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28 Dicembre 2011 alle 22:38 #13428GiovanniTecchiaAmministratore del forum
Itinerario molto interessante e decisamente poco frequentato. Siamo partiti in 4 da Renara e abbiamo attaccato la cresta alla sx della grande cava. Salendo la cresta abbiamo cercato la via pi? logica per salire su un terreno infido e per niente banale. Abbiamo evitato delle lastre spostandoci sulla sx e siamo arrivati in cima. Dalla sommit? del colle abbiamo ragginuto poi un canalino che sale in maniera decisa (percorribile), che abbiamo perc? aggirato sulla sx. Poi nell’ordine: facile cresta per Pizzo di Gronda (556mt), tratto fino a una cava molto vecchia (facile) e dalla sx della cava attacco alla Punta Rossa Ovest (737mt; percorso non banale). Dalla Penna Rossa siamo scesi di nuovo alla cava e da qui abbiamo cercato una vecchia via di lizza sulla sx (la traccia che conduce alla lizza ? poco visibile) e siamo giunti a Renara.
29 Dicembre 2011 alle 19:28 #13437AnonimoOspitePenna Rossa???:dry: :S :pinch: ..complimenti per la vostra bella escursione esplorativa..ma il nome di quella Cima…non l’ho mai sentito ne?.. letto:blush: :)
30 Dicembre 2011 alle 00:15 #13439EnzoPartecipanteplinio scritto:
Penna Rossa???:dry: :S :pinch: ..complimenti per la vostra bella escursione esplorativa..ma il nome di quella Cima…non l’ho mai sentito ne?.. letto:blush: :)
Penna Rossa Est, Penna Rossa Ovest, Pizzo di Gronda, Cimetta, Zucchi di Renara, Zucco del Chiasso, e molte altre quote arcigne alcune delle quali senza nome, e forse mai salite se non magari da qualche cavatore… Renara ? un piccolo mondo a s?, ricchissimo e in parte ancora da esplorare!
Di molte di queste quote hanno gi? scritto anni fa M. Blasich e G. Berti nel loro sito. Degli attuali frequentatori di questo forum di sicuro conosce molto bene la zona (oltre al sottoscritto, se ? lecito dirlo) Guido… Magari con GiovanniGuidi in quella escursione c’era Guido?30 Dicembre 2011 alle 01:03 #13441AnonimoOspitema queste Cime sono citate nella Guida grigia,di Nerli e C.??
30 Dicembre 2011 alle 02:17 #13442GiovanniTecchiaAmministratore del forumnon sono segnate sulla Nerli. Itinerario veramente esplorativo, del quale sono rimasto entusiasta soprattutto per l’ambiente selvaggio della cresta. Avevo fatto in precedenza una salita fino al passo del Vestito da Renara e anche in quel caso era emersa questa caratteristica. S? ero con Guido: nemmeno io avevo mai sentito parlare di Pizzo di Gronda e Penna Rossa. Molto interessante: ma non ? un’escursione banale. Il sentiero non c’?, si finisce spesso su passaggi di II e forse qualcosa di pi?, le rocce sono molto instabili. Oggi mi sono rilassato con un anello del Croce e del Nona.
Giovanni
2 Gennaio 2012 alle 22:04 #13468CimaPartecipanteGiro davvero divertente… sopratutto per il fatto che renara ? una zona non molto conosciuta perci? molto selvaggia e non ? semplice muovervici… sopratutto se non si conoscono i posti… e per questo ringrazio Guido! con lui ? veramente difficile sbagliare via sulle Apuane!!!!!!
Compagnia ottima!!: io, Giovanni, Rip32, Guido e il "commissario manara" ahah
2 Gennaio 2012 alle 23:20 #13470AnonimoOspiteCiao Giovanni,ci siamo incontrati gioved? sulla vetta del Croce. Ero su per lavoro con una collega, ti ricordi?
