Prima vittima della stagione

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  • #3936
    Anonimo
    Ospite

    Concordo sull’assurdit?. Non riesco a capire come dopo tanti incidenti non si riesca percepire il pericolo. Il pericolo in montagna esiste ed esister? sempre, ma sono pure convinto che alcuni fattori potrebbero notevolmente ridurlo: condizione fisica buona, conoscenze tecnica di base, conoscenza dell’ambiente e tanta, tanta umilt?. Mi ha detto il soccorso che le persone che sono decedute ad inizio dicembre in Tambura e sotto il Rossi non erano attrezzate: uno senza picca l’altro senza niente. Questo significa che chi si avvicina alla neve, ghiaccio, non sa cosa comporta, non sa cosa vuol dire avere i ramponi ma non la picca, non sa cosa significa scivolare sul ghiaccio. E’ vero, non ? possibile vietare la frequentazione delle montagne a chi non ha frequentato corsi, ma io penso che deve essere ribadito ad ogni livello che in certe condizioni occorre avere anche capacit? tecniche altrimenti il rischio si alza troppo e poi basta solo un attimo.

    #3937
    Marco di AS
    Partecipante

    Non si tratta di vietare a priori sentieri o cime, n? tantomeno di multare chi si avventura su certi percorsi; non ? che intenda mettere dei cancelli anche se solo virtuali a certi percorsi, ma di dichiararli chiaramente inagibili dal punto di vista escursionistico. In attesa di notizie pi? certe sugli ultimi incidenti, mi sembra che troppa gente, probabilmente senza la necessaria esperienza alpinistica n? la dovuta coscienza del pericolo, continui ad andare su percorsi "normali" come se fosse estate. Se su certi itinerari segnalati in via "ufficiosa" (come la Tacca Bianca, o la lizza dell’Usciolo) leggiamo l’indicazione "solo per esperti", non si vede perch? non debba chiaramente essere apposto un avviso di pericolo all’inizio dei segnavia ufficiali del CAI, accompagnato da declinazione di responsabilit? e da quant’altro possa avere effetto dissuasivo, visto che le notizie fornite dal nostro forum non bastano, quelle del sito del SAST nemmeno… :dry: Forse se uno legge a Passo Croce "stai attento a quello che fai perch? oggi rischi di lasciarci le penne", o qualcosa del genere, accompagnato da un tassativo "indispensabili ramponi e piccozza", qualcuno si porr? almeno il problema e torner? indietro o sceglier? un altro versante!

    Marco

    #3938
    Anonimo
    Ospite

    Tanto per dire, ma oggi al Rifugio Conti c’era una persona senza ramponi…

    #3939
    Tronc
    Partecipante

    Se ? possibile mettere in tempo utile e l? dove serve un’efficace e puntuale informazione, sarebbe perfetto, anche perch? ha ragione G_G, non si pu? certo prendere altro genere di provvedimenti o ricorrere a divieti. L’escursionista invernale, tra l’altro, dovrebbe avere qualche consapevolezza in pi?, si presume. Ma questo ? realmente fattibile? Io ho serissimi dubbi, soprattutto considerando la mutevolezza delle condizioni. Poi credo che occorrerebbe fare una seria statistica degli incidenti di montagna (sulle Apuane) per capire se effettivamente si tratta di sprovveduti, escursionisti improvvisati, male equipaggiati ecc.

    #3940
    Marco di AS
    Partecipante

    Ho sentito ora al TG3 che domani mattina c’? un vertice a Stazzema; vediamo cosa viene fuori…

    Marco

    #3941
    Anonimo
    Ospite

    Concordo con l’idea di mettere degli avvisi ad inizio sentiero che dichiarino pericoloso e a " proprio rischio " il percorso.
    L’idea di chiudere i sentieri non mi pare la migliore: credo anzi che avrebbe l’effetto opposto.

    La gente va al Del Freo da Fociomboli perch?, in teoria, ? l’accesso pi? semplice e soprattutto breve.

