Homepage › Forum › Alpi Apuane › Chiacchiere al rifugio › Messner: meglio non legarsi. Ed ? polemica
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Anonimo.
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24 Gennaio 2009 alle 03:41 #4318
Anonimo
OspiteAnche a me per esempio ? capitato di avere il compagno dietro di me che scivolava (eravamo in conserva sprotetta, in traverso su neve marcia) e di riuscire a tenerlo, autoarrestandomi. Certo se fossimo stati su terreno un po’ diverso o pi? ripido non sarebbe andata cos? tranquillamente.
Bisognerebbe sempre saper valutare rapidamente la situazione, e non ? facile. In generale comunque sono d’accordo con piki e celaf, che hanno abitudine alle vie di alta montagna e sanno che in certi casi ? impensabile riporre la corda nello zaino e ritirarla fuori, N volte in una via. In alta montagna fare tardi ? molto, troppo rischioso, e l’esperienza serve a cercare il compromesso migliore fra velocit? e sicurezza della cordata.
La mia, di esperienza, non ? grandissima, ma provo a fare un esempio: risalita della gengiva del Dente del Gigante; ? una lunga sezione di cengette e canalini di roccia o misto con passi di I/II grado; quasi tutti la fanno legati, anche perch? si proviene da un ghiacciaio, ma normalmente non ci si sta a proteggere per non perdere troppo tempo. In caso di problemi (passaggi pi? difficili del previsto) in questo modo si ? subito pronti ad assicurarsi sulle rocce, appena lo si ritiene necessario.24 Gennaio 2009 alle 04:01 #4320Tronc
PartecipanteIn questo forum c’? molta esperienza, e molto buon senso oltre che logica, altro che storie! Inutile aggiungere altri commenti (salvo una domanda a cui non ho mai trovato risposta e che pongo in fondo). Chi non ha dimostrato affatto buon senso ? solo questo Azzalea, che ha voluto fare un pessimo uso della propria posizione, forse per cercare una piccola, immeritata notoriet?, o forse per autentica ottusit?, perch? gli alpinisti hanno capito benissimo le parole di Messner e chi ora non ha le idee chiare sono invece i neofiti. Bel servizio!
Mandiamogli un email di complimenti!!!P.S.
Ma su una cresta affilata di neve, in 2, come procedete? Perch? se cade quello davanti ok, ti butti dalla parte opposta, ma se cade quello dietro?24 Gennaio 2009 alle 05:58 #4321Anonimo
OspiteConcordo al 100% con quanto detto da Diego.
Ho sempre preteso la progressione in cordata, non appena mi sono sentito insicuro nel procedere in libera.
Progressione classica, ovvero con soste e rinvii.
Altrimenti meglio salire slegati.La conserva d? solo una falsa sicurezza psicologica e mette a forte rischio l’incolumit? di coloro i quali sono legati alla corda.
Le probabilit? di fermare un compagno che scivola (all’improvviso, non dimentichiamo questo dettaglio) sono pari a zero salvo i casi (molto fortuiti) che la corda si impigli da qualche parte.
E comunque l’arresto deve avvenire subito dopo la scivolata, altrimenti il malcapitato acquisisce un’energia cinetica incontrollabile.Ho letto l’articolo sul sito segnalato, penso che le parole di Messner siano state in parte travisate, tenendo anche conto del fatto che tende ad essere provocatorio.
24 Gennaio 2009 alle 06:55 #4322Anonimo
OspiteE’ semplice Tronc, se cade quello dietro in contemporanea dovr? dire; "Ehm, o mio capo cordata, sto quasi sicuramente scivolando sul lato destro della cresta, saresti cos? gentile da accomodarti sulla tua sinistra che intanto io con una mano provo a frenare e con l’altra digito il 118 sul mio cellulare?"
A questo punto il primo si gira di scatto spaventato, si butta a sinistra….ed ecco come succedono le tragedie!!!!:side:25 Gennaio 2009 alle 00:45 #4323Anonimo
OspiteInfatti, come dice Davec77 per la risalita alla gengiva, o anche per le lunghissime vie di cresta dove si alternano tratti piuttosto facili a tratti di media difficolt? in cui riesci a fare la corretta conserva facendo passare la corda tra gli spuntoni, a tratti difficili su gendarmi, in cui ? necessario fare tiri.
