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- Questo topic ha 22 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 9 mesi fa da
Nicolò.
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10 Giugno 2014 alle 13:26 #19720
alberto
Partecipanterecente grossa frana sulla parete nord del Pizzo d’Uccello sul costone sovrastante al boschetto (che sembra cancellato!!) della Fessura Obliqua.
notare l’ enorme chiazza bianca lasciata.
prudenza a chi è intenzionato alla salite delle vie di questo settore della parete:
Biagi, Panpepato, Ratti-Merchetti, Etica Resistente, Gola.Attachments:10 Giugno 2014 alle 15:33 #19721Anonimo
Ospitema panfregnato ‘un era una via ”pe’ padri di famillia” ???
quando si dice che piu’ dell’etica alle volte basta il buon senso…
…peccato per il pizzo…speriamo che le piogge ripuliscano tutto presto…
10 Giugno 2014 alle 16:37 #19722alberto
Partecipante“buonsenso”…. e ti sembra una qualità da poco??
adesso non fare i soliti discorsi da polemico-egoista…. :laugh:
10 Giugno 2014 alle 18:20 #19725alberto
Partecipantequi si vede meglio.
il boschetto all’uscita del camino della fessura obliqua e il tratto superiore della cengia che a destra porta al camino d’uscita sembra che non ci siano più!!
Attachments:10 Giugno 2014 alle 22:21 #19732david
PartecipanteSabato scorso abbaimo salito la biagi e abbiamo visto gli effetti della frana che è piuttosto grande, sicuramente la più grande che abbiamo visto in tanti anni. È venuto giù tutto il costone che dice alberto, all’altezza dei tiri del tetto di etica. Il boschetto che ricordo di aver salito per proseguire da panpepato verso i camini terminali non c’è più, i detriti hanno ricoperto le cengie sottostanti e sono arrivati anche nella cengia finale della variante dei fiorentini, che abbiamo comunque salito. La biagi non è interessata dal canale in su.
Il canale per arrivare all’attacco della parete è irriconoscibile, pieno di detriti come mai visto.10 Giugno 2014 alle 23:00 #19733alebiffi86
Partecipantescusate l’ignoranza becera ma la oppio è impossibile che sia rimasta coinvolta vero?? neppure i primi tiri?
11 Giugno 2014 alle 10:26 #19734alberto
Partecipantela Oppio è stata ripetuta lunedì per quanto ne so senza problemi.
Il pendio per arrivare all’attacco è decisamente trasformato sicuramente da scariche venute giù dal settore dei Genovesi.
Una cosa da dire è che lunedì dalla cresta di Capradossa è stata vista venire giù una grossa scarica.
In questo periodo la nord del Pizzo sembra essere particolarmente ostile…..la natura dimostra che chi comanda è sempre lei.
11 Giugno 2014 alle 17:37 #19735Anonimo
Ospitebeh ma tanto sul pizzo non ci possiamo “arrampicare,Camminare o altro…” da almeno un anno vista la famosa “ORDINANZA” per il terremoto.
se questa montagna scarica (ok che è normale,e fin qui siamo tutti d’accordo) è anche grazie alle “CAVE!” sottostanti…ora vediamo se danno la colpa a qualche arrampicatore che ha smosso qualche ciottolino…e pensare che magari la frana poteva essere di dimensioni maggiori e da qualche altro punto sulla Nord cosa avrebbero detto se qualche cavatore si fosse fatto male o peggio??!!!!…
riflettiamo anche su questo…chiudo il mio sfogo…e spero che qualcuno leggendo capisca veramente cosa voglio dire…
11 Giugno 2014 alle 18:19 #19736alberto
Partecipantecapisco, capiscono. Eccome se capiscono!
ma se ne fregano.
12 Giugno 2014 alle 10:43 #19738Anonimo
Ospitegià e non so cosa sia peggio. :( :( :(
1 Settembre 2014 alle 10:51 #20107Enrico
PartecipanteSabato scorso con tre amici sono andato alla nord con l’idea di ripetere la via del Gran Diedro. Pur non essendo stata interessata dalla frana anche su questa via la situazione è piuttosto ‘mobile’, almeno rispetto alla mia precedente ripetizione (2007). Nei tiri più difficili si sono staccati svariati appigli (uno di noi è stato anche colpito da un blocco smosso dalla prima cordata); in particolare mi preme segnalare che sul passo chiave del secondo tiro difficile, l’ultimo del diedro vero e proprio prima della placchettina coi chiodi a pressione, al mio secondo di cordata si è completamente staccata la lama bianca (traccia di una precedente frana) che si utilizzava per fare il passaggio in libera; la lama è rimasta lì tenuta da terra e radici e non ci siamo fidati a buttarla giù temendo per l’incolumità della seconda cordata. Spero che il diluvio di stanotte abbia provveduto al disgaggio.
1 Settembre 2014 alle 11:41 #20114alberto
Partecipantebravo “Chiodo da Palero” il forum serve anche a questo.
Il Gran Diedro resta una gran via, frutto della maturità alpinistica di Mario Piotti…
BELIN !! ;)
1 Settembre 2014 alle 12:15 #20115Enrico
Partecipantein un tratto mi sono davvero chiesto come si sia passato con gli scarponi, placca, niente chiodi… o si è tirato sul paleo nel fondo del diedro… il diedro è decisamente di un’altra marcia rispetto a Oppio, Biagi etc. Decisamente più imparentato col la via del Nido d’Aquila, sempre del Piotti…
1 Settembre 2014 alle 12:26 #20116alberto
Partecipantela via del Nido d’ Aquila è un’altra grande via del’indimenticabile Mario. Secondo me un pò più impegnativa del Gran Diedro.
Spesso è volentieri i tanto… detestati ciuffi di palero…. sono risolutivi. Poi magari un chiodino messo e levato per la gioia dei ripetitori ;) …..anche se come raccontava Agostino Bresciani i famosi chiodi Piotti non erano proprio il massimo :laugh:
altra grande realizzazione di Mario è il Bardaiano
Si queste vie rispetto a Oppio ect. hanno un’altra marcia.
BELIN :laugh:
1 Settembre 2014 alle 12:37 #20117Enrico
PartecipanteFessure chiodabili non ne ho trovate. Comunque il Nido è decisamente più impegnativa soprattutto a causa dei tratti scabrosi di terra e paleo.
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