via Montagna – Piombo alla parete est del Pisanino

Homepage Forum Alpi Apuane Alpinismo invernale sulle Apuane via Montagna – Piombo alla parete est del Pisanino

Stai visualizzando 8 post - dal 46 a 53 (di 53 totali)
  • Autore
    Post
  • #26676
    Anonimo
    Ospite

    per chi volesse farsi ‘na cultura sull’evoluzione degli attrezzi da ghiaccio ripido, dalle mitiche bamboos di Chouinard (Grassi ci fece l’Ipercouloir alle Jorasses !!!!!! ), ai Terrors di Mc Innes…fino a roba quasi moderna…

    ecco un enciclopedico topic su supertopa:
    http://www.supertopo.com/climbers-forum/382806/Classic-Ice-Primer-Chouinard-Catalog-1968

    (in INGLISC…ma veramente notevole)

    non capisco come mai i roastbeefs non parlino delle lame di Giustino, piegate dai fabbri dell’Agip.
    ‘che Chouinard le dropped picks le aveva forgiate a fine sessanta
    ma a Livorno mica c’o o sapeveno!
    un po’ come in matematica…per ogni teorema ”europeo”, c’e’ sempre la controversione russa, fatta da qualcuno dal nome impronunciabile in maniera completamente autonoma…

    #26677
    alebiffi86
    Partecipante

    [quote=”puppasedani” post=27947]penso che la telefonata gli abbia fatto veramente piacere!

    fio’, 87 anni! come passa il tempo…
    l’ultima volta che lo ho visto era un giovincello di appena 80!!!

    delle picche (una!) accorciate ne aveva parlato anche il Pesi.
    se non mi ricordo male disse che aveva imparato ”il trucco” dai fratelli Chiarella, chiavaresi…sara’ che i liguri c’hanno il braccino corto??? :laugh:[/quote]

    si, è stato molto contento della telefonata! dev’essere bello che a distanza di tanti anni qualcuno si ricordi delle tue imprese e ti faccia i complimenti..vuol dire che quello che hai fatto (e quello che sei) continua a vivere!
    ah, bello il link che hai postato!! la cosa più incredibile sono le “Eboc” del 1979..davvero pionieristiche con quel manico così sagomato..una versione primitiva della nomic e compagne!

    #26678
    alebiffi86
    Partecipante

    finalmente sono riuscito a raccimolare le idee e a stendere una relazione..

    [b]VIA MONTAGNA – PIOMBO PARETE EST DEL PISANINO
    [/b]

    E.Montagna, G.Piombo, S.Rinaldi, il 12 marzo 1961

    Ripetizione del 3 gennaio 2018, D.Damato, A.Biffignandi in sette ore di arrampicata effettiva

    Dislivello: 850 metri

    Difficoltà: III / D+

    Esposizione: est

    Materiale: normale dotazione alpinistica invernale, utili un paio di viti da ghiaccio, una scelta di chiodi da roccia e molto consigliabili alcuni chiodi da terra (warthog)

    Condizioni: l’esposizione ad est ed il fondo particolarmente ripido ed erboso fanno si che la via sia difficilmente in buone condizioni; durante la nostra ripetizione abbiamo trovato una situazione particolarmente favorevole con neve dura, ghiaccio ed in generale una copertura più che sufficiente ad eseguire la salita interamente in piolet traction; tale condizione della parete è stata favorita da numerose precipitazioni nevose a quote medio alte seguite da correnti sciroccali e successivi riabbassamenti termici.

    Note: visto lo sviluppo della parete, l’esposizione al primo sole mattutino e le creste rocciose che la delimitano la via si presta ad essere oggetto di numerose scariche di pietra e ghiaccio; si consiglia di attaccare la prima parte prima della levata del sole oppure in giornate particolarmente fredde e/o con copertura nuvolosa.

    Avvicinamento: dalla strada che collega Gorfigliano a Vagli di Sopra, dopo alcune ripide curve si prende la deviazione a destra per la marmifera diretta alle cave del Passo della Focolaccia.
    A circa 1 km dalla deviazione si parcheggia nei pressi della galleria e si prosegue a piedi lungo la marmifera; dove la strada si biforca si prende la destra e si prosegue per poche centinaia di metri.
    Si giunge quindi nuovamente ad un bivio dove anziché continuare diritti s’imbocca una netta deviazione a destra che s’inoltra nel bosco con andamento pianeggiante.
    Dopo poco si trova un’altra strada che sale in alto a sinistra, non seguirla ma proseguire lungamente sulla via principale; in breve si giungerà al cantiere delle cave Bacolaio da dove già s’intuisce l’accesso al canalone basale della parete.
    Tralasciare nuovamente un ulteriore piccola stradina che sale a sinistra e procedere in leggera discesa; prima che la strada perda nettamente di quota (andando a ricongiungersi con la marmifera delle cave scaglia) puntare in alto al breve muro che sbarra l’accesso al canale.
    Da qui dapprima si traversa brevemente a sinistra per poi superare un ripido pendio detritico che dà accesso ad un pianoro; dal piazzale finalmente si riesce ad accedere al canalone basale dopo piccola discesa.
    Ore 1 dalla galleria della marmifera

