Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • Questo topic ha 951 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 8 mesi fa da dok.
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  • #15552
    Anonimo
    Ospite

    visto che Luca,nonostante la gamba malandata, ha riaperto le danze, mi sento in dovere di riemergere temporaneamente dalla full immersion lavorativa stagionale. Per prima cosa, per rispondere parzialmente a Nonoomassese, voglio dare la mia versione sul’incontro di domenica 8 agosto.

    L’incontro si ? tenuto al Lido di camaiore al fresco dei pini in un pomeriggio torrido. Ci siamo seduti su vecchie panche attorno ad un tavolaccio annerito e l? , dopo aver tirato fuori carte e documenti , abbiamo cominciato a ? tracannar: io mi son scolato una birra grande, luca c’? mancato poco, marco tre bicchieri , Guido soltanto due (ma sottobanco secondo me teneva le riserve strategiche). Fabri si ? limitato ai succhi di frutta ma nonostante l’apparente sobriet? si ? lanciato nella difesa della tesi del pitone di mezzo ? ops forse non dovevo dirlo :whistle: . Allora io per ripicca, sentendomi preso alle spalle, :silly: mi sono messo a contestare la veridicit? della mappa di Porneta e ad avanzare dubbi sulle testimonianze portate da Fabri. Insomma le parti si sono rovesciate ed ognuno si ? trovato schierato sul fronte avversario :laugh: Visto che la discussione non prometteva nulla di buono, ad un certo punto ? intervenuto il provvidenziale Marco che ha rimesso uomini e cose al loro posto, facendo rientrare ciascuno nei propri ranghi.

    A parte gli scherzi: la discussione ? stata pacifica e vivace, nessuno si ? fatto male (tranne Luca ma per altri motivi) e l’intesa ? stata ampia. Non ci siamo accordati su programmi e tempi ma a me ? sembrato che il gruppo di ricerca fosse gi? di fatto costiuito e che fosse anche ben affiatato. L’unico rischio che ho percepito a posteriori, ? che, per eccesso di unanimismo e di spirito di gruppo, potesse soffrirne la ricerca e la vivacit? della discussione. Io per esempio, alla fine mi son scoperto un po’ meno pitoniano di mezzo. Pure Fabri , che ha riferito interessanti testimonianze dirette (che farebbe bene a mettere nero sui bianco qui o da qualche parte) mi ? sembrato propendere per un pitonismo meno separatista e bombarolo. Bisogna dire per? che mancava il terzo del trio, quello pi? scapestrato ed insofferente delle discussioni tra scriba. I presupposti comunque sono pi? che buoni. Poi non so se alla fine prevarr? la linea aperta al dialogo di Fabri o l’anima manichea e estremista di Pisa. :P

    Ho fatto un breve riassunto in cui ho messo un po’ di invenzione e un po’ di impressioni. Le cose non sono andate esattamente cos? ma spero di aver reso l’idea. Forse Marco sapr? essere pi? preciso e, nel rispetto dell’ etica giornalistica, sapr? fare un sunto meno sgangherato,.

    Per quanto riguarda Luca ci risiamo: si merita un’altra sonora bacchettata. Ma questa volta non per le sue turbolenze dialettiche, ma per essere arrivato alla riunione pedalando per vari km con uno strappo muscolare che, a fine riunione, gli faceva assomigliare il polpaccio destro ad un grosso melone. :blink:

    Per quanto riguarda il suo ultimo intervento … bella la relazione fotografica e la CTR rielaborata. Una osservazione volante (so che mi ripeto, ma che ci volete fare invecchiando ci si fissa) : se la grotta di cel? ? una di quelle nel canale del prato (ramo sx , cio? quello che scende dal passo della greppia) e se il col della pelettaia ? quello in B4 mi chiedo come pu? il Federigi dire che "poco sopra il col della perlettaia si incontra la grotta di cel?" ?

