Altissimo – Sentiero della libertà ?

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#21050
dok
Partecipante

post#23811

[quote=”docche”]

[table][tr][td][quote=”sergio83″]Scusate ancora…altre due cosette… la discussione è troppo lunga e non riesco a rileggerla tutta… vi chiedo… come mai si chiama propio sentiero della libertà???…[/quote]

…infatti, Sergio, la domanda per me andava posta diversamente, altrimenti così presuppone già una parte della risposta: che cioè il Sentiero della Libertà passasse di Campareccia e di lì di Campiglia…[/quote][/td][/tr][/table]

Sergio, ci sei sempre?
ma perché invece che da Campareccia non parti dall’Antona?
e guarda un po’ che t’ho trovato l’altro giorno: :whistle:

[b]Stanze della Memoria
Massa 2003[/b]

LA VIA DELLA LIBERTA’.

Questa VIA, che oggi percorreremo a piedi così come nel tempo di Guerra, ad iniziare dal Paese per raggiungere il Sacrario di Tecchia, nel “cuore della Linea Gotica”, in antico era la Via dei pastori che la utilizzavano per le loro transumanze per raggiungere i pascoli di Antona e dell’Alta Versilia.
[…]
Prima di iniziare a salire su per la Via, facciamo sosta nella Piazza San Rocco, ovvero in quello spazio pubblico che fino dall’antico è luogo di incontro e di socializzazione dei paesani. Nella Piazza alcuni anni fa è stato eretto il Sacrario ai caduti civili e partigiani. Ai lati della facciata della struttura (oratorio di San Rocco), si possono leggere due epigrafi marmoree che ricordano i momenti salienti della Guerra di Liberazione.
[…]
Lasciamo la Piazza e raggiungiamo il nucleo detto Foscale. E’ qui che troviamo una casa di sassi a faccia vista, con le caratteristiche che ci rimandano al periodo della Guerra Partigiana. Questa costruzione, è stato il primo rifugio dei Partigiani che qui si insediarono per controllare le strade di accesso al paese.

Durante la Guerra Antona fu rifugio e meta di migliaia di sfollati provenienti da ogni parte dell’Italia del Nord il quali avevano quale obiettivo di oltrepassare il Fronte e raggiungere l’Italia già liberata.
Alcuni uomini e giovani del luogo si misero a disposizione di coloro che chiedevano di varcare il Passo del Pitone. Questi svolgevano il ruolo di guide e portatori.
Ben presto però si rese necessario organizzare un Centro che potesse assicurare la tranquillità a quella povera gente che, con marce estenuanti, arrivava ad Antona.
Il Centro Militare fu insediato dal 1°febbraio 1945 sotto il comando del dr.Vinci Nicodemi. Un vero e proprio Ufficio-Tappa, la cui attività amministrativa era diretta dal Pretore di Carrara Roberto Mariani con l’apporto di altre persone.
Per ogni profugo, civile o militare che fosse, si riempiva una scheda su cui scrivevano il nome e cognome, città di provenienza, nome delle guide e dei portatori ecc.

Dai documenti conservati presso l’ANPI di Massa apprendiamo che i profughi erano un “popolo” di perseguitati politici braccati dai nazifascisti, civili che volevano raggiungere le famiglie nel Centro-Sud, intere famiglie con numerosi bambini, disertori della RSI fuggiti dai campi di concentramento.

IL CIPPO CHE SEGNA L’INIZIO DELLA VIA DELLA LIBERTA’.

Sul lato Est dell’abitato di Antona, troviamo il cippo marmoreo che ci indica l’inizio della Via della Libertà. Si tratta di una semplice ma significativa opera raffigurante il percorso stilizzato che sale dal paese verso le zone alte del territorio.

Il percorso della VIA si presenta ben ampio e lastricato, immerso nei castagneti e in altre tipiche coltivazioni. Si raggiunge la zona detta COLLE dove è edificata la seicentesca Chiesa delle Grazie, che conserva al suo interno un pregevole affresco.

La Via della Libertà, che sulle carte ufficiali è denominata Strada Vicinale della Campareccia, sale inerpicandosi tra gli uliveti e vigneti offrendoci un incantevole scenario sottostante con la pianura e il mare. Si passano le zone di Parenzita e si sale verso il Col della Campareccia. Lungo il cammino si incontrano vetusti edifici: sono le Maestà che talvolta custodiscono bassorilievi e e statuette di Santi e Madonne.

Si sale ancora e si giunge a Gronda Piatta luogo di insediamenti Partigiani e poi si passa dalla Maestà al Col da Porneta recentemente restaurata. Qui una tappa è d’obbligo per la particolarità del paesaggio e dell’ambiente: il mare, le isole, la Brugiana e il Belvedere, le cave di marmo con il Carchio…in questo luogo fu posizionata il primo posto di guardia partigiana alla presenza del Comandante Marcello Garosi “Tito”.
[…]
Si raggiunge Porneta, ed ancora Conchera e poi Pian della Fioba. Di fronte si presenta l’imponente scenario con la catena delle Apuane, con al centro la Focolaccia, l’Aronte e la Tambura.
Dal piazzale della Fioba si può salire a sinistra verso il Rifugio Alpino Città di Massa. A destra, varcando un cancelletto si entra nell’Orto Botanico “P.Pellegrini”.
Il nostro VIAGGIO prosegue lungo la provinciale e in pochi minuti siamo a Tecchia. E’ qui che possiamo entrare nel Sacrario-Monumento dedicato ai caduti della Linea Gotica. Da qui, dove si biforcano i sentieri per gli Uncini, la Canal D’Angiola, Monte Altissimo, Cardella, Greppie e Passo del Pitone, il nostro pensiero può tornare a ritroso nel tempo e mescolarsi ai racconti che abbiamo ascoltato dai nostri padri e dai nostri nonni, che ci narrano dell’epopea della Seconda Guerra Mondiale, che appunto ci toccò tanto da vicino, lasciandoci ferite che ancora oggi sono più vive che mai.

per il cippo della Via della Libertà all’Antona vedi qui:

http://i.imgur.com/CMVoApR.jpg

http://alpiapuane.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&Itemid=122&catid=2&id=16850&limitstart=750#22312