Ghiaccio Salato

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  • #20915
    Anonimo
    Ospite

    non ho capito se non ti garba il fatto che scalo sul difficile…oppure la mia professione nella vita…in entrambi i casi, a un certo punto…”ce ne faremo una ragione”…

    in ogni caso siamo riusciti ad arrivare al livello del ”dialogo tra premi nobel”…mia faScile!
    eppure qualche spunto interessante tra quel che avevo scritto io e quel che avevi scrittu tu poteva anche esserci…

    #20918
    alberto
    Partecipante

    ma perchè continuate a parlare di Gogna?? Se non sbaglio la est del Pisanino l’ha fatta Euro Montagna.

    Gogna ha solo ripetuto.

    #20921
    gianfranco
    Partecipante

    aaa…il tocco del Maestro di storia :laugh:

    #20923
    Anonimo
    Ospite

    Scrivo da “forestiero” (tipo BRESCIANO X), ergo da uno che le AA le ha scoperte e le arrampica da autodidatta, senza guide alpine, locals o frequentatori abituali.
    Credo che Ghiaccio salato sia una guida magari non esaustiva ma fatta bene, con quel tanto di riferimenti storici che danno giustamente lustro agli apritori.
    Buone le note sugli avvicinamenti, corretto non inserire i tempi di avvicinamento perchè d’inverno ci sono troppe variabili.
    Apprezzo anche la scelta delle scale di difficoltà e le considerazioni sull’attrezzatura in prefazione.
    Alcune foto effettivamente lasciano a desiderare, ma c’è ben di peggio in giro.
    Un’ottima base, fino ad oggi carente se non mancante, per approcciare le AA in veste invernale.

    Però speriamo che nevichi!

    BIGBRO

    #20947
    Enzo
    Partecipante

    Impressioni di lettura su Ghiaccio salato:
    il libro mi sembra davvero molto bello, a cominciare dal titolo, originale e suggestivo. E’ una scelta, ma questo non è un difetto! e comunque si tratta di 131 itinerari descritti più diversi altri non relazionati ma riportati sulle foto: mica pochi. Era ancora possibile, guido, descrivere la totalità degli itinerari di un gruppo montuoso quando erano qualche centinaio, ma non lo è più oggi, quando magari sono migliaia. Quindi, è una scelta molto ricca, e anche omogenea e ben rappresentativa delle Alpi Apuane; e il criterio (del tutto legittimo) che la guida è espresso molto chiaramente nella Prefazione. Il libro è indirizzato non solo ai locali ma anche agli “stranieri”: lo trovo intelligente e lungimirante, e penso che i locali che amano le loro Apuane dovrebbero esserne grati agli Autori. La scelta, poi, è generosa anche quanto alle difficoltà: anche chi, come me, d’inverno non è mai andato oltre il canal Cambron trova in questo libro molti itinerari alla sua portata. E poi c’è prospettiva storica! cosa che dà spessore e profondità al libro, e che in genere nelle guide manca completamente. Le foto a me piacciono e comunque, con gli itinerari tracciati sopra, sono utilissime e chiarissime. Mi piace anche la scrittura: colta, piacevolmente “giovane” (anche per chi come me non lo è) e sorvegliata; i refusi sparsi qua e là non danno mai un’impressione di sciattezza. In definitiva, un libro che diventerà un punto di riferimento fondamentale nella bibliografia apuana.
    Per una eventuale riedizione segnalo le seguenti sviste, comunque innocue: dal Grondilice al Sagro la catena va verso Ovest, non verso Est (pag. 14); la ferrata dismessa non è la Vandelli, ma la Vecchiacchi (pag. 95); la via Vandelli non è il sentiero n° 25, ma il n° 35 (pag. 99); la variante del Buco Nero al Grondilice (pag. 153) andrà classificata, suppongo, come 99a, e non 97a.
    Due considerazioni, infine, sullo scambio di opinioni tra puppasedani e alebiffi86:
    1) Il Colle della Lettera come ice park? sono gli Autori stessi, bonatti, a definirlo “un bel falesione”, insieme all’Anticima Nord della Pania.
    2) La discussione tra i due è un po’ degenerata… è un peccato. Capisco le ragioni del Biffi, anche se non le condivido: nel mio piccolo anch’io, come lui, apprezzo molto anche il “retro del garage” apuano, oltre ai saloni di rappresentanza. Il Biffi non meritava, Faganello, che tu gli buttassi addosso il tuo curriculum e la tua statura alpinistica: lui parlava solo del libro.
    Enzo

