Homepage › Forum › Alpi Apuane › Toponomastica apuana: Monte Belgia o Monte Novello? › Rispondi a: Toponomastica apuana: Monte Belgia o Monte Novello?
Ciao Gabriele,
è sempre un piacere parlare con te di queste cose. Quello che riferisci da appassionati locali è molto interessante; ti faccio le mie considerazioni al riguardo.
1) E’ vero che definivo “sconsigliabile” (per ravaneto scomodo, rovi, assenza di tracce) la via di salita che conosco: ma sconsigliabile per il comune escursionista, abituato a percorrere sentieri, facili o meno facili, segnati o no. Ma se non esistessero alternative “consigliabili”? se per esempio da nessuna parte esistessero tracce che portano sul Pesaro? e se, nonostante ciò, l’appassionato come te o me volesse comunque salire sul Pesaro? ecco che la cosa comincia a presentarsi in maniera diversa. E allora si può dire che la via di salita che descrivevo ha almeno due vantaggi: a) non ha vere difficoltà tecniche e si può fare sia in salita che in discesa; b) non ci sono contropendenze, e il dislivello tra punto di partenza e punto di arrivo (circa 600 m) equivale al dislivello da sobbarcarsi.
2) Ho salito la dorsale della Faggia Grande: facile, ma comunque anch’essa senza sentiero. Non conosco il tratto di cresta da percorrere in discesa fino alla sella a monte del Pesaro, ma mi risulta e do per certo che si possa percorrere senza difficoltà. Il punto dolente, però, è il dislivello: da 1030 m c. (punto di congiunzione Faggia Grande – cresta del Pesaro) si deve scendere fino alla sella a monte del Pesaro (795 m c.) e anzi, mi risulta, fino a 750 m c. per poter entrare nel bosco e risalirlo fino al Pesaro. In altre parole si perdono 280 m di quota, che diventano 560 se si torna per la stessa via: si raddoppia quasi il dislivello dell’altro itinerario! se invece non si torna per la stessa via bisogna scendere per la via che ho percorso io, e allora saremmo alle solite.
3) Secondo me la via più bella al Pesaro è – o sarebbe! – salire per filo di cresta fin dalla sella sopra la Crestola. Da lì fino alla quota 750 m c. si procede senza particolari problemi; il punto critico è la discesa alla sella sottostante (725 m c.). Esclusa la discesa diretta (spigolo quasi verticale, espostissimo e rotto), bisognerebbe scendere sul pendio di sinistra (lato Pulcinacchia) fino a riuscire a traversare a destra e raggiungere la sella. E’ possibile farlo? non lo so; il pendio è molto ripido, ma Mirto e i suoi per un po’ lo hanno sceso, salvo poi piegare a sinistra per tornare al punto di partenza. Se fosse possibile passare qui, poi si continuerebbe per cresta facile fino al Pesaro, da cui varrebbero le tue indicazioni: per bosco giù alla sella sottostante, per cresta alla congiunzione della Faggia Grande, e da lì giù al punto di partenza. Sarebbe una cosa spettacolare!
Enzo