    RELAZIONE:

    Dopo aver superato una breve parte incassata accedere agli imponenti coni di valanga e risalirli per circa 200 metri con pendenze sui 40/45°.
    Giunti alla fine dei resti delle slavine si supera una piccola e caratteristica “crepaccia terminale” che dà accesso ad un canale via via più ripido e stretto; proseguire su tale canale per altri 150/200 metri con pendenze sui 50° e alcuni risalti ghiacciati più verticali (60/65°).
    Il canale termina in prossimità di un grande muro strapiombante e poco sotto di esso s’inizia una lunga ed esposta traversata con andamento ascendente a destra.
    Senza percorso obbligato si risale una costola in direzione dell’evidente muro verticale che costituisce un avancorpo della cresta della Mirandola; giunti in prossimità della parete rocciosa (pendenze sui 60° e qualche passo di misto su placche scoperte) a circa 1600 metri di quota si traversa ora a sinistra per circa un centinaio di metri fino ad intravedere una marcata goulotte; si scende brevemente lungo un piccolo ed esposto sperone sino a guadagnare l’accesso di detta goulotte.
    Questo rappresenta uno dei tratti chiave della via (probabilmente non è il percorso originale dei primi salitori): salire la strettoia su buon ghiaccio ed uscire su pendio di neve per poi andare a sostare in alto a sinistra in prossimità di alcune rocce (sosta fatta su arbusti affioranti, circa 50 metri, 75°).
    Proseguire ora in traverso a destra, tralasciare un primo salto verticale e puntare alla breve e stretta goulotte sempre sulla destra; risalirla con bei passaggi su ghiaccio (75/80°) fino a guadagnare l’uscita e a raggiungere un faggio isolato dove si sosta (45/50 metri).
    Dal faggio si sale ora diritti per circa 60 metri di pendio (45/50°) portandosi nuovamente a ridosso delle alte mura della cresta della Mirandola, sosta su fittoni da neve;
    Con un breve tiro di una ventina di metri si traversa ora a sinistra rimontando una costola e si sosta su chiodi da roccia alla base di un esposto ed infido traverso.
    Secondo tratto chiave della via: traversare delicatamente a sinistra su placche infide talvolta scoperte, guadagnare nuovamente un canale e proseguire fino ad un gruppo di solidi arbusti (60 metri, 65° M3).
    Da qui si sale diritti su pendenze sempre sostenute e giunti al punto di convergenza tra la cresta della mirandola e il termine della parete si supera un ultimo muretto di misto sui 75°; con un breve spostamento a sinistra e successiva risalita in verticale si guadagna finalmente la cresta sommitale (tratto in conserva di circa 80/90 metri).

    NOTE: 1) durante la ripetizione probabilmente non è stato seguito per intero l’itinerario originale ma sono state effettuate alcune varianti; 2) dalla sosta su arbusti dopo la prima goulotte è possibile salire più centralmente (con pendenze maggiori) senza traversare troppo a destra guadagnando così direttamente l’ultimo canale (questo evita di dover effettuare il delicato traverso su placca della parte superiore).

    Discesa: dall’uscita della parete si sale brevemente per cresta e dopo essere scesi alcuni metri si guadagna il Canale delle Rose; scendere detto canale sino a reperire l’esposto traverso su neve che conduce a foce dell’Altare; da qui non resta che calarsi in direzione di Gorfigliano lungo i ripidi pendii (50°) che conducono velocemente alle cave Bacolaio (nella parte finale la discesa si presenta come un canale boscoso con alcuni salti verticali aggirabili tra i faggi); dalla cava con percorso logico si raggiunge la marmifera percorsa al mattino e di lì in breve si ritorna alla galleria.

    #26679
    Anonimo
    Ospite

    Questo versante è uno dei più alpini delle Apuane,
    Ogni volta che ci passo sotto mi chiedo come non sia un superclassico… E le condizioni penso che non siano così rare come si dice.
    Forse quella orrenda cava proprio alla base fa passare la voglia…

    Comunque, bravi per essere andati. Sono sicuro che merita una salita più di tanti “giochini” apuani (con molte virgolette) maggiormente in voga

    #26680
    Anonimo
    Ospite

    [quote=”bonatti” post=27907]Ale, eccome se immagino!!

