apuani di questo genere, dove appunto non c’era una serialit? nell’attrezzatura, che mi ha fatto maturare l’esperienza sufficiente per poi potermi impegnare in itinerari alpino/dolomitici di ben altro spessore.

    Quanto al CAI io sinceramente lo terrei un p? lontano dalle vie alpinistiche perch? anche il CAI, come tante altre istituzioni, ha la capacit?….di voler mettere tutto in sicurezza.

    Il compito di trasmettere la cultura e la tecnica alpinistica ? delle scuole di alpinismo, che…. dovrebbero fare pi? alpinismo e meno arrampicata.

    #14497
    alberto
    Partecipante

    Aless? non so che relazioni hai letto dello spigolo Sud-Ovest del Procinto (quelle in circolazione sono datate) ma non ti preoccupare perch? di A3 non ce n? manco un metro. Al massimo ? A1.
    Per? il problema ? che la chiodatura sopratutto quella a chiodi normali nelle fessure e buchi va rivista perch? i chiodi sono i gran parte marci. Quindi ripetere la via sar? sicuramente un bel lavoro di martello.
    Ma proprio qui sta il divertimento;) Una via di soli 150 metri che magari t’impegna una giornata.

    #14499
    alebiffi86
    Partecipante

    bonatti scritto:

    Aless? non so che relazioni hai letto dello spigolo Sud-Ovest del Procinto (quelle in circolazione sono datate) ma non ti preoccupare perch? di A3 non ce n? manco un metro. Al massimo ? A1.
    Per? il problema ? che la chiodatura sopratutto quella a chiodi normali nelle fessure e buchi va rivista perch? i chiodi sono i gran parte marci. Quindi ripetere la via sar? sicuramente un bel lavoro di martello.
    Ma proprio qui sta il divertimento;) Una via di soli 150 metri che magari t’impegna una giornata.

    …l’ho letto sulla guida del Nerli; ? la via di Bresciani e Crescimbeni no? qui parla di A3..per? in effetti se guardi la descrizione (sempre sulla guida) della Dolfi Lumini anche l? parla di A3 nel tetto finale..:blink: ,mi s? che c’? qualche errore!

    #14502
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    bonatti scritto:
    [quote]Aless? non so che relazioni hai letto dello spigolo Sud-Ovest del Procinto (quelle in circolazione sono datate) ma non ti preoccupare perch? di A3 non ce n? manco un metro. Al massimo ? A1.
    Per? il problema ? che la chiodatura sopratutto quella a chiodi normali nelle fessure e buchi va rivista perch? i chiodi sono i gran parte marci. Quindi ripetere la via sar? sicuramente un bel lavoro di martello.
    Ma proprio qui sta il divertimento;) Una via di soli 150 metri che magari t’impegna una giornata.

    …l’ho letto sulla guida del Nerli; ? la via di Bresciani e Crescimbeni no? qui parla di A3..per? in effetti se guardi la descrizione (sempre sulla guida) della Dolfi Lumini anche l? parla di A3 nel tetto finale..:blink: ,mi s? che c’? qualche errore![/quote]

    ? la via Bresciani-Crescimbeni-Piotti .

    non ? che sia un errore . Semplicemente le salite vanno inquadrate nel loro tempo .

    E l’A3 ? un grado datato che oggi andrebbe rivisto.

    #14503
    guido
    Partecipante

    bravi ragazzi!!! bella salita…B)

    #14579
    alberto
    Partecipante

    nonostante il freddo ripetuta ieri da Gionata e Luca.

    Piuttosto bagnato il tiro dello strapiombo.

