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- Questo topic ha 63 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 11 mesi fa da
alberto.
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16 Ottobre 2009 alle 19:39 #7236
Enrico
PartecipanteQualche foto ce l’ho… aprici un bel topico!!!
16 Ottobre 2009 alle 22:33 #7240Anonimo
Ospite..che foto, siete veramente bravi ad andare l? in inverno, pi? ne avete di queste foto e pi? mi fa piacere vederne e credo di parlare non solo per me.
16 Ottobre 2009 alle 22:52 #7241Anonimo
Ospitefoto, foto!!:)
Oltre ad essere belle in s?, sono fonte di informazione per eventuali ripetizioni.:)17 Ottobre 2009 alle 02:06 #7243alberto
Partecipantewarthog scritto:
Qualche foto ce l’ho… aprici un bel topico!!!
Di vie sulla parete nord est ce ne sono parecchie.
Certamente la roccia non ? delle migliori ma la parete ? decisamente affascinante .
Qualche annetto fa ho ripetuto la via dei Carrarini (1972 Bonelli-Gemignani) alla Piccola Roccandagia . La prima met? della via offre una bella scalata atletica su buona roccia. Poi sopra la musica cambia e la scalata si fa delicata da stare molto all’occhio.
Poi mi sono interessanto alla via dei massesi Biagi-Pucci-Panesi del 1967. Ho parlato anche con Elso Biagi che non mi ha descritto poi cos? male la via. Anzi era un p? risentito con il Nerli che aveva definito la via pericolosa . Ma si sa che Elso era un maestro del paleo e del friabile.
Comunque d’inverno la Biagi sarebbe pi? sicura . Il ghiaccio blocca tutto;)Parecchio a destra verso il Grondalpo c’? una chicca invernale. Nel 1980 Faliero Macarini da una chicca al Piotti. Forse lui non capisce e ignora quello stretto e obliquo canale. Con Nerli e Da Porto salgono pi? a sinistra in parete aprendo una impegnativa via di misto. Nella parte alta entrano in una gola chiusa da un’enorme macigno, da li alla sella, dove arriva il San Viano. Pochi giorni dopo Macarini e Luca Dini salgono il primo salto del canale di Grondalpo poi deviano a sinistra e s’infilano nello stretto canalino
che li porter?, dopo un esposto traverso , a riprendere la via del Piotti che arriva da sotto.
Il "couloir nord" ? fatto una delle pi? belle ascensioni invernali .
Lo ripetiamo pochi giorni dopo che l’aveva fatto Calcagno con Giustino Crescimbeni.
Questa parete d’inverno nonostante la verticalit? si sporca parecchio di neve. L’esposizione al sole ? un p? sfavorevole ma in particolari momenti permette la formazione del ghiaccio.
Allora ? determinante cogliere l’attimo.
Cos? l’inverno scorso, quasi in centro parete, subito a destra della Conti-Primi(luglio 1948): Polacci-Vietina-Benassi tracciano una difficile via di ghiaccio e misto.
C’? voluto un p? di corteggiamento, e trovare anche le giuste motivazioni, ma alla fine la parete si concede. Niente spit, solo adattarsi alla parete.Qualche altra notizia storica:
11/1/1976 Ratti-Codega-Piotti prima invernale della via dei Carrarini.
15/5/1969 Bonelli e Gemignani aprovo la via del diedro alla Piccola Roccandagia.
11/3/1976 Pesi e Pollastrini salgono in prima invernale il Canale a destra di Grondalpo.
Nella gola che separa la Piccola Roccandagia dall’antecima est, ci sono altri percorsi di Melucci-Bianchi ; Marchetti-Ratti.
Nei pressi del percorso del couloir nord si dovrebbe svolgere il primo percorso della parete: Cecioni e Pontecorvo il 14/8/1922 che dovrebbe uscire sulla cresta al colletto tra lo Spiaggione e Grondalpo.