    #15559
    dok
    Partecipante

    o Bergame, rispondo qui alle domande che sono sicuro mi farai dopodomani e ti dico anche l’ora, tra le due e le tre di notte: sai com’?, con la tua non pi? tenera et?, per usare un eufemismo, stai diventando estremamente prevedibile, vediamo un po’ se ci azzecco.
    che dire poi della battutaccia che farai per concludere in bellezza il post, non sto qui ora a suggerirtela: dico solo che per aguzz? l’ingegno potresti anche te metterti temporaneamente fuori uso una zampa, cos? mi risparmerei di stare a spiegarti le cose…sisiziocane
    e in realt? ero convinto che saresti arrivato da solo alla considerazione che quello in rosso -e mettiamoci pure i segmenti blu tratteggiati nell’alveo del canale, ora sulla destra ora sulla sinistra- non ?, come dici, <un’ipotesi di tracciato>, o <un percorso che per qualche logica e convenienza potrebbe essere preferito ad altri>, ma ? Il Percorso, La Via del Canal Dal Prado, ovvero la via che da tempi immemorabili ha battuto la gente apuana per portarsi in quel crocevia di percorsi che ? la cresta Focoraccia-Altissimo.
    tra l’altro marted? ho fatto una bella chiacchierata col Davide Del Giudice, che spero di avere presto qui tra noi sul forum, che oltre alle antichissime tracce di vita e di insediamenti in quell’area, ha qualcosa da dire anche su quel tratto di fronte dalla prospettiva dei tedeschi-alpini della Monterosa, aspetto che ancora ci manca: posso anticipare che ? emerso qualche datto interessante riguardo alla toponomastica e geografia militare, in particolare in riferimento al passaggio alla Greppia, rafforzando un’ipotesi che avevo gi? espresso nel mio intervento sui Gaglini, e che si era confermata nella mia ultima uscita di qualche settimana fa.
    altro punto interessante ? la versione dualistica -Focoraccia e Greppie- che danno le testimonianze degli alpini della questione dei passi, che per me paradossalmente rafforza la tesi del terzo passo, quello del Pitone presso quota 1164, come unica zona realmente franca: un aspetto che ha qualche implicazione interessante, su cui avremo modo di tornare.

    avevo gi? accennato in maniera puramente <scribistica> a questo percorso in un intervento al mio rientro, ripromettendomi di tornarci meglio in seguito: ora ci torno con mappe e materiale fotografico, sperando di non scontentare nessuno…ma veniamo alla mappa, sulla base di una rielaborazione della CTR in cui ? evidente qualche ritocco alla toponomastica dell’area, praticamente ? rimasto al suo posto solo il monte Focoraccia. il tracciato in rosso ? definito da una serie di punti con la lettera G, e non a caso, dato che questo ? il percorso disegnato anche dal ConteGi?.
    del tracciato fanno anche parte, come dicevo, i segmenti tratteggiati in blu, che sono i pochi segmenti importanti della strada-lizza del Canal Dal Prado resistiti al tempo e alla forza della natura. l’importanza di questi tratti sta nel permettere di configurare l’ipotesi, che avevo gi? espresso in passato, di un percorso misto tra il sentiero della Grota Stiappata-Col della Perlettaia e lizza nel canale, come era anche prassi pi? recente dei cacciatori di Azzano.
    le ragioni questo percorso misto, e qui vengo a rispondere alla domanda di Bergame, sono brevit? e ergonomia del percorso da una parte, e superamento di difficolt? dovute al periodo invernale-piena e comunque roccia bagnata- e alla presenza di ostacoli praticamente insormontabili dall’altra, come le cascate riprese in qualche foto: nel caso della zona del Forcello, che ? quella che interessa a Bergame, l’itinerario pi? diretto ? senz’altro quello sul tratto di lizza in buone condizioni sull’ansa del canale, che permette di evitare l’aggiramento del Col della Perlettaia, resta da vedere se fosse praticabile all’epoca e nella stagione invernale il tratto di canale a basso dislivello G4-G6, altrimenti ? giocoforza seguire la linea rossa. avevo gi? detto che il sentiero del Colle della Perlettaia ? stato messo a punto nel periodo postbellico del Piano Fanfani, ma probabilmente una qualche traccia era gi? presente, anche se di difficile riconoscimento, come emerge dal diario di Sciamino, oltre al fatto che alzarsi sul Col della Perlettaia significava comunque esporsi alla vista dall’Altissimo-Cervaiole: dati che fanno propendere per un percorso basso nel canale, oltre che escludere qualsiasi percorso che scollettasse in Palerosa…come ho gi? detto e non mi stanco di ripetere il passo era nel Canal Dal Prado e non in Palerosa, e se un giorno riuscisse di fare un incontro da Andre con la gente del posto di spiegazioni ce ne sarebbero per tutti.

