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Anonimo.
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11 Agosto 2010 alle 02:08 #9543
Anonimo
OspiteMonte Antona. Pilastro est. Via AMBRONES. ( S1, I )
140 m. circa. 6 lunghezze. Chiodatura a fix . Soste a fix con catena salvo l’ultima.
Aperta dal basso tra Luglio e Agosto 2010. Roccia di qualit? discontinua, non sempre buona, generalmente migliore nella prima parte della via. Ricordarsi lungo tutta la via che siamo su terreno tipico apuano, necessaria attenzione e valutazione della roccia specialmente nei tratti facili. La chiodatura a fix non deve far pensare che siamo su terreno ?da falesia?, necessaria abitudine a muoversi su terreni apuani di montagna.
Diff. max. 6a/A0, diff. obblig. 5b. Mat. Consigliato : 2 mezzecorde da 60, qualche cordino da utilizzare nella seconda parte e sul traverso d?uscita .Avvicinamento : Proveniendo da Massa dalla prov.le Massa-Arni pochi km. dopo il paese di Antona si supera il ristorante la Taverna del Lupo e al primo tornante, mentre la strada sale sulla dx, si parcheggia in uno spiazzo. Proprio al centro del margine sx del curvone parte un sentiero. Si segue facilmente x 10 min., (oltrepassando una falesietta sulla sx) fino ad una amena focetta (Foce di Centorania 710 m. s.l.m.) caratterizzata da una chiesetta con altarino esterno.
Ci si sposta per pochi metri sul versante a monte e si vede l’evidente pilastro caratterizzato da una fessura-diedro con parete placcosa a fianco oggetto della scalata. Si scende 50 m. x tracce fino alla base della paretina. Il panorama ? di rara bellezza. Vista magnifica su tutte le Apuane centro settentrionali e la selvaggia valle del Frigido.1L : 25 m. circa (11 fix ). Si sale lungo il diedro o per placche a sinistra fin sopra l’albero (5a) poi per placche verticali di buona roccia grigio-scuro dai piccoli appigli spesso rovesci. (6a/AO)
2l. : 15 m. (4 fix). Sopra la sosta , legg. a sx poi a prendere il bordo a destra, x placche un po’ pi? appoggiate (5b)
3l.: 20 m. (5 fix). Sopra la sosta obliquando a sx x roccia pi? lavorata e appigliata. (5a, poi 4b)
4l.: 22 m. (7 fix ) Superare strapiombetto sopra la sosta (5b) poi per placca traversare per pochi m. a sx (4c/5a) e salire x placchette e murettini lo spigolo di roccia bianca calcarea prima e ancora nerastra poi (4b) fino alla sosta (qualche attenzione alla roccia).
5l.: 30 m. (3 fix) Sopra la sosta per gradoni verso dx. (4a), poi facili gradini e rampetta sullo spigolo (II+).
6l. : 30 m. (2 fix) Ancora facilmente x spigolo(II) fino sotto un muretto un po’ strapiombante ma dai buoni piccoli appigli(5a) superato il quale si raggiunge la sosta.A questo punto vi sono due opzioni:
A: Si pu? proseguire x la cresta est fin sul monte Antona (100 m. dislivello, passaggi di II e un breve tratto aereo orizzontale abbastanza esposto; panorama stupendo anche sul versante mare). Si scende poi ad un vicino intaglio ad ovest della cima. Poi x sentieretto ripido tra gli alberi (qualche vecchio bollo rosso sbiadito) in 15/20 min. si ritorna alla foce. Percorso facile ma esposto e non da sottovalutare.
B: Dall’ultima sosta si traversa in leggera discesa x 40/45 metri verso una selletta con buoni spuntoni (I/II, conviene andare legati, terreno un po’ infido e esposto; possibilit? di rinviare a clessidre con cordini). Dalla selletta in 5 min. si scende alla foce.P.S. Ambrones era uno dei nomi dei Liguri antichi (I liguri erano collegati al commercio dell’Ambra
che arrivava dalla zona del Baltico. L’Ambra era ricca di significati sacri nell’antichit? e il suo simbolismo ? uno dei pi? indagati dagli studiosi della Tradizione).
