Homepage › Forum › Alpi Apuane › Arrampicate sulle Apuane › Via Bonelli – Codega del 1967 alla Nord del Sagro
- Questo topic ha 29 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 10 mesi fa da
alebiffi86.
-
AutorePost
-
25 Luglio 2015 alle 15:58 #22427
Anonimo
OspiteQueste sono da annoverare fra le bellissime cose inutili per cui la vita vale la pena di essere vissuta.
A qualcuno voglio ricordare il detto latino…obseqium amicos,veritas odium perito.
Saluti L.26 Luglio 2015 alle 14:40 #22428alebiffi86
Partecipante[quote=”bellatrix46″ post=24743]Queste sono da annoverare fra le bellissime cose inutili per cui la vita vale la pena di essere vissuta.
A qualcuno voglio ricordare il detto latino…obseqium amicos,veritas odium perito.
Saluti L.[/quote]…e la verità quale sarebbe? la tua? per quanto riguarda gli amici, conosco personalmente quasi tutti i forumisti con i quali interloquisco (non mi è mai piaciuta la realtà virtuale), per cui sono tranquillo: sono davvero degli amici, al di là dell’adulazione…che poi non è tale (visto anche il mio mediocre livello) ma si tratta semplicemente della cortese abitudine che abbiamo sempre avuto qui sul forum quando qualcuno faceva qualche salita interessante, indipendentemente dalla difficoltà; un altra cosa: non sò se il 46 si riferisce alla tua data di nascita…in caso affermativo, a 69 anni mi pare un po’ infantile continuare ad abbassarmi il karma nella casella del profilo..non che me ne importi nulla,sia chiaro.
27 Luglio 2015 alle 11:22 #22429Anonimo
Ospiteallora, innanzitutto io non so chi tu sia caro bellatrix46 ma ci tengo a precisare un paio di cose:
1) qui sul forum ci conosciamo quasi tutti e quello che scriviamo o ce lo siamo gia detti di persona, o privatamente o comunque lo pensiamo per una questione di AMICIZIA,RISPETTO,E AMMIRAZIONE.
2) se ti senti tanto professore da voler utilizzare delle locuzioni latine( cercati il significato della parola locuzione, prof!!) almeno cerca se ti riesce di scriverle in latino in quanto scritta cosi non ha significato e piuttosto si scrive ;
Obsequium amicos, veritas odium parit
detto questo sarebbe carino sapere con chi abbiamo il piacere di confrontarci….dato che non ci nascondiamo dietro a nomignoli…ciao PROF!!!
27 Luglio 2015 alle 16:04 #22431Anonimo
OspiteMà ale-climber,tu puoi meleggiare quanto vuoi,ma l’importante è che il mio pensiero sia”arrivato”
E poi che gusto c’è a discutere sempre con persone che la pensano come te?
Ci vuole qualcuno che la pensa in maniera un pò diversa per allargare un pò la discussione e che ci metta dentro un pò di “sale”..nò!
Non saresti mica,per caso,un fautore del PENSIERO UNICO ..he!
Tu mi deluderesti,vista la fama di anarchia che vi circonda.
Saluti L.ps:io ho sempre sentito chiamare PROF. chi corregge gli scritti,nò chi li scrive…!
27 Luglio 2015 alle 16:43 #22432Anonimo
Ospiteil punto è che stai parlando a vanvera…te ne rendi conto?!? abbiamo fatto i complimenti ad un amico,conoscente,ecc.. per un impresa che ha compiuto insieme al suo compagno di cordata e te…te ne esci fuori con una frase in latino buttata li senza significato con solo la voglia di fare polemica?!? RIDICOLO…
e cmq con questa chiudo il discorso per due motivi:
1)rispetto nei confronti di cio che ha fatto Ale e di ciò che è stato scritto dopo(dato che questo non è un topic su polemiche inutili per mettere zizania, e con questo mi scuso con i master e moderatori del forum))
2) data la mia indole ANARCHICA avrei già voglia di agire diversamente…e poi se scrivi “Tu mi deluderesti,vista la fama di anarchia che VI CIRCONDA” ecco questo mi fa capire che non ti senti parte di un qualcosa che nemmeno sai cos’è…per cui per favore non generalizzare…
PS:prof è un meleggiamento nei tuoi confronti che te ne esci con un latinismo senza neanche saperlo..
PPS: Ale_climber = ALESSANDRO FERRARI…non mi nascondo dietro un nick name…IO
27 Luglio 2015 alle 18:10 #22433alberto
Partecipantesarebbe bello e utile che sul forum si ritornasse a discutere e a confrontarsi.
Il forum oltre a informare dovrebbe servire sopratutto a questo.
Non certo solamente a elencare le figurine: questa ce l’ho – questa non ce l’ho.
