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31 Dicembre 2011 alle 04:19 #13457albertoPartecipante
Questa variante diretta allo sperone ONO ? veramete interessante e raddrizza in modo ideale e logico la via anche se ne aumenta la difficolt?. La roccia ? buona e la chiodatura ? presente anche se datata.
All’ inizio del traverso che verso sinistra porta alla nicchia sopra le Mura del Turco, (sosta attrezzata), si sale dritti e poi a destra per 3 tiri di corda. I primi due i pi? impegnativi il terzo pi? semplice ma delicato perche su erba e roccette rotte.15 Maggio 2012 alle 01:46 #14930AnonimoOspiteSalve,
Riapro questo vecchio topic per condividere info tecniche e porre una domanda.
Abbiamo ripetuto la via sabato. Avvicinamento dalla base di torre Francesca, attacco al torrione cilindrico e su fino alla croce di Petronio seguento la via originale. Discesa per le cengie dei partigiani.
A nostro modesto parere si tratta di una superba via apuana che profuma ancora di avventura. Bench? come dice bonatti sia una "superclassica", la via si svolge in ambiente selvaggio e non si trova praticamente nulla (1 ch) fino alla sosta alla base del traverso (prima sosta attrezzata di tutta la via). Il traverso e il tiro successivo sono ben chiodati, a parte le soste che a nostro avviso risultano un p? precarie. In particolare quella alla base del tiro pi? tosto, dove compariva un chiodo vetusto e uno pi? nuovo ma apparentemente ancor meno affidabile. Qui ci siamo permessi di lasciare un chiodo a nostro avviso buono. Per il resto abbiamo integrato solo con protezioni mobili o chiodi alle soste sempre rimossi.
Una domanda:
Nella ricerca dell’attacco ci siamo resi conto che "l’evidente torrione cilindrico" che segna l’attacco si trova in realt? ben pi? in alto dell’inizio delle rocce… esiste qualche variante di attacco + bassa?Un saluto,
R.15 Maggio 2012 alle 03:45 #14932albertoPartecipanteSTR scritto:
Salve,
Riapro questo vecchio topic per condividere info tecniche e porre una domanda.
Abbiamo ripetuto la via sabato. Avvicinamento dalla base di torre Francesca, attacco al torrione cilindrico e su fino alla croce di Petronio seguento la via originale. Discesa per le cengie dei partigiani.
A nostro modesto parere si tratta di una superba via apuana che profuma ancora di avventura. Bench? come dice bonatti sia una "superclassica", la via si svolge in ambiente selvaggio e non si trova praticamente nulla (1 ch) fino alla sosta alla base del traverso (prima sosta attrezzata di tutta la via). Il traverso e il tiro successivo sono ben chiodati, a parte le soste che a nostro avviso risultano un p? precarie. In particolare quella alla base del tiro pi? tosto, dove compariva un chiodo vetusto e uno pi? nuovo ma apparentemente ancor meno affidabile. Qui ci siamo permessi di lasciare un chiodo a nostro avviso buono. Per il resto abbiamo integrato solo con protezioni mobili o chiodi alle soste sempre rimossi.
Una domanda:
Nella ricerca dell’attacco ci siamo resi conto che "l’evidente torrione cilindrico" che segna l’attacco si trova in realt? ben pi? in alto dell’inizio delle rocce… esiste qualche variante di attacco + bassa?Un saluto,
R.condivido pienamente la tua definizione "una superba via apuana" .
Ho fatto questa salita diverse volte facendo attacchi diversi. Una volta d’inverno, c’era anche Carlo Barbolini, abbiamo attaccato a sinistra del Torrione, un’altra volta invece abbiamo salito il Torrione direttamente per placche compatte trovando anche degli spit.
L’attacco pi? semplice per? e sulla destra .
15 Maggio 2012 alle 04:32 #14938fabrizioAmministratore del forumIn discesa sulle cengie dei Partigiani sotto l’acqua!
15 Maggio 2012 alle 05:08 #14940AnonimoOspiteSono vie che ti permettono di imparare qualcosa e ti ricordano che il poter sbagliare ? un lusso che va sempre apprezzato!
Noi abbiamo attaccato centralmente (e siamo stati respinti dalla placca liscia e verticale!), tratti in inganno dalla relazione trovata online.in realt? la variante da destra ? pi? un aggiramento che una salita del torrione!
Il chiodo lasciato ci ? sembrato un buon compromesso tra sicurezza e rispetto della via visto che precede il tiro duro (abbondantemente chiodato) e termina un tiretto di 10 metri di erba e roccette delicato e praticamente improteggibile.
