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- Questo topic ha 52 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 4 mesi fa da
alberto.
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4 Gennaio 2018 alle 03:40 #26609
alebiffi86
PartecipanteOggi, con Davide abbiamo salito la via Montagna – Piombo alla parete est del Pisanino realizzando così uno dei miei più grandi sogni invernali sulle Apuane; da anni sentivo dire da molti che le condizioni non ci sono mai, che è pericolosa e nel complesso monotona..oggi invece a noi è parsa assolutamente una via incredibile! non solo l’abbiamo trovata in condizioni pressochè perfette ma la parete è bella,imponente,varia ed impegnativa.
Con i suoi ottocentocinquanta metri di dislivello concentrati in uno stretto triangolo regala a chi si accinge alla salita un senso di grandezza e atterrimento dal sapore tutto alpino; su di una cosa sono daccordo: è pericolosa.
L’esposizione ad est, lo sviluppo considerevole e le creste rocciose che la delimitano ne fanno luogo ideale per copiose scariche di ghiaccio e pietra; non a caso stamane abbiamo attaccato al buio e sfruttato il fatto che sarebbe stata una giornata nuvolosa.
Se infatti le nubi e la leggera pioviggine ci hanno un po’ guastato la godibilità della salita per contro hanno reso tutto più sicuro evitando l’esposizione al sole mattutino; nonostante tutto questo a Davide non è stata risparmiata una sassata nel petto piovuta dalla parte superiore..per fortuna nulla di grave! ma veniamo al raccontino: mercoledì tre gennaio, partiamo da casa alle tre e trenta del mattino per essere alla base della parete verso le sei (un po’ di tempo è andato perduto tra colazione,montaggio catene sulla marmifera innevata e vagabondaggio in cava per trovare l’attacco); il tempo si mantiene bello e la luna consente d’iniziare la salita quasi senza usare le frontali.
Subito ci rendiamo conto di quanto sia imponente questo luogo: la prima parte della salita (che inizia dalle cave Bacolaio) è costituita dal superamento di enormi coni di valanga come mai ne avevo visti dalle nostre parti; immediatamente penso a quali conseguenze saremmo andati incontro se ci fossimo trovati qui nel momento sbagliato! fortunatamente tutto sembra aver scaricato e ci sentiamo sicuri; la neve è perfetta, marmorea e portante quasi sempre,così in breve raggiungiamo una sorta di canale centrale che si fà via via più ripido ed incassato; da questo punto in avanti le pendenze non scenderanno mai sotto i sessanta gradi.
Il canale (che ora è diventato praticamente una goulotte) ci conduce sino ad un muro strapiombante che sbarra la strada ed è qui che occorre iniziare una lunga traversata verso destra per poi zigzagare alla ricerca dei punti di debolezza.
Ai lunghi pendii si succedono ora diversi salti di ghiaccio sui settantacinque/ottanta gradi che consentono di accedere alle fasce superiori della parete, sempre rimanendo sulla destra a ridosso della cresta della mirandola; il ghiaccio è perfetto ma per non rischiare da qui sino alla vetta faremo circa cinque tiri di corda più un tratto in conserva.
Purtroppo le attese nubi ci hanno avvolto da tempo ed una sottilissima pioggia cade incessante ma nonostante questo le condizoni rimangono molto buone.
Dopo una lunga galoppata di sette ore raggiungiamo finalmente la cresta sommitale e sfiniti dal meteo avverso scendiamo immediatamente dal canale delle rose senza concederci la vetta; a foce dell’altare non ci resterà che una veloce picchiata in direzione di gorfigliano per tornare alle cave.
Che dire, è stata un avventura stupenda! da anni sognavo questa parete d’inverno e per me rimane un po’ il simbolo (insieme forse alla nord del Sagro) del mio modo di vivere l’alpinismo tradizionale; un saluto al socio Davide e i miei complimenti per essere stato come sempre all’altezza della situazione (nonostante la ciapponata nel petto!).
A presto foto..4 Gennaio 2018 alle 03:52 #26620alebiffi86
Partecipante4 Gennaio 2018 alle 03:52 #26622alebiffi86
PartecipanteAttachments:4 Gennaio 2018 alle 04:02 #26630alebiffi86
Partecipante4 Gennaio 2018 alle 12:29 #26631alberto
Partecipantechi va al mulino s’infarina.
Vi faccio i miei più sinceri complimenti per la scelta e la determinazione. Dimostrazione di maturità ed entusiamo.
BRAVI !!