I mercenari liguri che con le legioni di Mario affrontarono i Teutoni a Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) si scagliarono al grido di Ambrones (il loro nome sacro-tribale) contro l’avanguardia nemica che rispose con lo stesso grido di battaglia. Anche di l?, in prima fila (tanto x cambiare), genti che appellavano se stesse Ambrones….dopo il primo momento di sorpresa fecero quel che devono fare dei guerrieri e quello che i Liguri sapevano far meglio : combattere violentemente e con grande coraggio…..11 Agosto 2010 alle 02:32 #9545alberto
Partecipanteun chiarimento:
come mai consigliate corde da 60 metri addirittura 2 mezze , quando i tiri sono al massimo 30 metri addirittura uno di 15.
Se non ho capito male si scende a piedi e non in doppia.Dovrebbe bastare una singola da 60 metri o 2 mezze da 50 .
11 Agosto 2010 alle 02:40 #9546Anonimo
OspitePotrebbe bastare una corda intera da 60 m. Ma io personalmente, potr? anche sbagliare, su certi terreni preferisco le 2 mezze corde.
Ciao11 Agosto 2010 alle 02:41 #9547Anonimo
Ospitesi in effetti basta anche una singola, i tiri sono abbastanza corti,in caso di cordata a tre pu? esser utile accorpare i primi due tiri senza eccessivi attriti di corda in quanto la prima sosta ? un p? scomoda, ? consigliabile scendere a piedi comunque in caso di ritirata tutte le soste hanno la catena di calata escluso l’ultima dalla quale appunto si esce come indicato nella relazione.
Se vai a provarla mi farebbe piacere avere un tuo parere.
Ciao11 Agosto 2010 alle 02:48 #9548alberto
PartecipanteDiego scritto:
Potrebbe bastare una corda intera da 60 m. Ma io personalmente, potr? anche sbagliare, su certi terreni preferisco le 2 mezze corde.
CiaoAnchio in montagna uso 2 mezze anche perch? permettono di sfalzare per diminuire gli attriti e aumentare la dinamicit?, oltre ad avere maggiore disponibilit? di corda in caso di discesa forzata. Poi se si danneggia una corda c’? sempre l’altra.
Ad esempio sulle classiche vado sempre con 2 mezze da 50 sono pi? che sufficenti anche in Dolomiti. Mentre uso le mezze da 60 mt. d’inverno.
Il mio chiarimento era diretto non tanto al fatto di 2 mezze ma per le 2 mezze da 60 metri.!!
Mi era venuto il dubbio che per tale lunghezza ci fosse una esigenza particolare.ci andr? sicuramente.
11 Agosto 2010 alle 20:21 #9552Anonimo
OspiteBel lavoro ragazzi. Non vedo l’ora di provarla. Ciao
13 Agosto 2010 alle 01:48 #9568Anonimo
Ospiteaggiungo alcune foto della via, sono foto viste da una prospettiva diversa delle solite foto, grazie a Silvano che ci ha fatto queste splendide foto mentre ripetevamo la via dalla vicina cresta.
13 Agosto 2010 alle 22:10 #9570Anonimo
OspiteIeri, visto che avevamo solo il pomeriggio libero per scalare e che l’avvicinamento ? velocissimo, siamo andati a ripetere questa via.
