serata con Ezio Marlier

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  • #51858
    alebiffi86
    Partecipante

    Buonasera a tutti,

    da un paio di giorni su FB, si sono aperte un paio di discussioni (pacifiche e costruttive) partite da un post di Cristiano Virgilio; a seguito di ciò vorrei sottoporvi le due iniziative (che poi potrebbero anche combaciare, questo lo vedremo in seguito) che sono venute fuori:

    1) abbiamo coinvolto la nota Guida alpina Ezio Marlier (fortissimo e conosciuto alpinista valdostano) chiedendogli di venire qui da noi (zona Apuane) con l’intento di fare una bella serata in cui parli di alpinismo e della sua recente attività di apertura su misto nel gruppo del Bianco; Ezio è una persona disponibile con una grande cultura di montagna e potrebbe essere l’occasione per passare una bella serata tutti insieme; ci sarebbe anche il progetto (condizioni permettendo) di fare una giornata in Apuane con lui (e con chi vuole partecipare) per fargli conoscere le nostre belle montagne in veste invernale e magari sguinzagliarci tutti su qualche via di misto..diciamo che sarebbe l’equivalente di “scanalando”, l’evento invernale che organizzano gli emiliani al lago santo modenese, dal buon tex (noi magari potremmo appoggiarci al rossi o al Donegani chiedendo un’apertura straordinaria al gestore); siccome ci sarà probabilmente da pagargli serata e trasferta (ma mi diceva Cristiano che si tratta di cifre assolutamente ragionevoli) volevo sapere da voi forumisti che ne pensate, chi verrebbe e chi ci stà a mettere qualcosina per fare l’evento; prima lo sappiamo e meglio è perchè poi organizzarsi sarà lunga..

    2) questione due (ahia!): nello sviluppo del post si è parlato anche (per l’ennesima volta) di fare un incontro con tutte “le voci che contano” in Apuane (notare le virgolette, io non mi metto tra questi, mi scuso già per chi non verrà forse citato, ecc..ecc..ecc..) per parlare di sviluppo futuro circa l’apertura di nuovi itinerari di MISTO e/o la revisone di vecchi itinerari; questo è un tema che spesso ricorre tra noi ma poi non se ne fa mai di nulla..visto che stavolta mi pare che da parte di diverse figure ci sia l’interesse a dialogare in maniera civile,aperta, costruttiva e rispettosa dei vari terreni di gioco che ne dite se la facciamo sta benedetta riunione? Cristiano ha pure detto che non dovrebbero esserci problemi a farla nella sede della pro rock (se non ho capito male..) e ha dato massima disponibilità per l’organizzazione e il dialogo; quindi, chi ci stà? gruppo Monteforato? CAI Pisa? Firenze? appassionati vari?si è parlato anche nel dopo riunione di terminare con un bell’aperitivo alcolico;

    ecco..questo è quanto..sappiatemi dire, soprattutto per Ezio che mi ha pure dato il suo numero di telefono e devo fargli sapere qualcosa!

    #51859
    Cima
    Partecipante

    Ho seguito a sprazzi la cosa su Facebook per cui non so bene come è evoluto il discorso. Io penso che ci sia poco da discutere:

    Se un alpinista intende aprire a fix perché no? Sceglie lui… Quindi è liberissimo di farlo.

    Se un apritore da il consenso di richiodare a fix una sua via ok… Verrà purtroppo persa una salita in stile classico

    Decidere di mettersi a strapanare anarchicamente però è da pazzi… Spero che nessuno abbia fatto proposte del genere

    #51860
    Cima
    Partecipante

    E la cosa che mi preoccupa di più è che in questa discussione ci sono di mezzo delle guide alpine che su questi itinerari portano clienti per fini economici… A buon intenditor poche parole…

    #51861
    Cima
    Partecipante

    Ho letto un po’ tutta la discussione e sono rimasto abbastanza allibito sulle possibili conseguenze… Io conto meno di zero ma sono assolutamente contrario a dar fiato a queste trombe. Una riunione fu fatta anche per la richiodatura del procinto poi ognuno ha fatto come gli è parso, fu quindi del tutto inutile.
    Su Facebook si parla molto di “evoluzione” e “sicurezza” ma…:

    1) è veramente un “evoluzione” iniziare ad aprire tutto in maniera sicura per consegnare un itinerario tranquillo e sereno alle generazioni future? Queste generazioni poi cosa ci guadagneranno didatticamente da queste ripetizioni??

