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Silvia non concordi con me. Comprendo che la mia dichiarazione possa lasciare perplessi e che tu non la condivida, ma forse non sai fino in fondo quanto mi sono speso con gli autori di questa chiodatura che non mi trova certo d’accordo.
Ognuno è libero di aprire vie nuove secondo il proprio stile ma senza dubbio prima di farlo bisognerebbe almeno informarsi: su quanto già è stato fatto, sulla storia alpinistica della parete e sullo stile di apertura dei vari itinerari. Questa però è un’opinione del tutto mia che molti non condividono. Anzi criticano! Qui al Corchia, informarsi, è abbastanza facile. Più o meno si sa chi sono gli autori dei vari itinerari e poterli contattare è abbastanza semplice.
Se poi sulla roccia già ci sono dei vecchi chiodi, qui ci sono, è evidente che qualcuno li aveva messi.
Sono stato spesso accusato di essere polemico e intransigente nell’esprimere il mio modo di vedere l’alpinismo e l’arrampicata. Io rispondo che in tanti anni di attività ho maturato il senso del “rispetto” del rispetto storico. Del rispetto di chi è passato prima e ha scritto la sua storia, il suo modo di concepire la scalata sulla parete.
Anche io ho fatto i miei errori. Ma gli anni passano , le esperienze aumentano, ci si confronta con altre mentalità e si matura una coscienza etica di rispetto: di uno stile, di una storia, di chi è passato prima di noi con le sue paure le sue debolezze e il suo coraggio.
Di rispetto di alcune regole, non scritte ma che comunque ci sono, che ci devono essere per non cancellare tutto. Per non trasformare la montagna in una minestra preconfezionata in cui pur cambiando gli ingredienti, il sapore resta sempre lo stesso. Perché alpinismo non vuol dire solo ciapa e tira.
Pertanto quello da me scritto, con il quale ti trovi in disaccordo, non è certo un voler avallare quanto fatto, ma solo un modo diverso di affrontare il problema. Se posso dare una piccola giustificazione posso dire che non erano a conoscenza dell’esistenza delle Vendetta di Montezuma e che l’arco, loro obbiettivo era già stato salito. Cosa che poi hanno dedotto trovando il…..misterioso (per loro)…. spit.
In questo caso per il ricordo che mi lega a Giorgio, pur prendendo una forte posizione sull’ apertura di questa…..” nuova… via” …nel ribadire come stavano i fatti storici, ho cercato di farlo senza fare polemica. Mi è sembrato “più rispettoso” nei confronti di un amico che non c’è più.
Cercando un punto d’incontro, invitando ad una riflessione , ad un ripensamento soprattutto nel rispetto di chi non c’è più e non può più dire la sua.
Ripeto mi sono sentito in dovere di farlo e l’ho fatto! cercando di non alimentare polemiche che spesso e volentieri nascono in questi casi.
Preso dalla rabbia all’ attacco della via ho anche quasi litigato con due persone, trovate li per caso che come noi si apprestavano a ripetere la nuova via e che non condividevano le mie critiche. Poi mi è anche dispiaciuto perché un mio compagno mi ha fatto notare che sono troppo polemico e che le persone le mangio, sono troppo aggressivo nel rimarcare le mie convinzioni.
Ma io a queste cose…inutili….do una certa importanza e mi faccio prendere dai sentimenti, dall’istinto.
Quello che posso dire, è che agli autori del “Buono il rotto e il cattivo” ho inviato molte mail, con tanto di foto del tracciato spiegandogli: che li c’era già una via, date, chi erano gli autori con tanto di nomi e cognomi e che comunque bastava chiedere. Lo spit dell’arco e gli altri sui tiri precedenti sono li a testimonianza.
Li ho invitati a ritornare indietro sui loro passi se volevano. Comunque a rettificare la loro relazione su Toscoclimb, cosa che hanno fatto.
Infatti adesso sulla loro relazione è stata citata la Vendetta di Montezuma dichiarando che nel tiro dell’arco si sono sovrapposti a questa e che la loro via termina sulla cengia.
Questo è stato fatto perché il sottoscritto, dopo aver sentito il Picca e Gianluca, allora compagni di Giorgio nell’apertura, non se ne è fregato.
Potevo anche fare di più, come sulla via Dei Ladri al Procinto. Certo potevo farlo, sono stato tentato. Ma ripeto per il ricordo che mi lega a Giorgio, pur prendendo una chiara posizione, non ho voluto prendere iniziative più forti che avrebbero alimentato polemiche, che ripeto per Giorgio ho cercato di evitare, cercando invece di ristabilire i fatti.