Altissimo – Sentiero della libertà ?

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  • Questo topic ha 951 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 11 mesi fa da dok.
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  • #21027
    dok
    Partecipante
    [quote=”docche”]…ebbene sì: io nego, pur senza negare l’evidenza, che nella didascalia c’è scritto che il “Varco della Libertà” è quello compreso tra A e B.

    infatti nella didascalia c’è scritto: Il “varco” della libertà nella Linea Gotica: i passi delle Greppie (A) e del Pitone (b) sul monte Focoraccia.

    non c’è affatto scritto di intenderlo come tratto compreso tra A e B: il varco della libertà potrebbe benissimo coincidere proprio coi due valichi indicati…ma c’è di più.
    potrebbe essere che del varco della libertà (più ampio) vengono qui indicati solo i due passi della Greppia e del Pitone.
    ci siamo?

    e infatti è risaputo ormai anche tra i caproni dell’Altissimo (ma da Lor Signori no) che il varco della libertà è riferito ai tre passi della Cardella, del Pitone e delle Greppie…
    …opzionalmente si potrebbe aggiungere: sul monte Focoraccia…[/quote]

    …sì, perché vorrei proprio vedere quale giornalista di regime :unsure: o anche soltanto un po’ paraculo :P è in grado di negare quest’evidenza: che nella didascalia c’è scritto sul monte Focoraccia, riferito evidentemente o solo al passo del Pitone (b) o a entrambi i passi, delle Greppie(A) e del Pitone (b).
    ed è altrettanto evidente che:

    1) per monte Focoraccia va inteso tutto il rilievo montuoso da Carchio fino agli Uncini, e allora l’espressione comprendente i tre valichi della Cardella del Pitone e delle Greppie calza a pennello: e allora percheccacchio mi si viene a dire che come definizione sarebbe stata piuttosto impropria, anche se l’avesse coniata il principe dei topografi ?!?

    2) per monte Focoraccia va inteso solo il massiccio compreso tra Carchio e la Foce Capraia (passo del Pitone di Marchini), e allora evidentemente il nome passo del Pitone è riferito solo al passo del Pitone di Marchini (Foce Capraia): allora è proprio questo che si voleva rappresentare nella foto? e non il ?!?

    http://digilander.libero.it/dok_lc/089.htm

    3) …tertium non datur… :evil: :laugh:

    allo stesso modo, per il disegno di Pegollo: un disegno che rappresenta Il “varco” nella Gotica ed il percorso verso la libertà.

    1) anzitutto faccio notare che il termine “varco” è pure qui opportunamente ingabbiato: questo potrebbe già essere un segnale di uso atipico del termine varco, che qui ne indica tre di varchi, valichi: quello della Cardella, quello del Pitone e quello delle Greppie.

    2) poi rifaccio notare che il percorso rappresentato pare proprio il vecchio 188bis per il passo del Pitone di Marchini (Foce Capraia), cui verrebbe attribuita erroneamente la quota 1164.

    3) …tertium non datur… :evil: :laugh:

    e per finire in bellezza con la cialtronata del giorno del mì bel bergame:

    post#23669

    [quote=”bergame”]…La tav. XXVII è centrata sulla quota 1164, se te non la vedi fai un salto dall’oculista :evil:

    “il profilo altimetrico di Pegollo indica altro ancora”
    … e questa proprio non l’ho capita … mah :S[/quote]

    non solo la tav. XXVII (foto dei passi) non è centrata sulla quota 1164, non solo il disegno di Pegollo non è centrato sulla quota 1164, non solo il testo di Pietro e la corrispondente parte della relazione Armanini non fanno alcun cenno a una quota 1164…

    …solo il profilo altimetrico di Pegollo diciamo può dirsi centrato sulla quota 1164: l’hai capita ora, bergame?

    ma a questo punto è legittimo chiedersi: da dove salta fuori questa benedetta quota 1164 che nasce si può dire lì?

    lì: nei disegni di Pegollo e in una parte della relazione Armanini che non ha nulla a che fare con l’originale di Pietro Del Giudice, l’orazione del ’91 in memoria dei caduti sulla linea gotica.
    ciao
    Luca

    #21028
    dok
    Partecipante

    per il resto, bergame, come puoi vedere da te, ti sto rispondendo con calma: vedrai per il centenario ce la facciamo…
    sisiziocane

    #21029
    Marco Lapi
    Partecipante

    Mah… possiamo continuare all’infinito, non se ne esce così. Nessuno ha prove a favore o contrarie per sostenere l’una o l’altra tesi. La stessa indeterminatezza e la confusione toponomastica in realtà non spiega nulla. E non c’è nessuna prova che la quota 1164 sia stata messa lì per caso. Solo supposizioni, come quelle che ci vengono imputate. E allora? Allora pesa per esempio il valore che diamo o non diamo a quel benedetto convegno. Un’iniziativa nata per il 50° della Linea Gotica che non ha affatto l’aria id essere solo celebrativa.