4 Gennaio 2018 alle 13:07 #26632alebiffi86
PartecipanteGrazie Albè! non vedevo l’ora che leggessi il post, sapevo che l’avresti apprezzata come idea! :laugh: ..se l’inverno sarà generoso ne ho in mente tante di salite come queste; ci sono luoghi in Apuane inaspettati che possono riservare grandi sorprese..basta crederci e sognare! uno di questi è la ovest del sella con l’incredibile canale Balloni e poi il versante sud est del sagro che (in caso di condizioni eccezionali) potrebbe rivelarsi “rivoluzionario” ; in questi ultimi tre anni ho cercato di migliorare e mi sono dedicato volentieri alle salite “moderne” come quelle del colle, del grondilice,nord del pisanino,ecc.. sicuramente mi piacciono,sono belle e di soddisfazione ma le emozioni più grandi continuano a darmele le cose più nascoste e meno frequentate. Ecco, la perfezione sarebbe fare una salita tecnica,con difficoltà alte in uno di questi posti un po’ strani; ad esempio ( anche se forse è impossibile trovarla in condizioni) una Ceragioli alla sud ovest del contrario..immagina quelle rocce giallastre tutte impastate di ghiaccio! vabbè, son sogni ma sognare non fà male..
4 Gennaio 2018 alle 13:17 #26633alberto
PartecipanteAle, eccome se immagino!!
Sognare è fondamentale. Io ho sognato tanto e diversi di questi sogni si sono poi realizzati.
Altri sogni invece li ho nel cassetto dei desideri.
Ma siccome sono più stronzo , non li dico…. ;) :laugh:
Di nuovo BRAVi. Questa è una salita che mi sarebbe piaciuto fare ma ho sempre rimandato. Forse oramai son vecchio.
4 Gennaio 2018 alle 13:29 #26634alebiffi86
Partecipantema figurati! te la puoi fare slegato ;) alla fine come difficoltà la darei D+, non oltre..tipo una nord – est della secca quando è bella grassa, solo più lunga (anche se meno continua nelle difficoltà) e pericolosa..cambia un po’ l’ingaggio diciamo.
4 Gennaio 2018 alle 13:32 #26635alebiffi86
Partecipante…comunque ci sono anche tante tue “creazioni” che sogno da anni di salire, vedasi doccia fredda e ghiacciomania che per me rimangono un capolavoro nostrano e sicuramente rappresentarono una bella rivoluzione alpinistica!
4 Gennaio 2018 alle 13:55 #26636alberto
Partecipantese ti piace l’ingaggio vai a fare la via JEDY sulla nord del Pizzo delle Saette, oppure Meglio Anomali che anonimi sulla nord est della Roccandagia.
4 Gennaio 2018 alle 14:34 #26637alebiffi86
Partecipanteeh, magari! per ora non sono in grado..devo cimentarmi prima con cose ” più facili”..il mio banco di prova sarà il couloir nord della Roccandagia!
4 Gennaio 2018 alle 15:05 #26638gianfranco
Partecipante;) beh..volevo solamente complimentarmi con quei ragazzi…….
4 Gennaio 2018 alle 15:29 #26639alebiffi86
PartecipanteGrazie Gianfranco! :)
4 Gennaio 2018 alle 15:44 #26640Enzo
PartecipanteComplimenti anche da me, biffi, per quel che contano… una grande via storica!
Io, più modestamente, vorrei chiederti qualche informazione sul canale dalle cave a Foce Altare:
– difficoltà (F, PD?)
– pendenza massima
– se sono necessari o no due attrezzi (anche considerando che io lo farei sia in salita che in discesa)
– se l’accesso è infrascato o, più in generale, qual è il modo migliore per cominciare a salire il canale dalla strada di cava (che conosco e ho ben presente).
Grazie
Enzo4 Gennaio 2018 alle 16:00 #26641alebiffi86
PartecipanteCiao Enzo! grazie anche a te! il canale che dici tu direi che come difficoltà potrebbe essere un PD+; pendenze sui 50° nel punto più ripido poco prima della foce altare; direi comunque meglio due attrezzi..più che altro per la parte basale nel bosco dove devi ravanare un po’ tra gli alberi evitando alcuni salti più ripidi; per l’accesso secondo me la migliore opzione è questa: dal bivio tra le cave focolaccia e carcaraia prendi per la focolaccia e dopo poco trovi una strada che gira nettamente a destra; nuovamente dopo pochi metri trovi una strada che sale a sinistra, la segui e poi prosegue in piano; ad un certo punto ti ritroverai sotto al canale in prossimità di alcune grosse cisterne dell’acqua
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