Serrone e Campanile/Campanili di Colonnata

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    Enzo
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    Pubblico un breve testo sull’argomento, augurandomi qualche contributo specialmente dai carrarini.

    “Serra” significa altura, monte, catena montuosa, o anche cresta seghettata; nelle Alpi Apuane si trovano la frazione di Seretta a Resceto, i Serroni a Forno, la Serra di Darola, una Serra a Pariana*, e infine un Serrone a Carrara. Quanto a quest’ultimo, qui s’individua come Serrone la quota 1007.7 m sulla cresta tra Fantiscritti e Colonnata, che la CTR chiama Campanile e altri chiamano Campanile di Colonnata, anziché la poco vistosa quota 1062.5 m della cresta sudest del M. Maggiore a cui la CTR e la vecchia IGM attribuiscono tale nome. A varie testimonianze orali carrarine raccolte da chi scrive si possono aggiungere le seguenti referenze scritte: nel libro a cura di Guglielmo Bogazzi 1888-2018 Una grande storia [quella del CAI Sezione di Carrara], a pg. 160 c’è una foto della quota 1007.7 m con la didascalia “Il monte Serrone ecc.”; nel libro Le Apuane e le meraviglie della tecnica, anonimo e senza data ma pubblicato dalla Sezione CAI di Carrara dopo il 2011, c’è a pg. 90 una foto con didascalia “Monte Serrone” della quota 1007.7 m; infine, nelle guide CAI-TCI del 1958 e del 1979 (schizzi rispettivamente a pg. 195 e 231) è qualificato come Serrone il profilo di un monte che è inconfondibilmente la quota 1007.7 m; quanto alle guide liguri, la loro testimonianza non è chiara: vi si legge comunque che “rimontando il Canal Grande, pel Serrone (m. 1001) si scende dall’altro lato a Colonnata”: dove presumibilmente per Serrone s’intende un punto di valico a monte (nord) della quota 1007.7 m.
    Quanto al nome di Campanile: perché attribuirlo alla quota 1007.7 m, che peraltro non ne ha la forma?
    In primo luogo si constata che in zona si trovano tuttora due cave Campanili: una ai piedi del versante est della quota 1007.7 m, l’altra poco sotto e poco lontano anch’essa in versante Colonnata.
    In secondo luogo si può notare che né la vecchia carta IGM né la vecchia CTR al 5.000 riportano il toponimo Campanile: in zona esse registrano invece il toponimo Campanili, al plurale; Campanile al singolare compare per la prima volta nella nuova IGM al 10.000, che l’associa alla quota 1007.7 m; ma nella stessa carta figura anche, di nuovo, il toponimo Campanili: che si trova in versante Colonnata assai vicino al Campanile, ed è collocato nei pressi di alcune quote che, a giudicare dalla rappresentazione cartografica, potrebbero avere (o avere avuto) un aspetto turrito: 906.2 m, 877.1 m, 846.3 m, 852.5 m, 804.7 m, 798.1 m. Quanto alla vecchia IGM, data la scala al 25.000 e la concentrazione sul terreno delle varie strutture rocciose in discussione, è difficile dire se il toponimo Campanili si riferisca (anche) alla quota 1007.7 m (1012 m IGM) oppure alle più basse quote satelliti o ad ambedue; ma nella vecchia CTR i Campanili, indiscutibilmente, si trovano in versante Colonnata e designano le quote satelliti più basse. Una vecchia fonte** parla dei “monti, che separano la valle della Campanella o dei Campanili dal Canal grande, dove si trova la cava dei Fantiscritti”: se ne ricava un’ulteriore conferma che i Campanili si trovavano nel versante di Colonnata e non sul crinale divisorio; infine, di fronte alla pg. 233 della guida CAI-TCI del 1979 si trova una foto della “cava dei ‘Campanili’, presso Colonnata”, dove figurano due torri almeno una delle quali ha davvero l’aspetto di campanile, ma che certamente non è la quota 1007.7 m.
    Concludendo: probabilmente i Campanili erano strutture minori con tale forma, situati nel versante di Colonnata poco lontano dalla quota 1007.7 m; poiché l’escavazione incessante li ha via via sfigurati o quasi rasi al suolo, il loro nome è migrato alla vicina quota 1007.7 m e anzi, poiché il nome originale era al plurale, ha finito con l’estendersi anche alla più tozza quota 999.3 m situata poco più a monte, che secondo alcuni sarebbe appunto l’altro Campanile di Colonnata.

    Nel corso del tempo, di sicuro il Serrone è cambiato molto a causa dell’estrazione del marmo: ad es. è impossibile immaginarsi l’aspetto originario della cresta rivolta a nord, cioè alla Foce di Canal Grande e alla quota 999.3 m, che non esiste più chissà da quando. Quanto alla cima, la vecchia CTR al 5.000 (rilievo aereo del 1974) ne rappresentava due alla distanza di circa 125 m agli estremi di una cresta all’incirca orizzontale***: una a sudovest quotata 1006.2 m, e una a nordest quotata 1007.7 m, e quindi la più alta; tra le due poneva una sella a 992.2 m. La più recente CTR al 10.000 (rilievo aereo del 1995) rappresenta le stesse cime più o meno alla stessa distanza, quotando la nordest 1001.9 m e 1007.7 m la sudovest, che quindi diviene la più alta; la sella intermedia è quotata 978.0 m. Chi visita ora la sommità del Serrone vi trova una sola cima (contraddistinta da un serbatoio per l’acqua) che di sicuro è quella sudovest; verso nordest pianeggia una cresta sommitale molto meno lunga di 125 m, e senza traccia di un’altra cima, tantomeno più alta. La sola spiegazione plausibile di tutto ciò è che tra il 1974 e il 1995, e soprattutto dopo il 1995, l’escavazione abbia intaccato da nord la cresta sommitale troncandola e abbreviandola drasticamente, e facendo quindi sparire la cima nordest.

    * Carlo Alberto Del Giudice, Toponomastica storica della Valle del Frigido, Modena-Massa 1992.
    ** Giovanni Marinelli, Il IX Congresso degli alpinisti italiani, La gita alle Alpi Apuane, corrispondenza da Colonnata, 13 giugno 1876, pubblicata nel Giornale di Udine del 30 giugno 1876.
    *** Circostanza che rendeva ancora meno plausibile l’appellativo di campanile.

    Enzo

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