    Per me il monte Focoraccia è il rilievo, perché sono a favore di una toponomastica più puntuale possibile; ammetto che per altri sia stata l’intera cresta tra Carchio e Uncini, e allora? Per me la nuova carta IGMI non è fatta bene da un punto di vista topografico e può avere delle pecche toponomastiche, ma ha quel toponimo in più messo proprio lì. Il modo con cui è stato scelto può essere sbagliato oppure corretto, e allora? Ci sono indizi che possono essere fallaci ma anche no. Solo tenendo conto di tutti i fattori si può tendere alla verità. E poi si è voluto individuare non un percorso esemplificativo, ma un percorso specifico: questo mi pare emerga da tutto il contesto. E cosa impedisce di ipotizzare che quel percorso sia per la zona Pitone di Mezzo – Quota 1164? Niente. Non ci sono prove contrarie, solo supposizioni contrarie.

    Non mi sembra di bestemmiare, quindi, se, al momento delle attuali conoscenze, concludo che non solum tertium datur, sed etiam quartum! :)

    #21032
    dok
    Partecipante

    [quote=”Marco di AS” post=23818]Mah… possiamo continuare all’infinito, non se ne esce così. Nessuno ha prove a favore o contrarie per sostenere l’una o l’altra tesi…[/quote]

    benissimo, Marco: è stato un po’ lungo e faticoso, ma posso già dire di aver fatto assai a portare beneficio del dubbio su quelle convinzioni.
    un saluto anche a Socrate.
    ciao
    Luca

    #21033
    dok
    Partecipante

    END OF: risposta a bergame, parte ultima? :blink: :woohoo:

    o bergame.

    te lo dico un’altra volta. l’ultima volta.
    e poi non te lo dico più: per cui vedi di capirla ora, e di farla finita.

    …Mentre per me la testimonianza riferita da moka era una conferma di una ipotesi formulata sulla base degli atti del convegno, per te è stata una prova che ha scardinato e ribaltato uno schema che hai sostenuto caparbiamente per mesi, è quindi è ovvio che quella testimonianza ti sia apparsa come una rivelazione e che per te abbia un peso differente….

    …La testimonianza di Giuseppini per me non è stato un punto di svolta e rottura come per te, ma una conferma della giustezza della direzione di ricerca e un bel riscontro oggettivo.

    Te dal 5 febbraio 2013 a luglio 2014, hai portato avanti la tua tesi dualistica e poi, dopo un anno e mezzo il 27 luglio 2014 hai dovuto riconoscere l’importanza del passo del pitone di mezzo. Ti do atto del coraggio nella decisione di cambiar rotta, ma, come ti ho fatto notare sopra, non ti sembra di aver liquidato la cosa in poche righe ? per bilanciare il peso di tutte le tue numerose argomentazioni contro il piton di mezzo ti sembrano sufficienti le quindici righe con cui hai riferito la “novità giuseppiniana” (dico “novità” visto che non vuoi chiamarla “rivoluzione”) ? non è questo un segno che il peso e la forza delle argomentazioni contrarie era piuttosto “apparente” ?…

    quello cui nel post#22979 del 25 luglio 2014 mi riferivo come rottura degli schemi era sì anche la novità del Giuseppini sul percorso indipendente, che giustamente chiamo allora il dettaglio di maggiore interesse

    …ma la novità rivoluzionaria, cui già accenno in quello stesso poste (ma l’hai letto tutto?), e che poi chiarisco meglio nel post#23142 del 5 settembre e successivi, è quella del passo dal Forno>Canali>Tecchia>Altissimo, risalendo il monte Antona.

    come si può tranquillamente vedere nei post di luglio, quello che mi ha spinto in questa direzione è stato proprio il dubbio, saltato fuori nei miei lavori sulla variante da proporre in alternativa alla proposta di base, che invece: la Foce e Centuragna e il Pian della Fioba della proposta di base c’entrassero qualcosa col passo del fronte.
    e alla presentazione del nuovo libro della Maria a Ronchi, trovai tra gli altri il Giancarlo Bertuccelli, cui chiesi del percorso storico per Tecchia in relazione alla variante, e uno di Resceto, con cui feci conoscenza, che mi parlò dei sentieri dai Canali che lui conosce bene, anche per ricerche archeologiche.

