Homepage › Forum › Alpi Apuane › Arrampicate sulle Apuane › Via Bonelli – Codega del 1967 alla Nord del Sagro
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alebiffi86.
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19 Luglio 2015 alle 13:08 #22366
alebiffi86
PartecipanteIeri con Davide ci siamo lanciati in questa avventura che,tanto per cambiare,progettavo da lungo tempo; è stata una bella battaglia che ci ha regalato grandi sensazioni, forse più di altre belle classiche che però non hanno il gusto dell’ignoto che offre una via del genere (infatti in giro si trovano pressochè zero informazioni); dalla foce del Fanaletto si segue il sentiero in parte attrezzato che scende nel catino costeggiando la nord; bisogna arrivare quasi in prossimità del termine delle parete dove una grande placca di marmo s’interpone tra lo spigolo est e la via in questione; aggirare la placca a destra (viso a monte) per bosco e terreno erboso ripido, poi appena possibile traversare a sinistra sino alla base di un evidente pilastrino di roccia e salti di paleo; qui abbiamo sostato, non esattamente sul filo dello spigolo ma leggermente a destra (giusto per sfruttare un po’ d’ombra..c’era da cuocere, la parete è stranamente al sole già di primo mattino! :sick: ); si sale un diedrino di roccia buona, poi traversando a sinistra si guadagna il filo del pilastro e lo si segue fino al suo termine; trovata sosta su due buoni chiodi alla base del successivo diedro, 30 metri IV+ (qui cominciano le discrepanze rispetto alla guida Nerli che parli di 60 metri di lunghezza.. :huh: ); il secondo tiro è il famoso diedro di quinto (che si è smazzato il buon Davide) che con nostra sorpresa ha regalato un arrampicata davvero bella, atletica e su roccia buona; si sale centralmente nel diedro, a destra di una grande salienza rocciosa, quando poi la via a destra risulta sbarrata si traversa leggermente a sinistra rimontando in cima alla salienza per poi proseguire ancora fino all’uscita del diedro; sosta non pervenuta, Davide ha attrezzato una sosta su chiodo e friend nella prima fascia rocciosa utile all’uscita del diedro, 45 metri circa, trovati 4/5 chiodi piuttosto affidabili, varie possibilità d’integrare con friend (utile una serie completa); a questo punto è cominciata l’avventura vera e propria poichè (a parte uno schizzo in bianco e nero procuratomi dal nostro Guido) non avevamo la più pallida idea di dove andare :laugh: ; mi è toccato ingaggiarmi in un tiro tremendo, fatto di erba a 80°, terra, detrito ovunque,grande esposizione e poche possibilità di proteggersi (si trovava quà e là qualche roccetta dove ho piantato dei chiodi); dopo vari run out da panico riesco a sostare alla base della ripida fascia rocciosa terminale (chiodo + friend), 50 metri, nessun chiodo trovato, III – IV,tiro decisamente pericoloso; a questo punto abbiamo studiato lungamente la direzione da prendere: a sinistra avevamo una fascia strapiombante e a destra una placca molto verticale e compatta; la via logica sembrava nel mezzo ( come sempre… :) ), dove il muro presenta un punto di debolezza caratterizzato da un andamento vagamente obliquo della roccia da sinistra a destra, al termine del quale si trova una piccola ed evidente cengia erbosa che consente un ulteriore spostamento a destra di pochi metri; Davide si è alzato qualche metro sopra la sosta su bellissima placca compatta a gocce (improteggibile, lungo run out) e poi ha traversato verso destra fino ad un vago strapiombetto che precede la cengia; è riuscito a proteggersi con chiodo e friend medio – grande (complimenti per il pelo sullo stomaco, a mio avviso questo