17 Ottobre 2009 alle 06:28 #7244Anonimo
Ospiteche belle e vertiginose foto! :ohmy:
Davvero complimenti, per me rimane sempre un affascinante mistero dove si trovi il coraggio e la forza di ripetere queste vie (parlo da escursionista eh! non da alpinista).
Interessante poi leggere la storia recente dell’alpinismo apuano.
Bel thread, tutto da gustare.ciao, nicola ;)
18 Ottobre 2009 alle 04:55 #7245Enrico
Partecipanteeh s? Bonatti ha ragione, d’inverno la Nord est della Roccandagia diventa una bellissima parete. E il couloir nord ? sicuramente fra le classiche apuane di un certo impegno una delle pi? belle: la paragonerei alla Zappelli e alla Elisabetta al Pizzo delle Saette (forse un poco pi? semplici) e ai Genovesi (sicuramente pi? impegnativa).
il traverso sotto al masso ciclopico:
qualche foto delle vie in parete dello scorso inverno:
parlando dei Genovesi… una chicca:
il traverso originale:
19 Ottobre 2009 alle 03:29 #7246Anonimo
Ospitefoto superlative!:)
a proposito del couloir della Roccandagia, gi? che ci siamo:whistle: , ? quello indicato nelle foto!? Una relazioncina? Che mi dici sul masso incastrato!?:ohmy: :)
19 Ottobre 2009 alle 15:47 #7247alberto
PartecipanteBravo, ? quello tutto in diagonale verso sinistra , molto evidente non ti puoi sbagliare. La natura stessa indica la strada da seguire.
Il superamento dell’enorme masso inastrato si fa sulla sinistra, Ci vai sotto poi lo aggiri a sinistra. Ci vai sotto poi traversi a sinistra. Ci sono i chiodi.
Naturalmente tutto dipende dalle condizioni del momento.
Problematico pu? essere il superamento del primo salto che da acceso al canale di Grondalpo. Se non ? coperto dalla neve di valanga , obbliga a un bel tirone di misto da non sottovalutare.Warthog metti qualche altra fotina
19 Ottobre 2009 alle 18:39 #7248Enrico
PartecipanteCi sono i chiodi.
id est: si fa in A0… B)
Ma torniamo all’argomento del topico: la Nord del Pizzo d’uccello.
Sabato con un amico ultr? della fiorentina dopo lungo girovagare per strade di versilia e lungiana siamo approdati al rifugio Donegani. Abbiamo salito la via di sinistra del 66 alla parete nord, fino alla cengia Simonetti lungo la quale ci siamo spostati sui camini della Oppio e da questi siamo usciti rapidamente, dato lo stato influenzoso del suddetto ultr?.
La via lasciata la Oppio prosegue per la rampa per un centinaio di metri con alcuni tratti alquanti sfasciati, superato l’attacco della Ratti Guadagni si va a sostare su fr. al cospetto di un enorme maso incastrato che ostruisce il canalaccio sovrastante. Si entra nel canale e ci si sposta alla sua dx (trovato l’unico chiodo recente di tutta la via). Da l? con un paio di tiri da 50m su terreno infido in obliquo ascendente verso dx si raggiunge la caratteristica selletta (sul suo margine sx si incontra un ch. con fettuccione viola). per caminetti diedrini e fessure si sale in obliquo ascendente verso dx per un paio di tiri (comoda sosta su spuntone in corrispondenza di un bel terrazzo), in questo tratto si trova 1 ch. Per cengette erbose e rampe ci si porta sotto ad una paretina incisa da una serie di fessurette che si superano (si incontra un ch. arancione arrugginito dopo circa 30m. Con corde da 50 conviene farvi sosta -da rinforzare- altrimenti prima di trovare una valida possibilit? di sosta bisogna salire un bel po’ su terreno infido e di conserva. Si raggiunge cos? una larga cengia erbosa (cengia Simonetti), dove in corrispondenza di un ch. si pu? attrezzare una sosta. Da qui con 50 m circa in obliquo verso dx lungo la cengia ci siamo spostati sulla Oppio, andando a sostare circa 50m dopo la fessura diedrica. Da l? con due lunghi tiri di conserva siamo usciti. A met? di questa cengia abbiamo trovato una sosta con due chiodi sotto a un bel diedro (ch. anche in alto, presumo si tratti della Toni Hiebeler), e l? abbandonate due mezze corde beal da 55m belle ammatassate. A giudicare dallo stato di conservazione avranno almeno 5 anni…resti di un soccorso??? Di un’esercitazione?