    il gioco è fatto: e ti dirò di più.
    questo concorso di fattori non ha fatto che riattizzare una bracetta che covava latente dal febbraio dello stesso anno: ho ancora l’email alla Maria in cui chiedevo spiegazioni, a seguito dello scambio relativo all’APDG (archivio privato Del Giudice), riguardo a un ordine del giorno riferito al passaggio del fronte da parte di civili e militari che dovrà essere autorizzato di volta in volta dal Comando Gruppo che invierà i passanti al comando tappa N°2, oppure, cambiando itinerario, al comando tappa N°1.
    bracetta riattizzata in seguito da qualche altro documento dell’archivio ANPI Massa.

    per cui si può dire che la rivoluzione del passo dal Forno>Canali per me nasce nel febbraio 2014.

    e trova già una qualche conferma in uno dei primi incontri con l’ANPI Massa da Roberto Nani, originario del Forno.

    novità interessantissima e spiazzante, dal momento che fin lì avevo sudato sette camicie per riuscire a datare gli unici due comandi tappa che conoscevo e che fino allora erano noti: quello di Antona e quello di Azzano.

    ed è curioso notare che Marco ha avuto da me lo stesso interessantissimo documento, e ne ha avuto notizia anche recentemente in una email di Marco dell’ANPI Massa, ma che: o non gli ha fatto lo stesso effetto rivoluzionario… o che per qualche ragione continua a fare orecchi da mercante, misconoscendo e anzi ignorando la portata enorme di questà novità.

    novità che da allora ha pressoché monopolizzato la mia ricerca: e per quello ti chiedevo amichevolmente a quella data di rientrare in campo per portare avanti il lavoro sul , anche perché credo tu sia stato l’unico su questo forum a salire quella dorsale lato massese.
    io non ho più avuto occasione nè particolare interesse ad andarci, neppure dopo l’interessantissima novità appresa.

    che rinnovo la domanda: per me ad esempio quella del passo praticamente indipendente per la dorsale di quota 1164 con deviazione a ultimo sulla erano novità, perché nè te nè Fabri avevate pubblicato queste informazioni.
    la stessa mappa della maestà al Col da Porneta ripete la mia tesi del …
    ma per voi dunque non erano una novità?!?

    tra l’altro questo mi permette di rispondere a un altro punto della tua serie di domande: perché non corsi subito a trarre conclusioni sul al mio primo fugace incontro col Giuseppini (7 luglio 2012, presentazione libro della Sirio Giannini)?!?
    ma è ovvio: perché una rondine non fa primavera!

    http://digilander.libero.it/dok_lc/088.htm

    Date: 2013/01/26 18:46 By: dok
    …quello che dice il Giuseppini è proprio quello che avrei sempre voluto sentirmi dire, perché è ad ora l’unica fonte non letteraria a sostegno della tesi letteraria del . per ora ci andrei con cautela, cercando altri riscontri. e come vi ho già raccontato ho la tesi antagonista, quella , Pitone e Greppie, lo stesso giorno in piazza a Antona.

    e poi per tutta la serie di ragioni che esponi verso la fine del tuo romanzo riguardo i criteri di validazione: pensa che da allora sarò stato sì e no una decina di volte all’Antona, e solo ora posso dire di cominciare a capirci qualcosa: che non è necessariamente un segno di stupidità.
    e se tu fossi stato presente almeno una volta ai nostri incontri in piazza e al circolo, incontri aperti e cercando di coinvolgere quanta più gente possibile, ultimo quello del 16 novembre in occasione delle celebrazioni per il settantesimo… non avresti bisogno di attaccarti alle intercettazioni telefoniche per sapere quello che bolle in pentola: ma che ti sei messo a fare, spionaggio industriale, invece che una sana e simpatica ricerca comunitaria?!?

    rimane ancora da fare su queste novità sul e tesi antagoniste, come sulla messa a punto del : per cui per ora va più che bene quindici righe o giù di lì, visto che chi era stato chiamato a interessarsene non ha risposto all’appello.
    tanto peggio per lui: le intenzioni allora erano più che positive.

