Via della Rospa – M.te Rovaio

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  • #10116
    Anonimo
    Ospite

    Scusate .. qualcuno saprebbe darmi notizie sulla via della Rospa al M.te Rovaio .. l’ho notata guardando l’attacco di Beatiful del Barsuglia .. ? protetta a chiodi ormai desueti .. qualcuno ha una parvenza di relazione ?

    Grazie B)

    #10119
    alberto
    Partecipante

    ikeman70 scritto:

    Scusate .. qualcuno saprebbe darmi notizie sulla via della Rospa al M.te Rovaio .. l’ho notata guardando l’attacco di Beatiful del Barsuglia .. ? protetta a chiodi ormai desueti .. qualcuno ha una parvenza di relazione ?

    Grazie B)

    ….chiodi ormai disueti….????

    allora via mano al trapano!!!!

    #10120
    Anonimo
    Ospite

    Col cavolo !! .. il trapano lo uso a malapena per mettere i tasselli delle mensole a casa e manco l? .. :laugh: .. dai Bonatti te che sei un’ enciclopedia su du’ gambe dammi qualche notiziola .. ;)

    #10122
    alberto
    Partecipante

    adesso si che mi garbi;)

    non ho ripetuto la via. Ti posso solo dire che uno degli apritori ? Faliero Macarini di Lucca. Aperta credo negli ani 80 .

    #10125
    Anonimo
    Ospite

    ok ;)

    grazie .. provo a scatenare il mio segugio informatico di sezione per vedere se ne trova a giro qualcosa :lol:

    #10127
    alberto
    Partecipante

    forse ne sa qualcosa di pi? Lasco.

    #10132
    lasco
    Partecipante

    Ciao,non lo mai fatta la via non ha mai goduto di una buona reputazione per la roccia non proprio ottima ,conosco solo il nome di uno degli apritori Roberto Storai di Gallicano attuale capostazione della stazione di Lucca del sast ,probabile che uno sia anche Faliero .Ho parlato con mio cognato che l? ripetuta parecchi anni fa questo ? quanto si ricordaLe difficolta si aggirano sul 4e 5 con un passo su staffe visibile dal basso all’epoca classificato a1 l’uscita ? delicata,mi anno detto che in una ripetizione Barsuglia ? passato in libera ,la chiodatura come hai visto da te ? vecchia Ciao

    #10134
    Anonimo
    Ospite

    Grazie Lasco ;) :lol:

    #27408
    Enrico
    Partecipante

    Monte Rovaio
    Pilastri di Trèscala

    VIA DELLA ROSPA

    Prima salita 10/VI/1978 Faliero Macarini e Roberto Storai con uso di chiodi a pressione e difficoltà di V+ e A1
    Richiodata a giugno/luglio 2018 dallo stesso apritore Faliero Macarini, Marco Fagiolini e Enrico Tomasin con fix inox e chiodi nel rispetto della chiodatura originale ma per favorirne la salita in arrampicata libera.
    Difficoltà massima 6a+ e A0, 5c obbligatorio, RS1
    Sviluppo 70 mt circa
    Per una ripetizione sono necessario corda da 70m e 16 rinvii

    AVVICINAMENTO Lasciata l’auto presso la cappella del monte Piglionico seguire in discesa un comodo sentiero che in 10/15 minuti porta all’abitato di Colle Panestra; seguire poi il sentiero della Memoria con segnavia bianchi e rossi (ignorare la traccia che porta a Pizzorno) che in altri 10 minuti porta a casa Trèscala, dove una lapide ricorda i partigiani del gruppo Valanga. Si risale brevemente seguendo il sentiero che poi a mezza costa passa sotto alle pareti (5 minuti); l’attacco è posto appena a sinistra della verticale del diedrone che caratterizza quella porzione di parete. Nome alla base.

    L1 salire verso un primo fix, poi in obliquo a destra per una vaga fessura (chiodi, 5b/c), al suo termine (chiodo con fettuccia) salire una serie di muretti con passaggi tecnici (fix e ch., 6a); sosta su 2 fix collegati e maillon, 20 mt 6a
    L2 appena a sinistra della sosta(ch. poi fix), superare un tratto in placca con passaggi tecnici (6a+, fix), poi più facilmente (ch., albero potato) fino ad una cengetta (vecchia sosta, sconsigliabile, su 2 ch. a pressione; sulla cengia un breve tratto di roccia ripulita richiede attenzione); proseguire verso destra (fix) entrando in un ampio diedro (5b,fix) seguirlo uscendone a sinistra (fix) con passo tecnico (6a+); un’ultima placca appoggiata (ch. con fettuccia) porta alla sosta su 2 fix collegati e maillon, 25 mt 6a+
    L3 dalla sosta a sinistra (ch. e ch. con cordone) salire un vago diedrino fin sotto allo strapiombetto (fix e clessidra), salire in esposizione al suo margine sinistro, seguono 3 punti di A0 per uscire dal tettino e ribaltarsi sulla liscia placca successiva; dall’ultimo ch. a pressione per terreno facile ma infido si sale ad un terrazzino a sinistra dove si trova la sosta su 2 fix collegati e maillon; 15 mt, 6a e A0
    Discesa: in doppia con 3 brevi CD.

    La via seppure breve presenta due tiri davvero belli e divertenti, ha già avuto dopo la chiodatura una ripetizione che ha confermato la bellezza. Purtroppo in parete ci saranno ancora un po’ di polvere e terra.

    #27409
    Enrico
    Partecipante

    La via era stata aperta con largo uso di chiodi a pressione artigianali, rimasti ancora in vari punti sull’itinerario, la chiodatura a fix era dunque la scelta più ovvia. Arriveranno le critiche di chi avrebbe preferito una chiodatura sistematica a fix. La roccia del Rovaio richiede sapienza e astuzia per essere chiodata, doti che gli apritori avevano mostrato, ed anche per questo abbiamo preferito lasciare la chiodatura mista, sperando che i ripetitori apprezzino anche questo aspetto della via oltre alla bellezza dei passaggi.

    #27410
    alberto
    Partecipante

    Enrico, per quanto poco possa valere la mia opinione , approvo il vostro operato di avere lasciato i vecchi chiodi a pressione.

    saper chiodare per quanto mi riguarda è un arte e fa parte del bagaglio di un arrampicatore come quello di saper scalare. Inoltre aprire una via è un momento di completamento e di espressione personale nella vita arrampicatoria.
    Conoscere la storia serve anche a capire il presente. Quindi non vedo perchè si dovrebbero cancellare le tracce , le testimonianze di questa storia.

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