    2) il fix chiama gente… E per gente intendo pure persone con poca esperienza e non tecnicamente pronte, magari, ad affrontare una salita del genere con tutti i pericoli del caso che offrono le apuane in inverno… É quindi una reale “sicurezza” questa??

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 4 mesi fa da .
    #51863
    alberto
    Partecipante

    Premesso che NON parlo a nome della Monteforato ma solamente a titolo personale.

    Per quanto mi riguarda io NON  sono d’accordo con questa proposta di Cristaino virgilio perchè l’evoluzione non è solamente legata all’uso del trapano. Quello che fanno gli scozzesi e come lo fanno ne è la dimostrazione.

    L’evoluzione, non sta solo nell’alzare il grado ma anche nello stile. Vedo l’ uso del trapano nell’ambientè invernale un pericolo di trasformare le pareti apuane in tante falesie invernali, uno sminuire il fascino di questi luoghi che è dato soprattutto dal loro ingaggio, dal loro essere ostili.

    Oggi tante vie di ghiaccio e misto al Monte Bianco  in goulotte  sono state attezzate a fix soprattutto per la discesa. Infatti non si percorro più per l’intero per poi scendere da altra via o versante,  ma ad un certo punto, senza manco finire la via,  si scende a doppie. Questo è togliere impegno alla salita.

    Invece l’ambiente invernale dovrebbe essere un luogo e un momento avventuroso, aleatorio e selvaggio. Iniziare a trapanare, per me è mettere in pericolo tutto questo.

    Durante la mia attività invernale, su alcune vie che ho aperto,  ho messo anche degli spit a meno. Quindi non sono contrario in assoluto allo spit. Alcuni di essi, però dopo averci riflettutto,  oggi non li metterei.

    Trasformare questo in un sistema però sono contrario.

    Detto questo, vale il principio dell’anarchia alpinistica, dove ognuno di noi, su terreno nuovo è libero di agire come meglio crede.

    Anche se certi limiti ci sono, nel senso che se vado in Scozia d’inverno,  ad aprire una via nuova, di certo non mi porto il trapano. Ma mi metto nella condizione di rispettare lo stile di quei luoghi che non mi pare ammetta i fix.

    Certamente sono contrario a trapanare le classiche invenali e ad aggiungere fix dove prima non c’erano.

    Di certo non vorrei che il Colle della Lettera diventasse come un Procinto invernale.

     

    #51864
    alberto
    Partecipante

    poi c’è un’ altro problema.

     

    questa mania delle SICUREZZA.

    Perchè dovremmo rendere sicura la montagna?? E’ una contraddizione.

     

    l’alpinismo NON può E NON DEVE essere sicuro. L’alpinismo è avventura se lo rendiamo sicuro lo facciamo morire.

    I parchi giochi in città dove giocano i bambini e passeggiano gli anziani devono essere sicuri. NON LA MONTAGNA.

     

     

     

    #51865
    alebiffi86
    Partecipante

    Alberto io sono assolutamente d’accordo con te e sposo appieno la tua visione della montagna alla quale mi sono sempre ispirato per fare il mio alpinismo; ti ho sempre visto come un punto di riferimento da seguire, anche se il tutto è avvenuto principalmente per via “epistolare”  :)  ; la proposta di fare una riunione è venuta da me, che ero intervenuto nel post di Cristiano e ti dico perchè, a mio avviso, dovremmo partecipare: proprio alla luce del fatto che circolano proposte riguardo nuove aperture e restaurazione di vecchie sarebbe meglio sedersi ad un tavolo di discussione, onde evitare poi di trovarci davanti al fatto compiuto senza aver neppure espresso la nostra opinione; se si stendesse “una linea guida” di rispetto reciproco tra i vari terreni di gioco, nel momento in cui poi qualcuno prendesse iniziative barbare lo farebbe al di fuori del concordato e non potrebbe certo lamentarsi se altri andassero a schiodare tutto; io dico che è meglio dire la nostra prima che sia troppo tardi..tanto poi le cose vengono fatte comunque,almeno sediamoci ad un tavolo e facciamo in modo che la nostra posizione sia chiara (considero la mia posizione equivalente alla tua);

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 4 mesi fa da .
    #51867
    alberto
    Partecipante

    Alessandro ti ringrazio per la considerazione, ma io NON sono e  NON voglio essere punto di riferimento di nessuno.