    …Te dal 5 febbraio 2013 a luglio 2014, hai portato avanti la tua tesi dualistica e poi, dopo un anno e mezzo il 27 luglio 2014 hai dovuto riconoscere l’importanza del passo del pitone di mezzo. Ti do atto del coraggio nella decisione di cambiar rotta, ma, come ti ho fatto notare sopra, non ti sembra di aver liquidato la cosa in poche righe ?…

    e quante ce ne vogliono secondo te per dire che quella che chiami (solo per quel tratto di cresta) rimane in piedi:

    http://www.alpiapuane.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&Itemid=122&catid=2&id=16850&limitstart=790#23481

    passo delle Greppie e passo del Pitone sono sempre lì, tertium non datur: con la sola differenza che dai primi di dicembre il passo del Pitone di Marchini lascia il passo al , sempre è. punto. quante righe sono?

    anche il Giuseppini la prima volta passa dal passo del Pitone di Marchini o .
    prima non c’era una pezza di prova o testimonianza in proposito, ora c’è.

    per il resto la fossa che ti sei scavato col tuo te la sei scavata da solo, e hai raccolto quello che hai seminato.
    ora, e spero per te e per la ricerca che stavolta tu abbia solide prove, stai facendo lo stesso con la quota 1164: visto che al solito se il docche dice uno te devi dire unoemmezzo.

    e ci risiamo con Pegollo?!? ma allora sei duro!!! :blink: :woohoo:
    ma allora un c’hai proprio altro e di meglio da fare!!!
    e non riesci proprio a fare di meglio!!!

    …il tuo resoconto sul colloquio con Pegollo mi parve un po’ “partigiano” (NB “partigiano” per me non significa “in malafede” ma “distorto dalle tue aspettative e dalle tue convinzioni”). Quello che non mi tornava è presto detto: dall’affermazione di Pegollo che asserì di non ricordare come sia saltata fuori la quota 1164 te cosa hai dedotto ? che “viene a cadere … in particolare l’associazione passo del Pitone-quota1164 ovvero l’utilizzo ufficiale del valico al pitone di mezzo”

    Visto che in diversi post hai tirato fuori i principi logici ti domando: ma ti sembra un ragionamento che ha qualche senso ? c’è una qualche consequenzialità tra l’affermazione di Pegollo e “l’utilizzo ufficiale del valico al pitone di mezzo” ? ti sembra che questo sia un modo oggettivo e bipartisan di riferire il punto di vista di Pegollo ? insomma ti sembra di aver dato un’informazione corretta ai lettori del forum ?

    Il “corollario” (visto che ami la terminologia scientifica) che ne traggo io è immediato: se è così che riporti le tue fonti orali c’è da star freschi !!!…

    io non ho dedotto quello che ho scritto sul forum dall’affermazione di Pegollo che asserì di non ricordare come sia saltata fuori la quota 1164: ho semplicemente tratto le mie sincere conclusioni dall’incontro con Pegollo nel suo complesso, conclusioni che ripeto se non ti andavano bene eri liberissimo di contestare, come ogni affermazione che si fa in questa discussione. tra l’altro mi pare che all’epoca eravamo in buoni rapporti, e allora?
    e per quanto riguarda l’ennesima cialtronata sul “distorto dalle tue aspettative e dalle tue convinzioni”: questo non è che il tuo ritratto, bergame…il ritratto tuo e del tuo , ora la . :blink:

    per quanto riguarda la quota 1164, così precisamente indicata, ripeto che dal tuo ritorno dal futuro c’è da starci attenti: prima infatti qui si usava, e vedrai anche nei docs degli atti del convegno, come indicazione/sinonimo di .
    ora c’è da distinguere accuratamente le due cose.

    post#22161

    [quote=”docche”]…con bergame si è sentito Mario Pegollo, e a quanto pare viene a cadere la supposizione di del disegno del passaggio del fronte, e in particolare l’associazione passo del Pitone-quota 1164, ovvero l’utilizzo ufficiale del valico al : resta il fatto che per me quel disegno rimane sostanzialmente corretto come illustrazione dell’itinerario attraverso il passo della Focoraccia, ad eccezione della quota, 1059 anziché 1164…[/quote]

    beh, che c’è che non va in questa affermazione? per intendevo che non è male avere uno straccio di prova a corredo delle proprie affermazioni, e soprattutto che queste siano messe in forma tale da essere verificabili o quantomeno falsificabili.
    queste due cose per me non sono state prodotte nell’incontro con Pegollo, anzi.
    per cui venivano a cadere anche le supposizioni di che avevo prodotto in preparazione all’incontro, che sono state oggetto di scambio di email con te e Marco, e che non ho pubblicato sul forum perché ritenute irrilevanti: invece, come si è visto poco fa, queste supposizioni di si sono dimostrate tutt’altro che irrilevanti.

