via Ceragioli alla sud ovest del Contrario

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  • Questo topic ha 41 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 6 mesi fa da Anonimo.
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  • #9858
    alebiffi86
    Partecipante

    Per Bonatti:
    ok,stando a quello che mi hai detto probabilmente sono passato dalla parte giusta dello strapiombo.
    Anch’io ricordo di essere passato a sinistra,poi dritto e infine di nuovo a destra.
    Ho trovato il primo chiodo di cui parli tu; il secondo o ? stato rimosso oppure non l’ho visto(cosa probabile dato la notevole tensione che avevo..).
    Poi ho proseguito lungo lo spigolo e ho trovato una sosta buona su due chiodi.

    #9859
    Anonimo
    Ospite

    Tutte le sfide si giocano sul sottile confine tra il riuscire e non riuscire. A volte si parte per fare cose tranquille dove si ? pi? o meno certi del risultato , a volte si va proprio perch? il risultato ? incerto.

    Ovviamente chi non vuol rischiare ? bene che si dedichi al primo tipo di attivit?. Chi si cimenta nelle seconde paga un prezzo pi? alto in termini di impegno per? pu? concedersi il lusso di portare a casa soddisfazioni personali ineguagliabili e di accumulare un patrimonio di esperienze che nessun corso gli potr? dare.

    Ho sottolineato la parola "casa" perch? ? un punto cruciale: tutti partono con l’intento di portare la buccia a casa ma poi ognuno ha le proprie capacit? e il proprio metro di giudizio sul grado di rischio accettabile e su quello che ? inaccettabile. Io non mi sento di criticare n? fare la morale a nessuno, a meno che a quel qualcuno io sia attaccato con una corda in vita :-)

    #9860
    Anonimo
    Ospite

    Non voglio stare qui a ripetere quello che ha sintetizzato benissimo Bergame, ognuno ha il proprio metro di giudizio sul grado di rischio accettabile e su quello inaccettabile, a meno che dall’altra parte della corda ci sia legato io. Quello che mi interessa invece dire ? che ? un periodo in cui ogni critica, anche se costruttiva, viene presa per un giudizio negativo e per questo rifiutata e rigettata al mittente con violenza. E’ successo a me con Bonatti, il suo modo non ? sempre dei pi? tranquilli ma ricordo la mia stizza nel sentirmi giudicato da uno sconosciuto, come si permette! beh credo che sia successa la stessa cosa anche qui. Visti dall’esterno, almeno a me, gli interventi di Davec77 e Tronc non sono parsi ne polemici ne tanto meno aggressivi, non mi sono sembrati giudizi da rifiutare, forse consigli per iniziare a vedere l’argomento "rischio" da altri punti di vista. Che questo poi interessi o meno Alebiffi ? un altra cosa, ma un punto di osservazione diverso non credo debba essere rifiutato in questo modo, ognuno ? comunque libero di farlo suo o meno, le parole di Tronc hanno colpito anche me che stavo pensando alla sud del Contrario che, nella mia mente, rappresenta la parete pi? selvaggia delle apuane.
    Un bravo ad Alebiffi e un bravo al tuo compagno di cordata per la via e la parete che avete affrontato, bravi anche per aver calcolato i rischi e aver deciso comunque di andare, io e forse qualcun altro ci penser? un po’ di pi? prima di cimentarmi nell’impresa e forse cambier? obiettivo, oppure decider? di andare ma molto pi? consapevole di ieri dei rischi che dovr? affrontare.
    Franco

