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dok.
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22 Ottobre 2008 alle 18:00 #3347
Anonimo
OspiteApprofitto dello spazio messo a disposizione per chiarire il significato della proposta RI-SCATTIAMO LE APUANE.
Ri-scattare le Apuane anzitutto nel senso di liberarle dalla schiavit? dell?escavazione feroce e indiscriminata, dalla minaccia della distruzione e devastazione di ambienti che dovrebbero essere tutelati come patrimonio naturale unico e inestimabile, e soprattutto dall?assalto alle quote pi? alte e ai crinali. Questo ? l?obiettivo di massima che tutti vorremmo raggiungere.
Una delle iniziative che potrebbe essere utile a questo scopo ? la raccolta di immagini sulle zone sottoposte a maggior rischio. L?idea ? di andare alla ricerca di foto storiche (anche di pochi anni fa) di luoghi sottoposti a rapida e incessante distruzione (come il solco d?equi, il passo della focolaccia, la val serenaia, la valle di arnetola, il sagro, le cave del sella, il monte corchia, le cervaiole – solo per ricordare i principali) e andare a rifotografarli dalle stesse inquadrature (questo l’altro significato di RI-SCATTARE), per documentare come in una moviola storica l?allargarsi delle ferite e la scomparsa di intere montagne o di ambienti naturali unici.
Chi ? passato recentemente in luoghi come il passo della focolaccia si sar? reso conto che si sta letteralmente smontando il crinale aprano, e la situazione ? simile in tanti altri siti. A causa del business degli inerti e delle moderne tecniche di escavazione, negli ultimi anni la velocit? di asportazione del materiale ha subito un incremento esponenziale. Con questi ritmi si sta procedendo a passi da gigante verso la distruzione di intere montagne (come le Cervaiole) e si aprono ferite che paragonate a quelle storiche le faranno sembrare miseri graffi.
Le cave ci sono sempre state e col tempo ci siamo abituati alla convivenza, anzi in tanti casi hanno anche contribuito ad arricchire il paesaggio (vie di lizza, sentieri di cavatori come quello del vaso tondo, cave storiche come la cava bagnoli). Ma con il progredire dei sistemi di escavazione le cose sono drammaticamente cambiate. Fino a pochi anni fa si procedeva con ritmi relativamente lenti all?estrazione di blocchi. Adesso non si guarda tanto per il sottile, tutto il materiale estratto ? buono. Si demoliscono interi speroni e poi si raccoglie velocemente il materiale, in un giorno si caricano centinaia di camion e via agli impianti di lavorazione. E? vero che tutto ci? rappresenta lavoro e benessere per un certo numero di persone, ma a quale prezzo ? Non si potrebbe regolamentare in modo diverso questa attivit? ? non si dovrebbe fermare la distruzione dei crinali ? Si pu? fare qualcosa per fermare o arginare lo scempio che le sta distruggendo ? in che modo si pu? contribuire a una battaglia che comunque va combattuta in altre sedi ?
Quello che possono fare gli utenti di alpiapuane.com ? poco, ma pu? diventare molto, utilizzando la rete e gli strumenti che essa ci mette a disposizione: parole e immagini. Oltre a descrivere itinerari e vie di salita, oltre a documentare aspetti storici, ambientali e naturalistici delle Apuane, ? importante raccogliere le foto storiche delle Apuane, recuperandole ovunque. Non si tratta di un lavoro gravoso da affidare a un manipolo di persone esperte, ma un?opera collettiva a cui tutti possono dare un contributo, e che in futuro potrebbe essere utile per campagne di sensibilizzazione (come mostre e altre iniziative).
La raccolta di foto storiche delle Apuane ? comunque un?iniziativa meritoria di per s?, in quanto mira a salvare dall?incuria, dalla dispersione e dalla distruzione un patrimonio storico-documentale importantissimo, un progetto che andrebbe perseguito comunque a prescindere dall?emergenza cave.