Quanto alla polemica fa parte del gioco. In alpinismo/arrampicata c’è sempre stata. Fin dai primi del 900 si polemizzava: chiodi si -chiodi no; corda si – corda no; ramponi si – ramponi no; ect. ect.
L’ha fatta o non l’ ha fatta? Il passaggio Messner al Sasso della Croce, gli strapiombi del Campanile di Val Montanaia, la sud del Lotse di Tomo Cesen, la Maestri-Egger al Torre, la conquista del K2………. E vai così.
27 Luglio 2015 alle 20:27 #22434gianfranco
Partecipantegiusto Albè ed è per questo che inviterei Bellatrix ,( se non l’ha ancora fatta ) ad andare alla nord del sagro così avremmo un po di confronto…o no ????
27 Luglio 2015 alle 23:32 #22435Anonimo
OspiteMa,secondo voi,quando uno scrive”queste sono da annoverare fra le bellissime cose inutili per cui la vita vale la pena di essere vissuta”la prendete come una critica o come un elogio sperticato?Perchè altrimenti è inutile ogni ulteriore discussione!
Mà”nonno”,sarà difficile, viste le ultime vicende personali, possa arrivare a tanto!Comunque;MAI DIRE MAI!
Saluti L.28 Luglio 2015 alle 00:04 #22436alebiffi86
Partecipante[quote=”bellatrix46″ post=24751]Ma,secondo voi,quando uno scrive”queste sono da annoverare fra le bellissime cose inutili per cui la vita vale la pena di essere vissuta”la prendete come una critica o come un elogio sperticato?Perchè altrimenti è inutile ogni ulteriore discussione!
Mà”nonno”,sarà difficile, viste le ultime vicende personali, possa arrivare a tanto!Comunque;MAI DIRE MAI!
Saluti L.[/quote]nessuno è ritardato qui..per cui si è capito benissimo il senso di quello che hai detto; è ciò che hai scritto dopo che mi ha disturbato: ti ripeto che conosco di persona quasi tutti qui e nessuno ha bisogno di venire a leccare i piedi a me, sono tutte persone franche e dirette..oltre che alpinisti che mi possono mangiare tranquillamente in testa; per cui, esprimi il tuo pensiero, polemizza quanto vuoi..ma cerca magari di non offendere..anche in latino
28 Luglio 2015 alle 10:18 #22437alberto
Partecipante[quote=”bellatrix46″ post=24751]Ma,secondo voi,quando uno scrive”queste sono da annoverare fra le bellissime cose inutili per cui la vita vale la pena di essere vissuta”la prendete come una critica o come un elogio sperticato?Perchè altrimenti è inutile ogni ulteriore discussione!
Mà”nonno”,sarà difficile, viste le ultime vicende personali, possa arrivare a tanto!Comunque;MAI DIRE MAI!
Saluti L.[/quote]bellatrix visto che parli di “conquista dell’inutile” ti nomino il Lionel Terray della situazione….. :laugh:
su quali sono le cose utili e quelle inutili si potrebbe discutere tanto…..
28 Luglio 2015 alle 12:13 #22438Anonimo
Ospitela cosa inutile è salire la Bonelli-Codega senza ponteggi…vuoi mettere il rischio che corri????quasi quasi proporrei di farci mettere una bella scala mobile o ancora meglio una funivia o un pallone idrostatico come quello che c’era per raggiungere l’albergo alto matanna… :P :P :P
28 Luglio 2015 alle 12:24 #22439Nico
Partecipantesù sù gente… calmiamo gli animi ;)
28 Luglio 2015 alle 12:32 #22442alberto
Partecipantela lunga fila per l’acquisto dell’ IPhone 6 appena uscito. Questo si che è utile!!!