    scientificità che, come si legge nello stesso poste, cominciava a aprirsi come possibilità concreta (per chi la cercava) con la concreta possibilità della consultazione dell’archivio privato Del Giudice e dell’archivio ANPI Massa: fine alle chiacchiere e ai teoremi campati su veramente poco, troppo poco…o nulla in qualche caso.

    e ora vuol dire appunto chiedersi: da dove salta fuori questa quota 1164?!?

    ultima cosa, bergame: i testimoni e le testimonianze.
    nelle persone che ho conosciuto in questa ricerca mi piace vederci, e anzi ci sento, diciamo la vivo così: non dei testimoni da cui c’ho da prendere e portar via qualcosa. ma delle persone, potrei dire degli amici, che mi hanno aiutato e mi aiutano a comprendere. e alle volte si cresce anche insieme: non è semplice come fotocopiare un documento.

    e non li tiro proprio in ballo, ci mancherebbe. e te lo dissi già a suo tempo: a meno che non lo vogliano loro espressamente.
    a me qui non servono prove basate su testimonianze per puntellare una mia affermazione, come non ho bisogno di un pezzo di terra della Focoraccia per provare la mia ricerca sul territorio: le mie affermazioni stanno in piedi da sole, camminano con le loro gambe, e ne rispondo io direttamente.

    se vuoi testimoni e testimonianze te li vai a cercare: non li avrai certo da me, che d’altra parte non ho il monopolio neppure sui testimoni.
    sisiziocane

    #21042
    Marco Lapi
    Partecipante

    Tertium non datur, sed secundum bis… :laugh: :laugh: :laugh:

    Mi pare, sia pure con estrema fatica, che due più due cominci a fare quattro. Se non vi scannate, mi verrebbe quasi da proporre un incontro chiarificatore. Però eviterei comunque di fissarlo dietro il convento delle Carmelitane scalze, non si sa mai… :whistle:

    Marco

    #21050
    dok
    Partecipante

    post#23811

    [quote=”docche”]

    [table][tr][td][quote=”sergio83″]Scusate ancora…altre due cosette… la discussione è troppo lunga e non riesco a rileggerla tutta… vi chiedo… come mai si chiama propio sentiero della libertà???…[/quote]

    …infatti, Sergio, la domanda per me andava posta diversamente, altrimenti così presuppone già una parte della risposta: che cioè il Sentiero della Libertà passasse di Campareccia e di lì di Campiglia…[/quote][/td][/tr][/table]

    Sergio, ci sei sempre?
    ma perché invece che da Campareccia non parti dall’Antona?
    e guarda un po’ che t’ho trovato l’altro giorno: :whistle:

    [b]Stanze della Memoria
    Massa 2003[/b]

    LA VIA DELLA LIBERTA’.

    Questa VIA, che oggi percorreremo a piedi così come nel tempo di Guerra, ad iniziare dal Paese per raggiungere il Sacrario di Tecchia, nel “cuore della Linea Gotica”, in antico era la Via dei pastori che la utilizzavano per le loro transumanze per raggiungere i pascoli di Antona e dell’Alta Versilia.
    […]
    Prima di iniziare a salire su per la Via, facciamo sosta nella Piazza San Rocco, ovvero in quello spazio pubblico che fino dall’antico è luogo di incontro e di socializzazione dei paesani. Nella Piazza alcuni anni fa è stato eretto il Sacrario ai caduti civili e partigiani. Ai lati della facciata della struttura (oratorio di San Rocco), si possono leggere due epigrafi marmoree che ricordano i momenti salienti della Guerra di Liberazione.
    […]
    Lasciamo la Piazza e raggiungiamo il nucleo detto Foscale. E’ qui che troviamo una casa di sassi a faccia vista, con le caratteristiche che ci rimandano al periodo della Guerra Partigiana. Questa costruzione, è stato il primo rifugio dei Partigiani che qui si insediarono per controllare le strade di accesso al paese.