Attachments:22 Ottobre 2008 alle 23:30 #3351Marco di AS
PartecipanteApprovo in pieno l’iniziativa. Tanto pi? che parte del lavoro l’ho gi? fatto con Fiorenzo Ramacciotti nel 1997 attraverso la pubblicazione di ?Apuane tra memoria e sogno?, ideato dopo l’alluvione di Cardoso e Fornovolasco ma dedicato anche alle modifiche del paesaggio causa escavazione del marmo. Ma come scrivevo qualche mese fa, secondo me non ? cos? secondario e inefficace il lavoro che potremmo fare attraverso il sito per denunciare una situazione sempre pi? grave: di fronte a certi scempi :angry: , chi ci impedisce di convocare come forum una conferenza stampa, magari d’accordo con il Cai e le altre associazioni di area, e mettere chi di dovere (Regione in primis, credo) di fronte alle proprie responsabilit?? Poi mi piacerebbe sapere a che punto ? l’iter per il Piano del Parco… :dry: Date retta, pi? ne parliamo meglio ?! ;)
Marco
22 Ottobre 2008 alle 23:47 #3352Matteo72
PartecipanteL’argomento di questo topic non ? un sasso nello stagno, ? un macigno…..portato via da un camion.
Credo che tutti si rendano conto del problema ma fino ad oggi le iniziative intraprese per porvi rimedio, anche minimo, non hanno raggiunto i risultati sperati.
"liberarle dalla schiavit?"……..?
"riscattarle"……..?
Io propongo una lettura:
Piero Pierotti – La Valle dei Marmi – 1995 Pacini Editore.
E’ un volume dove, tra le altre cose, c’? un’interessante proposta di recupero per le vecchie cave dismesse con delle foto simulate di come potrebbero diventare.
Forse se sapessimo che un giorno questi siti potrebbero essere recuperati saremmo disposti a tollerarli meglio.
23 Ottobre 2008 alle 01:23 #3358Anonimo
OspiteRingrazio Marco di AS per l?apprezzamento dell?iniziativa e sottoscrivo in pieno la sua conclusione che pi? se ne parla e meglio ?.
Per quanto riguarda Matteo72 lo ringrazio per la segnalazione e quando mi capiter? l?occasione legger? sicuramente il volume di Pierotti. Ma credo che il pensare a come risanare le cave dimesse di domani non ci esime dal cercare di fare qualcosa per arrestare l?avanzamento sfrenato di quelle attuali, e soprattutto di quelle che aggrediscono i crinali e le quote pi? alte.
Poi mi presento: sono un frequentatore delle Apuane da oltre 20 anni e molto immodestamente mi considero appartenere alla categoria degli ?apuanisti? in quanto sono innamorato dele apuane in tutti i loro aspetti anche pi? "repulsivi" e in quanto la mia attivit? in montagna si svolge per lo pi? sulle apuane e sull?appennino. Sono un neo-iscritto del sito alpiapuane.com, faccio parte da molti anni del gruppo scialpinistico La Focolaccia del CAI di Lucca, e sono iscritto al CAI di Viareggio.
L?idea di questa iniziativa ? nata cos?: tutte le volte che leggevo descrizioni di coloro che frequentavano le Apuane in epoche storiche e che parlavano del passo della focolaccia e del rifugio Aronte mi chiedevo: chiss? com?era magico il passo della focolaccia prima che fosse cancellato dalle cave?, e mi rimaneva sempre questo amaro in bocca per un luogo che io come la maggior parte di noi non avr? mai pi? la possibilit? di vedere. Poi ho pensato: ma con tutta la gente che ha frequentato le Apuane dagli inizi del novecento chiss? quante foto sono state scattate di questi luoghi, e chiss? quante di queste foto giacciono in cassetti o in album dimenticati e sono, a loro volta, a rischio di distruzione. Se ormai non si pu? pi? far nulla per ripristinare i luoghi distrutti, non si pu? rischiare di perdere un patrimonio iconografico cos? importante. Di qui poi ovvia l?estensione dell?iniziativa a tutti i luoghi soggetti a rischio di distruzione irreversibile.