    #9863
    alberto
    Partecipante

    Le parole di Davec forse sono state un p? forti . Quelle di Tronc invece , se non ho capito male, sono state quelle del "buon padre di famiglia" che invita il giovane ed entusiasta alpinista un p? a riflettere.
    Giovani siamo stati tutti e avere entusiasmo ? bello e fondamentale per impegnarsi in certe avventure, che presuppongono fatica e rischio.
    L’importante ? che questo entusiasmo non travalichi in incoscenza nel fare cose forse un p? troppo al limite delle proprie possibilit?.
    Quando si ? troppo al limite… ed anche quando si ? molto sopra il limite….forse basta veramente troppo poco per fare una minchiata con tutte le conseguenze del caso. Quindi per impreparazione oppure proprio per l’esatto opposto: sopravalutazione di se stessi.
    Ho incoraggiato Aleb perch? mi ci rivedo , voglia di avventura e di confrontarsi con la parete, per il gusto dell’ignoto e della sfida perch? in fondo questo ? l’alpinismo che a me piace. Si ? bello il gesto atletico ma quello che attizza ? la sfida con la montagna.
    L’importante per? ? avere sempre chiaro nella mente che la montagna ? pi? grande di noi.
    Ho perso un grande amico in montagna, era un’entusiasta un trascinatore. E’ stato imprudente…forse. O forse ? stato solo sfortunato.

    #9865
    Anonimo
    Ospite

    Visto che sono chiamato in causa direttamente ripasso di qua, per dire che se mi sono permesso di dire quello che ho detto (e che effettivamente penso), ? solo perch? conosco piuttosto bene alebiffi86, visto che siamo andati in giro insieme per quasi un anno, periodo nel quale ho cercato di insegnargli il poco che sapevo di montagna e di alpinismo.
    Ha fatto sicuramente moltissimi progressi rispetto a un anno fa, e di questo non posso che complimentarmi con lui. Ma personalmente ritengo che per la cordata composta da lui e dal suo compagno, affrontare una via come la Ceragioli al Contrario sia stato un azzardo. Questo ? il mio modesto parere. Sono comunque contento che siano riusciti a salire la via e che sia andato tutto per il meglio.
    Il "fastidio" perch? qualcun altro abbia salito la suddetta via ? del tutto immaginario e sta solo dentro la testa di alebiffi, visto che peraltro la via non rientra fra i miei obiettivi primari (che non sono cos? pochi). Quando siamo andati alla Bastrenta ci siamo andati solo perch? interessava a entrambi farla, e abbiamo pure deciso all’ultimo momento la meta…

    Per il resto (ma l’ho detto tante volte!!!) sono anch’io pienamente d’accordo con la visione dell’alpinismo che ha bonatti. L’avventura e il rischio sono componenti irrinunciabili, ma bisogna sempre stare all’occhio e fare le cose per gradi, salendo uno scalino alla volta.

    #9866
    alebiffi86
    Partecipante

    davec77 scritto:

    Visto che sono chiamato in causa direttamente ripasso di qua, per dire che se mi sono permesso di dire quello che ho detto (e che effettivamente penso), ? solo perch? conosco piuttosto bene alebiffi86, visto che siamo andati in giro insieme per quasi un anno, periodo nel quale ho cercato di insegnargli il poco che sapevo di montagna e di alpinismo.
    Ha fatto sicuramente moltissimi progressi rispetto a un anno fa, e di questo non posso che complimentarmi con lui. Ma personalmente ritengo che per la cordata composta da lui e dal suo compagno, affrontare una via come la Ceragioli al Contrario sia stato un azzardo. Questo ? il mio modesto parere. Sono comunque contento che siano riusciti a salire la via e che sia andato tutto per il meglio.
    Il "fastidio" perch? qualcun altro abbia salito la suddetta via ? del tutto immaginario e sta solo dentro la testa di alebiffi, visto che peraltro la via non rientra fra i miei obiettivi primari (che non sono cos? pochi). Quando siamo andati alla Bastrenta ci siamo andati solo perch? interessava a entrambi farla, e abbiamo pure deciso all’ultimo momento la meta…

    Per il resto (ma l’ho detto tante volte!!!) sono anch’io pienamente d’accordo con la visione dell’alpinismo che ha bonatti. L’avventura e il rischio sono componenti irrinunciabili, ma bisogna sempre stare all’occhio e fare le cose per gradi, salendo uno scalino alla volta.