    la via del Canal Dal Prado ha origine alla confluenza del canale nel fiume Serra, dove si incontrano anche le rispettive lizze: qui il tratto del fiume visto dal guado. in questo punto G2 l’attacco del sentiero ? sulla sinistra guardando verso Focoraccia, quello della lizza sulla destra, vedi foto successiva

    due scorci sui tratti superstiti della lizza sui lati opposti presso G3-G4 e un ostacolo insormontabile in G3, in corrispondenza del quale un buon viottolo si stacca dal canale e procede a G4 dopo aver risalito di poco il versante

    superato un tratto imboscatissimo in corrispondenza di un canaletto si raggiunge la piattaforma G4 a strapiombo sul canale e di l? si risale il versante su viottolo scalettato che si perde per un brevissimo tratto fino a raggiungere la Grotta Stiappata, poi si procede praticamente in pari fino al Col della Perlettaia, su uno stradello ampio e a tratti scalettato, notare un paletto con filo spinato della recinzione del cantiere vivaio della Fanfani

    ma facciamo un salto gi? nel canale in corrispondenza dell’ansa del canale, subito dopo la quale c’? il Forcello, in cui si incontrano i due rami del Canal Dal Prato: qui la lizza ? in buone condizioni e permette di superare l’ostacolo della cascata che nella stagione invernale ha una bella portata

    risalendo il ramo dx orografico del canale si distingue bene il rilievo del piano di strada della lizza

    e alzando lo sguardo ci troviamo di fronte il Col della Perlettaia, terrazzato a ampie piane e poggi anche murati e traversato il ramo dx del canale un ampio stradello G6-G7 riporta nel ramo sx, poco sopra un brevissimo tratto scalettato: che si tratti di un resto del Viarello del Prato? in verit? ho setacciato tutta la zona superiore fino a risbucare sulla via Fanfani in corrispondenza del primo tratto esposto dopo la Grotta di Cel?, ma a parte tracce di animali e fili elicoidali di teleferica non ho trovato altro. risalendo il canale canale, invece, dopo un tratto meglio percorribile sulla sinistra alla base del bosco, si perdono poi le tracce della strada-lizza in un ravaneto di massi enormi che si attraversano comunque con facile arrampicata fino alla via Fanfani in corrispondenza della Grotta di Cele’

    #15562
    Anonimo
    Ospite

    Wow Luca! sono senza parole!

    #15566
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao a tutti e… scusate il ritardo, ma come spesso gli capita alla vigilia delle ferie lo scriba fiorentino (o piccolo scrivano fiorentino, se vogliamo scomodare De Amicis) si facendo qualcosa di pi? del classico mazzo, tanto per usare un eufemismo. Mi dispiace di non aver avuto e di non avere tuttora modo di intervenire a modino; voglio solo sottolineare di aver apprezzato davvero molto l’incontro al Lido; l’unico neo ? stata l’assenza di Pisanino e anche di Enzo, che – ne sono convinto – avrebbe portato il suo saggio contributo. Ci sar? dunque senz’altro modo di continuare positivamente il lavoro; quanto a me, mi riservo di intervenire meglio, anche sugli ultimi post, dopo il 10 agosto, quando sar? rientrato ma non ancora tornato al lavoro. Magari riuscir? anche a mettere nuovamente il naso in zona… Lo spero proprio! In tal caso ve lo far? sapere; magari riusciamo anche a fare qualcosa insieme con chi c’? ed ? libero dal lavoro.