Io per mio conto ho cercato in riviste e libri vecchi foto del passo della focolaccia e ne ho trovato una della valle dell?acqiua bianca del 1935 dove si vede il passo nel suo stato ?virginale? e l?ho pubblicata nel forum della Focolaccia come Off Topic
http://www.focolaccia.org/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=124&forum=3
La volevo riportare anche su alpiapuane.com ma poi mi ? venuto il dubbio circa i diritti di autore.
Poi avrei sottomano una bellissima foto della lizza di piastreta nella sua parte alta ormai irrimediabilmente distrutta. E? una foto degli anni 50-60 prima dell?apertura della cava in quota. Mi piacerebbe pubblicarla ma ? estratta da un libro del CAI di Forte dei Marmi ?Le Apuane di Forte dei Marmi? curato da F. Arata. Forse per questa foto sarebbe possibile ottenere l?autorizzazione.
Vorrei sapere come ci si deve regolare in questi casi, se i diritti scadono dopo un certo numero di anni e se valgono anche per foto pubblicate in bassissima risoluzione etc.
23 Ottobre 2008 alle 03:54 #3360guido
Partecipanteio ho materiale scritto (itinerari relazionati intendo, marco sa bene a che mi riferisco..), e fotografico a palate
chiedete e vi sar? dato…B)23 Ottobre 2008 alle 07:28 #3363Matteo72
Partecipantebergame scritto:
…. pensare a come risanare le cave dimesse di domani non ci esime dal cercare di fare qualcosa per arrestare l?avanzamento sfrenato di quelle attuali….
Qualche cava dismessa c’? anche oggi (penso alla valle di Arn?tola lungo la Vandelli), magari ne venisse recuperata anche solo una, credo servirebbe anche come esempio per le successive, ma per ora………
Comunque gi? la guida Bozano-Rovereto-Questa del1922 parla del Passo della Focolaccia come "invaso dai ravaneti", per cui penso che la pace nei pressi del rifugio Aronte sia durata poco!:(
23 Ottobre 2008 alle 07:35 #3364Matteo72
Partecipante……..a meno che per "ravaneto" non si intendesse una semplice sassaia naturale……??:dry:
23 Ottobre 2008 alle 07:50 #3365Matteo72
PartecipanteMatteo72 scritto:
Comunque gi? la guida Bozano-Rovereto-Questa del1922 parla del Passo della Focolaccia come "invaso dai ravaneti", per cui penso che la pace nei pressi del rifugio Aronte sia durata poco!:(
Ho visto la foto del 1935 ed in effetti il passo sembra intatto, mah..:blink:
23 Ottobre 2008 alle 19:55 #3366Marco di AS
PartecipanteCiao a tutti. A proposito di cave storiche, un ambiente davvero unico da salvare e valorizzare, come ben saprete, ? il complesso della Tacca Bianca. Ne abbiamo parlato a pi? riprese con Angelo Nerli; non ricordo se l’ho gi? scritto qui sul forum (eh, s’invecchia! :( ) ma abbiamo intenzione di proporre il ripristino del sentiero che viene dalla Polla con la messa in sicurezza del tratto pi? alto dalla Tacca Bianca al Vaso Tondo. Il tutto corredato da un progetto per la realizzazione di una sorta di museo all’aperto nelle cave Macchietta, Fitta, Colonnoni e Tacca Bianca. In un secondo momento, potrebbe essere ripristinato anche il percorso dei Tavoloni. Potrebbe cos? essere realizzata una traversata davvero unica per la parete Sud dell’Altissimo da Pian della Fioba alle Cervaiole. Una volta messo a punto il progetto, lo proporremo al Parco cercando di coinvolgere preventivamente anche l’Henraux nonch? banche e istituzioni locali e altri soggetti potenzialmente interessati. Vediamo come va: in tutti questi anni comunque ho capito che se si ha un’idea ? inutile parlarne e basta; o ci muoviamo noi o non si muove nessuno… ;)
Marco
24 Ottobre 2008 alle 07:34 #3368Matteo72
PartecipanteSottoscrivo in pieno quanto detto da Marco, e complimenti per il progetto alla Tacca Bianca, sarebbe proprio un bel lavoro.