Alcune osservazioni a caldo:
– essendo la via praticamente appena aperta, ovviamente la roccia ? sporchissima; l’impressione ? che ci vorranno parecchie ripetizioni prima che la situazione inizi a migliorare…
– ho concatenato senza problemi i primi due tiri (avevo una singola da 60). In tal caso servono 14-15 rinvii, alcuni lunghi. Ne viene fuori una lunghezza di poco pi? di 35 m, che offre una bella arrampicata tecnica (sporcizia a parte). La roccia non ? eccezionale ma rimane comunque di qualit? pi? che accettabile. Come gradazione, a mio parere 6a ? forse un po’ generoso, si potrebbe anche dare un 5c abbastanza sostenuto. Mi ha ricordato un po’ il tiro chiave degli Smemorati al Cavallo (seppure su roccia molto differente): anche l? secondo me il 6a ? eccessivo, darei piuttosto un 5c.
– sopra la terza sosta purtroppo la roccia peggiora sensibilmente e richiede ancora pi? attenzione, soprattutto nel primo e pi? impegnativo tratto del quarto tiro.
– gli ultimi due tiri appoggiati in cresta non aggiungono molto all’arrampicata, a parte lo strapiombino finale su buona roccia calcarea (passaggio forse anche di 5b), il terreno ? facile ed erboso e la roccia da controllare.
– la chiodatura ? abbondante, forse anche troppo, in 2-3 passaggi ho volutamente saltato dei fix un po’ fuori linea che avrebbero solo aumentato gli attriti.
– sopra la quarta sosta direi che ? molto difficile calarsi sulla via (il quinto tiro comunque si potrebbe tranquillamente disarrampicare).
– a parte i punti di cui ho gi? parlato, i gradi proposti mi sono sembrati corretti, in linea con quelli di altre chiodature "sportive" qui in Apuane.Nel complesso la via non ? di certo entusiasmante; tuttavia si svolge in uno splendido ambiente, panoramico e solitario nonostante sia a 10 minuti dalla strada (per me non era una novit?, conoscendo gi? abbastanza bene la zona).
14 Agosto 2010 alle 00:43 #9571Anonimo
Ospitebene mi fa piacere che sia stata ripetuta e le tue osservazioni mi trovano d’accordo, saranno necessarie altre ripetizioni per "pulire" la via, i primi 2 tiri si concatenano bene, il primo tiro siamo sicuramente tra il 5c e il 6a, diciamo che se fosse stato un tiro in falesia su roccia ottima avrei dato un 5c ma visto il contesto secondo me il 6a ci sta anche perch? un passo singolo di 6a credo ci sia, nella parte alta la roccia richiede pi? attenzione, la partenza del quarto tiro ? in effetti un p? rotta ma sulla sinistra ? accettabile, riguardo alle calate le abbiamo provate volendo si riesce a calarsi anche dal quinto tiro senza troppi problemi, comunque a quel punto conviene uscire.
Una curiosit? siete siete rientrati facendo il traverso dalla foce o salendo al Monte Antona?14 Agosto 2010 alle 21:47 #9580Anonimo
OspiteSiamo usciti traversando in discesa verso la cresta est senza andare in cima al Monte Antona, soluzione molto pi? veloce (era sera e dovevamo andare a casa a cena!).
Per sicurezza abbiamo fatto un tiro in pi? fino alla focetta sulla cresta, come da relazione sono un 50 m di terreno apuano un po’ delicato.
Comunque per chi ha pi? tempo ? consigliabile andare in vetta, il panorama ? molto bello. Io ci sono stato diverse volte.15 Agosto 2010 alle 07:18 #9589Anonimo
Ospiteun altra nota sulla via, ? in piena esposizione est prende subito il sole gi? dal sorgere del sole, vista anche l’altitudine dovrebbe essere buona anche nelle mezze stagioni.
15 Agosto 2010 alle 21:16 #9590Anonimo
Ospitedavid73 scritto:
un altra nota sulla via, ? in piena esposizione est prende subito il sole gi? dal sorgere del sole, vista anche l’altitudine dovrebbe essere buona anche nelle mezze stagioni.
Sicuramente la via ? adatta alle mezze stagioni.
Viceversa, nel pomeriggio, come quando siamo andati noi, la via rimane abbastanza all’ombra, il che in piena estate pu? evitare di patire il caldo. -
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