Ciao2 Gennaio 2012 alle 23:41 #13471GiovanniTecchiaAmministratore del forumcerto che mi ricordo! Vedo che anche te fa parte del forum. Io ho messo nome e cognome, per cui non ? molto difficile individuarmi. Quel qiorno poi ho continuato come ti avevo detto; sono andato sul Nona e poi ho completato l’anello fino al callare del matanna. In cima al Nona c’era ero avvolto nelle nuvole e non si vedeva niente!
3 Gennaio 2012 alle 00:10 #13473guidoPartecipanteciao ragazzi! grazie per la bella gita insieme…alla prox!!! B)
3 Gennaio 2012 alle 02:52 #13480GiovanniTecchiaAmministratore del forumalla prossima! Ci sono ancora molte cose da vedere.
2 Giugno 2019 alle 20:02 #51490montemaggiorePartecipanteIeri pomeriggio ho raggiunto la Penna Rossa ovest risalendo il Canal Bertone in base alle indicazioni del libro di Enzo. Dalla foce situata alla sommità del Canale ho anche dato un’occhiata alla cresta che si dirige verso il Pizzo di Gronda: ne ho percorso un centinaio di metri e mi è sembrata larga ed elementare.
Nella guida di Enzo una nota segnala effettivamente che dalla foce del Canal Bertone “è possibile la prosecuzione sulla linea di crinale, anche fino al Pizzo di Gronda e oltre…”
Chiedo quindi a chi è pratico del posto:
1) La cresta si mantiene semplice dalla foce fino al Pizzo o ci sono passaggi difficili/esposti? Quanto tempo è richiesto?
2) La vetta del Pizzo di Gronda è facilmente riconoscibile? Perché in rete non si trovano immagini.
… Grazie!
3 Giugno 2019 alle 09:32 #51492EnzoPartecipanteCiao Gabriele,
proverò a dare il mio contributo sull’argomento.
Tanto per cominciare, qual è il Pizzo di Gronda? Il nome non esiste sulle carte IGM e CTR, e io credo che sia stato coniato in occasione dell’ascensione del 1959 di Costa e Tordini a “un appicco roccioso” che “termina sull’abitato di Gronda” in fondo al crinale divisorio tra il Canale di Resceto e il Canale di Renara: “una parete O triangolare, alta c. 60 m, su cui si incontrano difficoltà sul III e IV”: guida CAI-TCI 1979, pag. 307. Nello Scarpone n. 18 del 1959 c’è la relazione originale, dove c’è il nome Pizzo di Gronda ma non la quota. Nella guida CAI questo Pizzo di Gronda è quotato 562 m, ma secondo me per errore dei suoi compilatori: infatti, all’epoca sulla carta IGM si trovava quotato questo solo punto sul crinale tra Gronda e la quota 687 m (Penna Rossa O), e Nerli e Montagna avranno ragionevolmente pensato che Costa e Tordini avevano salito la quota 562 m. Ma la presenza di una parete O di 60 m e tutte le altre indicazioni di luogo portano invece a dire che essi avevano salito l’attuale Colle della Gronda della CTR, quotato 509.1 m. In conclusione: se Pizzo di Gronda è il nome da dare, legittimamente, al monte salito da Costa e Tordini, esso allora coincide con il Colle della Gronda della CTR. Il Pizzo di Gronda è molto evidente e facilmente riconoscibile ad es. da Conchiusi del Canale sulla strada verso Renara, anche perché è nettamente inciso da una sella verso monte, sulla quale scende con un pendio uniforme molto caratteristico. La quota 562 m della carta IGM, invece, è un piccolo e dirupato nodo orografico che sulla CTR non è quotato, e che si trova circa a metà strada tra il Colle della Gronda e la quota 602.9 m CTR verso la Penna Rossa.
Apro una parentesi: Alberto, puoi dirci tu qualcosa di più sulla salita di Costa e Tordini?