    Voglio sfruttare l’intervento di Davec77 per fare una domanda (rivolta a tutti)di carattere generale:
    il fatto che la cordata composta da me e matteo non abbia una grande esperienza forse ? vero,ma allora mi chiedo come devono fare delle persone che hanno un livello medio-basso per progredire? Fare dei corsi? non credo visto che l? s’insegnano le nozioni di base che noi gi? possediamo.
    Allora forse l’unica soluzione per migliorare ? farsi scarrozzare in montagna da persone pi? forti e pi? esperte di noi; questo per? non ? sempre possibile visto che l’ambiente alpinistico(dal punto di vista sociale)? abbastanza esclusivo e forse anche un po’snob(a mio avviso)e sono poche le persone in gamba disposte a perdere tempo con dei principianti.
    Il risultato finale ? che uno si dovrebbe accontentare di fare sempre le solite vie facili che conosce a memoria e questo non mi sembra ne giusto ne utile per nessuno.
    Questo ? il motivo per cui ho ritenuto opportuno per una volta tentare qualcosa di pi? impegnativo e ne sono stato ripagato con una soddisfazione enorme.
    Inoltre penso che se tutti ragionassero come tronc o davec77 non avremmo mai avuto i grandi nomi dell’alpinismo; per citare un esempio classico,reinhold Messner ? stato praticamente un autodidatta (a parte una iniziale infarinatura che gli dette il padre)e a 15/16 anni si avventurava con il fratello minore su pareti come quella del sass rigais.
    Chiaramente non mi permetto neanche lontanamente di paragonarmi a uno come lui,ma ? soltanto per dire che la natura dell’alpinismo ? sempre stata quella dell’esplorazione e del mettersi alla prova; ma se vado in montagna solo con gente pi? esperta di me o a fare solo vie dove son certo di passare,l’esplorazione e il cimentarsi che fine fanno?

    #9867
    alberto
    Partecipante

    ti dimentichi :evil: Bonatti che a 19 anni!!! ripete la Cassin sulla nord della Walker e nel 1955 a 25 anni apre in solitaria una via nuova sul pilastro SW del Dru , spostando in avanti di 20 anni la storia dell’alpinismo!!
    Per? ? pur vero che non siamo tutti dei Bonatti.;)

    #9868
    warthog
    Partecipante

    caro alebiffi, probabilmente siamo all incirca coetanei, per cui non ho alcuna intenzione di fare il vecchio moralista. anche io la vedevo un poco piu come te fino a circa un annetto fa, quandio feci un salto nel vuoto che mi sarebbe potuto costare caro, e dove invece non mi feci quasi nulla. Chi legge questo forum sa di cosa parlo, penso. Dopo quell episodio il mio senso di fastidio per la roccia discutibile ? parecchio aumentato.
    Purtroppo l allenamento di fronte alla rocciaccia si rivela spesso inutile e impotente: questa non mi ? parsa piu una sfida leale.
    Cio nonostante il solo modo di difendersi dal marcio, una volta che ci si butta, rimane il livello. Un avambraccio e una tecnica migliori permettono spesso di evitare certe prese o ancora meglio di caricare solo certi appoggi sicuri… io sto cercando di fare cosi…

    #9869
    Tronc
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    Allora lascia che ti dica una cosa: le persone dovresti giudicarle non dall’et?,ma da ben altre cose che di me non puoi conoscere perch? non sai neanche chi sono.