è stato il vero tiro chiave di tutta la via!!!), poi ha aggirato un po’ a destra la sporgenza guadagnando il terrazzino; da lì prima si è spostato un po’ a destra poi ha proseguito verticale tra diedri e brevi strapiombi incontrando passi non banali e piuttosto atletici; uscito dalle difficoltà ha sostato appena possibile tramite lunga fessura orizzontale (usati due friend e nut grosso), circa 40/45 metri, roccia a tratti ottima a tratti molto meno, difficoltà V/V+; probabilmente viste le difficoltà incontrate in questo tratto (ben superiori a quanto riportato sulla guida Nerli) non eravamo esattamente sul tracciato originale ma ci è sembrata la via più logica e anche quella con roccia migliore; comunque veramente un bel tirone con un arrampicata entusiasmante (vivissimi complimenti al socio!!); infine con un tiro facile leggermente obliquo da sinistra a destra ho raggiunto la croce di vetta dove ho sostato (qualche metro abbiamo dovuto farlo in conserva perchè non mi bastava la corda), 65 metri, III+, pendio finale di erba; insomma bella avventura, grande soddisfazione ma se devo essere sincero qualche rischio ce lo siamo preso (televisori ce ne sono partiti parecchi..), è sicuramente un terreno da affrontare avendo un bagaglio “apuano” alle spalle abbastanza ampio; ora aspettiamo l’inverno per rifarci un giretto..magari un po’ più a destra della Bonelli…
A breve album..19 Luglio 2015 alle 13:20 #22377alebiffi86
Partecipanteprimo tiro
parete
diedro del secondo tiro
esposizione
particolare del diedro
l’inizio del terribile muro di erba
parete
Davide sul tiro duro della fascia rocciosa finale
particolare del tiro dopo il traverso
vetta
19 Luglio 2015 alle 14:54 #22378Massimiliano
PartecipanteBravi….come sempre. ;)
19 Luglio 2015 alle 18:15 #22380Fabrizio
Amministratore del forumBravo Ale e bravo Davide, me nè parlasti già come un sogno nel cassetto quando si andò a fare lo spigolo est, finalmente hai avuto la tenacia e la bravura di salirlo! Mi ricordo che già quel gg che se nè parlò mi mise ansia :S davvero una gran salita “Apuana”
Però te che dici run out un ti si pole sentì…scrivi in Italiano! :laugh: :laugh: :laugh:19 Luglio 2015 alle 19:13 #22381alebiffi86
Partecipantegrazie raga! Fabri hai ragione :P , non si può sentire! vabbè via non succederà più :laugh:
20 Luglio 2015 alle 10:08 #22383alberto
PartecipanteComplimenti Ale e Davide per la scelta e la realizzazione, dimostrazione di vista lunga , cultura alpinistica e tanta voglia di fare.
Però Ale run-aut e roba da FF…… :laugh:
20 Luglio 2015 alle 11:14 #22384Anonimo
OspiteBravi ragazzi…E Ale ci conto per quello che ti ho detto…
20 Luglio 2015 alle 11:24 #22385Nico
PartecipanteGrandissimi! pazzi veri! ci manderei tanti presunti sapientoni su una via del genere!! complimentoni ancora!
te l’ho già chiesto ma… l’avete testato il nodo da paleo???! :laugh: :laugh:
20 Luglio 2015 alle 11:49 #22386alberto
PartecipanteAle tu sii sincero.
Non è mica che sul tiro duro, per arrivare alla sosta, vi ci hanno montato un ponteggio da cantiere con tavolato e parapetti…..
??
a me per salire il 1000 metri della via dell’Ideale ne hanno montati più di uno…..altrimenti col cavolo che ci salivo :sick:
Stessa cosa sulla via della Canna D’organo sempre in Marmolada, sulla Soldà alla nord del Sassolungo, sulla cresta sud della Noire, sulla Aste allo Spiz D’Agner Nord, sul Diedro Livanos alla Su Alto, sulla Dorotei Masucci alla Roccheta Alta di Bosconero, ect. ect.
20 Luglio 2015 alle 14:02 #22387Anonimo
Ospitein effetti si nota nella foto del muro di erba sulla sinistra in alto quello che sembrerebbe un ponteggio montaggio da qualche FF.