Detto questo, ora veniamo agli itinerari. Sì, la cresta dalla foce del canal Bertone in giù all’inizio è elementare, e in questo tratto si stacca verso sinistra (Renara) una traccia di cavatori, scoscesa e incerta (attenzione!) ma ancora praticabile, che porta alle baracche di Renara; poi la cresta diventa un po’ esposta, ma si può ancora arrivare sul nodo orografico quota 562 IGM, dal quale però non si può scendere. Vediamo come stanno le cose in senso inverso, che poi secondo me è quello consigliabile: da Conchiusi del Canale si guada il torrente poco più avanti, e sull’altra sponda con svolta a 180 gradi si segue uno sterrato in abbandono che sale e porta a un ripiano poco sopra: da qui ti sovrasta un pendio di roccette ed erba, percorribile più o meno ovunque, che ti porta facilmente in cima al Pizzo di Gronda. Ora scendi il pendio fino alla sella sottostante, ma poi il filo che ti porterebbe alla quota IGM 562 lo devi lasciare perché non è salibile: allora tagli a sinistra su tracce, raggiungi una dorsalina secondaria, la scavalchi, la risali per un po’ sull’altro lato per tracce ma anche da qui non puoi raggiungere la quota 562; allora, a una specie di selletta di questa dorsale pieghi a sinistra e finalmente puoi salire a riprendere il filo del crinale principale, a monte della quota 562 e prima del bivio con la traccia che scende a Renara.
Il terreno è da escursionisti esperti ma non presenta difficoltà oltre il I; più delicato sarebbe raggiungere la quota 562 dalla cresta a monte, ma visto che non è questo il Pizzo di Gronda io non lo consiglio. Quanto tempo? una mattinata.
In rete trovi alcune foto di una nostra gita al Pizzo di Gronda in un album di Paolo Mazzoni: Pizzo di Gronda – Penna Rossa Ovest del 20.11.2011. In qualche altro suo album ci sarà anche qualche foto da lontano del Pizzo di Gronda, ma ora non saprei dire dove.
Enzo
3 Giugno 2019 alle 22:12 #51495montemaggiorePartecipanteChiarissimo e completissimo come sempre! Enzo ti ringrazio davvero per la precisione e per la pazienza che hai sempre nel rispondere ai miei e altrui quesiti!!!
4 Giugno 2019 alle 10:11 #51497albertoPartecipanteApro una parentesi: Alberto, puoi dirci tu qualcosa di più sulla salita di Costa e Tordini?
ciao Enzo.
Mi spiace , ma sono impreparato
4 Giugno 2019 alle 10:52 #51498EnzoPartecipanteImpreparato?!? va là! intanto hai spulciato un post che per argomento t’interessava poco, e hai visto che t’interpellavo.
Brunello Tordini e Giuseppe Costa erano del CAI di Pisa; al primo è intitolata la ferrata Tordini-Galligani. A questo link: http://www.caipisa.it/wp-content/uploads/2014/01/notiziario.pdf si trova un numero speciale del Notiziario del CAI di Pisa, del 2015, con molte notizie sulla ferrata Tordini-Galligani e con il racconto della morte di Tordini e di due amici fiorentini, avvenuta sul traverso finale del canale dei Carrubi il 2 marzo 1970. Alle ricerche, come racconta Alberto Bargagna, partecipò anche un Beppe Costa, che presumibilmente era il compagno di cordata di Tordini al Pizzo di Gronda.
Quanto alla salita al Pizzo di Gronda, nella relazione originale dello Scarpone non si parla solo di III e IV come nella guida CAI, ma anche di “5° grado”, superato “con l’ausilio di tre chiodi e usando una staffa”, “con tutta l’attenzione che merita la friabilità della roccia”.
“Dislivello 60 metri circa; tempo effettivo di arrampicata tre ore e 40 minuti”.
Enzo
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