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- Questo topic ha 57 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 11 mesi fa da
alberto.
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2 Settembre 2010 alle 06:45 #9668
warthog
PartecipanteDomenica scorsa io e il solito compagno siamo andati a chiudere un conto in sospeso da un poco di tempo. Abbiamo salito una linea presumibilmente nuova (questa volta non abbiamo trovato traccia alcuna di passaggio) e idipendente a destra della classica Biagi Nerli, mirando a superare l’evidente tetto quadrato ben visibile anche da lontano. Alcuni tiri su roccia discreta, altri con prese alquanto discutibili… ;)
via ETICA R!ESISTENTE
Matteo Meucci e Enrico Tomasin a c.a. 29/8/2010 in 11,30 ore di arrampicata effettiva.
Materiale impiegato: camalot da 0,3 a 3, dadi, chiodi misti (usati a U, spatole e orizzontali, utili spatole e orizzontali corti. Impegno complessivo TD/TD+.La via sale in maniera indipendente il settore di parete compreso fra la Biagi Nerli a destra e la via della fessura obliqua a sinistra partendo dal catino dove le due vie suddette si biforcano. Questo catino si pu? raggiungere in vari modi, la soluzione da noi scelta e pi? consigliabile sono le varianti basali dei fiorentini (4 tiri, V). raggiunto il catino si segue per alcune decine di metri l?incisione della via della fessura obliqua fino ad un chiodo di sosta. Da qui il percorso diventa del tutto indipendente.
L5 dalla sosta verso sinistra per placche incise da deboli fessure superficiali (scarse protezioni, V+) ci si dirige verso la fessura chiusa da una evidente tetto a lama. La fessura sempre ben proteggibile presenta dei passaggi ostici (VI-). Si sosta a circa 10 m dal tetto in corrispondenza di un piccolo ripiano (55m, sosta su nut e friend)
L6 si prosegue altri 8m in fessura (IV+) fin sotto al tetto dal quale si esce verso sx per bella e solida lama rovescia (V+) e poi sempre per bella fessura (V+) fino a una zona pi? appoggiata con solo alcuni risalti pi? ostici (ch. lasciato). Sosta su friend e sasso incastrato (60m)
L7 per placche poco proteggibili (V/V+ poi molto pi? facile) che formano una sorta di panciuto spigolo si sale fino all?altezza del tiro del chiodo con moschettone della via Biagi Nerli. Per comodit? si pu? sostare in corrispondenza di due chiodi di sosta di questa (60m)
L8 si ritraversa a dx verso il boschetto sospeso fino a sostare su due ch. trovati. (55m)
L9 per rampe senza grosse difficolt? si sale fino alla zona al cospetto della headwall culminante nel tetto a lama. Sosta in una nicchia su nut e friend (55m)
L10 si sale verso un evidente diedrino. Lo si sale sulla destra (roccia a tratti instabile, VI+, ch. lasciato). Dopo alcuni metri il diedro diventa una bella fessura (VI, roccia pi? solida) fino alla sosta su una piccola cengia. Sosta su ch. friend e nut (45m)
L11 Dalla sosta si traversa orizzontalmente verso dx per terreno molto delicato (V+) fino a prendere la base della lunga fessura che scende dal tetto, nei suoi primi metri molto scabrosa a causa della moltissima erba che la infesta (V+/VI). Dopo una decina di metri si entra in una bellissima fessura di roccia ottima (V+ e VI sostenuti) che dopo 6/8 metri conduce al cospetto del tetto. con delicato passaggio ci si incunea fra la faccia del diedro di destra e la lama che costituisce il tetto (passi di VI+/VII-, roccia buona e ben proteggibile, un bel nido di corvo disabitato nella fessura di fondo). Dopo il tetto con altri 10-15 metri di scalata sempre atletica (V/V+) su roccia discreta e proteggibile si arriva ad un buon punto di sosta su piccola cengia. Sosta su nut e friend (60m).
L12 Con piccolo traverso a sx dalla sosta si guadagna una crestina che conduce ad una zona di roccia dubbia ma molto articolata senza particolari difficolt?. Si sosta su cengia al cospetto di un diedro pieno di blocchi biancastri segni di una frana recente. (IV+/V, 55m).
L13 Si sale delicatamente il diedro, scegliendo con cura appigli e appoggi (VI), al suo termine si traversa delicatamente e senza possibili protezioni verso dx per circa 6m a prendere una fessura, inizialmente strapiombante e con roccia sempre da verificare (passaggio difficile, VI+). La fessura diventa poi pi? facile e proteggibile e conduce ad una sorta di largo invaso erboso, dove si sosta su ch e friend in corrispondenza di un piccolo ripiano (35m).
L14 Si sale ora un diedro camino verso sx (V) tornando poi verso dx ad una crestina (V+) che si segue poi fino alla cresta di Nattapiana (45 m).
L5
L6
L10
L11
L12
2 Settembre 2010 alle 17:04 #9669alberto
Partecipantecomplimenti per la realizzazione e sopratutto per il bello STILE di apertura !!!!!
2 Settembre 2010 alle 22:34 #9671Anonimo
OspiteMi associo ai complimenti.
Non ? cosa di tutti i giorni realizzare una nuova linea alla nord del Pizzo!
