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[quote=”docche”]
[table][tr][td][quote=”sergio83″]Scusate ancora…altre due cosette… la discussione è troppo lunga e non riesco a rileggerla tutta… vi chiedo… come mai si chiama propio sentiero della libertà???…[/quote] |
…infatti, Sergio, la domanda per me andava posta diversamente, altrimenti così presuppone già una parte della risposta: che cioè il Sentiero della Libertà passasse di Campareccia e di lì di Campiglia…[/quote][/td][/tr][/table]
Sergio, ci sei sempre?
ma perché invece che da Campareccia non parti dall’Antona?
e guarda un po’ che t’ho trovato l’altro giorno:
[b]Stanze della Memoria
Massa 2003[/b]
LA VIA DELLA LIBERTA’. Questa VIA, che oggi percorreremo a piedi così come nel tempo di Guerra, ad iniziare dal Paese per raggiungere il Sacrario di Tecchia, nel “cuore della Linea Gotica”, in antico era la Via dei pastori che la utilizzavano per le loro transumanze per raggiungere i pascoli di Antona e dell’Alta Versilia. Durante la Guerra Antona fu rifugio e meta di migliaia di sfollati provenienti da ogni parte dell’Italia del Nord il quali avevano quale obiettivo di oltrepassare il Fronte e raggiungere l’Italia già liberata. Dai documenti conservati presso l’ANPI di Massa apprendiamo che i profughi erano un “popolo” di perseguitati politici braccati dai nazifascisti, civili che volevano raggiungere le famiglie nel Centro-Sud, intere famiglie con numerosi bambini, disertori della RSI fuggiti dai campi di concentramento. IL CIPPO CHE SEGNA L’INIZIO DELLA VIA DELLA LIBERTA’. Sul lato Est dell’abitato di Antona, troviamo il cippo marmoreo che ci indica l’inizio della Via della Libertà. Si tratta di una semplice ma significativa opera raffigurante il percorso stilizzato che sale dal paese verso le zone alte del territorio. Il percorso della VIA si presenta ben ampio e lastricato, immerso nei castagneti e in altre tipiche coltivazioni. Si raggiunge la zona detta COLLE dove è edificata la seicentesca Chiesa delle Grazie, che conserva al suo interno un pregevole affresco. La Via della Libertà, che sulle carte ufficiali è denominata Strada Vicinale della Campareccia, sale inerpicandosi tra gli uliveti e vigneti offrendoci un incantevole scenario sottostante con la pianura e il mare. Si passano le zone di Parenzita e si sale verso il Col della Campareccia. Lungo il cammino si incontrano vetusti edifici: sono le Maestà che talvolta custodiscono bassorilievi e e statuette di Santi e Madonne. Si sale ancora e si giunge a Gronda Piatta luogo di insediamenti Partigiani e poi si passa dalla Maestà al Col da Porneta recentemente restaurata. Qui una tappa è d’obbligo per la particolarità del paesaggio e dell’ambiente: il mare, le isole, la Brugiana e il Belvedere, le cave di marmo con il Carchio…in questo luogo fu posizionata il primo posto di guardia partigiana alla presenza del Comandante Marcello Garosi “Tito”. |
per il cippo della Via della Libertà all’Antona vedi qui:
http://i.imgur.com/CMVoApR.jpg
http://alpiapuane.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&Itemid=122&catid=2&id=16850&limitstart=750#22312