Relazioni di Montagna

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  • Questo topic ha 16 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 10 mesi fa da Anonimo.
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  • #13130
    guido
    Partecipante

    Bene, apro questo topic sui criteri di relazione.

    Relazionare ? sicuramente una cosa complessa ed impegnativa. Per me come sapete ? una questione personale assolutamente articolata e gravosa. Dopo anni di lavoro, mi trovo in mano solo con quelle, e vi assicuro che non ? il massimo. Non mi dilungo pi? di tanto nei dettagli e su dove questo lavoro mi abbia portato perch? vi dico gi? che non lo so.
    Diciamo che sostanzialmente nel preparare una relazione si possono, secondo me, seguire due linee:

    – una descrizione assolutamente sintetica (pi? chiara, di semplice lettura, che da un quadro d’insieme ed una visione generale, ma con molte meno informazioni..),

    – descrizioni pi? lunghe e complesse che tolgono lo spirito d’avventura ma che danno veramente molte informazioni (questo per? pu? creare confusione, nel dettaglio pu? cmq cambiare qualcosa per i motivi pi? svariati, per? in questo modo si sa esattamente dove passare ed a cosa si va incontro).

    Come naturale conseguenza alcuni preferiscono una tipologia, altri la seconda, o ciascuno le apprezza entrambe ma a seconda della tipologia di itinerario che andiamo a studiare/affrontare. Gi? io vi dico che lavoro su entrambe le cose, per arrivare al compimento di due tipologie diverse di pubblicazione.

    Mi piacerebbe sapere da tutti gli utenti come vedete questo problema visto che tutti bene o male facciamo delle relazioni che rendiamo pubbliche o meno.
    Lancio il sasso, vediamo che ne viene fuori….:whistle:

    #13131
    Anonimo
    Ospite

    Bah, io credo che le relazioni siano utilissime, anche per capire a grandi linee se l’escursione ? alla portata nostra o di altre persone che vogliamo portare con noi.
    Ad esempio la mia fidanzata la porto o dove conosco gi? o dove ho letto e "so" che a meno di imprevisti, non ci saranno difficolt? tecniche di un certo tipo….spesso proprio per vedere prima alcuni itinerari, me li sono fatti "per fortuna" da solo e adesso so "dove portare e chi".
    Sono utilissimi tutti i due tipi, credo che per un escursionista/alpinista tranquillo siano + utili le descrizioni + dettagliate, per i + esperti e capaci, bastano anche sintetiche in quanto si parla di gente abituata a superare con + facilit? certi tipi di difficolt?.
    Chi ha meno conoscenze e preparazione non deve cercare l’avventura, potrebbe portare in brutte situazioni questo atteggiamento, l’avventura la deve cercare a parer mio chi ha le capacit? di tenere sotto controllo bene situazioni di un certo tipo (passaggi difficili, cambi di meteo, imprevisti di natura fisica ecc…).
    Poi se il meno esperto sa bene quali sono i suoi limiti e sa quando deve tornare indietro, pu? anche avvalersi di descrizioni sintetichee girare per monti….

    #13132
    Anonimo
    Ospite

    Come si diceva nell’altro topic, l’argomento ? interessante e di ampio respiro.
    Io credo che come al solito ci voglia un giusto compromesso… e che tutto vada rapportato alle proprie capacit? tecniche e alla propria esperienza.
    La discussione comunque verteva soprattutto sullo stile delle relazioni di vie alpinistiche.