Saluti,
R.
P.S.
Noi abbiamo percorso le cengie sotto un sole cocente in una giornata veramente estiva!15 Maggio 2012 alle 17:21 #14944albertoPartecipanteuna volta raggiunta la spalla sopra la Croce Petronio, invece di scendere dalle cenge , ? molto consigliabile salire in vetta al Pizzo seguendo l’ultima parte della cresta nord. C’? solo da superare una paretina di III/IV poi alcuni tratti di II e si ? in vetta.
Se non ho capito male voi avete seguito l’itinerario originale che va nella nicchia a sinistra sopra le Mura del Turco. Qui ? pi? semplice rispetto alla variante diretta sulla destra (vedi foto sopra) ma comunque sempre in grande esposizione.
I chiodi sulle vie di questo genere vanno e vengono, come credo sia giusto che sia.
Quello che non ? giusto ? che queste "superbe vie alpinistiche" siano aggredite a suon di trapano dai "sacerdoti della sicurezza".15 Maggio 2012 alle 22:34 #14945AnonimoOspiteSi, noi abbiamo seguito l’originale.
Sicuramente la variante diretta raddrizza notevolmente la via (almeno, guardandola dal basso!) ma devo dire che il traverso ascendente che dopo tanti tiri di cresta quasi mai affilata ti proietta, quasi inaspettatamente, in piena esposizione ? veramente magnifico.Eravamo tentati di salire al Pizzo ma poi, causa tempo e caldo incredibile abbiamo preferito scendere direttamente.
La sicurezza in montagna non ? un opzione… per? io trovo dia maggiore garanzia portarsela con se nello zaino e nella testa che non aspettarsi di trovarla gi? appesa alla parete!
A mio avviso il lasciare meno roba possibile ? un regalo che gli apritori fanno a quelli che seguiranno lasciandogli il privilegio di sentirsi ancora un p? "pionieri" su quella via e l’opportunit? di cimentarsi con le difficolt? della protezione della cordata. Poi ci sono vie e vie, persone e persone, alpinismo e alpinismo… e il problema ? che tutte devono convivere sulle stesse montagne!16 Maggio 2012 alle 00:08 #14948albertoPartecipantela variante diretta ? pi? difficile dell’originale comunque sempre logica.
L’originale si adatta meglio alla struttura della parete e l’obliquo a sinistra che porta alla nicchia ? magnifico. Una volta nella nicchia ti trovi sopra un bel vuoto perch? le Mura del Turco di spariscono sotto i piedi, l’ambiente ? severo e magnifico. Come solo il Pizzo delle Saette ti sa regalare.16 Maggio 2012 alle 17:25 #14954albertoPartecipantequalche annetto fa , d’inverno, abbiamo tentato di salire direttamente il versante delle Mura del Turco sottostante la nicchia. Le condizioni non erano molto buone e una volta superato un ripidissimo pendio e arrivati alla base della parete terminale che porta alla nicchia dello sperone ONO, abbiamo obliquato a sinistra per salire una canale-camino che delimita a destra la cresta nord.
Come detto le condizioni non erano buone e dopo un tiro di corda non banale, vista anche l’ora tarda, abbiamo rinunciato e siamo scesi a doppie.19 Maggio 2012 alle 06:19 #14980fabrizioAmministratore del forumLe foto del tentativo in invernale di bonatti
19 Maggio 2012 alle 07:44 #14981alebiffi86PartecipanteCaspita che spettacolo!! :woohoo: Grande alb
21 Maggio 2012 alle 22:07 #14988AnonimoOspiteImpressionante.
In effetti gi? arrivare sotto la cortina rocciosa… da dove siete saliti?
21 Maggio 2012 alle 22:35 #14989warthogPartecipante21 Maggio 2012 alle 22:47 #14990AnonimoOspiteMolto esauriente, grazie!
21 Maggio 2012 alle 23:44 #14992albertoPartecipantewarthog scritto:
[quote]abbiamo seguito la linea logica dettata dalla conformazione rocciosa.
Nella prima parte si sale un canale nascosto obliquo da sinistra a destra. Poi con un tiro di misto delicato si guadagna la base del lungo e ripidissimo pendio.
Naturalmente l’idea era di salire direttamente la parete rocciosa sopra il pendio per arrivare alla nicchia dello sperone ONO ma le condizioni non favolevoli ci hanno costretto a traversare a sinistra per infilarci in un canalino a destra della cresta nord.
Non volevamo certo forzare a suon di chiodi la parete sottostante la nicchia. -
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