    Marco

    #15577
    dok
    Partecipante

    Una osservazione volante (so che mi ripeto, ma che ci volete fare invecchiando ci si fissa) : se la grotta di cel? ? una di quelle nel canale del prato (ramo sx , cio? quello che scende dal passo della greppia) e se il col della pelettaia ? quello in B4 mi chiedo come pu? il Federigi dire che "poco sopra il col della perlettaia si incontra la grotta di cel?" ?

    o Bergame, devo ancora concludere l’intervento precedente, gli manca solo la parola, rispondo al volo alla tua osservazione volante postando la mappa semplificata di ConteGi? sulla vecchia IGM -a proposito, se gli si fosse spostata un par di volte quella carta velina al ConteGi?, perch? a me pare che la traccia torni meglio cos?, che dici?-
    ciao
    Luca

    #15578
    Anonimo
    Ospite

    L’ora ? piuttosto tarda, lascio da parte quindi le argomentazioni dettagliate e le discussioni approfondite, arrivo subito al dunque:
    l’ultima sovrapposizione della traccia di conteGi? ? piuttosto "intrigante" B) e quei due "tornanti" nella linea rossa non possono essere stati disegnati a casaccio. Collimano piuttosto bene poi anche gli altri elementi, in particolare il tratto interrotto della linea Gotica coincide quasi perfettamente col cosiddetto "varco della libert?" (vedi tav XXVII dell’Armanini) cio? il tratto di crinale tra il piton di mezzo e il passo della greppia.

    La principale perplessit? su questa ipotesi di tracciato riguarda il col della Perlettaia. Mi rivolgo a Luca: : anche dalla tua ultima CTR rielaborata mi sembra di capire che per andare direttamente dal col della perlettaia alla grotta di cel? si dovrebbe perdere quota . A occhio e croce si dovrebbe scendere un centinaio di metri di dislivello. E’ cos? o ? solo una impressione "cartacea" ? se ? cos? ci sono motivi oggettivi che obbligano a fare questi scendi-sali ? in sostanza: c’? una logica o qualche convenienza per far preferire questo percorso ad eventuali altri ? Ti faccio queste domande da ignorante totale: quei posti li vedo per la prima volta grazie alle tue foto. Mi piacerebbe andare a fare una verifica con le mie gambe, ma devo darmi pazienza … per? te conosci bene i luoghi e sicuramente hai gi? provato a fare questo collegamento. Se ? cos? : qual’? la tua impressione ? ? un percorso ragionevole e conveniente per chi proveniva dal varco della libert? ?

    oh , dopo questa raffica di domande, avrai voglia di mandarmi a … lla grotta stiappata ::lol: ti ringrazio in anticipo per il pensiero :P ma lo sai che per ora ‘un ci posso and? :S

    comunque non c’? che dire … bel lavoro ;) ? proprio vero : l’invalidit? aguzza l’ingegno:lol:

    #15588
    dok
    Partecipante

    L’ora ? piuttosto tarda, lascio da parte quindi le argomentazioni dettagliate e le discussioni approfondite, arrivo subito al dunque:
    l’ultima sovrapposizione della traccia di conteGi? ? piuttosto "intrigante" B) e quei due "tornanti" nella linea rossa non possono essere stati disegnati a casaccio. Collimano piuttosto bene poi anche gli altri elementi, in particolare il tratto interrotto della linea Gotica coincide quasi perfettamente col cosiddetto "varco della libert?" (vedi tav XXVII dell’Armanini) cio? il tratto di crinale tra il piton di mezzo e il passo della greppia.