    #20949
    alberto
    Partecipante

    Enzo , sarà che al Colle della Lettera sono molto legato, ma autonori o non autori io sulla definizione di Ice park o falesione non sono d’accordo.
    Per me le falesie sono ben altro. Certamente le vie sulla nord del Pizzo d’Uccello sono di un impegno complessivo diverso. A questo ci arrivo anchio, visto che qualcuna l’ho salita.

    Come ho già detto e scritto il Colle della Lettera ha rappresentanto un punto di lancio, un momento di scoperta e di crescita e ci sono voluti occhi capaci di vedere e di leggere delle vie, degli itinerari su un versante ignorato che erano sotto gli occhi di tutti.
    Al Colle e dintorni ci sono vie che non sono proprio una passeggiata. Il fatto che ci sia vicino un rifugio non sminuisce il livello tecnico degli itinerari. Gli unici itinerari assai ripetuti sono l’Amoretti e la Lucchesi di sinistra.
    Quindi con il falesione ci andrei piano.

    Anche il Colle della Lettera per decenni è stato un “garage” delle Apuane. Ma bastava guadarlo con occhi diversi.

    #20968
    alebiffi86
    Partecipante

    vabbè ragazzi mi spiace di aver dato il là a tutte ste discussioni…e che di natura sono un po’ polemico, ormai mi conoscete :P ; daltronde c’è da dire che se non mi ci metto io a scatenare un po’ di dibattito tutto tace da un pezzo… bisognerebbe che tornasse qualche personaggio sparito da tempo che coloriva di molto il dialogo (tipo Tronc feuillu o il buon davec.. :lol: );
    dai, alla fine la guida non dispiace neppure a me, è solo che ci tenevo a che venissero messi certi itinerari..per il resto buon ghiaccio a tutti, che forse finalmente stà arrivando!

    #20969
    Anonimo
    Ospite

    grazie mille Enzo per i complimeti…fin troppo lusinghieri.
    diciamo che si e’ fatto quel che si poteva…compatibilmente con lavoro, famiglia, la tempistica che ci siamo dati…e il rush finale imposto dall’editore!

    e grazie per i refusi segnalati…vi dico solo che la figura del ”correttore di bozze” non esiste piu’ nell’editoria moderna…per cui ”gli spazzini” li abbiam dovuti fare noi, cosa non facile avendo scritto noi i testi (io in particolari lo ho fatto la notte, in un periodo di lavoro intenso…)
    per cui, varie (piccole) inesattezze son rimaste…e un po’ di errori formali (maiuscole e uso del corsivo non sempre coerenti)
    se un domani uscisse la seconda edizione si provvedera’

    sulle foto…effettivamente alcune non sono all’altezza (in particolare quella delle chiappe di Warthogge su Supermistc…un po’ sgranata ma a tutta pagina)…a nostra discolpa possiamo dire che alcune scelte sono state dell’editore e che noi abbiamo sempre visto le bozze solo su pdf a media risoluzione…

    ultimo commento sui ”dialoghi sui massimi sistemi”…lungi da me utilizzare l’ ”ipse dixit” e pensar di aver ragione solo grazie al curriculum alpinistico. ho cercato di argomentare le mie tesi, alle volte con esempi (taglienti ;) )…ma senza l’intenzione di umiliare nessuno.
    se e’ parso il contrario…mi scuso.