    #13133
    alebiffi86
    Partecipante

    Secondo me dipende anche molto dal tipo di relazione:
    Innanzitutto c’? una bella differenza tra il descrivere un percorso escursionistico e relazionare una via d’arrampicata,nel senso che le informazioni che devo fornire sono logicamente molto diverse.
    Un’altro fattore di distinzione poi ? se si tratta di una guida completa da tenere in casa e consultare oppure di una relazione "volante" di quelle che si scaricano da internet e si portano dietro comodamente.
    Nel primo caso(quello di un volume completo)ha molto senso particolareggiare le descrizioni e aggiungere magari diverse fotografie e schemi ma non solo per aumentare la precisione,anche per il piacere di avere in casa una guida esaustiva che sia gradevole da leggere; diverso invece ? il caso di una relazione singola magari postata su internet che io posso scaricare e portarmi dietro.
    Allora sicuramente devo prediligere la sinteticit? al fine di rendere la consultazione piuttosto rapida senza per? rinunciare alla precisione dell’itinerario.
    Comunque in una relazione escursionistica secondo me le cose fondamentali sono:
    livello tecnico richiesto(il classico E,EE,EEA,ecc..),durata media,dislivello,descrizione sintetica del percorso,punti di appoggio.
    Volendo si potrebbero aggiungere(facoltativi):
    Fonti d’acqua reperibili,tipo di terreno(boschivo,roccioso,ecc..)facilit? o meno nel raggiungere con la macchina il punto di partenza(strada asfaltata,sterrata,marmifera,ecc..).
    Rimane comunque indispensabile soffermarsi a descrivere nel dettaglio eventuali bivi o punti dove facilmente si potrebbe sbagliare.
    Per quanto riguarda una relazione alpinistica invece vorrei trovare scritto: grado massimo,grado massimo obbligatorio(in libera),sviluppo,dislivello,tipo di chiodatura(chiodi,spit,S1,R2,stato delle soste,ecc..),qualit? della roccia,breve ma precisa descrizione tiro per tiro e se possibile un piccolo schizzo o foto..(forse ho un po’esagerato con le richieste..Bonatti non t’incazz..:P )

    #13134
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    Secondo me dipende anche molto dal tipo di relazione:
    Innanzitutto c’? una bella differenza tra il descrivere un percorso escursionistico e relazionare una via d’arrampicata,nel senso che le informazioni che devo fornire sono logicamente molto diverse.
    Un’altro fattore di distinzione poi ? se si tratta di una guida completa da tenere in casa e consultare oppure di una relazione "volante" di quelle che si scaricano da internet e si portano dietro comodamente.
    Nel primo caso(quello di un volume completo)ha molto senso particolareggiare le descrizioni e aggiungere magari diverse fotografie e schemi ma non solo per aumentare la precisione,anche per il piacere di avere in casa una guida esaustiva che sia gradevole da leggere; diverso invece ? il caso di una relazione singola magari postata su internet che io posso scaricare e portarmi dietro.
    Allora sicuramente devo prediligere la sinteticit? al fine di rendere la consultazione piuttosto rapida senza per? rinunciare alla precisione dell’itinerario.
    Comunque in una relazione escursionistica secondo me le cose fondamentali sono:
    livello tecnico richiesto(il classico E,EE,EEA,ecc..),durata media,dislivello,descrizione sintetica del percorso,punti di appoggio.
    Volendo si potrebbero aggiungere(facoltativi):
    Fonti d’acqua reperibili,tipo di terreno(boschivo,roccioso,ecc..)facilit? o meno nel raggiungere con la macchina il punto di partenza(strada asfaltata,sterrata,marmifera,ecc..).
    Rimane comunque indispensabile soffermarsi a descrivere nel dettaglio eventuali bivi o punti dove facilmente si potrebbe sbagliare.
    Per quanto riguarda una relazione alpinistica invece vorrei trovare scritto: grado massimo,grado massimo obbligatorio(in libera),sviluppo,dislivello,tipo di chiodatura(chiodi,spit,S1,R2,stato delle soste,ecc..),qualit? della roccia,breve ma precisa descrizione tiro per tiro e se possibile un piccolo schizzo o foto..(forse ho un po’esagerato con le richieste..Bonatti non t’incazz..:P )

    insomma…ci manca che uno ti prenda per la manina e poi sei apposto:P

    In base a quello che elenchi la guida alpinistica di Santomaso sulla Moiazza ? roba da criminali:laugh:

    #13143
    Enzo
    Partecipante

    Anch’io, come alebiffi86, distinguerei intanto tra arrampicata/alpinismo e escursionismo.

