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dok.
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16 Settembre 2009 alle 02:43 #6802
Guido
Partecipantebergame scritto:
Da un po? di tempo, non potendo calcare i ?ripidi gerbidi e le facili roccette?
ehi..guarda che ti aspetto per almeno un’uscita insieme, c’? una cosa in sospeso in zona equi terme – nattapiana….B)
17 Settembre 2009 alle 16:21 #6812Anonimo
OspiteAllora sono un alpinistico touristico io!
Grazie Bergame, la tua ricerca ? preziosissima.18 Settembre 2009 alle 07:00 #6832Anonimo
Ospitevongoren ha scritto:
Allora sono un alpinistico touristico io!.
Anch?io mi iscrivo volentieri tra gli ?alpinisti touristici? anche se qualche assaggio di ?alpinismo clubistico? non mi dispiace.
Ti ringrazio per l?apprezzamento ma oltre al lavoro di recupero della memoria storica attraverso documenti e archivi, non bisogna dimenticare il lavoro di chi si impegna per riaprire, ripulire e riportare in vita antiche tracce di sentiero e di coloro che mantengono quelli esistenti. Un grazie a tutti costoro e anche a tutti i forumisti che con i loro contributi tengono vivo l?interesse per questo importante patrimonio storico-culturale e ambientale.
Sempre a proposito di documenti storici segnalo qui un altra utilissima fonte di documenti in rete:
http://www.archive.org/details/textsVi si trovano diverse annate della Rivista Mensile del CAI. Questo lavoro ? stato realizzato negli USA (Princeton University) sottolineo ci? perch? fa un po? strano andare a leggere le relazioni di Bozano e Questa in una biblioteca oltreoceano. A questi documenti si pu? accedere direttamente e si possono scaricare:
http://www.archive.org/details/rivistamensile00unkngoog
http://www.archive.org/details/rivistamensile00italgoog
La cosa pi? ?ganza? di questa fonte documentaria ? che ? possibile fare una ricerca di parole e nomi nel testo o nei titoli (ovvero non ? stata fatta una semplice copia fotografica ma anche il riconoscimento ottico delle parole). Quindi per es. si possono trovare tutte le ricorrenze della parola Apuane in una serie molto nutrita di annate della Rivista del CAI (oltre duemila pagine) a cavallo tra ottocento e novecento.
Gli articoli pi? importanti riguardanti le Apuane sono:
1902 – Bozano-Questa: ?Attorno a un nuovo rifugio nelle Alpi Apuane?.
Articolo corredato da alcune belle foto. In una si vede l?Aronte e il passo della Focolaccia sullo sfondo, in un’altra la cresta Pizzo-Garnerone-Grondilice con tutto il versante della val Serenaia prima della devastazionee. Nell?articolo gli autori annunciavano la prossima apertura del rifugio Aronte e descrivevano dal punto di vista alpinistico le cime e i passi delle Apuane settentrionali.
http://www.archive.org/stream/rivistamensile00unkngoog#page/n106/mode/1up1902 – ?Inaugurazione del rifugio Aronte al Passo della Focolaccia?
http://www.archive.org/stream/rivistamensile00unkngoog#page/n213/mode/1upOttobre 1904 – E. Questa ?Nelle Alpi Apuane. L?alto di Sella?
Relazione della prima salita della cresta nord dell?Alto di Sella (articolo corredato da tre piccole foto).
http://www.archive.org/stream/rivistamensile00italgoog#page/n412/mode/1up14 Gennaio 2010 alle 10:41 #8180Anonimo
OspiteVisto che l’argomento scempi apuani sta tornando di attualit? riprendo anche l’argomento (strettamente correlato) delle foto storiche. In giro per la rete tempo fa ho trovato un paio di cartoline interessanti.
il Corchia visto dalla spiaggia di Lido di Camaiore (data sconosciuta ma evidentemente prima dell’apertura della strada da passo Croce)
Foto aerea del passo della Focolaccia in una cartolina spedita nel 1972
14 Gennaio 2010 alle 19:40 #8183Anonimo
Ospitebellissima foto, mi ero sempre chiesto che posto meraviglioso doveva essere il passo della focolaccia
15 Gennaio 2010 alle 10:04 #8184Anonimo
Ospitesi quasi non si riconosce cos? a colpo d’occhio che ? il passo della focolaccia…ormai il tratto che lo contraddistingue ? proprio la ferita della cava…che tristezza…
15 Gennaio 2010 alle 21:34 #8190Anonimo
OspiteDopo tante batoste una buona notizia x la zona della Focolaccia.