    Ma anche due!
    Solo che a me non pare di aver dato alcun giudizio n? su di te (a parte dire che sei giovane e questo ? un dato oggettivo), n? sulle tue scelte alpinistiche.
    Sapendo che non ti poteva interessare non l’ho fatto, ma posso sempre rimediare… :whistle:
    In ogni caso ti stupirebbe perch? nemmeno tu sai chi ? Tronc ("lei non sa chi sono io", l’ho gi? sentita da qualche parte…) :laugh:

    Warthog: non ti pare che il 7b+ sia anche troppo per arrampicare sul marcione? Con du bracci cos? mica te ne accorgi pi? della differenza, stacchi via tutta la montagna! :woohoo:

    #9870
    warthog
    Partecipante

    A parte che il 7b+ non l’ho fatto…
    Ci sono marcioni e marcioni.
    Per un marcione di 6c/7a no, non basta…

    #9871
    alberto
    Partecipante

    warthog scritto:

    caro alebiffi, probabilmente siamo all incirca coetanei, per cui non ho alcuna intenzione di fare il vecchio moralista. anche io la vedevo un poco piu come te fino a circa un annetto fa, quandio feci un salto nel vuoto che mi sarebbe potuto costare caro, e dove invece non mi feci quasi nulla. Chi legge questo forum sa di cosa parlo, penso. Dopo quell episodio il mio senso di fastidio per la roccia discutibile ? parecchio aumentato.
    Purtroppo l allenamento di fronte alla rocciaccia si rivela spesso inutile e impotente: questa non mi ? parsa piu una sfida leale.
    Cio nonostante il solo modo di difendersi dal marcio, una volta che ci si butta, rimane il livello. Un avambraccio e una tecnica migliori permettono spesso di evitare certe prese o ancora meglio di caricare solo certi appoggi sicuri… io sto cercando di fare cosi…

    ..io lo so:whistle: …posso fare la spia?:evil:

    #9872
    Tronc
    Partecipante

    warthog scritto:

    A parte che il 7b+ non l’ho fatto…
    Ci sono marcioni e marcioni.
    Per un marcione di 6c/7a no, non basta…

    Ovvia, warthog dai, non fare il modesto… ero l? quando hai chiuso Manco il papa. Non mi hai visto? ero l? su Anaconda (slegato, in discesa) :P
    E poi dai, 7cilum ? un 7b durissimo… tu i 7b li mastichi eccome.
    Ma sono d’accordo che non basta. Quando c’? veramente da tirare e tirare forte non lo puoi sapere se una cosa si stacca o no. Non c’? davvero modo.
    Parlando seriamente e poi faccio come Gargiulo, io penso che qui si faccia una gran confusione tra rischio e avventura. Fermo restando che non si pu? davvero parlare d’avventura su percorsi stranoti, cosa rimane allora di quelli? evidentemente solo il rischio. Ma il rischio, di per s?, non fa avventura
    A meno che ORA non si chiami cos? il liquido marrone che cola nelle mutande.
    Purtroppo il rischio fa spesso sangue invece. Non ne vale la pena. Si pu? praticare un alpinismo divertente: dispiace vedere che i giovani (ma non parlo di te e di nessun altro, che poi si incazza) non imparino nulla dalla storia.

    #9873
    alebiffi86
    Partecipante

    Per Warthog:
    Sono assolutamente daccordo con quello che hai detto;
    Il mio livello purtroppo ? molto modesto (max 6a+),ma cercher? di allenarmi per migliorarlo..

    #9874
    Anonimo
    Ospite

    b]alebiffi86 scritto:[/b]

    davec77 scritto:
    [quote]Visto che sono chiamato in causa direttamente ripasso di qua, per dire che se mi sono permesso di dire quello che ho detto (e che effettivamente penso), ? solo perch? conosco piuttosto bene alebiffi86, visto che siamo andati in giro insieme per quasi un anno, periodo nel quale ho cercato di insegnargli il poco che sapevo di montagna e di alpinismo.
    Ha fatto sicuramente moltissimi progressi rispetto a un anno fa, e di questo non posso che complimentarmi con lui. Ma personalmente ritengo che per la cordata composta da lui e dal suo compagno, affrontare una via come la Ceragioli al Contrario sia stato un azzardo. Questo ? il mio modesto parere. Sono comunque contento che siano riusciti a salire la via e che sia andato tutto per il meglio.
    Il "fastidio" perch? qualcun altro abbia salito la suddetta via ? del tutto immaginario e sta solo dentro la testa di alebiffi, visto che peraltro la via non rientra fra i miei obiettivi primari (che non sono cos? pochi). Quando siamo andati alla Bastrenta ci siamo andati solo perch? interessava a entrambi farla, e abbiamo pure deciso all’ultimo momento la meta…