    Durante la Guerra Antona fu rifugio e meta di migliaia di sfollati provenienti da ogni parte dell’Italia del Nord il quali avevano quale obiettivo di oltrepassare il Fronte e raggiungere l’Italia già liberata.
    Alcuni uomini e giovani del luogo si misero a disposizione di coloro che chiedevano di varcare il Passo del Pitone. Questi svolgevano il ruolo di guide e portatori.
    Ben presto però si rese necessario organizzare un Centro che potesse assicurare la tranquillità a quella povera gente che, con marce estenuanti, arrivava ad Antona.
    Il Centro Militare fu insediato dal 1°febbraio 1945 sotto il comando del dr.Vinci Nicodemi. Un vero e proprio Ufficio-Tappa, la cui attività amministrativa era diretta dal Pretore di Carrara Roberto Mariani con l’apporto di altre persone.
    Per ogni profugo, civile o militare che fosse, si riempiva una scheda su cui scrivevano il nome e cognome, città di provenienza, nome delle guide e dei portatori ecc.

    Dai documenti conservati presso l’ANPI di Massa apprendiamo che i profughi erano un “popolo” di perseguitati politici braccati dai nazifascisti, civili che volevano raggiungere le famiglie nel Centro-Sud, intere famiglie con numerosi bambini, disertori della RSI fuggiti dai campi di concentramento.

    IL CIPPO CHE SEGNA L’INIZIO DELLA VIA DELLA LIBERTA’.

    Sul lato Est dell’abitato di Antona, troviamo il cippo marmoreo che ci indica l’inizio della Via della Libertà. Si tratta di una semplice ma significativa opera raffigurante il percorso stilizzato che sale dal paese verso le zone alte del territorio.

    Il percorso della VIA si presenta ben ampio e lastricato, immerso nei castagneti e in altre tipiche coltivazioni. Si raggiunge la zona detta COLLE dove è edificata la seicentesca Chiesa delle Grazie, che conserva al suo interno un pregevole affresco.

    La Via della Libertà, che sulle carte ufficiali è denominata Strada Vicinale della Campareccia, sale inerpicandosi tra gli uliveti e vigneti offrendoci un incantevole scenario sottostante con la pianura e il mare. Si passano le zone di Parenzita e si sale verso il Col della Campareccia. Lungo il cammino si incontrano vetusti edifici: sono le Maestà che talvolta custodiscono bassorilievi e e statuette di Santi e Madonne.

    Si sale ancora e si giunge a Gronda Piatta luogo di insediamenti Partigiani e poi si passa dalla Maestà al Col da Porneta recentemente restaurata. Qui una tappa è d’obbligo per la particolarità del paesaggio e dell’ambiente: il mare, le isole, la Brugiana e il Belvedere, le cave di marmo con il Carchio…in questo luogo fu posizionata il primo posto di guardia partigiana alla presenza del Comandante Marcello Garosi “Tito”.
    […]
    Si raggiunge Porneta, ed ancora Conchera e poi Pian della Fioba. Di fronte si presenta l’imponente scenario con la catena delle Apuane, con al centro la Focolaccia, l’Aronte e la Tambura.
    Dal piazzale della Fioba si può salire a sinistra verso il Rifugio Alpino Città di Massa. A destra, varcando un cancelletto si entra nell’Orto Botanico “P.Pellegrini”.
    Il nostro VIAGGIO prosegue lungo la provinciale e in pochi minuti siamo a Tecchia. E’ qui che possiamo entrare nel Sacrario-Monumento dedicato ai caduti della Linea Gotica. Da qui, dove si biforcano i sentieri per gli Uncini, la Canal D’Angiola, Monte Altissimo, Cardella, Greppie e Passo del Pitone, il nostro pensiero può tornare a ritroso nel tempo e mescolarsi ai racconti che abbiamo ascoltato dai nostri padri e dai nostri nonni, che ci narrano dell’epopea della Seconda Guerra Mondiale, che appunto ci toccò tanto da vicino, lasciandoci ferite che ancora oggi sono più vive che mai.

    per il cippo della Via della Libertà all’Antona vedi qui:

    http://i.imgur.com/CMVoApR.jpg

    http://alpiapuane.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&Itemid=122&catid=2&id=16850&limitstart=750#22312

    #21051
    dok
    Partecipante

    post#22255

    [quote=”docche”]…insomma: questa ambivalenza Pitone-Greppie, tutta a favore del Pitone, ha determinato nel tempo un misconoscimento del passo della Greppia e un nel passo del Pitone, dico bene? ma cercando di dare a ognuno il suo, e senza togliere nulla a nessuno, direi proprio che la è tra le Greppie.
    altrimenti si dimostri che non è così: io il mio sforzo, e anche non indifferente, l’ho fatto.