Il sindaco di Massa ha affermato recentemente che la giunta non rinnover? (fra 2 anni) il permesso di escavazione alla ditta che sta lavorando sotto la coda del Cavallo con conseguente chiusura della cava. Anzi che niente….
un saluto19 Gennaio 2010 alle 04:51 #8212Anonimo
OspiteIl bollettino eco-logico delle apuane da decenni sembra volgere sempre al brutto anzi al "peggio". Le buone notizie paiono miraggi o piccole zattere in un oceano tempestoso e pieno di minacce, Speriamo che la notizia riportata da Diego si avveri senza i soliti tira e molla o senza contropartite peggiorative, a cui ormai, purtroppo, ci si ? quasi fatto il callo.
19 Gennaio 2010 alle 19:57 #8215Anonimo
OspiteVolevo raccontare una cosa, lo faccio qui sperando di essere perdonato per il vistoso fuori tema.
Subito dopo fine anno ho passato 3 giorni in un agriturismo vicino Seravezza, un bel posto. C’erano altri turisti, varia gente dalla Lombardia, in particolare una coppia sembrava di casa visto che era la sesta volta che veniva. Quando la sera ho iniziato a parlare del Forato, del Procinto, del rifugio Del Freo, delle grotte, insomma di tutte le cose spettacolari che si potevano raggiungere con mai pi? di una tranquilla ora di passeggiata, mi guardavano tutti spaesati ammettendo che nessuno di loro era mai salito pi? a monte di Seravezza. Non a caso la mattina dopo si smistavano tra Lucca, Pisa, Viareggio e persino Bagni di Lucca. Ancora pi? incredibile, il gestore stesso non aveva nessun consiglio da dare per le montagne circostanti, e suggeriva una bella gita al mare a Forte dei Marmi. E io, che sono un cittadino della peggiore specie, ero miracolosamente diventato un local. D’altro canto non ? per un caso che in tutte le Apuane ci siano 4 o 5 agriturismo.Eppure guardando il Forato da valle viene da pensare a quanti pochi posti al mondo possono vantare spettacoli di questo tipo. La morale ? che le Apuane sono piene di fascino e quindi non si capisce perch? i comuni per primi siano tanto pigri nell’investire sul turismo esponendosi coraggiosamente, riconoscendo dall’altra parte che il gran business delle cave sta ormai scadendo nel misero mercato del carbonato di calcio, schiacciato dal peso della globalizzazione.
Chiudere le cave ? solo mezzo lavoro: l’altro mezzo ? il recupero ambientale di cave e strade marmifere, e la promozione del turismo. La cosa pu? anche non suonarci piacevole ma dovemmo sapere che ormai solo il turismo pu? salvaguardare ambiente tradizioni e demografia. Per ora tutto ? lasciato al macero, m?? capitato spesso di fotografarlo sto macero, non lo metto qui solo perch?, purtroppo, si tratta di foto per niente storiche.
Ciao19 Gennaio 2010 alle 20:44 #8216Marco Lapi
PartecipanteCiao Vongoren. Un bell’argomento quello che hai introdotto, merita in effetti un topic a s?. Vediamo se riusciamo un po’ a parlarne assieme. Comunque non ? vero che nelle Apuane ci sono solo 4 o 5 agriturismi, soprattutto in Garfagnana ce ne sono ormai diversi. Quanto all’investimento sul turismo, non me ne vogliano gli amici dell’Alta Versilia – cui peraltro mi sento particolarmente legato – ma per certe cose sono come noi fiorentini: bravissimi a criticare, meno a costruire qualcosa assieme. Anche perch? sono dei campanilisti di prima qualit?, ben oltre la media dei toscani… ;)
Quanto alle foto del "macero", tienile pronte per la possibile mostra "Le Apuane che non vogliamo", di cui pi? volte abbiamo parlato!Marco
P.S.: per cursiosit?, se non vuoi rendere pubblico il nome di quell’agriturismo, puoi scrivermelo per favore a marco.lapi@toscanaoggi.it? Ma il gestore da che parte di mondo veniva?
19 Gennaio 2010 alle 22:13 #8218Anonimo
Ospiteciao vongoren ne avevamo parlato anche qui ed in effetti hai pi? che ragione:
http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=8668&catid=319 Gennaio 2010 alle 23:03 #8219Anonimo
OspiteMa il gestore da che parte di mondo veniva?