Ale io pensavo fossi un altro tipo di persona…hahahahahaha
20 Luglio 2015 alle 14:04 #22388alebiffi86
Partecipante[quote=”bonatti” post=24721]Ale tu sii sincero.
Non è mica che sul tiro duro, per arrivare alla sosta, vi ci hanno montato un ponteggio da cantiere con tavolato e parapetti…..
??
a me per salire il 1000 metri della via dell’Ideale ne hanno montati più di uno…..altrimenti col cavolo che ci salivo :sick:
Stessa cosa sulla via della Canna D’organo sempre in Marmolada, sulla Soldà alla nord del Sassolungo, sulla cresta sud della Noire, sulla Aste allo Spiz D’Agner Nord, sul Diedro Livanos alla Su Alto, sulla Dorotei Masucci alla Roccheta Alta di Bosconero, ect. ect.[/quote]
eh,eh! in effetti avevo pensato di chiamare certi “fortissimi” a montarmi un bel ponteggio ma poi ho pensato “questi mica si scomodano per me..” :laugh: ; come dice Nico ho fatto un bel prusik sui ciuffi di paleo e ci ho staffato sopra!! :silly: …scherzi a parte i prusik no ma un paio di vitoni da terra li avevo dietro anche se non sono stati utilizzati; vi ringrazio ancora per i complimenti anche se in fondo non si è fatto nulla di speciale..queste son salite che cinquant’anni fà erano considerate normali..ora chiaramente in un epoca in cui la gente non muove il sedere dalle falesie e dalle sportive super sicure sembrano cose da pazzi; io continuerò nel mio piccolo a fare un alpinismo fatto di storia,di avventura,di ricerca (prevalentemente in apuane visto che fuori purtroppo vado molto poco) non per dimostrare qualcosa ma semplicemente perchè mi piace; poi spero nel fare questo di dare anche un piccolo segnale controcorrente che possa magari suscitare delle riflessioni su quanto stà andando perduto. P.S: me state a massacrà per sto “run – out”!! :laugh: :P
20 Luglio 2015 alle 17:20 #22389alberto
PartecipanteAle te devi fare quello che ti piace.
Poi l’alpinismo va ben oltre il puro gesto arrampicatorio. Queste vie che sicuramente non diventeranno mai delle classiche hanno un grande fascino. Il fascino dell’avventura, dell’incertezza, dell’asprezza dell’ambiente selvaggio in cui si svolgono.
Sono l’espressione di un alpinismo romantico.Sono un pò come certe donne che non diventeranno mai delle MISS tutte incipriate e tacchi a spillo ma nonostante questo sprizzano sesso da tutti i pori.
Quanto al PICCOLO elenco fatto, l’ho fatto per rispondere a qualcuno che si permette di giudicare senza conoscere……
20 Luglio 2015 alle 19:03 #22390Nico
PartecipanteNon è la stessa via… ma riporto un racconto di Marcello Ambregi relativo alla nuova apertura di una via sulla Nord del Sagro pubblicato sulla rivista “Alpe di Luni” del lontano 1983… già all’epoca la Nord del Sagro veniva apostrofata come “parete dimenticata”.
24 Luglio 2015 alle 14:45 #22424Guido
PartecipanteGrande Biffi questa è la storia…! B)
e Bravo Nico che legge….studia… ;)
24 Luglio 2015 alle 17:23 #22425alberto
Partecipante[quote=”guido” post=24740]Grande Biffi questa è la storia…! B)
e Bravo Nico che legge….studia… ;)[/quote]
forse è più giusto dire che questa è una PARTE della storia.
Codega e Bonelli sono una parte della storia. Certamente importante ma una parte.
Bello che un giovane vada a ripercorrere certi itinerari, questo perchè non vengano dimenticati: gli itinerari e gli autori.
Ma storia è anche la BIMBI-DA PRATO nata a spese della FRISONI-STAGNO.
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