    Per l’arrampicata/alpinismo la cosa migliore mi sembra l’uso della grafica: penso cio? allo schizzo della via con tutte le informazioni del caso espresse con una simbologia che ormai ? standardizzata e consolidata: soluzione pratica e anche economica, mi sembra, quanto a uso dello spazio della pagina. E comunque, lo schizzo si pu? sempre disegnare con pi? o meno dettagli, a seconda della propria impostazione mentale. Se questa soluzione non fosse praticabile perch? non si vuole o non si pu? fare uso di grafica, se cio? si vuole o si deve fornire una relazione tradizionale, allora mi guarderei bene dal fornire troppi dettagli, sia per i motivi addotti da Bonatti (che condivido in pieno) sia perch? quello che sul terreno sembra chiaro a Tizio (ad es. l’esistenza di un bivio tra due o tre diedri) non lo ? affatto a Caio, che magari crede di interpretare correttamente quello che ha scritto Tizio e invece sbaglia e si caccia in situazioni pericolose. In questo caso la grafica ? pi? chiara delle parole scritte. Nel dubbio, meglio non fornire informazioni passibili di equivoco! se si ? costretti a pensare da soli si pensa meglio e si sbaglia meno.

    Per l’escursionismo (non me ne volere Guido!) non vedo la necessit? di dare un’infinit? di dettagli: se ad es. sono su un sentiero segnato non mi importa di sapere se esso curva a destra o a sinistra, ? il sentiero stesso che mi guida, e il resto lo vedo da me.
    Necessari nella relazione: andamento generale dell’itinerario (‘ci si tiene alla sn del costone x che fa capo alla vetta y ecc.’) in maniera che il lettore VEDA globalmente l’itinerario e ne comprenda la logica; natura dell’itinerario (strada, sentiero segnato e numerato, sentiero segnato, sentiero non segnato, tracce, o anche solo segni in assenza di ogni traccia); natura del terreno (bosco, erba, roccette ecc.); difficolt? massima (T, E, EE, EEA, I, II ecc.) e continuit? delle difficolt? (dopodich? ogni si regoli in base alle proprie capacit?); esposizione (psicologicamente molto importante, specie per il principiante); bivi; elementi morfologici importanti per l’orientamento (rocce caratteristiche, ruderi ecc.); tempi di percorrenza. Il tutto in forma molto sintetica.
    Enzo

    #13144
    Enzo
    Partecipante

    Anch’io, come alebiffi86, distinguerei intanto tra arrampicata/alpinismo e escursionismo.

    Per l’arrampicata/alpinismo la cosa migliore mi sembra l’uso della grafica: penso cio? allo schizzo della via con tutte le informazioni del caso espresse con una simbologia che ormai ? standardizzata e consolidata: soluzione pratica e anche economica, mi sembra, quanto a uso dello spazio della pagina. E comunque, lo schizzo si pu? sempre disegnare con pi? o meno dettagli, a seconda della propria impostazione mentale. Se questa soluzione non fosse praticabile perch? non si vuole o non si pu? fare uso di grafica, se cio? si vuole o si deve fornire una relazione tradizionale, allora mi guarderei bene dal fornire troppi dettagli, sia per i motivi addotti da Bonatti (che condivido in pieno) sia perch? quello che sul terreno sembra chiaro a Tizio (ad es. l’esistenza di un bivio tra due o tre diedri) non lo ? affatto a Caio, che magari crede di interpretare correttamente quello che ha scritto Tizio e invece sbaglia e si caccia in situazioni pericolose. In questo caso la grafica ? pi? chiara delle parole scritte. Nel dubbio, meglio non fornire informazioni passibili di equivoco! se si ? costretti a pensare da soli si pensa meglio e si sbaglia meno.

    Per l’escursionismo (non me ne volere Guido!) non vedo la necessit? di dare un’infinit? di dettagli: se ad es. sono su un sentiero segnato non mi importa di sapere se esso curva a destra o a sinistra, ? il sentiero stesso che mi guida, e il resto lo vedo da me.
    Necessari nella relazione: andamento generale dell’itinerario (‘ci si tiene alla sn del costone x che fa capo alla vetta y ecc.’) in maniera che il lettore VEDA globalmente l’itinerario e ne comprenda la logica; natura dell’itinerario (strada, sentiero segnato e numerato, sentiero segnato, sentiero non segnato, tracce, o anche solo segni in assenza di ogni traccia); natura del terreno (bosco, erba, roccette ecc.); difficolt? massima (T, E, EE, EEA, I, II ecc.) e continuit? delle difficolt? (dopodich? ogni si regoli in base alle proprie capacit?); esposizione (psicologicamente molto importante, specie per il principiante); bivi; elementi morfologici importanti per l’orientamento (rocce caratteristiche, ruderi ecc.); tempi di percorrenza. Il tutto in forma molto sintetica.
    Enzo