No per carit? non vorrei essere frainteso.
Il gestore ? una persona in gamba, uno di quei coraggiosi che resiste abbarbicato alla sua terra, alleva animali, coltiva i terrazzi come si faceva decenni fa, e quando racconta le sue avventure di cercatore di funghi scopri che conosce le coste del Corchia come il suo orto. Lui ? l’abitante delle terre alte che racconta Messner, a riprova che ogni montagna ? paese, la sua montagna finisce dove non si pu? coltivare ne’ crescono pi? i funghi. E tanto di cappello.Se fossimo in Alto Adige verremmo accolti a Seravezza da un cartello gigante con la foto del Monte Forato, e una bella frecciona a indicare l’ufficio informazioni sempre aperto. E ai suoi abitanti resterebbe solo da chiedere come si fa il castagnaccio.
Marco ti giro l’agriturismo, ? un bel posto dove stare.
20 Gennaio 2010 alle 00:37 #8221Marco Lapi
PartecipanteGrazie per l’agriturismo, Vongoren. Vedr? di fargli visita presto! Mi ero scordato del dibattito segnalato da David, si vede che invecchio… :( Ma l’argomento ? sempre pi? che valido.
Quanto al gestore, per quello che racconti, tanto di cappello anche da parte mia! :)Marco
20 Gennaio 2010 alle 01:01 #8223alberto
Partecipantevongoren scritto:
[quote] Ma il gestore da che parte di mondo veniva?
No per carit? non vorrei essere frainteso.
Il gestore ? una persona in gamba, uno di quei coraggiosi che resiste abbarbicato alla sua terra, alleva animali, coltiva i terrazzi come si faceva decenni fa, e quando racconta le sue avventure di cercatore di funghi scopri che conosce le coste del Corchia come il suo orto. Lui ? l’abitante delle terre alte che racconta Messner, a riprova che ogni montagna ? paese, la sua montagna finisce dove non si pu? coltivare ne’ crescono pi? i funghi. E tanto di cappello.Se fossimo in Alto Adige verremmo accolti a Seravezza da un cartello gigante con la foto del Monte Forato, e una bella frecciona a indicare l’ufficio informazioni sempre aperto. E ai suoi abitanti resterebbe solo da chiedere come si fa il castagnaccio.
Marco ti giro l’agriturismo, ? un bel posto dove stare.[/quote]
Vongoren, agli amministratori locali e al parco, di sviluppare il turismo apuano non gli frega nulla, non ci pensano proprio.
Di iniziative per fare conoscere questi monti ne potrebbero prendere a decine invece NULLA, remano decisamente contro.
In 30 anni che giro per le apuane non ho mai visto una guardia forestale ne una guardia del parco lungo un sentiero.
A sedere sulle jeep spesso ma sui sentieri mai!Sono solamente capaci a fare costruire dei mostri come l’inutile rifugio sotto la Cava 27 invece di preservare l’ambiente in quota e creare dei centri informazione e possibilit? di alloggio per tutte le tasche nei paesi.
E’ semplicemente vergognoso.
20 Gennaio 2010 alle 03:39 #8225Anonimo
OspiteQuando si va in Apuane e si vedono le cave che mangiano i passi e i crinali in effetti proprio non ci si pu? credere che esista un ente Parco.
Ma come ha detto Celaf forse forse non mi dispiace troppo che non ci sia tanta iniziativa "turistica" in Apuane. Tanti Parchi li stanno rovinando con la scusa della "valorizzazione" turistica (ad es. non voglio pensare alla fine che potrebbe fare Pianosa.) Fortunatamente le Apuane non si prestano a un turismo di massa. Sono roba da intenditori, per palati esigenti. Bisognerebbe sviluppare un turismo ecologico, senza nuove strade, n? nuove strutture turistiche, n? sentieri a pagamento. Non ? facile. Creare agriturismi sistemando i casolari gi? esistenti, far conoscere ed apprezzare le peculiarit? delle Apuane che le rendono un gruppo montuoso non imponente come le Alpi ma un luogo unico, che non assomiglia a niente altro.
Quasi quasi sono pi? interessati alle Apuane gli stranieri che non gli italiani. Se penso che una volta mi sono ritrovato a dormire all’Aronte con due israeliani!! Con tutti i posti dove potevano andare in Italia!
E d’altronde i sentieri delle Apuane sono inseriti nella guida della Lonely Planet "Walking in Italy". -
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