Insomma, resti legato, conserva lunga/corta/tiri… l’esperienza ? veramente utile, esperienza che, naturalmente, si fa sul campo, necessariamente -credo- commettendo degli errori.Per quanto riguarda la domanda di TroncFeuillu, posso raccontare come ci comportiamo noi, visto che ci stiamo scambiando reciprocamente pareri e informazioni.
Avete presente la cresta di Bionnassay e la bellissima meringa che la caratterizza? Da quando l’avevo vista avevo desiderato trovarmi su quel crinale e percorrerla. I libri recitano: "una delle creste pi? fini delle Alpi… se ghiacciata pu? capitare di doverla percorrere tutta a cavalcioni… se il compagno scivola non resta che buttarsi dall’altra parte…" Insomma, frasi che intimoriscono: una affilatissima cresta nevosa dove procedi di conserva…
Un anno siamo andati ma era troppo ghiacciata, una guida era appena scivolato con il cliente..
L’anno dopo le condizioni erano ottime, ricordo di aver pensato che era pi? affilata e difficile la cresta nord del Cavallo.
Come procedevamo?
Anzitutto ci siamo ricordati l’un l’altra qualcosa di banale quanto essenziale tipo: "stai in campana , non inciampare nelle ghette con i ramponi.."
Dopodich? conserva non troppo corta, corda non troppo tesa, anelli di corda in mano. Devi "sentire" il compagno tramite la corda, ma anche avere il tempo e la possibilit? di reagire ad un imprevisto. Procedi con la massima concentrazione cercando di prevedere o almeno di capire al volo un eventuale problema.
Ci siamo anche detti che, se a quello dietro fosse capitato di scivolare, allora avrebbe dovuto urlare da che parte il compagno avrebbe dovuto gettarsi. Ma insomma… credo che in caso di caduta ci sia ben poco tempo per riflettere, bisogna agire d’istinto..25 Gennaio 2009 alle 01:26 #4324Anonimo
OspiteConcordo ancora con piki…
Bisogna stare in campana, magari mettendo il compagno pi? pesante davanti.
Se ? possibile si pu? anche procedere uno da un lato e uno dall’altro lato della cresta. (Se per? ci sono cornici ovviamente non ? possibile).
L’unica perplessit? forse ce l’ho sugli anelli di corda… non rischiano di attorcigliartisi attorno alla mano? Manuale CAI alla mano, meglio tenere in mano asole e non anelli.25 Gennaio 2009 alle 03:52 #4325Anonimo
Ospitedavec77 scritto:
L’unica perplessit? forse ce l’ho sugli anelli di corda… non rischiano di attorcigliartisi attorno alla mano? Manuale CAI alla mano, meglio tenere in mano asole e non anelli.
Non avendo il manuale sotto mano intuisco solo la differenza…. in tutti i casi, mi sa che piki intendeva proprio asole…;)
25 Gennaio 2009 alle 05:35 #4326Tronc
Partecipantepiki scritto:
Per quanto riguarda la domanda di TroncFeuillu,.. credo che in caso di caduta ci sia ben poco tempo per riflettere, bisogna agire d’istinto..
La tua risposta mi fa molto piacere, perch? sono le stesse conclusioni a cui eravamo arrivati anche noi, motivo per cui, non essendo sicuri di interpretare bene "destra" o "sinistra" (rispetto a chi), si decise di evitare le creste o di farle slegati. Che infine, se me lo concedete, rimane la forma pi? pura di arrampicata classica. Il tono provocatorio di Messner a cui si riferisce Mirto ? ben condivisibile quando si pretende di passare al comune escursionista che si vuole avvicinare all’alta montagna, il concetto che ? possibile fare alpinismo con la massima sicurezza. Chi lo pratica sa benissimo che questa ? la pi? grande delle illusioni e che solo il proprio piede (sicuro) d? nella maggior parte delle situazioni l’unica valida sicurezza. E chi in tutta onest? interiore sente di non avere questa sicurezza e ne cerca la compensazione nella tecnica, nello strumento, nel compagno, meglio che cambi attivit?. E’ un pericolo per s? e per altri. Ma questa maturit? ? merce rara, specie oggi in cui nessuno ? disposto ad ammettere pubblicamente la propria incapacit?. Ricordo che Preuss imponeva al suo secondo di slegarsi quando non era sicuro di passare! B)
25 Gennaio 2009 alle 20:23 #4327Anonimo
OspiteGrazie Dave per la precisazione pi? che opportuna!
:) -
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