    La statistica possiamo farla, intanto, in base agli incidenti di quest’anno.
    Al di l? dell’equipaggiamento o del grado di preparazione fisica e morale, mi pare di poter dire che gli incidenti erano tutti evitabili.
    In tal caso, il discorso si riduce all’aspetto della prudenza e di quella " famosa sana paura " di cui si ? parlato alcuni post fa e che qualcuno non vuole riconoscere come elemento indispensabile per tornare a casa con le proprie gambe.

    M.

    #3943
    Anonimo
    Ospite

    Scusate, ma…prendere provvedimenti? NOI?? E che facciamo? Lo sanno anche i legni che le Apuane d’inverno sono pericolose; ognuno di conseguenza decide che fare: accetta il rischio e va o se ne sta a casa. Ma poi, quanti di questi morti ? partita per suicidarsi? Forse non ? nemmeno il caso di stare qui a fare la conta, portiamo rispetto per persone che magari amavano la montagna e per fatalit? se ne sono andati.
    Il S Alpino ha pi? volte messo cartelli che invitano a non avventurarsi senza adeguata attrezzatura, pi? di questo pu? solo andare a raccogliere col pegaso.

    #3944
    Anonimo
    Ospite

    come sempre, sono d’accordo con Sky.
    oggi sono andato in Apuane: mi ero documentato il pi? possibile sullo stato della neve e dei sentieri (grazie ancora, Lasco); avevamo con noi piccozza e ramponi; abbiamo scelto un itinerario che ci sembrava potesse ragionevolmente escludere pericoli eccessivi per la nostra preparazione (Borra Canala + Pania Croce per il vallone dell’Inferno).
    quindi credo si possa dire che la nostra escursione era stata adeguatamente pianificata e calibrata sulle esperienze di ognuno e sulle condizioni oggettive.
    eppure, malgrado tutto ci?, vi sono state situazioni in cui ? andato tutto bene, ma bastava pochissimo perch? andasse tutto male.
    fatalit?? pu? darsi
    errata valutazione "sul momento" di una determinata situazione? probabilmente s?
    fortuna? senz’altro, senza quella non si arriva da nessuna parte
    e allora, che conclusioni ne possiamo trarre?
    ben vengano le segnalazioni di pericolo, ufficiali, ufficiose, quali che siano; vengano pure anche le chiusure ufficiali di alcuni itinerari (anche se su questo sono un po’ meno d’accordo).
    ma leviamoci dalla testa che siano misure sufficienti per non rivivere un week-end come l’attuale.
    in situazioni come quella di oggi non rischia niente solo chi se ne sta a casina sua, chi va in Apuane ci vada consapevole che la sua dose di rischio la correr? senz’altro; se tanto o poco, dipende principalmente (ma non solo!) da lui.

    ciao a tutti,
    Alfred

    #3947
    Anonimo
    Ospite

    Spero che questi incidenti facciano riflettere le persone che frequentano la montagna e sopratutto le Apuane. Queste montagne sono come le Dolomiti l’unica differenza sono le quote e il climaLa vicinaza dal mare influisce non poco sulle condizioni della neve che talvolta, da molto molla, diventa ghiacciata. Chiudere i sentieri? Ma per piacere….ci manca solo questa,chi va in montagna deve conoscere i pericoli e deve saperli valutare attentamente tenendo in considerazioni le proprie condizioni fisiche ,le condizioni del percorso che deve affrontare e sopratutto le proprie capacit? tecniche.Oggi con i mezzi che si hanno a disposizione non ci vuole molto per raccogliere informazioni echiedere consigli. Tengo a precisare,come ho ripetutamente scritto in questo forum,che le Apuane in invernle non sono mete per escursionisti ma per alpinisti,sia che si tratti del Sagro sia che si tratti della traversata del Cavallo.Certo hanno diffcolt? ben diverse ma anche il bonaccione Sagro in inverno non ? una "passeggiata" adatta a tutti.