    #14581
    warthog
    Partecipante

    Per quanto riguarda l’opportunit? o meno di riattrezzare le vie da parte di un deus ex machina (CAI, scuole, guide, caai o altro)secondo me la questione ? molto spinosa. Il caso del procinto in particolare risulta oltremodo delicato, a causa della sua storia e della sua attuale destinazione ‘sportiva’. Secondo me sono la cultura, la formazione e il livello dell’individuo a dover avere ragione dei singoli problemi.
    La scorsa estate ho rifrequentato le pareti del procinto per alcuni fine settimana ripetendo itinerari che avevo salito anni fa. Nello zaino qualche dado, qualche friend e cordini vari. Tra le vie che ho salito ce n’? alcune che secondo me allo stato attuale sono dei troiai: e parlo in particolare delle vie con chiodatura ‘mista’ o per meglio dire raffazzonata, dove in sostanza si ? messo magari uno spit qua e l? lasciando chiodi cordini etc. Due esempi di richiodature fatte con criterio sono Dolfi Rulli e Tropicana: chiodatura sportiva con qualche runout, possiblit? eventualmente di integrare con cordini in clessidre o protezioni veloci. Un esempio secondo me di conservazione ‘negativa’ ? la via GAMMA, secondo me una tra le pi? belle della parete est. La chiodatura allo stato attuale si potrebbe anche definire sicura, ma ? un troiaio: sui passaggi pi? difficili in libera spit chiodi cordoni da acciuffo vari, dove la difficolt? si abbassa i chiodi di Mario Piotti, o alle soste piastrine mangiate dagli agenti atmosferici. Secondo me sarebbe preferibile una chiodatura coerente, senza toppe qua e l? spesso discutibili, sia a chiodi marci (e in quel caso valuter? bene sia se ho il livello di salire la via, sia che materiale devo avere con me) o sia pure a ferle resinate a prova di bomba, opportunamente disposte e con passaggi obbligatori ma integrabili (quasi sempre sarebbe cos?). Un’altra via molto interessante con chiodatura vecchiotta ? il diedrone della Aminda Gery: anche l? basta avere con s? qualche protezione veloce e qualche cordino. Quello che mi auspicherei di non vedere pi? ? la richiodatura di vecchie vie in stile ferrata, come avvenuto ad esempio sul versante nord ovest con la ‘via per Andrea’ (ex Orsini se non erro).
    Insomma, quello che auspicherei per le vie del Procinto ? una chiodatura coerente, senza arrabattamenti vari, nemmeno alle soste. O chiodatura sportiva, o chiodatura tradizionale, e in questo caso le sole cose necessarie sono una buona relazione che mi dica bene cosa aspettarmi e mi dia le giuste indicazioni per orientarmi e una buona preparazione che mi permetta di salire quella via integrando le protezioni col mio materiale, sia chiodi, protezioni veloci, o semplici clessidre.
    Da parte delle varie scuole cai caai etc auspicherei dunque pi? che una revisione degli itinerari una loro recensione aggiornata, con indicazioni importanti sullo stato della chiodatura e sulla necessit? di avere con s? materiale particolare. Questo permetterebbe a tutti di scegliere gli itinerari con coscienza e ponderazione, salvaguarderebbe la storia delle vie e porterebbe inevitabilmente a una loro risistemazione: i chiodi nuovi su una via arrivano da s? quand questa ? ripetuta, non sono i chiodi stessi ad attirare ripetizioni…
    Che ne dite?

    #14584
    alebiffi86
    Partecipante

    B?,sono daccordo..in effetti basterebbe che la gente andasse a ripeterle e i chiodi vecchi via via verrebbero sostituiti; per quanto riguarda il cai penso che non se la prendano neppure la briga di aggiornare guide e relazioni..quelli ormai vanno solo per falesie o passeggiate,l’alpinismo hanno dimenticato cosa sia.
    Credo che ormai il compito di aggiornare lo stato delle vie,sentieri,lizze,ecc.. sia diventata una prerogativa di pochi appassionati che ci stanno dedicando tutto il tempo e la passione che hanno,sia andando di persona sia raccogliendo sistematicamente le relazioni redatte da chi v? a ripetere questi itinerari; (e qui direi che ci st? una standing ovation per Guido ;) ).
    X Bonatti: andava bene la sosta nuova che abbiamo fatto con Diego? (inizio del quarto tiro..).

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