    #13151
    nonno
    Partecipante

    FOTO CON ITINERARIO DA SEGUIRE, SEGNALARE PUNTI PARTICOLARI TIPO DEVIAZIONE NON LOGICHE E VIA SI PARTE.QUESTO VALE SIA PER L’ESCURSIONISMO CHE PER L’ARRAMPICATA. O ? IL MIO UMILE PARERE

    #13154
    alberto
    Partecipante

    …che strano…mi sembrava di avere gi? scritto questo. Boh forse mi sogno???.

    Comunque…

    1985 rif. Brentei, siamo li per salire la famosa via delle GUIDE alla nord est del Crozzon di Brenta capolavoro di Bruno Detassis.

    E visto che lui ? il gestore del Brentei chi meglio di lui per sapere qualcosa di pi? sulla via. Cos? gli chiediamo qualche dritta.

    Bruno sarriccia la bella barba….poi ci pensa un p?…. e alla fine…."seguire il facile nel difficile e no vi potete sbagliare" :whistle:

    Al ritorno…."bravi non avete sbagliato vi voglio fare un regalo"
    Visto che era il Cinquantenario della via (1935/1985)ci regala una bottiglia di vino con etichetta ricordo della via e chiodo con sopra scritto via delle Guide.

    Insomma, cos? ? decisamente esagerato. La relazione ci vuole e non deve dire minchiate. Non deve portare ad errate e pericolose valutazioni e scelte ma non deve cancellare il gusto della scoperta.

    #13155
    alebiffi86
    Partecipante

    eh si,infatti l’avevi gi? scritto..ma stranamente il post non c’? pi?..oppure era in un altro topic?
    Fabri che st? succedendo?? :P

    #13157
    fabrizio
    Amministratore del forum

    bonatti scritto:

    …che strano…mi sembrava di avere gi? scritto questo. Boh forse mi sogno???.

    Comunque…

    1985 rif. Brentei, siamo li per salire la famosa via delle GUIDE alla nord est del Crozzon di Brenta capolavoro di Bryuno Detassis.

    E visto che lui ? il gestore del Brentei chi meglio di lui per sapere qualcosa di pi? sulla via. Cos? gli chiediamo qualche dritta.

    Bruno sarriccia la bella barba….poi ci pensa un p?…. e alla fine…."seguire il facile nel difficile e no vi potete sbagliare" :whistle:

    Al ritorno…."bravi non avete sbagliato vi voglio fare un regalo"
    Visto che era il Cinquantenario della via (1935/1985)ci regala una bottiglia di vino con etichetta ricordo della via e chiodo con sopra scritto via delle Guide.

    Insomma, cos? ? decisamente esagerato. La relazione ci vuole e non deve dire minchiate. Non deve portare ad errate e pericolose valutazioni e scelte ma non deve cancellare il gusto della scoperta.

    Sono sicuro anch’io…lo avevi gi? scritto…azzzzz! Questo ? un bel problema…ora vedo di capirci qualcosa!:blink:

    #13159
    alberto
    Partecipante

    altra cosa per me importante in una relazione alpinistica ? fare a cappello di questa un cenno storico sull’itinerario. Apritori, primi ripetitori, anedotti particolari, ect.

    #13161
    Anonimo
    Ospite

    Allora non sono (solo) io ad essere pazzo! Anche io ero infatti convinto di essere gi? intervenuto…

    COmunque quello che avevo scritto era semplicemente:

    Per me la migliore relazione ? quella che fa venire voglia di andare a ripetere una via!

    R.

    #13162
    alberto
    Partecipante

    qualcuno ci sta boicottando….:evil:

    #13163
    alberto
    Partecipante

    STR scritto:

    Allora non sono (solo) io ad essere pazzo! Anche io ero infatti convinto di essere gi? intervenuto…

    COmunque quello che avevo scritto era semplicemente:

    Per me la migliore relazione ? quella che fa venire voglia di andare a ripetere una via!

    R.

    giusta osservazione .
    Ecco perch? oltre all’aspetto puramente tecnico una relazione deve essere anche accompagnata da informazioni storiche che possono stimolare la voglia a salire una certa via.

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