    Riguardo alle nuone aperture, potrò anche  non condividere lo stile in cui verranno realizzate, ma di certo rispetterò quello che verrà fatto.

    Diverso è se verranno aggiunti fix sulle classiche o dove non c’erano.

    Ripeto devono essere sicuri i parchi giochi in città non la montagna. Alla mia sicurezza ci voglio pensare da me. Non un fantomatico comitato che decide lui cosa???

    Quanto alla sera di Marlier , che è anche simpatico, se vuole venire giù a fare una serata ben venga. Ma se deve essere la scusa per fare un certo proselitismo, ne faccio volentieri a meno.

     

     

    #51868
    alberto
    Partecipante

    restaurazione di vecchie

    poi a me la parola RESTAURAZIONE mi ricorda momenti bui e mi mette a disagio.

    #51869
    alebiffi86
    Partecipante

    …ma infatti si tratterebbe solo di dire la nostra chiedendo il rispetto di un certo terreno di gioco; secondo me può essere utile farlo.. per quanto riguarda Marlier non credo che verrebbe per fare proseliti..gli abbiamo proposto noi di venire a fare un giro, ma giusto per un aspetto divulgativo/culturale circa le sue esperienza e la sua attvità

    #51870
    alberto
    Partecipante

    Di certo non vorrei che il Colle della Lettera diventasse come un Procinto invernale.

    Ci metto anche il Grondilice, dove è facile concatenare più vie,  vista la loro  brevità.

     

    Non vorrei che a qualcuno gli venisse la bella idea di fixxare la Frisoni-Stagno attrezzandola a doppie così da velocizzare la discesa.

    #51873
    derrick
    Partecipante

    Alberto NON vuol essere di riferimento per nessuno?

    …..tutto inutile!! vista la sua sapienza, passione, unita alla sua “diplomazia alpinistica” non ci può più fare niente!!!!!

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 4 mesi fa da .
    #51878
    warthog
    Partecipante

    Secondo me la questione ha preso una piega (prevedibile) che la sta allontanando dal reale oggetto.

    Personalmente credo che i fix sulle vie invernali siano inutili o quasi; i soli punti in cui forse potrei tollerarli sono alcune doppie difficili da sistemare a chiodi (ad esempio ricordo una doppia brutta per scendere dal Contrario; in un caso del genere, sulla ‘via normale’, uno spit per la doppia non sarebbe uno scandalo). E condivido quanto detto da Nico; lo spit alle soste chiama affluenza, e in realtà non è così una garanzia (nella maggior parte delle classiche in caso di volo la sosta non verrebbe interessata ma ti spaccheresti tutto).

    La mia proposta (che vorrei poi concretizzare) riguarda invece l’ambiente ‘estivo’ la roccia, in cui al fine di evitare scempi in tutte le direzioni andrebbe trovato un accordo su tutti gli aspetti: salvaguardia e manutenzione degli itinerari storici, tutela dell’ambiente in caso di nuove aperture, manutenzione degli itinerari sportivi.

    E concludo dicendo che uno non diventa un punto di riferimento perchè lo vuole…

    #51879
    alebiffi86
    Partecipante

    Guardate che alla fine la “riunione” la stanno organizzando e verrà fatta a breve al crazy center di prato (se non erro..)che ospiterà nel dopo evento anche Ezio per la sua conferenza (tra l’altro sostenendo tutti i costi, quindi sarà gratuita); la parte dove parlerà Marlier è aperta a tutti..la riunione chiaramente no..io continuo a ripetere (dopodichè credo che mi disinteresserò di tutta la questione) che sarebbe meglio andarci, al fine di evitare poi di ritrovarci mezze Apuane spittate ad un metro.. com’è il detto? “se tu non ti occupi di politica è la politica che si occupa di te..” date retta ad un coglione (intendo il sottoscritto)..andiamoci..