    Per il resto (ma l’ho detto tante volte!!!) sono anch’io pienamente d’accordo con la visione dell’alpinismo che ha bonatti. L’avventura e il rischio sono componenti irrinunciabili, ma bisogna sempre stare all’occhio e fare le cose per gradi, salendo uno scalino alla volta.

    Voglio sfruttare l’intervento di Davec77 per fare una domanda (rivolta a tutti)di carattere generale:
    il fatto che la cordata composta da me e matteo non abbia una grande esperienza forse ? vero,ma allora mi chiedo come devono fare delle persone che hanno un livello medio-basso per progredire? Fare dei corsi? non credo visto che l? s’insegnano le nozioni di base che noi gi? possediamo.
    Allora forse l’unica soluzione per migliorare ? farsi scarrozzare in montagna da persone pi? forti e pi? esperte di noi; questo per? non ? sempre possibile visto che l’ambiente alpinistico(dal punto di vista sociale)? abbastanza esclusivo e forse anche un po’snob(a mio avviso)e sono poche le persone in gamba disposte a perdere tempo con dei principianti.
    Il risultato finale ? che uno si dovrebbe accontentare di fare sempre le solite vie facili che conosce a memoria e questo non mi sembra ne giusto ne utile per nessuno.
    Questo ? il motivo per cui ho ritenuto opportuno per una volta tentare qualcosa di pi? impegnativo e ne sono stato ripagato con una soddisfazione enorme.
    Inoltre penso che se tutti ragionassero come tronc o davec77 non avremmo mai avuto i grandi nomi dell’alpinismo; per citare un esempio classico,reinhold Messner ? stato praticamente un autodidatta (a parte una iniziale infarinatura che gli dette il padre)e a 15/16 anni si avventurava con il fratello minore su pareti come quella del sass rigais.
    Chiaramente non mi permetto neanche lontanamente di paragonarmi a uno come lui,ma ? soltanto per dire che la natura dell’alpinismo ? sempre stata quella dell’esplorazione e del mettersi alla prova; ma se vado in montagna solo con gente pi? esperta di me o a fare solo vie dove son certo di passare,l’esplorazione e il cimentarsi che fine fanno?[/quote]

    Quoto in pieno!!
    bella salita bravi e basta!!

    #9877
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    Per Warthog:
    Sono assolutamente daccordo con quello che hai detto;
    Il mio livello purtroppo ? molto modesto (max 6a+),ma cercher? di allenarmi per migliorarlo..

    prova a fare il 6a+ cio? il VII- sulla nord Ovest della Civetta e vediamo se ? modesto.

    E comunque stiamo esagerando, si parla della Ceragioli al Contrario che ? ripetuta certo non c’? la fila come su "una via per Claudio" , ma li c’? una filata di fix e questo a parit? di grado fa la differenza.

    Inoltre non mi sembra proprio che la Ceragioli sia una marcione.

    Il rischio, quello di non riuscire,(non solo quello di farsi male) non fa avventura nel momento in cui non si "Uccide il drago" quando non si trasformano gli itinerari alpinistici in autentiche vie ferrate, dove in qualsiasi momento e con facilit? puoi levarti d’impaccio , basta tirare gi? una corda. Dove non serve portare chiodi e martello perch? il percorso ? completamente attrezzato, dove non serve cercare la via perch? basta seguire la fila della ferraglia lungo roccia.

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