25 Ottobre 2008 alle 02:57 #3370Anonimo
OspiteHo inserito nel forum dedicato al ?censimento cave? l?argomento ?foto storiche? perch? ? strettamente collegato all?argomento ?emergenza cave?. Quello che mi premeva dire, e che forse ? gi? chiaro a tutti ma secondo me ? bene sottolineare, ? che ? vero che il problema delle cave in Apuane c?? sempre stato, ma ? pure vero che negli ultimi anni la velocit? di escavazione e di demolizione ha subito un?accellerazione impressionante, sia per le tecniche di estrazione sia per la corsa al CACO3 (che fino a pochi anni fa non esisteva).
La necessit? di fare qualcosa ? ogni giorno pi? impellente. Gli impianti di granulazione hanno bisogno di materia prima e la caccia all?oro bianco non conosce pause e non chiude mai. Il passo della Focolaccia ? un luogo emblematico, basta guardare foto di pochi anni fa del versante garfagnino per rendersene conto. Per fare un altro esempio, a fine settembre sono tornato sul Pelato, c?ero stato due anni fa e da allora hanno riaperto la cava per gli inerti, oltre a ripulire la cava dai detriti mi sembra che hanno fatto sparire una fetta di montagna.
Se nessuno fa o dice niente i concessionari delle cave giocano la partita da soli. L?ente parco pi? che come ente di controllo si ? finora comportato da loro fedele alleato in quanto non fa altro che rilasciare autorizzazioni a ritmo continuo . Basta vedere le ultime pubblicate sul Bollettino regionale toscano:
BURT 3 settembre 2008
http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1220426525378_PARTE_II_n._36_del_3.9.2008.pdf
autorizzazione cava Carcaraia:blink: , Val Serenaia e Borrelle:huh:BURT 08/10/08
http://web.rete.toscana.it/burt/?MIval=burtt_sommario&data=08/10/2008&nb=41&parte=2&ns=0&sid=&bt
Rinnovo autorizzazioni per le cave di Piastreta, Piastramarina :S e Piastraio:huh: .Come ho gi? detto quello che possiamo fare ? poco, ma certamente anche una raccolta di immagini come il ?censimento cave? con immagini del presente e del passato, anche se non ? la soluzione dei problemi delle Apuane, ? uno strumento importante per qualunque iniziativa che poi si volesse prendere per arginare la loro distruzione. Un archivio dove attingere per qualunque esigenza documentaria e che possa permettere di narrare la storia dei luoghi, ? un punto di partenza essenziale.
La proposta di Marco di AS per la sistemazione del complesso della Tacca Bianca mi sembra ottima. Se possibile vorrei mettermi in contatto con lui, il mio indirizzo ? robergame Chiocciola alice.it
Saluti a tutti , Roberto
26 Ottobre 2008 alle 16:34 #3371Marco di AS
PartecipanteCiao a tutti; ciao Bergame, ciao Matteo. Domani mattina, luned?, vedo Angelo Nerli, andiamo in Regione a Firenze per concordare sulla presentazione del progetto di carta escursionista del Parco delle Apuane alla prossima Festa della Geografia. Riparleremo senz’altro anche del sentiero della Tacca Bianca e gli dir? della tua iniziativa delle foto storiche. Scrivimi pure, Bergame; il mio indirizzo, naturalmente a disposizione di tutti gli amici del forum, ? marco.lapi@toscanaoggi.it
Marco
16 Maggio 2009 alle 21:49 #5677Anonimo
Ospitemi sono appena registrato; ? la prima volta che mi iscrivo a un forum; grazie amio genero e mia figlia.