    per quanto mi riguarda la sola cosa che conta nella nostra vita verticale non e’ la ”lunghezza” del grado…ma l’esperienza verticale ed umana che possiamo vivere.
    e l’ ”esperienza” puo’ essere altrettanto forte su vie facili o dure, lunghe o corte, sperdute o ”falesiose”…a seconda del nostro livello tecnico e della nostra esperienza alpinistica (questa volta intesa come cumolo di capacita’).
    mi e’ capitato solo una volta di fare i complimenti a qualcuno in montagna…a due panzoni (uno enorme!!!) che sono usciti in 8h dal diedro Fermhann al Basso…sara’ solo IV+, solo 400m, accanto al rifugio…ma se lo son fatto tranquilli senza osare…e han fatto la loro bella impresa.

    buone Apuane innevate!
    Matte.

    p.s.
    Albe’…il Verdon e’ un ”bel falesione”…se tanto mi da’ tanto… ;)

    #20972
    alberto
    Partecipante

    Matte come giustamente hai ben detto quello che conta è l’esperienza vissuta e al Colle per quanto mi riguarda ho vissuto delle bellissime e irripetitibili esperienze: avventure, momenti esaltanti, chiappe strinte e creatività.
    Nonostante oramai ci conosca quasi come le mie tasche, appena posso ci torno sempre molto volentieri.

    Quello che vorrei non passasse è che vista la comodità, tutto sia semplice. Sarà che sono vecchio ma a me in realtà non sembra. Non è che siamo a Vecchiano con lo spit sotto il culo oppure in Valle dell’Orco dove puoi mettere la corda dall’alto e farti una colonna di grado 6 in tranquillità.

    Il paragone che hai fatto con il Verdon potrà anche essere esagerato ma in verità il posto è stupendo, sia per l’ambiente che per la qualità della scalata.
    Inoltre la presenza del piccolo ma accogliente rifugio Rossi , dove, mentre si gusta una pastasciutta si parlare di quello che poco prima si è fatto in parete, è come la ciliegina sulla torta.
    Come diceva G.C. Grassi l’avventura spesso è dietro l’angolo di casa.

    #21140
    Guido
    Partecipante

    Premetto che avevo già inserito questo topic ma è misteriosamente sparito… :huh: :S :angry:
    Volevo ancora fare i miei complimenti agli autori, ho letto parola per parola la guida ed è fatta bene! Le relazioni sono chiare. Volevo solo fare qualche domanda:

    SUMBRA
    chi sono gli apritori della Via Volo dell’Aquila?

    PISANINO (versante NE):
    procedendo in direzione N dopo Bagola Gully si trova Pagine Bianche e poi Controllo Emozionale (chi sono gli apritori di questa?). Dove sono ubicate le vie Toro Seduto, Dry Tooling e Cogli l’Attimo?

    GRONDILICE
    Riguardo al Canale Gianalberto ed al Canale Giancarlo, premetto che non li ho saliti: ho trovato delle vecchie relazioni di M.Dianda degli anni 80-90 che parlano di un Canale delle Vaccherecce e di una Canale delle Gocce di Vetro. Gli itinerari coincidono o sono diversi?

    Grazie mille!!

    #21142
    Anonimo
    Ospite

    meno male…pensavo di essermi rincoglionito io!!!
    ero sicuro di averlo letto…e quando ho avuto il tempo per rispondere…non l’ho piu’ trovato…

    vabbe’, ti rispondo al volo su cio’ di cui son sicuro.
    poi cerco il resto.

    Pisanino
    Pagine bianche e Controllo emozionale: Giorgetti e compagni
    Toro Seduto, Dry Tooling e Cogli l’attimo: B. Barsuglia e compagni

    non le ho ripetute quindi per un tracciato preciso ti consiglio di contattare gli apritori.

    tieni presente che c’e’ anche Cassiopea (G.C. Polacci e M. Boni), posta tra Geronimo e la Bastrenta.