    questo è lo schema del mio percorso logico, qui ridotto all’essenzialità, ma abbiamo visto che c’è una quantità di indizi e di testimonianze che portano in questa direzione: e a questo punto mi garberebbe sì sentire un parere scientifico di bergame…

    qualcuno ha mica una bella foto del cippo della Via della Libertà all’Antona, da postare, che non ce l’ho sottomano? non ci avevo mai fatto caso prima, ma il percorso rappresentato mi pare proprio quello Tecchia-passo della Greppia [alias passo del Pitone], mi sbaglio?…[/quote]

    post#22312

    [quote=”docche”]…te che ne dici, Marco…a proposito, ancora vivi?
    intanto ecco qua la bella foto dal volume della Sirio Giannini, che ora ho sottomano:

    [/quote]

    bon. vediamo se Lor Signori si degnano, a distanza di quasi un anno, di rispondere a codesta semplice domanda, ora alla luce di questo scritto:

    …pare anche a Lor Signori che il percorso rappresentato nel cippo della Via della Libertà all’Antona rappresenti proprio il percorso Antona-Campareccia-Tecchia-Greppie?

    insomma: che la Via della Libertà sia stata storicamente intesa, nell’ambito dell’ANPI Massa, come il percorso Antona-valico del fronte-Azzano, passando per la maestà al Col da Porneta, per il Pian della Fioba e il sacrario di Tecchia?
    ciao
    Luca

    #21052
    Marco Lapi
    Partecipante

    No. Perché?

    Tecchia. E’ qui che possiamo entrare nel Sacrario-Monumento dedicato ai caduti della Linea Gotica. Da qui, dove si biforcano i sentieri per gli Uncini, la Canal D’Angiola, Monte Altissimo, Cardella, Greppie e Passo del Pitone

    Ecco perché!

    Marco

    #21055
    dok
    Partecipante
    [quote=”Marco di AS”]No. Perché?

    [table][tr][td]

    …Tecchia. E’ qui che possiamo entrare nel Sacrario-Monumento dedicato ai caduti della Linea Gotica. Da qui, dove si biforcano i sentieri per gli Uncini, la Canal D’Angiola, Monte Altissimo, Cardella, Greppie e Passo del Pitone…

    Ecco perché![/quote][/td][/tr][/table]

    o Marco, e intanto prepariti per la prossima domanda, che sarà anco per te:

    …ma ci sei o ci fai?!?

    nel frattempo rileggiti con calma queste du’ righe qui sotto, e pònderale un popoino le tu’ risposte: e sì che mi parevi un ragazzo ponderato…:whistle:
    ah, m’era parso?!? :P

    pure qui, come nello scritto precedente, una descrizione a cavallo tra escursionismo e storia: ma non sono da confondere i due piani…:blink:…che poi, suvvia, un è neppure così difficile…:dry:
    sisiziocane

    opuscolo ANPI Massa :

    […]Giungevano nel paese montano generalmente a piedi percorrendo la Vecchia comunale di Antona, che si dipana su per il monte ad iniziare dal ponte della tavella di Canevara.
    […]Una volta in paese i profughi facevano tappa nella casa al Foscale, dove si rifocillavano per riprendere il cammino verso l’alto, imboccando la strada Vicinale della Campareccia.
    […]Da Porneta, in direzione del fronte, era possibile prendere il sentiero per Pian della Fioba e Tecchia oppure quello che portava e porta tutt’oggi in Campiglia.
    Quello per Tecchia ci porta al Sacrario inaugurato lo scorso anno […] Il sentiero della “salvezza” non finisce ovviamente qui. Infatti con questo si può giungere con tre deviazioni verso la Canal d’Angiola o verso il passo del Pitone dov’era il fronte, ma anche nell’amena zona di Campiglia, percorrendo comunque questi sentieri ci ritroviamo in territorio lucchese…

    #21056
    Marco Lapi
    Partecipante

    Ci sono, ci sono. Volevo solo sottolineare che in quell’elenco di vie possibili, come anche altrove, le Greppie sono una cosa e il Passo del Pitone un’altra. L’identificazione Greppie-Pitone dell’opuscolo Anpi la ricordavo perfettamente; tra l’altro c’è anche nell’edizione che ho io, anzi l’avevo tirata fuori per primo sul forum pubblicando la carta del raduno. Ma siccome ci sono più cose in cielo e sulla terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia, l’importante è anche cominciare a chiedersi il perché di certe contraddizioni. :whistle:

