Homepage › Forum › Alpi Apuane › Escursioni e itinerari Apuani › Altissimo – Sentiero della libertà ? › Re:Altissimo – Sentiero della libert? ?

Re: Ciao Bergame, ti confermo che il tornantone ? dove dici tu; noi abbandonammo l? il sentiero Fanfani che anzi ci sembrava finire e discendemmo nel fosso. Ti volevo chiedere a questo proposito dov’? che il sentiero Fanfani termina di preciso e dove sono (sulla carta) la costola rocciosa delle querce annerite e il crinale della grossa fania e delle conifere. Credo comunque di averlo capito, ? solo per esserne sicuro. Il sentiero che scende dal passo della Focoraccia ? ovviamente quello rosa, no? E il canale dove pisanino ha messo gli ometti ? quello che scende verso la traccia verde e il tornantone, giusto?
Se ? cos?, nonostante che il sentiero Fanfani sia senza dubbio pi? recente, si potrebbe proporre la risistemazione e segnalazione di entrambi i rami; comunque anche secondo me, a questo punto, il valico principale era quello del Piton di mezzo. Grazie, a proposito, per i documenti postati. Chiederei anche agli altri cosa ne pensano, Guido compreso (? un po’ che non interviene) per vedere di definire un progetto e presentarlo magari contestualmente con quello che vogliamo mettere a punto con Angelo Nerli verso l’Altissimo.
o Marco, un zanese ti direbbe che la via Fanfani termina <A’ Motori>. infatti, nel punto in cui questa intercetta la borra delle greppie, sono ancora ben visibili i resti delle lamiere arrugginite della baracca dei compressori e degli attrezzi utilizzati per la costruzione della via.
altro che sentiero, questa doveva essere una strada carrozzabile, che secondo alcune voci (parlo di voci, non ancora di documentazione) sarebbe dovuta proseguire, dall’ormai famoso tornante, in direzione di passo della Focoraccia Nord per poi scendere nel massese. per non dirne che una.
e tornando al tornante, pi? precisamente all’attacco del canaletto al tornante, permettimi di esprimere alcune considerazioni, visto che suggerisci di proporre anche quel percorso per una <risistemazione>.
io non mi sento di escludere del tutto il suo interesse in relazione alle vie del fronte, ma ci sono delle pesanti ipoteche in proposito:
1) l? non c’? nulla da ri-sistemare, perch? probabilmente non c’? mai stato nulla, quello ? un percorso utilizzato da capre e cinghiali per scendere (e in scivolata!) nel Canal dal Prado ed era (prima che divenisse parco) sulla linea delle poste al cinghiale, di cui si trova ancora qualche traccia sotto, nel canale (cordino fisso tra l’altro). ho l’impressione, potrei sbagliarmi, che si sia un po’ assolutizzata la dritta di qualche cacciatore che spiegava le scorciatoie per la <Serra dei Pradetti> e l'<Aiola>, cos? come le hanno conosciute i cacciatori di questa generazione post-Fanfani. infatti:
2) la via Fanfani all’epoca della guerra non c’era ancora, quindi resta da spiegare che ci andasse a fare l? la gente, tantopi? che a due passi c’erano percorsi di gran lunga migliori, pi? diretti e altrettanto <protetti> (eppure si sa che qualcuno l? c’? finito, ma sono i casi che confermano la regola).
3) tu dirai: se non c’era la Fanfani c’era il <Viarello del Prato>. a parte che mi immagino la scena: tra gli sfollati un signore distinto e acculturato e semiscalzo che garbatamente interroga il partigiano di pattuglia incontrato sulla via: <mi scusi buon uomo, ? cotesto lo antiquo Viarello del Prato? sa, facevo giustappunto du’ Passi, e mi chiedevo se cotesta fosse la retta via!> e il partigiano che ni risponde: <o quell’omo, vivaddio, e sete fortunato che sono acculturato anch’io, per il Viarello che cercate, indietro ritornate e un altro Passo fate, quello de’Gaglini, ma attento agli alpini!>
a parte la sorprendente precisione per quanto riguarda non solo i rilievi principali, ma anche i dettagli di interesse, forse ci si pu? permettere di dubitare della precisione topografica delle mappe del catasto lorenese per quanto riguarda zone e dettagli che non fossero di diretto interesse catastale. i rilievi di interesse erano quelli delle propriet? e strade private e vicinali di cui sono disseminate le contrade dei zanesi solitamente fino a una certa quota, non pensi che nella fascia ulteriore di <terra di nessuno> anche l’accuratezza dei rilievi venisse meno e si ovviasse con uno schizzo pi? o meno fedele e per deduzioni? questo per dire che sovrapporre le mappe a livelli per confrontarle come permette di fare anche l’eccezionale progetto CaStoRe forse non ? lo strumento pi? adeguato nello specifico.