A giudicare dalla vostra relazione e dai gradi che proponete, un impegno attorno al TD+ ci sta tutto, eccome…
Come ha sottolineato bonatti, inoltre, anche lo stile di apertura ha il suo peso.2 Settembre 2010 alle 22:57 #9672Anonimo
OspiteComplimenti!:)
mi sembra una bella risposta a scalate di differente concezione (chiamiamole cos?) che sono state purtroppo fatte in zona!:whistle: ;)
3 Settembre 2010 alle 04:48 #9673alebiffi86
PartecipanteComplimenti ragazzi! un’impresa alpinistica degna di nota!
Finalmente un esempio di vero alpinismo,in tempi in cui si trovano vie come la malerba spittate completamente:(
congratulazioni soprattutto per lo stile che richiede un certo coraggio.
Mi auguro in un futuro lontano di avere le capacit? per andare a ripeterla..3 Settembre 2010 alle 05:41 #9675Anonimo
Ospitebella realizzazione dal sapore antico
complimenti a MM & ET … ma c’? mica qualche parentela con l’altro ET ? :P3 Settembre 2010 alle 07:08 #9676guido
Partecipantedavvero complimenti!!! :woohoo:
3 Settembre 2010 alle 08:57 #9682Matteo72
Partecipantemi aggiungo ai complimenti di tutti, non si pu? fare altro.
7 Settembre 2010 alle 09:15 #9692Anonimo
OspiteFantastico! complimentissimi! e grazie x aver messo le foto, cos? ce le godiamo anche noi!!
7 Settembre 2010 alle 19:11 #9693warthog
Partecipantecaro Bergame, se devo essere sincero io tanto antico non mi sento… ;) avevo all’imbrago della ferramenta piuttosto aggiornata, non avevo certo gli scarponi chiodati, e per allenarmi non faccio il bracconiere come facevano Cassin, Miotto e Piussi…
Ringrazio tutti dei complimenti, sicuramente eccessivi vista la modestia della nostra salita (gli standard odierni dettati dai vari Della Bordella e co. sono ben diversi…) ma… nessuna curiosit? per il nome??? R! … :evil:
Da ultimo, per quel che riguarda il coraggio… non ? un termine che impiego mai quando su parla di alpinismo. Prova ne ? che di fronte a quel tetto eravamo gi? tornati indietro una volta. Purtroppo spesso coraggio ? sinonimo di azzardo. Il solo coraggio che abbiamo avuto ? quello di concederci la possibilit? di ritornare a casa un’altra volta senza fare la via. Il coraggio di non passare a tutti i costi. Personalmente volevo la libera, ma avrei accettato il compromesso di un passaggio in artificiale.
7 Settembre 2010 alle 20:03 #9694alberto
Partecipantewarthog scritto:
caro Bergame, se devo essere sincero io tanto antico non mi sento… ;) avevo all’imbrago della ferramenta piuttosto aggiornata, non avevo certo gli scarponi chiodati, e per allenarmi non faccio il bracconiere come facevano Cassin, Miotto e Piussi…
Ringrazio tutti dei complimenti, sicuramente eccessivi vista la modestia della nostra salita (gli standard odierni dettati dai vari Della Bordella e co. sono ben diversi…) ma… nessuna curiosit? per il nome??? R! … :evil:
Da ultimo, per quel che riguarda il coraggio… non ? un termine che impiego mai quando su parla di alpinismo. Prova ne ? che di fronte a quel tetto eravamo gi? tornati indietro una volta. Purtroppo spesso coraggio ? sinonimo di azzardo. Il solo coraggio che abbiamo avuto ? quello di concederci la possibilit? di ritornare a casa un’altra volta senza fare la via. Il coraggio di non passare a tutti i costi. Personalmente volevo la libera, ma avrei accettato il compromesso di un passaggio in artificiale.
Certo confrontarsi con Della Bordella e compagni non ? semplice visto il loro livello in montagna e i rischi che si assumono, ma a parte le difficolt? da voi superate (il grado non ? tutto) lo stile di apertura , per come lo vedo io ? un bello stile e anche una bella risposta al trapano imperante.
Da qui credo il nome.7 Settembre 2010 alle 20:18 #9695warthog
Partecipante7 Settembre 2010 alle 22:42 #9696Anonimo
OspiteUn pochino OT, ma a proposito di etica, vi segnalo un altro piccolo ma bell’esempio di nuova apertura "pulita" e su difficolt? contenute:
http://www.quotazero.com/forum/viewtopic.php?f=23&t=7834
Nuove realizzazioni in questo stile sono sempre possibilissime, basta cercare…!
7 Settembre 2010 alle 23:56 #9697alberto
Partecipantedavec77 scritto:
Un pochino OT, ma a proposito di etica, vi segnalo un altro piccolo ma bell’esempio di nuova apertura "pulita" e su difficolt? contenute:
http://www.quotazero.com/forum/viewtopic.php?f=23&t=7834
Nuove realizzazioni in questo stile sono sempre possibilissime, basta cercare…!
In questo stile anche in Apuane l’ estate scorsa ? stata aperta una via al monte Forato sulla cima nord.
8 Settembre 2010 alle 00:57 #9698Anonimo
OspiteS? certo, ne avevamo parlato, da qualche parte dev’esserci un topic con la relazione.
Per? quello che mi ha colpito della via linkata sopra ? che ci fosse un intero sperone di 3-400 m di V max, evidente e di roccia buona, ancora ‘intonso’… -
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