parlando con alcune persone e amici presenti alla serata mi hanno detto che si aspettavano qualcosa di pi?…
Sinceramente non riesco a capire cosa sia questo "qualcosa di pi?"…
forse qualche immagine con Patrick su un M14 attaccato alle punte delle picche sotto un’immane strapiombo a piedi penzoloni??
L’alpinismo di Patrick non ? questo . E’ un alpinismo romantico. Un vero e proprio rapporto sentimentale con la montagna, fatto di lunghi avvicinamenti, di tentativi, di bivacchi sotto le stelle o nella tormenta, di vittorie ma anche di sconfitte. Un vero e proprio corteggiamento.
Ma anche una lunga storia di amicizia con tanti compagni con i quali ha condiviso le sue avventure.
Di rapporti con i suoi clienti ai quali ha fatto scoprire il mondo dell’alta quota, perch? Patrick fa la guida alpina. Non ? da tutti portare un cliente, che poi diventa il compagno, sulla cresta di Peuterey, la pi? grande cresta delle Alpi.
Bellissimo il racconto della prima salita di Divine Providence, della pace interiore, della grande forza d’animo nonostante i dolori e le corde danneggiate dopo l’incidente. Una grande pace interiore per godersi la maestosit? della montagna, nonostante la consapevolezza che l’unica possibilit? era verso l’alto perch? li in mezzo al Grande Pilier d’Angle con quei mozziconi di corda erano veri e propri prigionieri della montagna.
Poi le foto storiche. 1975 prima salita del Supercouloir del Tacul, siamo agli albori della scalata su ghiaccio in piolet.
Queste foto anche se non belle da un punto di vista fotografico, hanno un valore storico immenso.
E che dire del suo impegno nel sociale.
.