detto questo ho piuttosto l’impressione (ma mi posso sbagliare) che il tracciato dell’antico Viarello del Prato coincidesse, nel tratto sopra la Fanfani, con quel tratto individuato anche da Ponticelli, con la differenza che questo poco sotto il secondo troncone della Fanfani, dove la traccia evidente sembra finire, probabilmente piegava a sinistra, mantenedosi parallelo sotto la Fanfani in direzione tornante. questo attualmente poco raccomandabile percorso, che va a risbucare sulla Fanfani subito dopo il tornante in prossimit? di un curioso troncone di muro a secco sottostrada, giustificherebbe l’ampia curva del Viarello verso la Focoraccia e l’innesto del Viarello dell’Aiola, per poi tornare a puntare in direzione Greppia. ma questa direi che diventa archeologia perch? finora non ho sentito parlare di vie praticate nel periodo bellico corrispondenti a queste ipotesi. inoltre per dirne una lo spezzone di Ponticelli, per intenderci, potrebbe anche essere semplicemente la via di servizio ad una teleferica che si trovava poco sopra l’innesto di questo nella via Fanfani, ci sono ancora i resti della puleggia, qualche ferro e il terrapieno murato a secco. quei fili elicoidali di cui si chiede Bergame, che ha trovato risalendo la borra delle greppie, ma che sono ovunque per quei boschi, sono proprio le tracce di quella che era una delle attivit? in cui eccelleva il talento ingegneristico dei zanesi, il trasporto di materiali da e per luoghi impervi tramite teleferiche.
4) anche ammesso che venisse utilizzato per intero quel viadotto naturale (il canaletto del tornante fino gi? al canale), il problema si porrebbe a valle, e il discorso vale anche per il tuo percorso (e di Fiorenzo) nel ramo destro del Canal dal Prado (? stata anche una delle mie prime uscite, con la sola piccola differenza che arrivato al colletto di noccioli sotto l’Aiola mi ero tenuto sulla dx orografica riprendendo cos? l’altro sentiero sui fianchi del Focoraccia).
in entrambi i casi infatti ti vieni a trovare nel Canal Dal Prado sotto il tornante della Fanfani. di qui, scendere in invernale nel canale fino al Serra lasciamolo agli appassionati di torrentismo, l’unica alternativa valida per un passaggio di persone in condizioni e con equipaggiamento precari significava alzarsi sul Colle della Perlettaia, esponendosi eccessivamente alla vista e al tiro dall’Altissimo-Cervaiole e, come diceva Sciamino, <senza un sentiero visivo>. Sciamino nel suo diario imputa questi fatti alla presenza di guide non autorizzate dai partigiani di Antona, che per non farsi scoprire portavano la gente su percorsi e in orari differenti da quelli delle guide autorizzate e abbandonandoli anche troppo presto facevano s? che questi finissero in zone poco o per nulla praticabili, e comunque ad alto rischio. una di queste pare essere proprio quella in cui convergono la discesa diretta dal passo Focoraccia nel ramo destro e il canaletto al tornante della Fanfani, che, e concludo, secondo me (e non solo) sono pi? di interesse venatorio che storico.
sarebbe senz’altro pi? opportuno considerare, in vista di un progetto di segnalazione e ripristino, uno degli attacchi pi? avanzati per quanto riguarda il ramo della Focoraccia (cresta rocciosa o coppia di ontani, entrambi pi? legittimabili in quanto sulla linea di vie ancora piuttosto evidenti) e, accanto a quello del Pitone, il ramo delle Greppie, forse anche pi? importante.
ciao
Luca