c’ero già stato qualche anno fa con la Sabri e Daniele a fare lo spigolo Fornelli e mi ero ripromesso di tornarci, magari per il terrificante “Diedro del Terrore”
Visto che per il ….terrificante… è un pò presto, ecco l’ idea di un bell’ itinerario:
DE ALBERTIS – RIVERO una combinazione oramai diventata una classica.
Telefoniamo al nostro NONNO che oramai è di casa in certi luoghi per avere informazioni sullo stato della parete. Dopo le sue rassicurazioni sulle buoni condizioni, sabato ore 5.30 con Giovanni si parte da Massa per la toccata e fuga della prima uscita di stagione..speriamo la prima di una lunga serie ;)
Ore 9.45 parto per il primo tiro e dopo 5 ore scarse siamo fuori a farci abboccare dalle formiche nel posco sommitale.
Negli anni 40 Rivero sale la parte alta dello spigolo arrivandoci facilmente da sinistra dalla via Gervasutti. Poi nel 51 De Albertis lo raddrizza salendo direttamente da sotto lungo quello di sinistra di due evidenti diedri-colatoi.
Vista la nutura della roccia, la scalata è a volte delicata, altre atletica sulla fessure della parte bassa ma bella. Poi la recente richiodatura da parte del gruppo guide alpine della val di Susa rende la via sicura.
Senza questa richiodatura la via sarebbe decisamente più impegnativa. Nelle fessure della parte bassa non sarebbe facile proteggersi.
La via ha uno svilupoo di circa 350 metri. Alcuni tiri sono corti. Portare alcuni fr. fino al 3 Camalot ma non indispensabili.
Attacco in 15 minuti perripido ghiaione. Per la discesa, una volta raggiunto il bosco sommitale, traversare verso destra, senza abbassarsi, seguendo degli ometti e tracce, fino ad arrivare al sentiero cai con il quale si ritorna in valle, sulla strada un paio di km a monte dell’attacco della via.
Consiglio: fare la via con la parete bella asciutta, lontana da giorni di pioggia.