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Enzo scritto:
Ciao Mirto!
Voglio precisare che io non penso affatto che la traversata del Cavallo o itinerari simili debbano essere affrontati in cordata: le difficolt? alpinistiche sono davvero molto modeste, e non ? proprio il caso secondo me di usare la corda, che su questi terreni casomai aumenterebbe il pericolo (ad es. smuovendo dei sassi nelle manovre) senza incrementare realmente la sicurezza, e che inoltre allungherebbe a dismisura i tempi.
Insomma, per riassumere: su questi terreni ci si va se si ? capaci di muoversi con disinvoltura e passo fermo, e alla svelta e senza sbagliare strada: ma in sostanza si cammina o poco pi?. Quindi molta molta prudenza, certo, ma nulla di pi?. Detto questo ben venga chi desidera percorrere questi itinerari classici! ? l’escursionismo apuano al suo meglio.
Ciao Enzo!
Come ben sai le difficolt? tecniche sono modeste, inoltre alcuni tratti sono percorribili abbastanza agevolmente, a patto di avere il cosiddetto " piede fermo".
Ci sono peraltro alcuni passaggi (come la breve discesa dalla quota 1874, venendo dalla Forcella di Porta ed in direzione del M. Cavallo), per i quali io consiglio di legarsi: perch? rischiare inutilmente?
L’utilizzo della corda, quando appropriato, aumenta la sicurezza eccome. Se non altro per quella maggiore tranquillit? psicologica che infonde.
Te la sentiresti di fare il Carpinone slegato?
O la traversata Focola del Vento – Selvarella?
Eppure non si va oltre il II-III grado e di solito non si arrampica.
La corda e tutto il resto teniamocela nello zaino, pronta all’uso: render? senz’altro la nostra uscita pi? sicura e piacevole.
E se occorre usarla anche solo per 10 metri, usiamola: ? fatta per questo.
Un saluto