questo invece decisamente inutile
Attachments:28 Luglio 2015 alle 12:54 #22444alberto
Partecipante“L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine
Di Stefano Scrima in Letteratura, Scrittura
Qualche tempo fa scrissi un breve articolo intitolato L’inutilità dell’utile – più che altro un modo per consolarmi del destino feroce a cui le lettere mi hanno condannato – e a quel tempo del saggio best seller di Nuccio Ordine, L’utilità dell’inutile (Bompiani, Milano 2013), conoscevo soltanto titolo, argomento e successo. L’unico commento pubblico che ricevette quell’articolo fu che le mie parole, in sostanza, erano trite e ritrite, superficiali e per questo non vere. A quanto pare nel XXI secolo sostenere che il dominio dell’utilitarismo sia un male per l’umanità è da don chisciotte narcisi che vivono di applausi senza muovere il culo dalla sedia. Mi sono chiesto allora quali potessero essere gli argomenti vincenti –che l’“inutile” sia ciò che di più prezioso abbiamo lo so per certo – e ho preso in mano il libro di Ordine pensando che la sua esperienza umana e teoretica avesse potuto illuminarmi. Così non è stato, se non per un paio di aneddoti favolosi di pensatori favolosi. Ma inutilenon per l’argomentazione, che non esiste se non in quella stessa forma superficiale che si può trovare anche nel mio articolo. In definitiva è così, L’inutilità dell’utile racconta, in estrema sintesi e sicuramente con meno accortezza, lo stesso che racconta L’utilità dell’inutile. E quali sono queste argomentazioni superficiali, direi addirittura auto-evidenti? Una, la più derisa dai sudditi dell’utilitarismo dei nostri giorni, è questa: «[I saperi disinteressati] possono avere un ruolo fondamentale nella coltivazione dello spirito e nella crescita civile e culturale dell’umanità» (p. 7), o per dirla con Bataille: «[…] i comportamenti utili [sono], in se stessi, senza valore: solo i nostri “comportamenti gloriosi” determinano la vita umana e le assegnano un valore» (p. 130). E dobbiamo stare attenti, perché l’umanità può crescere ma anche appassire: «Se lasceremo morire il gratuito, se rinunceremo alla forza generatrice dell’inutile, se ascolteremo unicamente questo mortifero canto delle sirene che ci spinge a rincorrere il guadagno, saremo solo in grado di produrre una collettività malata e smemorata che, smarrita, finirà per perdere il senso di se stessa e della vita» (p. 31). Non mi lamento, è tutto vero. Non c’è niente di più profondo che la superficie che reclama esistenza e dignità. Nuccio Ordine chiama in causa tutti i più grandi, per definizione difensori della categoria dell’inutile che rappresentano; mette sotto accusa il sistema dell’università-azienda e degli studenti-clienti; infine fa emergere il valore immenso dei classici, che come diceva Calvino è sicuramente meglio leggere che non leggere.
Ma veniamo alle citazioni e agli aneddoti favolosi, che a volte possono valere un libro intero: Théophile Gautier, sdegnato, diceva che «veramente bello è soltanto ciò che non può servire a nulla; tutto ciò che è utile è brutto, perché è l’espressione di un determinato bisogno, e i bisogni sono ignobili e disgustosi, come la sua povera e inferma natura. Il luogo più utile di una casa è il cesso» (p. 83); Cioran, invece, in Squartamento racconta che «mentre gli preparavano la cicuta, Socrate si esercitava sul flauto per imparare un’aria. E alla domanda “A cosa ti servirà?”, il filosofo impassibile risponde: “A sapere quest’aria prima di morire”» (p. 106); ed Euclide «per rispondere all’interrogativo di un suo allievo – che, appena imparato un primo teorema, gli chiese “Ma cosa ne ricaverò” – […] fece venire uno schiavo e gli ordinò di dare una monetina allo studente “poiché [costui] ha bisogno di ricavare qualcosa da ciò che impara”» (p. 152). Ma la citazione più bella, ai miei occhi, è quella di Kakuzo Okakura: «Nel descrivere il rituale del tè, aveva individuato nel piacere di raccogliere un fiore per regalarlo alla propria compagna il momento preciso in cui la specie umana si era elevata al di sopra degli animali: “Quando intuì l’uso che si poteva fare dell’inutile – spiega lo scrittore giapponese ne Lo Zen e la cerimonia del tè – l’uomo fece il suo ingresso nel regno dell’arte. In un sol colpo, un doppio lusso: il fiore (l’oggetto) e l’atto di raccoglierlo (il gesto) rappresentano entrambi l’inutile, mettendo in discussione il necessario e il profitto» (pp. 18-19).
Eccellenti argomentazioni sull’utilità dell’inutile vengono esposte nel saggio del 1939 (in appendice), L’utilità del sapere inutile, del pedagogo americano Abraham Flexner, il quale spiega, partendo dal presupposto che non ci si sia alcuna contrapposizione tra sapere umanistico e sapere scientifico, come è proprio dalle ricerche scientifiche teoriche ritenute più inutili che nella storia si è arrivati alle conquiste tecnologiche che oggi riteniamo utili, dall’elettricità alle telecomunicazioni.
Dunque, leggere il libro di Nuccio Ordine è di certo un’operazione inutile, nel senso che non vi farà guadagnare soldi, ma, se va bene, solo un po’ di senno. Io addirittura scrivo gratuitamente di un libro che parla della gratuità e del bene che ci fa, lo faccio per amore dell’inutile e soprattutto per amore di me stesso. Ma non vi spiego il motivo, perché è evidente.
Attachments:1 Agosto 2015 alle 21:52 #22448alebiffi86
Partecipanteun paio di foto di una vecchia rivista fornitomi da Guido:
Attachments: -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.