Ne sapete qualcosa???
Se posso esprimere un giudizio sulla via (almeno sulla parte da noi percorsa) non l’ho trovata entusiasmante, e spesso piuttosto infida. Se qualcuno volesse cimentarsi con una via ‘facile’ alternativa alla Oppio decisamente preferibile la via della fessura obliqua!!!
19 Ottobre 2009 alle 19:20 #7249Anonimo
OspiteGrazie per le news sul Couloir, poche ma buone..B)
Qui cmq c’e’ la relazione:
http://www.gulliver.it/index.php?modulo=itinerari&template=dettaglio&id_gita=15122
ciao
p.s. bisognerebbe aprire altri topici.. e cambiare il nome a questo.:)19 Ottobre 2009 alle 19:24 #7250Enrico
Partecipantee’ difficile relazionare con precisione (come cerca di fare il relatore di gulliver) le vie di misto: posso garantirti che quando l’ho ripetuto io (fai conto due settimane prima di lui) le numerose ottime viti di cui parla non erano neanche lontanamente utilizzabili, il traverso aveva della nevaccia e si faceva meglio alti e sulla roccia (ch.), e nella goulottina col masso incastrato distrussi tutto il bouchon senza riuscire a proteggermi degnamente fino alla fine del tratto ripido…
19 Ottobre 2009 alle 20:03 #7251Anonimo
Ospitewarthog scritto:
e’ difficile relazionare con precisione (come cerca di fare il relatore di gulliver) le vie di misto: posso garantirti ..
non ho difficolt? a crederti;)
Gi? non ? facile relazione su roccia, d’inverno poi si s? tutto ? relativo e a scanso di equivoci anche il relazionatore di Gulliver lo fa ben presente:
"Le difficolt? indicate, la condizione e la qualit? di neve ghiaccio, cos? come la suddivisione in tiri e lunghezze dell?itinerario sono da ritenersi in toto subordinati alle caratteristiche presenti al momento della salita"Per?, scusa, non ho ben capito, quando parli della guoulottina con masso incastrato, che hai fatto sprotetto, che punto ? rispetto al tratto con i chiodi da A0!?
19 Ottobre 2009 alle 20:09 #7252Enrico
Partecipantemolto pi? in basso.
Dagli alberi di attacco fai il primo tiro del grondalpo. Poi entri nel couloir nord. Dopo circa un centinaio di metri il couloir prima aperto a canale si stringe in una bellissima e angusta goulotte che ad un certo punto passa sotto a un masso incastrato che fa da ponte. Ricordo che usciti dalla parte pi? stretta in alto a sx sulle rocce si vedeva un ch. con fettuccia. Questo restringimento si individua bene nella seconda foto che hai postato tu stesso, e si trova circa a met? del primo tratto del couloir nord vero e proprio.Il traverso anche se secco si fa in libera: io tirai senza indugi i chiodi del Piotti (saranno 3 o 4, ricordo alcuni segnalati da fettucce) perch? il mio compare passando in libera aveva sfatto il poco ghiaccio presente e per evitare attriti aveva evitato di moschettare i chiodi alla fine del traverso… onde evitare il pendolo di foucault mi arrangiai cos?…
19 Ottobre 2009 alle 20:32 #7253Anonimo
Ospiteok, adesso ? chiaro. I massi incastrati sono due, di cui uno ciclopico con i chiodi A0 del Piotti.
grazie,
ciao
p.s. mi sa che il couloir dovr? aspettarmi ancora un po’.. Tanto i massi sono incastrati bene..:laugh:20 Ottobre 2009 alle 00:08 #7254Anonimo
Ospite..mi sa che qui c’? voglia di passare dalla roccia al ghiaccio…..
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