    #3948
    lasco
    Partecipante

    Giornataccia,ognuno di voi ha espresso vari pareri,e un po tutti secondo me avete ragione,eviterei di aprire un discorso sulla piu o meno esperienza degli sfortunati ,a volte anche i piu forti se ne vanno x una bischerata,eppoi bisognava esserci non diamo ascolto ai giornali.Il problema ? vasto e di non facile soluzione c? chi ascolta e chi invece (come mi ? successo giorni f?) pensa che anche se hai la patacca del soccorso sulla giacca questo non ti da il diritto di dargli consigli,quello che possiamo fare ? da parte degli organi di informazione e chi a in mano il potere di arrivare da tutte le parti cercare di sensibilizzare la gente ,il C.N.S.A f? quello che puo ,a un sito in cui tutti possono attingere informazioni,a messo cartelli un po qu? un p? l?,il 18 di Gennaio saranno presenti all’inizio dei sentieri piu battuti in apuane sia in appennino dei volontari che distribuiranno degli opuscoli,noi nel nostro piccolo forum facciamo del nostro meglio x essere il piu possibile aggiornati(chiunque a notizie e non ? iscritto lo faccia e scriva piu siamo meglio ?)bisogna che anche le varie sedi del CAI si diano da fare x sensibilizzare i propri soci e non,quindi come vedete non ? che non ? stato fatto nulla qualcosa viene fatto,? che lo ripeto il problema ? vasto,e secondo me ne di breve ne di facile soluzione .Statemi bene, Lasco

    #3949
    Anonimo
    Ospite

    Queste iniziative che ci hai detto, Lasco, mi sembrano delle ottime cose.
    Un’altra cosa che secondo me potrebbe essere fatta e sarebbe utile ? dare notizia delle condizioni pericolose al TG3 regionale, magari in concomitanza col meteo.

    #3951
    Marco di AS
    Partecipante

    Ieri sera sul tardi ho mandato un sms a Michele Silicani, sindaco di Stazzema, per invitarlo a leggere questo dibattito, poi ci siamo anche sentiti per telefono. Mi ha detto che il vertice si tiene alle 10 in Comune a Pontestazzemese e che l’invito ? esteso "a chi del CAI vuole partecipare". Io non potr? esserci, ma se qualcuno pu? andare sarebbe utile. Ho avvisato direttamente Angelo Nerli e Guido Barbieri, che dovrebbe essere presente.
    In merito alla chiusura dei sentieri, vorrei chiarire ancora che non intendevo certo impedire l’accesso, ma semplicemente dichiararli inagibili dal punto di vista escursionistico. Come ? stato detto ieri sera da un intervistato del SAST (non ricordo chi) al TG3, in certe condizioni di innevamento alcuni letteralmente scompaiono e la montagna torna a presentare un versante uniforme, ripido e spesso ghiacciato. Per noi la questione ? chiara, ma lo ? per tutti? Sono convinto che ancora molti sprovveduti vedano una bella giornata di sole come ieri e partano magari senza attrezzatura. Per questo dichiarare inagibili certi sentieri (come quando sono impercorribili per altri motivi) non mi pare inutile, perch? di fatto in certe condizioni non possono pi? essere definiti sentieri. Il che non significa chiudere l’itinerario, ma sottolineare ufficialmente che ? diventato un’altra cosa.

    Marco

    #3956
    Anonimo
    Ospite

    Che brutte cose, un pensiero per i nostri amici che nel coltivare la loro passione hanno perso la vita…

    #3958
    Anonimo
    Ospite

    Che dire, di fronte a tutti questi morti si rimane sgomenti, sono state dette cose giuste da tutti, ma come dice Lasco nonostante le iniziative ci siano il problema ? complesso e di non immediata soluzione.
    In sintesi: ogni volta che sulle Apuane ci sono condizioni ghiacciate gli incidenti capitano.
    Qualche volta ad essere coivolti possono essere gli esperti, ma mi sembra che nella maggior parte dei casi si tratti di persone dalla preparazione o dall’attrezzatura inadeguate. Apprendo che la persona deceduta sulla Vandelli l’8/12 era senza piccozza! Io il giorno prima su vari tratti di quello stesso percorso avevo dovuto procedere faccia a monte con utilizzando 2 picche!!
    Il punto ? uno solo: le Apuane innevate sono terreno essenzialmente PER ALPINISTI. Possiamo tutti darci da fare per farlo capire a quanta pi? gente possibile.
    Tutte le azioni che vadano in direzione di una maggior diffusione dell’informazione sono ben accette.

    #3969
    Anonimo
    Ospite

    Qualcuno ha notizia della riunione di stamani a Stazzema?

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