    La principale perplessit? su questa ipotesi di tracciato riguarda il col della Perlettaia. Mi rivolgo a Luca: : anche dalla tua ultima CTR rielaborata mi sembra di capire che per andare direttamente dal col della perlettaia alla grotta di cel? si dovrebbe perdere quota . A occhio e croce si dovrebbe scendere un centinaio di metri di dislivello. E’ cos? o ? solo una impressione "cartacea" ? se ? cos? ci sono motivi oggettivi che obbligano a fare questi scendi-sali ? in sostanza: c’? una logica o qualche convenienza per far preferire questo percorso ad eventuali altri ? Ti faccio queste domande da ignorante totale: quei posti li vedo per la prima volta grazie alle tue foto. Mi piacerebbe andare a fare una verifica con le mie gambe, ma devo darmi pazienza … per? te conosci bene i luoghi e sicuramente hai gi? provato a fare questo collegamento. Se ? cos? : qual’? la tua impressione ? ? un percorso ragionevole e conveniente per chi proveniva dal varco della libert? ?

    oh , dopo questa raffica di domande, avrai voglia di mandarmi a … lla grotta stiappata ::lol: ti ringrazio in anticipo per il pensiero :P ma lo sai che per ora ‘un ci posso and? :S

    comunque non c’? che dire … bel lavoro ;) ? proprio vero : l’invalidit? aguzza l’ingegno:lol:

    o Bergame, ti ho risposto l’altroieri, dacci un po’ un’occhiata
    ciao
    Luca

    #15594
    Anonimo
    Ospite

    oh Luca, sei te che hai doti soprannaturali o sono io che dormo ? delle due propendo pi? per la seconda :( : causa arretrati di sonno e la calura estiva mi devo essere addormentato a met? post :pinch: e mi son perso la parte pi? interessante della tua risposta . Ti ringrazio per lo sgrollone salutare : mi son ridestato :blink: e son tornato indietro a rileggermi l’intervento dell’"Altroieri" trovandolo istruttivo e chiarificatore. ;)

    Tu dici che la traccia rossa non ? un’ipotesi ma "?" la Via del Canal del Prado, Per fare un’affermazione cos? categorica penso che tu abbia le tue valide ragioni. Anche io sono della stessa opinione , ma per altri motivi: perch? il disegno di conteGi? sembra calzare a pennello , poi perch? , se per un momento ignoriamo l’esistenza della via Fanfani, il percorso pi? logico e diretto che verrebbe in mente di seguire per andare da Azzano a Campiglia ? proprio quella traccia rossa con le eventuali varianti necessarie per l’aggiramento di ostacoli o salti.

    Anche i dubbi che avevo sulla opportunit? di scendere dal col della perlettaia al forcello mi sembra che, con le tue foto e le tue spiegazioni, si siano abbastanza dissolti. Per? pi? che augurarmi una invalidit? temporanea per risparmiare a te l’onere delle spiegazioni , mi auguro una gamba in piena efficienza per riprendere le esplorazioni in zona, e magari gi? che ci sono , vorrei approfittarne per togliere qualche frasca, perch? dalle foto la zona sembra una bella … giungla da pelare :lol:

    In conclusione mi sembra che il puzzle cominci a prendere forma. Ci sono varie ragioni che fanno di quello disegnato in rosso un percorso abbastanza logico per il passaggio del fronte: ragioni di praticit? , transitabilit? in stagione invernale e protezione da possibili sguardi e attacchi nemici. Non so se vale la pena tentarne un ripristino ma, nel caso si decidesse di provarci, per l’autunno sono disponibile … con tanto di pennato B)

    Prima di chiudere volevo tornare sul cenno di Luca alla quota 1164. Anche io mi sono fatto l’idea che ia quota 1164 costituisse una specie di fulcro per il passaggio del fronte. Pi? che il passo del pitone di mezzo adesso ritengo cruciale tutto il tratto di crinale tra il pitone di mezzo e il passo della greppia, quello che nella tav. XXVII dell’articolo dell’Armanini (qui a pag. 26) ? indicato come "il varco della libert? nella linea gotica". Quest’espressione in un primo tempo l’avevo mal interpretata: leggevo quella didascalia come se dicesse che il varco della libert? era il passo del pitone o il passo della greppia. Credo che il significato corretto ? invece quello letterale: il "varco della libert?" ? semplicemente quel tratto di crinale tra il pitone di mezzo (A) e il passo della greppia (B ). Cos? come del resto ? indicato grafiicamente anche nel disegno di conteGi? : la linea gotica in rosso presenta una marcata interruzione proprio in corrispondenza di questo tratto di crinale.