    Marco

    #21057
    dok
    Partecipante
    [quote=”Marco di AS”]Ci sono, ci sono…

    …Ma siccome ci sono più cose in cielo e sulla terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia, l’importante è anche cominciare a chiedersi il perché di certe contraddizioni. :whistle:…[/quote]

    ecco, non so con chi stai parlando ora: per tua informazione non credo che tra i forumisti finora intervenuti sul tòpicche ci sia codesto Orazio…:whistle: :P

    ecchevvoldì: l’importante è anche cominciare a chiedersi il perché di certe contraddizioni ?!?

    vuoi dì che c’eri c’eri, ma se c’eri c’eri dormivi dormivi…?!? …:laugh:

    …e che hai fatto finora? vorresti dì che è importante cominciare a fare che? :blink:

    e poi chi l’ha detto che sono contraddizioni? :unsure:
    sisiziocane

    #21058
    Marco Lapi
    Partecipante

    Voglio solo dire che alla base di tutto il caos c’è la confusione toponomastica, d’accordo; lo si è detto fin dall’inizio. Ma perché c’è ed è a questi livelli? È come se, inconsciamente o no, si fosse scelto la via del non fare chiarezza, anziché il contrario. Perché? È questo che dovremmo chiederci e cercare di chiarire.

    Marco

    P.S.: ah, Orazio naturalmente è il fidanzato di Clarabella… :silly:

    #21062
    dok
    Partecipante
    [quote=”Marco di AS”]…Voglio solo dire che alla base di tutto il caos c’è la confusione toponomastica, d’accordo; lo si è detto fin dall’inizio. Ma perché c’è ed è a questi livelli? È come se, inconsciamente o no, si fosse scelto la via del non fare chiarezza, anziché il contrario. Perché? È questo che dovremmo chiederci e cercare di chiarire…[/quote]

    o Marco: uno è libero di vederci ancora tutto il caos e la confusione che ci vuole …ma ci vuole un bel muso :P

    …e poi, per carità, uno è libero di porsi le domande che gli pare: e in questo micchimausse, scèxpirre e anche, perchennò, guccini e bobbedìlanne possono essere o non essere(?) d’aiuto… :woohoo:

    ma andiamo per ordine.
    e vi rifò la domanda, che un è mia difficile:

    …pare anche a Lor Signori che il percorso rappresentato nel [b]cippo della Via della Libertà all’Antona rappresenti proprio il percorso Antona-Campareccia-Tecchia-Greppie?[/b]

    insomma: che la Via della Libertà sia stata storicamente intesa, nell’ambito dell’ANPI Massa, come il percorso Antona-valico del fronte-Azzano, passando per la maestà al Col da Porneta, per il Pian della Fioba e il sacrario di Tecchia?

    #21065
    Marco Lapi
    Partecipante

    Bobbedìlanne l’avevo già citato, Guccini non ricordo, ma per me gucciniano dok (pardon, doc) ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Allora ripeto la risposta: non pare, perché non basta quella foto con didascalia nell’opuscolo Anpi a dimostrare che le Greppie siano il Pitone: e anche se fosse, si aprirebbero molte altre domande. Inoltre lo schizzo è sì compatibile con il sentiero 188, ma anche con l’ipotesi bergame.

    Io, come ricordavo, sono stato il primo a segnalare quanto riportato nel libretto celebrativo dell’Anpi, ma ci sono troppe cose che non quadrano. Poi può essere anche quella giusta: non nego la possibilità, ma l’ipotesi bergame resta ancora per me la più plausibile. Se volessi realizzare un cippo per celebrare un percorso che passa per un valico oggi universalmente noto con un certo nome (la Greppia), anche volendo mantenere la toponomastica trasmessa dalla tradizione (il Pitone), mi premurerei di far capire alla gente come stanno le cose: quindi sarebbe bastato aggiungere il nome Greppia tra parentesi, o spiegare comunque che per Pitone si intende un determinato valico. Altrimenti un’altra domanda sorge spontanea, tanto per citare ancora il buon Lubrano: perché si sarebbe voluto fare tutto questo casino? Perché a questo punto la cosa comincerebbe ad assumere aspetti dolosi… tanto più che sotto la Focoraccia c’era l’altro Pitone con la lapide Marchini. :S

    E comunque il mistero del perché non si sia voluto diradare tutta questa nebbia, quando ce n’era ampiamente la possibilità, resta eccome. Ma ti pare possibile, Luca, che noi stiamo qui a scannarsi sulle ipotesi dopo 70 anni da quegli eventi? Perché non si è fatta piena luce prima, quando la maggior parte dei protagonisti erano vivi? Perché non hanno fatto piena luce loro? Non sono domande secondarie; magari va a finire che saranno quelle giuste per capire. Chissà… :whistle:

    Marco

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