    Sumbra
    Il volo dell’aquila: G.C. Polacci, C. Bacci e O. Vietina

    Grondilice
    giro la richiesta a Giampaolo che, oltre ad aver sciato i due canali Gian-sonasegaio ;-)
    penso ne abbia discusso con Marileno

    ciauz

    p.s.
    non ho la bibbia grigia con me tra i mangirane (in realta’ era citato come discesa di sci-ripido penso sul perna-girolami)…ma il canalino delle gocce di vetro non e’ quello a dx del finestra del grondilice, guardando da orto di donna? quello che si fa (per i frettolosi) in discesa in inverno…

    #21143
    alberto
    Partecipante

    Matte mi permetto di correggerti su queste prime al Pisanino e comunque non ti eri rincoglionito, quando stavo per rispondere era sparito tutto ;)

    TORO SEDUTO: Polacci G. Carlo , Boni Massimo, Bianchi Leonardi 07/3/1998

    DRY TOOLING: Polacci G. Carlo, Angelini Alessandro, Barbolini Carlo, Carbati Cristiano 07/2/1998

    CAPITAN HOOK variante d’uscita diretta alla via Zappelli/Bastrenta : Benassi Alberto – Sigali Luciano 21/2/1998 forse già salita da Marco Schenone e compagni.

    CASSIOPEA : Polacci G. Carlo – Massimo Boni 20/2/2000 sale tra Geronimo e la Bastrenta

    #21182
    Guido
    Partecipante

    Avete ragione tutti, il topic era sparito, ma non lo avevo cancellato io…avete visto bene…

    quelle vie che avevo richiesto son tutte alla NE del Pisanino o qualcosa è anche agli zucchi?

    il sospetto che il canalino delle gocce di vetro sia quello breve sul versante dell’orto di donna lo avevo anche io..ma non avendolo mai fatto non mi son pronunciato…quello delle vaccherecce son sicuro che sia dall’altro lato perchè la descrizione sul libro i 20 anni della focolaccia è abbastanza chiara ma sembra un tracciato quasi intermedio tra i due canali che proponi sulla guida…

    #21186
    alberto
    Partecipante

    le vie che ti ho elencato sopra sono tutte sulle N.E. del Pisanino.

    Sugli Zucchi versante Orto di Donna ce ne sono altre.

    “COGLI L’ATTIMO” dovrebbe essere agli Zucchi aperta da GianCarlo Polacci e Paolo Gabrielli. Stasera controllo e ti confermo.

    #21187
    Anonimo
    Ospite

    grande Alberto!! …’un ci fossi te…staremmo freschi!! :)

    ecco le info che mi ha mandato Giampaolo sui canali versante Vinca del Grondilice:

    – il canale delle Gocce di Vetro è effettivamente quello da cui si puo’ scendere rientrando dalle vie della parete nord-est del Grondilice.

    – del canale delle Vaccareccie non ha info precise
    dal nome è probabile che sia uno dei due Gian-sonasegaio, dato che passano in mezzo alle guglie della vacchereccia.
    ma se dici (Guido) che il tracciato sul libro della Focolaccia non corrisponde…magari e’ un terzo canale.

    a proposito del versante Giampaolo dice:

    [i]i nomi (ai due Gian…) li ho dati lui perché in quel versante ci sono molti canali, camini, goulottine, così tanti che nessuno ha particolare individualità.
    Bisognava dargli un nome perché iniziassero ad essere riconoscibili.

    Il Gianalberto so che era già stato sceso con gli sci, varie volte, ma non mi risulta gli fosse stato dato un nome, è possibile che sia proprio questo quello delle Vacchereccie. Comunque nelle varie pubblicazioni di Dianda che ho letto, non ne ho mai trovata menzione… ma può essermi sfuggito.
    Il Giancarlo non mi risulta che sia mai stato sceso… da quello che sono riuscito a ricostruire.

    Diciamo che, se in precedenti pubblicazioni uno dei due fosse già stato chiamato in altro modo, nella prossima edizione torneremo alla prima denominazione. ;-)[/i]

    a presto,
    puppasedani

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