    Andando avanti nella lettura dei documenti (anche se nell’ultimo mese ho "studiato" un po’ po?no) mi sono fatto l’idea che nella parte alta del percorso (quella a cavallo del crinale) venissero seguite traiettorie variabili in base alle condizioni del terreno, alla presenza di mine e di pattuglie, o alle segnalazioni di chi era passato nei giorni precedenti. In questo senso va interpetata l’espressione "varco della libert?" : una zona ampia dove avvenivano i passaggi seguendo linee diverse, scelte o anche improvvisate a seconda delle esigenze del momento Su questo argomento credo che Davide del Giudice dovrebbe avere parecchio da dire avendo studiato e documentato proprio la storia militare di questi luoghi ai tempi della linea gotica.

    Il concetto del "varco della libert?" fa tornare a galla anche la questione sollevata pi? volte da luca-dok del cosa si cerca ? : anche secondo me non un sentiero n? una terna di sentieri , ma quello con cui abbiamo a che fare ? come un fascio di linee che per lo pi? convergono e si sovrappongono , ma che in alcuni tratti possono divergere anche ampiamente pur rimanendo all’interno di un corridoio abbastanza definito che ? appunto il cosiddetto "varco della libert?".

    Con questo modo di osservare le cose , e di orientare la ricerca sul terreno, non si vuol comunque negare la possibilit? , anzi la necessit?, di definire (come sta facendo Marco) una serie ridotta di percorsi da proporre per un recupero che siano per? rappresentativi delle linee effettivamente utilizzate per il passaggio del fronte..

    #15601
    dok
    Partecipante

    Prima di chiudere volevo tornare sul cenno di Luca alla quota 1164. Anche io mi sono fatto l’idea che ia quota 1164 costituisse una specie di fulcro per il passaggio del fronte. Pi? che il passo del pitone di mezzo adesso ritengo cruciale tutto il tratto di crinale tra il pitone di mezzo e il passo della greppia, quello che nella tav. XXVII dell’articolo dell’Armanini (qui a pag. 26) ? indicato come "il varco della libert? nella linea gotica". Quest’espressione in un primo tempo l’avevo mal interpretata: leggevo quella didascalia come se dicesse che il varco della libert? era il passo del pitone o il passo della greppia. Credo che il significato corretto ? invece quello letterale: il "varco della libert?" ? semplicemente quel tratto di crinale tra il pitone di mezzo (A) e il passo della greppia (B ). Cos? come del resto ? indicato grafiicamente anche nel disegno di conteGi? : la linea gotica in rosso presenta una marcata interruzione proprio in corrispondenza di questo tratto di crinale.

    Andando avanti nella lettura dei documenti (anche se nell’ultimo mese ho "studiato" un po’ po?no) mi sono fatto l’idea che nella parte alta del percorso (quella a cavallo del crinale) venissero seguite traiettorie variabili in base alle condizioni del terreno, alla presenza di mine e di pattuglie, o alle segnalazioni di chi era passato nei giorni precedenti. In questo senso va interpetata l’espressione "varco della libert?" : una zona ampia dove avvenivano i passaggi seguendo linee diverse, scelte o anche improvvisate a seconda delle esigenze del momento Su questo argomento credo che Davide del Giudice dovrebbe avere parecchio da dire avendo studiato e documentato proprio la storia militare di questi luoghi ai tempi della linea gotica.

    ben detto Bergame, anche se personalmente mi son fatto un’idea allo stesso tempo pi? restrittiva e pi? articolata dell’entit? di questo varco o zona franca. ma lascio l’approfondimento all’intervento di Davide, che a questo punto ? proprio a…dok, specialmente quello schizzo di Nadin…
    ciao
    Luca

    #16308
    Anonimo
    Ospite

    Hello everyone,
    Long time I did hear something about the sentiero della Liberta.

