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La scorsa settimana ho salito un canale sul versante Sud del Pizzo, attirato dal fatto di averlo spesso visto bene innevato da casa mia.
Il canale è molto evidente e si trova a sinistra della cresta caratterizzata dal bel campanile. E sbuca prima dell’ultimo ripido salto della cresta Nattapiana.
E’ un canale doppio, separato a metà da una costola rocciosa che permette di passare dal ramo destro a quello sinistro e viceversa in alcuni punti.
La parte iniziale è la più ripida e si può evitare salendo una specie di zoccolo da destra verso sinistra. In pratica si sale lungo un bel canale-camino con misto divertente, sotto la verticale dell’evidente canale a destra del campanile.
Ne ho sempre sentito parlare come “canale del Cinghiale”, qualcuno ne sa qualcosa?
Complessivamente è un bel canale classico, che prende relativamente poco sole in quanto protetto dalla cresta del campanile. Abbastanza lungo, vario e continuo… strano che non sia una classica
Noi abbiamo salito il ramo destro. Al di sopra dello zoccolo ci sono circa 200m abbastanza ripidi (max 50°) dopo la pendenza cala (sarà circa 40°) fino alla sella sulla Nattapiana.
Circa 100 m sotto la sella, parte a destra una bella goulotte incassata e suggestiva (“goulotte del cinghiale”?) tra belle guglie di roccia gialla (max 65°) che conduce ad una selletta secondaria molto aerea. Da questa bisogna salire in qualche modo verso la cresta del campanile, superando sulla destra una bel muro orientato a nord. (lungo la goulotte diverse linee interessanti che portano sulla cresta del campanile con un tiro circa, tutte orientate Nord)
Proprio sopra alla verticale della selletta aerea c’è un muretto ghiacciato non molto ripido (75°), che con buone condizioni dovrebbe essere salibile abbastanza facilmente ed è la logica prosecuzione della via.
Per le condizioni pessime della neve in quel punto e l’improteggibilità ho preferito salire 20 metri più in basso il diedro che separa le rocce gialle dalle rocce grigie tipiche della nord. Ne è venuto fuori un tiro duro (90° M), poco proteggibile, dove ci si salva solo grazie alle zolle di terra e erba ghiacciata. E’ rimasta una lametta dopo il passo chiave (possibilità di buona sosta una volta giunti in cresta).
L’abbiamo chiamata variante “Cinghiale Extreme”.
Da lì abbiamo proseguito per cresta e poi pendii fino alla cresta Nattapiana e poi facilmente sul Pizzo.
Qualcuno ha già frequentato questi lidi?
Giampaolo