Ho velocemente letto la richiedsta di vecchie foto della focolaccia: ne ho una presa da molto lontano, forse dal Belbedere, in cui si vede la zona del Pian della Fioba, forse non c’? ancora la struttura del rifugio Citt? di Massa e si vede il profilo della tambura e quindi della Focolaccia. certamente diverso da quello attuale.
Ad ogni buon conto ricordo che nella seconda met? degli anni 50 quando andavamo all’Aronte (com’era bello e com’era sempre piacevole arrivarci! poi vi racconter?), al Passo c’era una piccola cava; nella parte alta, quindi quasi sullo spartiacque, tra i massi informi c’era una polla, un bozzo dove attingevamo acqua con un ramaiolo; acqua freddissima, gelida, utilissima.
Poi, a lungo, sono stato assente dalle Apuane.
Quando ci sono ripassato, oltre una decina d’anni fa, ho trovato il pASSO DEVASTATO: su una alta parete di marmo tagliata di sicuro col filo diamantato, una lunga senice, una traccia potremmo dire una vena. Ho pensato: vuoi scommettere che ? quella che portava acqua, o meglio lungo la quale l’acqua risaliva alla nostra vecchia cava?
E’ plausibile?
Fatemi sapere,
nonno massese17 Maggio 2009 alle 08:16 #5685Anonimo
Ospitebenvenuto nonnomassese,
quando tu vedesti il passo della Focolaccia prima che diventasse una voragine la maggior parte dei forumisti (io compreso) era ancora nel regno delle intenzioni, quindi tutto quello che potrai raccontarci sulle apuane negli anni 50 sar? di sicuro interesse per la maggior parte di noi.
Non so se volevi pubblicare qualche foto del passo, se ? cos? qualcosa non ha funzionato. Se hai difficolt? puoi far riferimento al topic Guida UpLoad Immagini sul forum Visitatori
http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=2873&catid=4Ma io credo di averle gi? viste le tue foto sul sito del CAI di Pontedera, o sbaglio?
Comunque una pubblicazione anche su questo forum sarebbe utile. Purtroppo la raccolta di foto storiche non ? andata avanti. Un po’ perch? ? difficile trovarne e chi le ha non ha interesse a pubblicarle, un po’ forse ? ritenuta una perdita di tempo. Se te ne hai e ti va di diffonderle fatti sotto!Roberto
16 Settembre 2009 alle 01:08 #6799Anonimo
OspiteDa un po? di tempo, non potendo calcare i ?ripidi gerbidi e le facili roccette? , mi sono messo a cercare vecchi articoli, foto e libri sulle Apuane. Un paio di articoli li ho pubblicati sul forum nei mesi scorsi: uno di E. Questa (relazione di salita all?Alto di Sella) e uno di D.W. Freshfield (un lungo articolo dedicato alle Apuane e alla salita della Pania della Croce).
Nelle ultime settimane ho trovato alcune cose interessanti visionabili direttamente on line. Tra queste segnalo un lungo articolo risalente addirittura al 1902 intitolato ?Una gita invernale sulle Apuane? di Gino De? Rossi (chi era costui? c?? qualcuno che ne sa qualcosa?). Questo articolo contiene una decina di belle foto delle apuane, in particolare del passo della Focolaccia e dintorni in veste invernale.
Non ? possibile andare direttamente all?articolo ma bisogna entrare nel sito BiASA
http://periodici.librari.beniculturali.it/
e poi cercare la rivista Emporium,
quindi andare all?annata 1902
aprire il fascicolo 86 (anno XV)
e qui alle pagine 143-154 si trova l?articolo di De? Rossi.Buona lettura e visione a tutti
Roberto
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