    Sognare è fondamentale. Io ho sognato tanto e diversi di questi sogni si sono poi realizzati.

    Altri sogni invece li ho nel cassetto dei desideri.

    Ma siccome sono più stronzo , non li dico…. ;) :laugh:

    Di nuovo BRAVi. Questa è una salita che mi sarebbe piaciuto fare ma ho sempre rimandato. Forse oramai son vecchio.[/quote]

    Ma quale stronzo… Anzi…
    Se un progetto te lo tieni per te:
    1) dai anche agli altri la possibilità di sognare e di illudersi che sia una loro idea
    2) lasci agli altri la possibilità di salirci, senza che si sentano in dovere di lasciartela, o anche peggio che la facciano col malumore perché capitano lì quel giorno che non si può dire no e sentono che ti stanno fregando la via
    3) se proprio è un idea geniale, rischi meno che te la soffino ;-)

    … Sempre che qualche vecchiaccio (relativamente parlando) non l’abbia già salita vari anni or sono.

    Con questo non voglio assolutamente criticare chi condivide i propri progetti come ha fatto Alebiffi86, progetti che in gran parte peraltro sfortunatamente (perché sono postacci) condivido.
    Anzi… Devo ammettere che a volte le nostre idee ci sembrano così geniali che non condividerle è come trattenere l’orgasmo.

    Concludendo questa fine dissertazione direi che, per la propria salute mentale e fisica forse è meglio vuotare il sacco mentre invece in fin dei conti è meglio cucirsi la bocca per rispetto altrui…

    E dunque non puoi definirti stronzo ma anzi altruista. Ciao :-)

    #26681
    alberto
    Partecipante

    “… Sempre che qualche vecchiaccio (relativamente parlando) non l’abbia già salita vari anni or sono.”

    Giampaolo, questa cosa a noi, puntroppo è successa per ONDA SU ONDA alla nord del Sumbra. E sinceramente ne sono molto, ma MOLTO !!! dispiaciuto. Non per la via che non è nostra. Mica mi cambia la vita. Ma per il fatto di avere dichiarato una prima che non lo era. Soprattutto una prima di un certo Gianni Calcagno che per noi è stato un esempio.
    Eppure ci eravamo informati e quando siamo andati eravamo sicuri che fosse una via nuova . Ma è successo.
    Bastava che qualcuno che qualcosa sapeva, e che fu contattato. Fosse più chiaro.

    Tutto li !!

    Comunque, Giampaolo, grazie per il NON stronzo :laugh:

    a me di solito piace parlare con gli altri di idee, realizzazioni e sogni. Anzi qualcuno dice che parlo troppo… Mi son dato dello stronzo perchè egoisticamente qualche desiderio lo vorrei tenere segreto.
    Poi c’è anche qualche tentativo rimasto per ora tale. E anche questi, sempre egoisticamente , li vorrei tenere segreti, Chissà che un giorno non riesca a trasformarli in realtà.

    #26682
    Anonimo
    Ospite

    [quote=”bonatti” post=27953]”… Sempre che qualche vecchiaccio (relativamente parlando) non l’abbia già salita vari anni or sono.”

    Giampaolo, questa cosa a noi, puntroppo è successa per ONDA SU ONDA alla nord del Sumbra.[/quote]

    io non mi informo nemmeno così ho sempre l’emozione della prima… :silly:

    A proposito, vado un po’ fuori topico, sul Cavallo, quel canale goulotte parecchio incassato che sale il versante ovest della sella che separa la gobba secondaria dall’ultima cima quotata meridionale,
    la conosci? L’ho salita lo scorso anno da solo, ho anche trovato qualche chiodo…

    E a proposito di Onda su Onda, si stava formando, una settimana fa’ c’era una bella righina bianca… ma non sarà rimasto nulla ormai :dry:

    #26683
    alberto
    Partecipante

    “A proposito, vado un po’ fuori topico, sul Cavallo, quel canale goulotte parecchio incassato che sale il versante ovest della sella che separa la gobba secondaria dall’ultima cima quotata meridionale,
    la conosci? L’ho salita lo scorso anno da solo, ho anche trovato qualche chiodo…”

    a casa dovrei avere qualcosa in proposito quindi devo contrallare. Ma forse è stata salita da Davide Fruzzetti di Forno. Per capirci quello che ha aperto “Minima Immoralia” allo Zucco delle Marzoline.

Stai visualizzando 8 post - dal 46 a 53 (di 53 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.