    Possible the holidays were part of it.

    However, for those who are planning to go further investigation the sentiero, I want to warn you.

    As I heart today, from the 10th of novembre for about two weeks, tecnaioli (che parole difficile) are going to work to clean the tacca Bianca and other caves to take away the dangerous parts.

    CADUTA MASSI

    Andre

    #16310
    dok
    Partecipante

    Hello everyone,
    Long time I did hear something about the sentiero della Liberta.

    Possible the holidays were part of it.

    However, for those who are planning to go further investigation the sentiero, I want to warn you.

    As I heart today, from the 10th of novembre for about two weeks, tecnaioli (che parole difficile) are going to work to clean the tacca Bianca and other caves to take away the dangerous parts.

    CADUTA MASSI

    Andre

    s?, mi associo a quello che ha scritto Andre: oggi sulla marmifera dell’Altissimo abbiamo incontrato il geologo Sergio Mancini, che ci ha un po’ aggiornato sullo stato dei lavori. non ho sentito buone notizie sul progetto della <via dei cavatori-lizza della Tela>, -che ne dici Marco?-, ma la nuova ? che dall’8-10 di questo mese e per una ventina di giorni i lavori di disgaggio della parete delle cave alte (Macchietta, Fitta, Tacca Bianca) renderanno praticamente inaccessibile per alto rischio anche la zona della Polla-primo tratto via Fanfani, la cosa sar? debitamente segnalata.
    un saluto a tutti
    Luca

    #16311
    Anonimo
    Ospite

    Qualcuno su Internet parla di una riattivazione della Tacca Bianca.
    I lavori in questione servirebbero a riattivare la marmifera.

    E IL PARCO TACE

    #16314
    alberto
    Partecipante

    per quanto ne so io per ora verr? riaperta la cava della Macchietta ma non escluso certo che poi paserranno ad altro .
    A questa gente non si ferma davanti a nulla a loro interessa solo DEPREDARE.
    I lavori di disgaggio iteresseranno il settore di parete compreso tra la cava del Colonnoni e la Tacca Bianca dove c’? il sentiero dei Tavoloni.
    Ma un assaggio di disgaggio era gi? stato fatto un p? di tempo fa. Basta andare alla cava del Colonnoni dove inizia il sentiero dei Tavoloni per vedere i fix che sono stati messi per fare gli ancoraggi.

    Mirto ma ancora speri nei Signori (si fa per dire…) del Parco?????

    Sveglia!!!!!

    #16315
    Anonimo
    Ospite

    E io che pensavo (ingenuotto) che fossero fix di qualche via….quindi se volessi fare il classico giro di Tacca Bianca (io di solito dal p.so uncini) sarebbe impossibile? oppure dopo la fine dei lavori sar? di nuovo percorribile? insomma che tipo di intervento verr? fatto? qualcuno ne sa qualcosa di pi? preciso? scusate l’ansia ma apro ora il forum vedo questa "tragedia" e mi ? preso un po’ male….non vorrei che l’ultima volta che ho percorso i sentieri di Tacca Bianca fosse stata davvero l’ultima.

    #16316
    Anonimo
    Ospite

    Caro bonatti,
    il mio commento sul parco era volutamente ironico.
    E’ noto che a quella banda nulla interessa delle sorti apuane, sia per incapacit? che – soprattutto – ignoranza.
    Ogni tanto ne visito il sito, che mostra il taglio di una "combriccola" volta a promuovere incontri folkloristici, notizie inutili e qualche curiosit? naturalistica.

    Io spero nel Signore (l’unico che c’?, lass? da qualche parte – cos? dicono alcuni) e nel mercato, che possa far diventare antieconomica l’escavazione.

    M.

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