    #51882
    alberto
    Partecipante

    ho scritto che non sono e non voglio essere un punto di riferimento perchè ognuno di noi, io per primo,  ha i suoi pregi ma anche molti e forse più difetti. E nella vita, anche se vista l’età c’è tanta esperienza,  abbiamo sempre da imparare.

    Come ho detto,  di principio non ho nulla contro lo spit o fix anche se a me , non piace andare a giro per i monti con il trapano all’imbrago. Anche se nel passato l’ho fatto, sono arrivato a maturare questa mia sega mentale. Se devo piantare uno spit, preferisco farlo con il martello. Direte voi e che differenza c’è?  Non lo so…mi viene così, mentre usare  il martello mi piace, il trapano no.

    A parte questo, Enrico ha ragione sulle vie invernali, almeno quelle classiche, o quelle non del tutto rocciose, il terreno non è verticale o strapiombante,   in caso di caduta  la sosta non verrebbe molto o completamente  interessata perchè si andrebbe di brutto  a sbattere o scivolare sulla superficie nevosa o ghiacciata. Inoltre a seconda delle condizioni gli ancoraggi, comprese le soste non sempre saranno visibili, ma spesso e volentieri verranno ricoperti dalla neve o dal ghiaccio , risultando quindi introvabili. Da qui la necessità  sul momento di riattrezzarne di nuovi.

    E questo  è l’aspetto puramente tecnico. Poi c’è l’aspetto “sega mentale” ossia etico. Parola molto difficile e contestata  che ha sempre sollevato grandi polveroni.  C’è chi dice che l’etica è una barzelletta e ognuno ha la sua.

    Io non credo che sia così. Nel senso che “etica” io la posso benissimo sostituire con un sinonimo che è “rispetto”.

    Questo vale in arrampicata, in alpinismo ma soprattutto nella vita di tutti i giorni, dove se voglio, come si dovrebbe, rispettare gli altri, mi devo porre dei limiti di comportamento.

    Oggi viviamo il momento storico della “società SECURITATE” dove tutto deve essere in sicurezza. Vogliamo fare gli avventurieri,  infatti ci sono mille e più agenzie che vendono l’avventura ma in sicurezza.

    Ora io dico che alla mia sicurezza ci voglio pensare da me. Che in sicurezza ci devono essere messi i parchi pubblici delle città con le giostrine per i bimbi e le panchine per gli anziani. Ma non la montagna che invece dovrebbe essere lasciata il più possibile insicura, imprevedibile, non pianificata.

    Questo non vuol dire che l’ancoraggio per scendere d’inverno dal Contrario deve essere precario, quindi ben venga un ottimo ancoraggio a prova di bomba. Ma non può diventare una pratica  sistematica per gli itinerari perchè andrebbe a minare l’impegno psicologico dell’ingaggio che invece è determinante nella pratica dell’alpinismo invernale.

    Uso sensato dello spit/fix per permettere una evoluzione tecnica. E’ evidente che lo strumento spit/fix ha aiutato ad andare oltre. Ma questi sono solo strumenti tecnici, quello che ha fatto veramente la differenza , per me , è l’elemento UMANO. Una ulteriore evoluzione dovrebbe  sempre passare dall’elemento umano, molti luoghi dove vengono salite vie senza spittare  lo dimostrano. Può darsi che la natura ambientale diversa di questi luoghi possa favorire questa crescita con l’ uso di attrezzature diverse e meno impattanti, ma sono convinto che l’aspetto umano sia la vera differenza, il vero salto di qualità.

    Quanto alla proposta di Enrico per la manutenzione/restauro delle vie storiche di roccia. Se vogliamo fare un restauro, effettivamente ci sono vie che ne hanno bisogno, il restauro ha senso se si mantiene lo stile della via. Altrimenti non è un restauto ma un cambiamento. Se restauro un quadro, che faccio cambio quello che ha fatto l’autore? Non credo.

     

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